I miei Calderotti, quanto mi erano mancati! 💙❤
Finalmente ho finito tutto e posso tornare da loro a leggerli e recensirli come si meritano. E, insomma, come tutti gli Stralci anche questo mi lascia commossa a ogni rilettura, perché questo mondo che li vuole insieme, felici (che poi è il mondo canon, prima o poi lo capirete anche tu e James e vi rassegnerete. Rose sono sicura sia felicissima, ma l’opera di convincimento per lei è tutta nelle mani di 00Calderotto che prende la cosa serissimamente, te lo assicuro) e innamoratissimi è il mondo più bello che ci sia. Non sai quanto io sia felice di poterli rileggere ogni volta tra queste pagine e perdermi nel loro amore: ormai te l’ho ripetuto a oltranza, ma sono davvero l’OTP più bella e inaspettata che potessi regalarmi (e hai all’attivo la creazione di ben due OTP, ma loro… non so, sono proprio di tutt’altro livello, poco da farci).
Ma passo alla storia (finalmente, dirai tu!).
Allora, devi sapere che questa canzone mi piace tantissimo – anche perché la associo a Tonks e Charlie (loro però con il finale meno lieto, e giuro che non sai quanto abbia amato come tu l’hai invece piegato ai tuoi intenti e alla felicità di Lor e Rose, che viene prima di tutto!) – e leggere una storia ispirata ad essa proprio con Lor e Rose come protagonisti mi ha resa felicissima già in partenza. O meglio, era una felicità un pochino sbiadita, perché leggere di loro in qualsiasi modo mi rende immensamente felice (perdona le ripetizioni, sono un po’ arrugginita con le recensioni ben scritte), ma in partenza non sapevo come avresti giocato la conclusione, e leggere all’inizio del mio amatissimo Lorcan alle prese con la lontananza di Rose ha fatto male.
Avrei davvero voluto solo abbracciarlo, mentre si ritrovava a constatare che per lui è impossibile separarsi dal pensiero di lei – lei che ha scelto l’altro (ah, Rose, la gioventù purtroppo ci fa commettere scelte avventate, ma non temere: Lor è sempre pronto a ristringerti tra le braccia, io te lo dico in vista dei prossimi capitoli della long) e che per lui non può essere una semplice amica – perché la porterà sempre con sé. Qui il mio pensiero è corso subito a “Perduti”: nemmeno andare a New York aiuta Lor a scacciare questo amore tanto profondo e radicato in loro, e ho rivisto anche echi dello stesso stato emotivo. Mi piace moltissimo come tra long e fanfiction sulla fanfiction tu abbia costruito un mondo coerentissimo e ricco di rimandi e rielaborazioni che amo scovare, ricollegare e ammirare leggendo. E sotto a tutto questo c’è quello che ci siamo dette tante e tante volte (scrivere recensioni su di loro, a volte, mi fa sentire come se mi ripetessi, ma abbiamo parlato e sviscerato tanto su di loro!): il loro è un rapporto di presenza, perché ci sono per e cercano l’altro anche quando la ragione imporrebbe di non farlo, perché si mancano sempre, e perché per ciascuno dei due (sì, almeno negli stralci permettimi di inserire Rose nell’equazione, mi rendo questa libertà) l’altro è sempre presente, è troppo per lasciarlo andare, per dimenticarlo, per credere di poter andare avanti senza sentire il vuoto che si crea quando non hanno un Calderotto al proprio fianco ma qualcun altro. E poi, questa mancanza e questo dolore che in Lor si somatizzano in un mal di testa me lo ha reso ancora più caro di quanto non fosse: solidarietà tra mal di testa cronici, lo sapevo che io e Lor ci capiamo sempre.
Ma poi, quanto è calderotto il nostro Lor che si tortura perché teme che James possa avere il potere di cancellare quello che lui e Rose hanno condiviso, quei momenti preziosi e unici che possono essere le prime volte, se condivise con qualcuno che si ama tanto ed era tanto speciale. E, davvero, sentivo su di me tutto il suo dolore e avrei voluto solo abbracciarlo e rassicurarlo che lei non avrebbe mai potuto: James in alcuni mondi potrà essere magari l’ultimo per Rose, ma non penso lei potrebbe mai dimenticare Lor, nemmeno in quei mondi. Non so se lo spiego bene, ma quell’amicizia, anche se troncata perché non può essere più amore, perché si è magari confusa l’amicizia per amore a sedici anni, è troppo importante e radicata perché Rose possa mai dimenticare. Non parlargli, evitarlo, magari sì – e soffrendo comunque, perché temo le rimarrebbe il vuoto di questa amicizia così importante – ma dimenticarlo mai. Diglielo a Lor: comunque sia lui non verrà mai dimenticato dalla sua Dolcezza, nemmeno nel peggiore degli scenari (e men che meno da me! <3).
Ma poi, la dolcezza del passo in cui lui dice di non volersi intromettere e chiederle di tornare da lui, perché la vuole felice, anche se questo significa James (ahhh, Rose, non prendere da zia Ginny e dai suoi discutibili gusti in fatto di uomini, dai retta a me!), ma di considerarlo porto: io ero davvero commossa, a questo punto. E ritorna di nuovo la presenza, perché Lor sceglie di esserci per lei, nonostante tutto.
E poi si incontrano. Qui avrei voluto solo abbracciare Rose, perché poverina mi ha spezzato un po’ il cuore vederla balbettare quel “buone cose”, insicura, timorosa che lui fosse troppo amareggiato con lei, forse. E capisco benissimo la sua reazione e i suoi tremori, davvero. Rose è un personaggio complesso, sì, ma così umano e bisognoso di affetto e comprensione, e davvero io non potrei mai avercela con lei nemmeno per scegliere James, nemmeno per balbettare davanti a Lor (anzi, lo trovo così comprensibile in questa situazione). E poi così sblocca lui! E il loro abbraccio! Ho amato che quella morsa richiamasse subito quella mattina, perché di nuovo, nel gioco di simmetrie che sono i Calderotti tutto gira attorno a “Frangibile” e quello che rappresenta per noi ❤ (anche Frangibile è presenza: c’è sempre!). Ma poi: quanto amo Lor che parla spinto dall’impulso, la raggiunge spinto dall’impulso, le chiede se James non le basti (non le parole migliori, lo riconosco, ma l’impulsività è un tratto così “lorcanesco” che fa parte di lui in modo che la amo e la odio, capirai bene perché, e qui alla fine ha sbloccato tutto e la amo)! E Rose che vince il disagio perché tra di loro non ce n’è, lo scacciano sempre se sono insieme… non sai quanto sia bello per me ritrovare ogni volta nei dettagli i tratti che amo e mi fanno rinnamorare ogni volta del loro rapporto.
Il finale! Bellissimo come hai reinterpretato quel “Ma alla fine ti giuro che lo rifarei”: bellissimo che diventi una seconda possibilità, che no, a volte non è un errore, è il coronare l’amore, il loro amore. Soprattutto ho amato come Lor si accorga che la comprensione muta, istintiva che hanno ritorni tutto d’un colpo, come se fosse sempre stata lì e non si fosse mai arrugginita. Bellissimi, davvero bellissimi, e lui che la interrompe per dirle “Se tu sei sicura io sono sicuro.”. L’ho già detto che li amo e mi sono commossa, sì?
L’ennesima storia meravigliosa, se non si era capito li ho e l’ho amata, e grazie grazie a te per averli creati, davvero, te lo ripeterò a oltranza. Ora però ti lascio, perché ti avrò stordita abbastanza e i postumi della sessione si fanno sentire e chissà se ho scritto cose sensate e non ho solo straparlato saltellando felice tra una parola e l’altra.
Complimenti di cuore, come ogni volta riesci a emozionarmi con la tua scrittura e con i Calderotti più belli di sempre.
Un bacio,
Maqry ❤💙 |