Recensioni per
Il sapore del mare (e tu che non ci sei)
di Gaia Bessie

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/04/21, ore 18:40

2° classificata al contest "Cosa sarebbe successo se..."

Grammatica: 9,42/10

La storia, non avevo dubbi, scorre molto bene e si legge che è una favola!
Trattandosi di un testo abbastanza lungo, però, ti è sfuggito qualche errore:
Quel giorno, Hermione Granger s’era piegata sulle proprie ginocchia e s’è sciolta in un fiume di lacrime. Lui non l’aveva mai vista piangere prima di quel momento, ma s’era presto abituato alla novità, perché da quel momento la vede piangere continuamente → in questo passo, credo sarebbe stato meglio se avessi coniugato i tempi verbali in maniera differente. Quel giorno, il giorno di cui si parla, è il giorno della battaglia in cui Ron ha perso la vita, quindi un giorno già passato e, di conseguenza, anche le azioni menzionate sono già passate. Per tale motivo, trovo che sarebbe stato più opportuno se avessi coniugato tutti i verbi presenti a un tempo passato: Quel giorno, Hermione Granger s’era piegata sulle proprie ginocchia e s’era sciolta in un fiume di lacrime. Lui non l’aveva mai vista piangere prima di quel momento, ma s’era presto abituato alla novità, perché da quel momento l'avrebbe vista piangere continuamente (-0,10 pt).
Tale discorso, ovviamente, non vale per i tempi verbali che precedono e che seguono tale passo: poiché il pezzetto in questione riguarda un ricordo di Fred, è giusto che sia coniugato al passato; ma le parole precedenti e successive fanno parte di un discorso presente, di una messa in chiaro delle attuali emozioni e stati d'animo di Fred e Hermione.
(Fred) «Ti ho aspettata» si Smaterializza a casa sua, senza avvisarla e senza permesso, facendola singhiozzare per la sorpresa. «Non sei venuta, ieri sera». […] (Hermione) «No» ammette, mescolando il liquido scuro. Le restituisce il viso distrutto di chi è cresciuto troppo in fretta: a malapena diciannove anni, e sentirsi due vite sulle spalle, la sua e quella di lui. «Non ci sono riuscita» → Gli restituisce → è Hermione che restituisce a Fred il viso distrutto di chi è cresciuto troppo in fretta, è lei che ha a malapena diciannove anni e che si sente due vite sulle spalle, la sua e quella di lui (-0,10 pt).
- Eppure, a lei tremano le mani e Fred vorrebbe solamente prenderle tra le poche e soffocare, così, quei movimenti convulsi → proprie → credo proprio si sia trattato di un refuso (-0,01 pt).
- «Non so quando. Un giorno prendo e me ne vado: ci sarà un posto del mondo in cui è possibile dimenticare» → nel → immagino che anche in questo caso si sia trattato di un refuso (-0,01 pt).
- «Dove andarai?» sussurra lei → andrai (-0,01 pt).
- Come a Fred – e a George, Percy, Ginny, Charlie e Bill – sanguine il cuore, in un abbraccio di muscoli che dolgono incessantemente → sanguina (-0,01 pt).
- Le mani di suo fratello che lo spingono via, deviando l’incantesimo di Roockwood → Rookwood → presumo si sia trattato di una svista dal momento che, in un passo precedente, hai scritto il nome in modo corretto (-0,01 pt).
- […] (che non è mai arrivata, o forse l’ha fatto e lei non  se n’è resa conto) → ti è sfuggito uno spazio in più (-0,03 pt).
- George rimane a bocca spalancata: non  gli è mai andata giù, la liason di Fred con Angelina […] → in questa frase troviamo uno spazio che ti è sfuggito (-0,03 pt) e il termine francese che si scrive liaison (-0,05 pt).
- […] è che non è in grado di gettare il sale su quello squarcio che adorna il cuore dell’altra parte di sé, il suo gemello, e allora ride  e tace → spazio in più (-0,03 pt).
- Non ha ricevuto risposta e, così, è tornata a parlare con Ron: non risponderà mai, ma è comunque un miglioramento significativo rispetto ad altri silenzio che le ammorbano l’anima → silenzi (-0,01 pt).
- Vorrebbe che le rispondesse, lo vorrebbe tanto: desidera una rassicurazione, da lui, più di quanto non desideri ricostruirsi d’accapo e ricostruire Harry, i Weasley, Fred → daccapo o da capo, entrambe le forme sono corrette, ma “d'accapo” è sbagliato (-0,10 pt).
- La tomba di Ron gli restituisce uno sguardo disorientato, con la foto che sorride e le scritte incise in nerofumo e tutto il resto. E Fred, a parlare con un mezzo di marmo (muto, stupido e inutile) si sente esattamente allo stesso modo: muto, stupido e inutile → presumo volessi intendere “un pezzo di marmo” (-0,01 pt).
(Fred, parlando alla foto sulla lapide di Ron e riferendosi a Hermione) «Cosa c’è da capire» aggiunge, sovrappensiero. «Dipendesse da me, non la capirei mai. Non capisco nemmeno cosa ci provi a parlare qui, da solo e…» → sola (-0,01 pt).
- Il punto è esattamente quello, si dice tristemente: una tomba bianca in un campo di girasole e tu che non ci sei → girasoli (-0,01 pt).
Passando alla punteggiatura, ho trovato fosse impeccabile come sempre. Adoro il tuo modo di costruire frasi e discorsi, creando una strategica suspense messa in chiaro dall'interpunzione che risulta sempre perfetta e azzeccata.
C'è stato solamente un punto in cui, sinceramente, ho ritenuto che la virgola fosse fuori posto e, trattandosi dell'unico all'interno di un intero e cospicuo testo, tengo a fartelo presente:
- George china il capo, avvilito, di fronte all’ostinazione del fratello: come fa a essere così cieco, si domanda. Come fa a non vedere che la vita gli ha donato un’occasione per ricostruirsi e, sta tutta lì. Seduta poco lontano, accanto a Ginny, e ogni tanto si volta e li guarda con aria corrucciata. Ha ancora le scarpe piene di sabbia → l'occasione a cui George fa riferimento è chiaramente Hermione, la quale se ne sta lì, seduta poco lontano, accanto a Ginny […]. Ecco, non riesco proprio a capire come mai tu abbia deciso di posizionare la virgola (che ho evidenziato) proprio lì. Personalmente, avrei trovato sensato sia se avessi deciso di non inserirla affatto (sebbene, così facendo, non ci sarebbe stata la suspense che – si capisce – hai voluto creare) e sia se l'avessi inserita in questo modo: […] Come fa a non vedere che la vita gli ha donato un’occasione per ricostruirsi, e sta tutta lì. […], ponendo una pausa proprio prima di fare esplicito riferimento all'occasione per ricostruirsi che sta tutta lì, per poi continuare come hai fatto (-0,05 pt).

Stile e Lessico: 9,60/10
Il tuo stile è sempre molto articolato e, in questo caso, tengo a precisare che si tratta di un complimento! I tuoi testi non sono mai banali, si capisce perfettamente quanto lavoro e passione ci sia dietro ognuno di essi.
Parlando nello specifico di questa storia, ho trovato che la struttura stilistica e lessicale che hai deciso di adottare si sposasse alla perfezione con ciò di cui narra la trama, con il dolore e il senso di colpa e l'amore che impregnano le tue righe. Come detto poco prima nel parametro precedente, adoro il modo in cui adoperi la punteggiatura, donando al testo delle pause ad affetto estremamente astute e confacenti. Mi piacciono poi le frasi che tronchi di botto coi punti fermi, volendo rendere palese l'arresto, riprendendo successivamente il concetto in un nuovo passo che, tuttavia, risulta “distaccatamente connesso” al precedente. Insomma, ogni tua storia è un piccolo capolavoro, mai semplice ma al contempo nemmeno complesso al punto da risultare incomprensibile.
Voglio riportare alcune delle frasi che più mi sono piaciute, che ho trovato davvero molto toccanti e suggestive e che ho riletto più volte per quanto profonde:

Perché, e lui gliel’ha sussurrato in una notte resa colorata dall’insonnia, lei è l’unica in grado di guardargli il cuore senza provare a toccarlo.

Non mette mai i tacchi: il dolore ai piedi sarebbe una distrazione per quel che le alberga nel cuore.

[…] come fare a sorridere, se la persona più allegra che conosci ha perso la voglia di fartelo fare?

Finché, in un giorno che è solamente l’ennesimo di una sequenza apparentemente priva di fine […].

Non lo dirà mai, Fred, non a lei. Scapperà di casa – che è lei – e fuggirà ovunque – che è sempre lei – pur di scappare da ciò che lo tormenta (lei, sempre lei, di nuovo e solamente lei).

Per questo, quando finalmente camminano insieme sulla spiaggia, lei è silenziosamente felice. Le impronte sfiorano la battigia e pian piano si scancellano, come i loro pensieri sfuggenti e quel dolore – oh, quel dolore – che preme in maniera amara sul cuore.

[…] ma, quando si volta a cercarne il proprietario, non vede nessuno: ed è certezza amara – amarissima – che Fred non metterà piede lì, nel suo campo visivo. Che è rotto e spezzato, e non vuole permetterle di rimetterlo insieme. Che non è amore, è sesso, l’incontro squallido e volgare di seme e uovo, che culmina con un preservativo sporco gettato sul pavimento.

C’è un posto per me, da qualche parte che non so?
«Certo che c’è» risponde Bill, senza mutare d’espressione. «Il tuo posto è lei».


C'è stato poi un passaggio di cui non ho ben compreso la scelta da te adoperata – che, ovviamente, non ho considerato come errore; si tratta di una curiosità che vorrei mi svelassi:

Fred le tende la mano, come un invito, una supplica: ma Hermione, che il coraggio dei Grifondoro l’ha sempre avuto, non riesce a muovere quel passo che li separa. Che li separerà per sempre, perché lui sorride e abbassa il braccio, oggi è il giorno.
In cui prende e va via, volta le spalle a tutto, non si guarda indietro.


Quello sottolineato è un esempio di ciò che ho detto prima, del tuo marchio di fabbrica: interrompere frasi e concetti con un punto fermo per poi riprenderli con l'inizio di un nuovo periodo. Ciò che non ho capito, però, è stato il perché tu abbia deciso di andare a capo piuttosto che continuare sulla stessa riga – cosa che avrei personalmente fatto. Mi piacerebbe che argomentassi la tua scelta, dato che, pensandola in maniera differente, c'è qualcosa che mi sfugge e che mi piacerebbe comprendere!

Voglio ora parlarti di alcune ripetizioni che ti sono sfuggite e che, se lo riterrai opportuno, potrai successivamente modificare:
Quel giorno, Hermione Granger s’era piegata sulle proprie ginocchia e s’è sciolta in un fiume di lacrime. Lui non l’aveva mai vista piangere prima di quel momento, ma s’era presto abituato alla novità, perché da quel momento la vede piangere continuamente → avresti, per esempio, potuto scrivere “[...] prima di allora [...]” oppure successivamente “[...] perché da allora […]”, diversificando una delle due forme (-0,10 pt).
- […] forse prova rancore, verso di lui, forse è solamente insensatamente attaccata al fatto che Ron sia morto per salvarlo → è probabile che l'accostamento di questi due avverbi sia stato da te voluto, eppure trovo che suonino un tantino ridondanti (-0,10 pt).
- Lui sospira, scombina la lunga treccia bionda di sua nipote, con aria pensierosa: qualcosa in lui, nascosto sotto il mare, grida. Che Bill ha ragione, che lentamente si comporta come una lucciola che lentamente s’oscura e pian piano si spegne, ma. Ma deve trovare un motivo, che adesso gli manca, per rialzarsi e reimparare a nuotare → avresti potuto diversificare uno di quei due “lentamente” con un sinonimo (-0,10 pt).
- […] «Anche se avrei potuto dirti che anche tu stai puntando al tutto in famiglia» → per esempio, avresti potuto scrivere: «Anche se avrei potuto dirti che pure tu stai puntando al tutto in famiglia» (-0,10 pt).

Originalità: 3/5
Dico con sincerità che questa è stata la prima storia, letta finora, in cui a morire sia stato Ron e non Fred; in cui, addirittura, Ron perde la vita per salvare il fratello; in cui si parla di quest'amore reciproco ma tormentato tra Fred e Hermione, sentimento che fa sentire entrambi in colpa nei confronti del fratello Weasley più giovane.
Ciononostante, benché ai miei occhi sia parso come un testo narrante vicende mai lette prima, devo anche ammettere che non spicca di chissà quanta originalità. Chiariamoci: la storia mi è piaciuta tantissimo (come leggerai nel parametro successivo), ma non ho trovato che narrasse di episodi particolarmente autentici. O meglio, l'idea dalla quale sei partita – ossia la morte di Ron al posto di quella di Fred – era molto buona; solo che poi, nel delineare le successive vicende, l'originalità ha ceduto un po' il posto alla logica: essendo a conoscenza del sentimento tra Hermione e Ron (cosa che tu stessa citi nelle tue righe) e trattandosi di una Fred/Hermione, non mi aspettavo nulla di diverso da ciò che hai raccontato circa l'amore tra i due ragazzi che, sentendosi entrambi in colpa nei confronti di Ron, faticano a ricominciare, a trovare un equilibrio che permetta loro di viversi come vorrebbero.

Gradimento personale: 10/10
Il tuo stile è così coinvolgente che difficilmente può non piacermi. Leggendo le tue storie, ho come l'impressione di inoltrarmi in un labirinto dal quale, alla fine, riesco a uscire senza problemi; nel quale, man mano, mi perdo e mi ritrovo; nel quale non posso fare a meno di entrare.
Come dicevo, è la prima Fred/Hermione che leggo ambientata in un contesto postumo alla Seconda Guerra Magica; di conseguenza, è la prima che leggo nella quale Ron non è più in vita, deceduto al posto del fratello.
Ho trovato che le tue righe fossero un agglomerato profondo e intricato di sentimenti, che riuscissero a far immedesimare il lettore all'ennesima potenza, che facessero trasparire con ardore tutto il senso di colpa provato dai due ragazzi.
Ho trovato tanto azzeccata quanto tormentata la tua scelta di non far incrociare mai Fred e Hermione. Mi spiego meglio: all'inizio è lui che cerca di tenderle la mano, ma lei non l'afferra perché non ancora pronta; successivamente sarà lei a cercare Fred, ma in questo caso sarà lui a non sentirsela. Insomma, hai fatto in modo che, per la maggior parte del testo, non fosse tempo per loro – anche se si è trattato delle conseguenze delle loro scelte e non di una realtà dei fatti – e, nonostante tutto, hai sempre argomentato le decisioni prese da entrambi con un'introspezione approfondita che ha descritto chiaramente i demoni che li abbrancavano e torturavano. Solamente a fine storia troviamo i due protagonisti pronti a lasciarsi andare, a trovare il coraggio per concedersi quella felicità che – in un modo o nell'altro – peserà sempre un po' sui loro cuori.
Si tratta di una storia di fantasia, eppure il tema di cui parli è del tutto serio e difficoltoso: come dimenticare il ragazzo/il fratello amato? E come non sentirsi in colpa nel provare dei sentimenti nei confronti del fratello/della ragazza del caro scomparso? Come biasimare, quindi, la sensazione di fallo provata da Hermione e Fred?
C'è stata una frase, poi, che ho trovato davvero acuta, portatrice di molteplici significati (e credo proprio che, non a caso, faccia anche parte del titolo):

(Fred) «Merlino, Ron. Se solamente non ti fossi buttato contro quell’incantesimo, allora…».
Io non starei qui a parlare 
e tu che non ci sei → quel “tu che non ci sei”, rivolto sia a Ron ma – scommetto – anche a Hermione!


(Hermione) «Forse, se avessimo avuto la nostra occasione, la vita sarebbe stata migliore» commenta, atona. «Avresti provato a rendermi felice, almeno tu».
Perché adesso lei è seduta davanti alla sua tomba a parlare 
e Fred che non c’è.

[…]
Odore di mare in lontananza, e lui che non c’è → stesso discorso qui, “lui che non c'è”: lui Ron, lui Fred.

(Fred) Quando però finalmente se ne rende conto – nella miriade di rivelazioni esistenziali che la vita gli sta finalmente restituendo – è tardi. È l’ennesima onda che s’infrange lungo la battigia (e lei che non c’è).

(Hermione) È che il mare romba sulla battigia (Fred sa esattamente di quello) e lui è lì → e poi, finalmente, dopo una sfilza di assenze, lui c'è!

In conclusione, la tua storia mi è piaciuta davvero molto. La cosa che mi ha colpita maggiormente, al di là della trama, è stata la tua bravura nel trasmettere su carta sensazioni ed emozioni, facendo in modo che arrivassero al lettore senza ostacoli. Brava!

Tot: 32,02/35
(Recensione modificata il 15/04/2021 - 06:41 pm)

Recensore Master
24/01/21, ore 17:15

Buondì, cara, eccomi qui :D

mi sono lasciata incuriosire anche io da una Fremione, in particolare dall'introduzione: questo AU è mooolto intrigante ed apre a scenari davvero interessanti. Devo ammettere che la morte di Ron mi avrebbe decisamente spezzato il cuore, eppure allo stesso tempo mi sarebbe piaciuto leggere le reazioni degli altri personaggi, per non parlare dei fan di fronte a una scelta che, non avrei saputo definire in altro modo che non coraggiosa.
Grazie alla tua storia possiamo andare a scoprire le reazioni di due persone importantissime: la ragazza che Ron amava, e la persona per la quale ha dato la vita. Quel fratello che lo ha tormentato fin dalla nascita e al quale però Ron ha sempre voluto un bene dell'anima.
Inizialmente il dolore è un punto di incontro per Hermione e Fred: darsi appuntamento sulla tomba di Ron, lui in pigiama e lei vestita da giorno, ormai è diventato un rito. Una maniera di farsi compagnia, sfuggire al sonno, ai ricordi, al senso di colpa. Eppure ben presto diventa qualcosa di più per entrambi, colpendoli in maniera completamente diversa. Fred nel senso di colpa rischia di annegare e per lui la soluzione è andarsene. Da prima a casa di Bill, e oh, ho amato questa analogia tra la sua fuga dal fratello maggiore e quella di Ron durante l'ultima missione con Harry e Hermione. Bill protettore dei fuggiaschi, ahahaha <3. Tra parentesi trovo dolcissimo che la piccola Vicky assomigli a Ron e che si sia affezionata così tanto e tanto in fretta a Fred.
La proposta di fuga non viene accolta da Hermione, ma le parti in seguito si rovesciano çç e mamma mia, quanto ho sofferto per lei. Il rifiuto di lui brucia, perchè è dovuto a un fantasma, qualcosa contro cui Hermione difficilmente potrà competere. Eppure lei ci prova comunque, splendida coraggiosa Grifondoro, tanto cambiata dal dolore e dalla guerra. Comprendo pienamente le ragioni di Fred, e mi fa una gran tenerezza vedere quanto non voglia ferire il suo fratellino, dopo che lui è morto per salvarlo, ma allo stesso tempo mi sono unita concitatamente a George e Bill, nel tentare di fargli vedere la luce.
Il momento in cui finalmente Fred riesce a venire a patti con se stesso è struggente e bellissimo, perfetto specchio del precedente momento in cui era Hermione a conversare con Ron.
Sono così felice che nel finale siano entrambi riusciti ad accettare di essere l'uno la casa dell'altro <3 è una cosa così giusta che ho sorriso come un'idiota.

L'ho amata da morire, e ho amato il tuo stile, poetico e ricercato, ma senza mai suonare esagerato.
Ti faccio tantissimi complimenti, mi fa davvero piacere averti scoperta ^^

Benni

Recensore Master
02/01/21, ore 11:21

Arrivo solo ora per una recensione veloce veloce: che dire di questa storia? Quando ho visto che me l'avevi dedicata ci sono rimasta tanto, ma in senso positivo. Questa storia racchiude un sacco di cose belle (e brutte, perché povero Ron, ma a quello ci arriveremo con il tempo): racchiude un rapporto che è nato proprio da questa coppia, tanti anni fa. Fred ed Hermione sono stati il nostro trampolino di lancio (si dice così? Perdonami un po', è un periodo così e non mi sento nemmeno fisicamente benissimo) e sei una delle cose meravigliose che ho tirato fuori da questa incredibile coppia.
Questo è uno dei motivi per cui questa storia è riuscita ad entrarmi dentro come un bolide: è stupenda e a suo modo agghiacciante.
Quando ho iniziato a leggerla, giorni fa, mi si è formato un groppo in gola: quello che mi piace tanto di Fred è il suo modo di prendere la vita alla leggera e non pensarci troppo e di prendere Hermione e dirle che la vita poi non è così pesante se la vedi leggera. Hanno questa magia, che è una magia che mi porto dietro dalla mia vita personale ed è per questo che ci sono tanto affezionata. Qui invece è un po' tutto scomposto, in pezzi, ma deve essere così: il modo in cui Fred non riesce più a vivere (non in leggerezza come vorrebbe) mi stritola in cuore in un modo che non ti so descrivere. Il sacrificio di Ron si fa sentire ed è difficile condividere con questa idea, tremenda. Ron sarebbe dovuto rimanere in vita, Ron avrebbe dovuto amare Hermione, Ron doveva arrabbiarsi perché lui ha cercato di rubargli la ragazza. Ma Ron non c'è e lui la ama, lei è casa: a proposito di questo, c'è una parte che amo follemente in questa storia [e non la trovo, la sto cercando da venti minuti vorrei mangiarmi le mani], quando Fred riconosce che lei è ogni cosa ed è importante, ma allo stesso tempo non è ogni cosa. Tutto e niente e io amo questa idea di completezza e non completezza. Non so, ho amato.
Come ho amato il loro incontrarsi, le caviglie segnate e non curate, i calzini che pizzicano, l'andare via, l'odore intenso di mare che Hermione trova ovunque, il modo di scappare e di tornare, la voglia di amarsi e di appartenersi. Non so, ho amato ogni piccola parte di questa storia. Anche se non c'è il mio Fred che ride, e glielo dice anche George che dovrebbe tornare leggero, ma forse anche per quello. Amo il ruolo di Bill e amo la piccola Victorie che assomiglia tanto a Ron.
Riesci sempre a colpirmi, è una storia meravigliosa in ogni dettaglio e ti ringrazio dal profondo del mio cuore, seriamente.
Grazie, grazie, grazie.
Sia ❤

Recensore Master
01/01/21, ore 20:31

Recensione premio The Grey Redemption Contest

Ciao Gaia! Approfitto di questa recensione premio e recensisco questa meravigliosa one shot; anche io partecipo a questo contest però devo dirti innanzitutto che ho pianto come una fontana alla fine della storia. Mi piacciono molto le scelte che hai fatto, vale a dire: lessico, sintassi e punteggiatura uniti a un sapiente uso delle figure retoriche. Sembro un dizionario, ma questi elementi sono fondamentali e li noto anche perché tu metti così tanta cura nelle tue storie che al di là del contenuto ( meraviglioso senza alcun dubbio), possiamo bearci di uno stile davvero superbo. Complimenti