Ciao!
Tanto per cambiare, io sono qui super di corsa e disperatamente alla ricerca di un briciolo di concentrazione che mi permetta di lasciare una recensione almeno un minimo sensata, ma non prometto nulla.
Però ci tengo a continuare la lettura con tempi decenti, quindi insomma, eccomi qui.
Questo capitolo mi è piaciuto da impazzire, perché si tratta proprio della svolta che non mi aspettavo. Mi hai sorpresa tanto, ed è stata una sorpresa graditissima. Nel senso, da un lato sono soddisfatta perché non mi sono fidata da subito di John Smith, mantenendo quel piccolo grado di sospetto che ha continuato a farmelo guardare con l'occhietto leggermente socchiuso, e dall'altro sono felicissima che alla fine, di tutti i sospetti che avrei potuto avere, la verità che emerge è qualcosa che assolutamente non mi sarei mai aspettata, e che comunque mi ha colpita veramente tanto, perché credo sia un concetto interessantissimo. Un "vampiro del tempo" è qualcosa di estremamente interessante già di per sé, perché si tratta di una condizione estremamente drammatica, che condanna inevitabilmente a una vita di solitudine estrema, soprattutto per la paura di sottrarre anche inconsapevolmente anni di vita alle persone care. Ed è ancora più interessante accostare questa condizione a quella più "tradizionale" (se mai può essere considerata tale) di Erika. Non lo so, è un confronto che dà davvero spazio a tantissime riflessioni, oltre che aprire la porta a tantissime possibilità (in fondo, se ciò che Smith ruba è il tempo, Erika di tempo, con la sua condizione di non morta, sembrerebbe averne fin troppo, dunque sembra quasi inevitabile che tra di loro si formi un sodalizio che può sfociare in una vicinanza sentimentale).
Insomma, con questo capitolo hai posto le basi per una svolta davvero interessante.
Spero di proseguire presto! |