Recensioni per
Il bar del sole
di Juriaka

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
06/12/21, ore 19:02
Cap. 2:

Ciao!
Ci tenevo a lasciare una recensione alla storia - e mi dispiace per i problemi di formattazione - perché l'ho trovata davvero carinissima. Hai sviluppato il tema in maniera non prevedibile, e la caratterizzazione dei personaggi mi ha colpito più che in positivo. Il cambio di POV alternato aggiungeva anche del contesto in più che ha reso il loro avvicinarsi ancora più sentito. Sono contenta tu abbia scritto così tanto perché la storia merita molto ed entrambe le parti sono state molto belle da leggere. In particolare ho apprezato la parte finale con Atsumu super shy e tutta l'introspezione fatta su Shouyou, sul carattere, la determinazione, l'approccio alla vita. Menzioni d'onore: mi sono licenziato per 5 minuti per dirti che mi piaci senza divisa - Shouyou ma quanto ti si può amare? - e Osamu che *coff coff* rimane a casa in modo tale da beccare per 10 secondi la crush di suoi fratello (ho semplicemente amato questo dettaglio, fa proprio Miya twins).
Grazie di aver scritto e pubblicato questa storia, è stata veramente una bellissima lettura :3

Recensore Junior
19/05/21, ore 12:01
Cap. 1:

2° Classificata al contest "Let's Cliché!" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP - IL BAR DEL SOLE DI JURIAKA

- Grammatica e stile: 9.5/10
Grammaticalmente ho notato dei piccoli errori, frutto soprattutto della battitura e forse anche un po’ dovuto all’impaginazione, comunque sia nulla di serio da compromettere la lettura:
[…] ma perché, i domanda Atsumu […] Errore di battitura, si. -0.10
[…] ‘’quello più grande all’angolo! Sì, esatto proprio quello! […] Mancano gli apici finali. -0.10
[…] strapparsi la pelle di dosso a morsi.. […] Presenza della doppia interpunzione, ma è un evidente errore di battitura. -0.10
[…] Potrebbe scalare l’everest […] il nome proprio del monte si scrive con la maiuscola. -0.10
[…] laurearsi in astrofisica e per poi essere […] La congiunzione e, in questo, deve essere omessa per via di quel per che introduce la proposizione finale. -0.10

Lo stile, invece, è magnifico. Sebbene si tratti di una storia dalla trama semplice, hai usato dei termini davvero perfetti per indicare le sensazioni, le descrizioni, che sono puntuali e mai banale. Le sequenze narrative, quelle dialogate e persino i pensieri fuori campo presentano un adattamento perfettamente in linea con lo svolgimento della storia, non appesantiscono la lettura e rendono tutto molto fluido. Ma la cosa più interessante dal punto di vista stilistico, ciò che mi ha colpita di più, è stata la precisione con cui hai scelto di introdurre i vari incisi, con i pensieri dei protagonisti che prendono vita all’interno della storia, il vocicchiare delle persone del bar, infine il narratore che ogni tanto fa capolino da questi incisi per giocare un po’ al gioco degli equivoci. A volte il loro utilizzo può in qualche modo compromettere la lettura, ma in questo caso è stato semplicissimo seguire il filo del discorso senza perdersi all’interno di essi.
Bravissima!

- Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Ci sono talmente tante cose che vorrei dire, che penso comincerò dalla più banale. E davvero, quello che sto scrivendo lo penso, quando dico che secondo me nessuno delinea Hinata meglio di te, nessuno. È PERFETTO: è il nostro amatissimo pel di carota sorridente e raggiante, e persino in questa storia possiede un IC davvero spaventoso, al limite dell’iperrealismo. Più leggevo e più mi sembrava di trovarmi all’interno del bar del sole, come una piccola mosca che si gode lo spettacolo in un piccolo angolo appartato.
E Shouyou in questa storia mostra tante cose, è adorabilmente impacciato eppure rimane sempre fedele a sé stesso, per non parlare del lungo discorso sulle poche cose che lui non può cambiare, che mi ha stretto il cuore in una morsa letale: non c’è fuga, non c’è talento, non c’è fatica che possa competere con la morte, con l’ineluttabilità del destino, e ho apprezzato moltissimo l’idea che tu possa aver introdotto un argomento così profondo in una storia così leggere. Insomma, è qualcosa che dà molto da pensare, e soprattutto fa sì che Hinata mostri l’aspetto più umano di sé, quello che lo rende “uguale” agli altri.
E frutto di questo pensiero ragionato è sicuramente il tuo Atsumu, il quale appare anch’egli di un IC perfetto. Anzi, se possibile Atsumu è anche più IC d’Hinata stesso, con quella sua ambivalenza di pensiero che lo porta ad essere contemporaneamente preda e predatore, salvo poi fare la fine di quello che si concede più facilmente ad una gaffe che ad un’uscita trionfale – quando inciampa sono tipo morta in due dalle risate.
Hai descritto un quadretto magnifico, prestando attenzione ai particolari, alle emozioni più piccole e le hai rese via via sempre più grandi, giganti: ho adorato il contrasto tra Atsumu che non crede nell’amore a prima vista e Shouyou che, al contrario, ci ha sempre creduto. È stato come vedere le due facce della medaglia, in un turbinio di sensazioni, sentimenti che descrivi e scopri un po’ per volta.
Un grandissimo lavoro, complimenti.

- Utilizzo del cliché: 15/15
Puntualissimo, non v’è che dire. Ovviamente non poteva che essere pieno punteggio, visto il modo con cui hai trattato l’argomento e, soprattutto, come l’hai sviluppato. L’ambivalenza dei due filoni di pensiero, Shouyou che crede all’amore a prima vista e che vive quest’emozione come qualcosa di assurdamente positivo – le farfalle nello stomaco, quel suo oh! così meravigliosamente spontaneo, gli usignoli nella testa, la terra che trema –; dall’altro lato, invece, Atsumu, che non ci crede e che vive questa esperienza quasi come se fosse qualcosa di traumatico, di “non bello”: […]è uno sciame di vespe, quello, altro che farfalle![…] Direi che questa rappresenta senz’altro la frase che più sintetizza questo pensiero, l’incredulità che fa percepire l’innamoramento come qualcosa di negativo, d’impossibile.
Tu, d’altronde, fai molto di più che descrivere semplicemente il momento. Continui ad analizzare la loro relazione, fatta di sguardi, di piccoli gesti, come Shouyou che si accorge che Atsumu non ha messo lo zucchero nel caffè, oppure Atsumu che comprende subito come Hinata stia soffrendo. Insomma, è subito amore, ma non avviene tutto in maniera frenetica, ti prendi il tuo tempo per descrivere in maniera precisa ogni momento, ogni sfumatura – e da entrambi i punti di vista.
È questo che fa l’amore a prima vista: vuoi parlare, ma ti ritrovi a farti mille domande su cosa sia giusto dire, a volte dici cose senza senso e mentalmente bestemmi fin quando ne hai la forza, ogni tanto sbagli, poi riprendi il filo e ricominci. E tu hai descritto tutto questo con una sagacia davvero ben sfruttata.
Bravissima anche qui.

- Gradimento personale: 5/5
Una storia molto bella, sentimentale e fluffosa. Ormai penso che tu sappia come io prediliga l’angst nella sua forma più pura, ma ogni tanto non mi dispiace godermi un po’ di sano sentimentalismo privo di dolore, frustrazione e impotenza. La tua storia, pur nella sua semplicità, apre il cuore e lo fa in punta di piedi, senza esser pretenziosa o altro.
È un modo di guardare alla vita con due paia d’occhi diversi, quelli di Atsumu e di Shouyou, che vedono il susseguirsi degli eventi in maniera del tutto opposta: chi dei due avrà ragione? Forse entrambi, o forse nessuno.
Lasciami poi dilungare due secondi su Kageyama, dicendoti che sei proprio una cattiva persona, perché lo sai, lo hai sempre saputo che quando parli di quell’alzatore sclerotico il mio cuore crolla a pezzi! Perciò ammetto che, forse, hai introdotto una piccolissima porzione angst solo per me, per darmi una stoccata come a scherma!
Per non parlare poi della frase: […]Kageyama. “Adorabile un cazzo'', pensa Atsumu.[…] Lì sono tipo morta per due secondi e rinata.
Davvero una storia incredibile, mi è piaciuta tantissimo.

Totale: 39.5/40

Recensore Master
16/02/21, ore 15:21
Cap. 2:

Ciao Juriaka, mi prendo un momento per recensire la tua storia perché mi ha davvero emozionata troppo per non recensirla a caldo.
E’ stata una lettura del tutto imprevista, stavo aspettando un docente per seguire un esame ma, bho, è scomparso per cui sono riuscita ad arrivare alla fine della mini-long\OS.
Visto che non mi va assolutamente di lasciarti una recensione che sia solo puro sclero (Perché potrei semplicemente scriverti AHHH per ottanta righe, e non basterebbe) preferisco utilizzare la mia preziosa tabella da disturbo ossessivo compulsivo <3

1°Sezione: Estetica della storia.

- Font e impaginazione: Ti lascio immaginare quanto abbia riso nel leggere le note finali, visto che per tutta la storia ho pensato a quanto fosse meravigliosa l’impaginazione e a quanto vorrei farla anche io così, che ogni volta non mi soddisfa. In realtà, nella seconda parte della storia, praticamente fino all’ultimo periodo, la spaziatura è leggermente ridotta rispetto al resto della storia. Il testo rimane comunque in modalità giustificato, per cui non preoccuparti, sia da pc che da telefono (sì, l’ho letta da due dispositivi) si legge benissimo.
Complimenti, si vede che ci hai perso tempo!

2° Sezione: Corretto utilizzo della lingua italiana.
- Sintassi e morfologia: Non ho riscontrato il minimo errore, neanche una svista. Hai un modo di scrivere davvero coinvolgente e fluido, mi è sembrato di entrare dentro il bar e sentire sulla pelle il calore del sole, così come ho sentito la grandine sulla testa e l’odore forte della nicotina.
E’ uno stile fortemente evocativo e mi piace, mi piace un sacco!
Ok, mi piace decisamente meno nelle scene splatter perché mi viene l’ansia -motivo per cui non ho recensito la tua scorsa storia, perdonami, ne sono uscita molto provata -.
Ed è il motivo per cui ho pianto quando il povero gatto è stato investito, ho provato l’immensa voglia di andare ad abbracciare i miei cricetini perché tutta quella riflessione sulla morte mi ha davvero lacerata.
SI SONO UNA LAGNA.
- Lessico: Nulla da ridire sul lessico, che collabora nella realizzazione di frasi e periodi a dir poco perfetti. Lessico e registro adoperato si sposano benissimo.

3° Sezione: Trama e svolgimento.
- Trama: Già dall’introduzione era facilmente intuibile come sole e pioggia avrebbero caratterizzato questa piccola meraviglia.
La trama, pur essendo un’AU (non tra i miei generi preferiti) è davvero carina e i clichè adoperati non sono per nulla pesanti, anzi, strappano un sorriso perché neanche i personaggi riescono a crederci. E’ tutto così realistico e credibile, si comportano davvero come si comporterebbe qualunque scettico (o parzialmente, nel caso di Shoyo) nella realtà.
E mi è piaciuto un sacco questo punto! Poi il vedere tutto l’ambiente muoversi e modellarsi attorno a loro, i gusti delle persone che ordinano al bancone, le tazze che finiscono dentro al lavandino e i muffin morbidi in fondo a destra.
Ad essere onesta, Juriaka, credo di essermi commossa anche per un altro piccolo motivo, ben lontano dal tuo scopo durante la stesura di questa mini-long.
Il bar che ho visto mentre leggevo, era quello che frequentavo quotidianamente quando ancora andavo di presenza all’università (io studiavo, letteralmente, dentro un ospedale, per cui era il bar del Policlinico dove entravano sia i medici che i pazienti, oltre agli studenti) e spesso ci andavo sola e adoravo analizzare punto per punto cosa chiedessero e cosa accadesse.
Per cui è stato un tuffo nostalgico ed emotivamente molto forte per me.

- Svolgimento: Vogliamo parlare del colpo di scena del povero gatto e di Shoyo che per poco non scoppia a piangere? O del colpo di scena quando lui mette tutte le carte in tavola per l’appuntamento? Ecco. Spiegami tu come, in una storia così apparentemente lineare e semplice, sei riuscita a sorprendermi con delicatissimi colpi di scena o svolte di trama che mi hanno messo ancor più voglia di leggere.
Vogliamo soprattutto prenderci un momento di riflessione per Osamu, accoltellato malamente da quella testa bionda di Atsumu che gli ha insultato gli onigiri? Cioè, io ho sempre immaginato Osamu super deditissimo al suo lavoro e innamorato del proprio locale, sempre attento all’igiene, ma anche alla cura delle sue polpettine di riso E ATSUMU GLIELE INSULTA, MA VIENI QUI! Ahh, mamma mia che voglia di prenderlo a sprangate. Si è salvato solamente per quella fetta di torta di carote, ma io fossi stata in Osamu gliel’avrei infilata nel naso di notte.
Osamu, unico Miya del mio cuore, sappi che sei tu il migliore tra i due <3

- Finale: Il finale è tenero e leggero esattamente come l’inizio, e mi è piaciuta tantissimo la riflessione sul colpo di fulmine che accompagna già tutta la storia, ma che viene riassunta in quelle poche righe. Anche qui mi sono commossa.

- Appunto: Un piccolo appunto positivo e degno di nota voglio farlo per quelle righe in cui Atsumu si siede nel bar a “studiare” (ci crediamo tutti molto poco) e Shoyo si perde incantato a fissarlo e a descriverne i movimenti. Se questo può essere definito un clichè, beh è il mio preferito. Sogno anche io di potermi innamorare esattamente come loro, perdendomi in dettagli insignificanti all’apparenza come l’utilizzo della penna blu o il broncio risentito.
E’ una scena che ho letto e riletto, con un sorriso. Mi è piaciuta tantissimo.

4° Sezione: Valutazione della tematica.
- Tema centrale: La fiera dei clichè + il tema del colpo di fulmine. Sicuramente non deve essere stata una stesura facile, ma devo dire che ci sei riuscita benissimo. Non sei mai scaduta nel banale, neanche in un inciso, e hai anzi sollevato e risollevato la storia passo dopo passo, paragrafo dopo paragrafo, aggiungendo dettagli (Ehi, Atsumu, la tazza grande per perdere più tempo?) e facendo evolvere sempre di più la trama, svolgendo lentamente i personaggi e facendoci scoprire qualcosa su di loro sempre di più, con calma (Atsumu beve il caffè dolce e la sua pelle profuma di crostata al limone; Shoyo ha dei vestiti di Kags, ed è stato a Rio e medita e ha…aveva…un gatto… (Mi riprenderò da questo shock, lo giuro). ZORO, TORNA QUI.
- Morale: Eli, tieni duro il tuo Hinata esiste ed è da qualche parte nel mondo a fare caffè. Un giorno vi incontrerete, anche perché tu sei una caffeinomane incallita e sboccerà il vostro amore grazie alle tue battute di merda.
Grazie, Juriaka, questa è più o meno la morale che ho letto tra le righe AHAHAHAH.
Torno seria, lo giuro.

5° Sezione: Valutazione personale.
- Parere soggettivo: Direi che, nonostante la tabella, la recensione sia già di per sé molto soggettiva. Sei stata grande, come sempre, e hai dimostrato per l’ennesima volta come da una piccola parola, da un piccolo clichè, possa uscirne fuori una vera e propria meraviglia.
Sono felicissima di aver impiegato il mio tempo qui, anziché a seguire l’esame inesistente.
Ora torno sul serio a studiare, gli esami, ahimè, non si danno da soli però… però mi hai messo una gran voglia di scrivere e di non fermarmi. Quindi ti ringrazio per l’ennesima volta!

- SkyDream

Recensore Veterano
13/02/21, ore 18:03
Cap. 2:

Oddio CIAO
Iniziamo dalle cose serie, ovvero le tue note: "Insomma grazie per aver letto questa cosa agghiacciante", che sono tipo un insulto MA OKAY, prima che mi arrabbio, passiamo alla storia.
Ho amato questa storia nell'esatto momento in cui è iniziata. Sai, io non credo nell'amore di storie alle prime righe (;)) ma sono stata costretta a ricredermi.
E INFATTI iniziare con un aggettivo isolato è stato molto figo e intelligente. Potrei dirti che questa storia è gentile e sentirmi soddisfatta, ecco. La verità è che quando l'ho iniziata sono un po' morta dentro perché ho intravisto una botta molto bottosa del tuo stile. Le mie tue storie preferite danno sempre questa sensazione di delicatezza, le atmosfere sono di colori pastello, i rumori sembrano sottofondi rilassanti e a me pare ogni santissima volta di camminare su una nuvoletta a qualche centimetro da terra. È davvero magico E finalmente ho realizzato che mi ricorda l'atmosfera da studio ghibli. Cioè ci ho messo un anno, ma eccomi qui. Nonostante tutta questa ingenuità (che sì, vedo in qualche modo anche nelle storie a rating alto, perché sei semplicemente troppo brava, ma okay) non ho mai la sensazione di leggere qualcosa di poco profondo o infantile e infatti se c'è una cosa che adoro e che qui è venuta fuori proprio EVIDENTE è quando il ritmo si spezza, il linguaggio si abbassa e i pensieri di Atsumu partono per vie tipo "puttana ladra" (che ho adorato).
AH ORA CHE HO MESSO UNA PARENTESI possiamo per piacere concentrarci sull'uso delle parentesi in questa storia? CIOÈ WOW è stato particolarissimo, alcune sono precisazioni, alcune sono battute, alcune sono confidenze e infatti le ho amate nella scena in cui Atsumu si guarda attorno e osserva i clienti (e vorrei permettermi di dire ad Atsumu, visto che è un attacco personale, che il cliente era un cagacazzo di sicuro, ma la tisana al melograno è molto buona e quindi il cogliona è lui).
Okay scusa ho passato dieci minuti a cercare una frase che mi ha fatto sganasciare, ma non la trovo, era una considerazione di Atsumu, vabbè me la sono persa però mi ha fatto molto ridere in più punti e ci tenevo a fartelo sapere aaaa, nel mentre ti becchi questa che ho trovato che anche mi ha stesa "Poggia i gomiti sul bancone assumendo una posizione casuale e un po’ arrogante, con le sopracciglia sollevate e il mento sul palmo della mano (casuale un paio di palle, Atsumu studia persino l’incurvatura del mignolo)." BELLISSIMA AHAHAHAHA
Ma ad ogni modo, a parte l'atmosfera, la dannata pioggia e la scelta dei termini per cui veramente mi stenderei a terra, ho adorato anche quello che vedevo succedere. Che sembra un po' scontato, ma non lo è quando in trame come questa la bellezza sta in quella sottile abitudine e ridondanza che per quche ragione non è noiosa e anzi crea la trepidazione che ci vuole. Davvero magico.
Poi ci mettiamo anche che la contrapposizione dei loro punti di vista dovrebbe penalizzare proprio questo aspetto e invece non lo fa, rendendoli diversissimi, soffermandosi dove l'altro personaggio non si sofferma, è da standing ovation. Mentre leggi non ci pensi, insomma, banalmente sei preso e non te ne fotte, però ora che ci rifletto È DAVVERO UN LAVORONE. Un'altra cosa che ho amato, legata ai due punti di vista, è il fatto che l'altro, agli occhi di chi ha il POV, appaia super sciolto e non rende giustizia al nervosismo. Sembra sempre un'ammirazione a senso unico e fa sorridere pensare che nella vita sia sempre così, cioè mi è parso proprio un insegnamento HAHAHAHAHAHA che siamo tanto interessanti quanto lo sono gli altri per noi, forse.
MA COMUNQUE ho adorato anche i "momenti di pioggia" di entrambi, è tutto tremendamente bilanciato e ho adorato che dall'esterno la tristezza di Hinata si veda anche nelle "lentiggini più sbiadite". Bellissimo.
Ultime due cose e poi la finisco.
Era veramente super non cliché il modo in cui Hinata ha processato la morte del gatto, perché mi è sembrato davvero particolare, molto ragionato e stranamente molto facile da condividere. Con l'origami della volpe e la testa sulla spalla te ne puoi anche andare, ciao proprio.
POI avendola letta ieri mi sono appuntata delle robe che però mo non sapevo dove mettere, quindi te le becchi sfuse.
"Ha un bel suono, pensa mentre finisce di sorseggiare il caffè. Scivola via sulla lingua come il fruscio delle foglie" quando Atsumu sente il nome di Hinata. Mi ha fatta impazzire perché... È vero. E questa è una cosa della tua scrittura che mi fa sempre impazzire, perché è poetica, emozionante MA NON DICE CAZZATE cioè il suono dà veramente quest'idea e la frase è sicuramente poetica, ma non è forzata, un tentativo di ostentare le tue capacità. Impazzisco.
Poi ho una serie di 10 puntini sospensivi per "si gonfia di luce" perché è bellissimo.
"E nella fossetta che ha sul mento, Shouyou la vede, la paura acciambellata, il timore di non essere abbastanza" questa l'ho solo copiata perché evidentemente stavo prendendo le misure per inciderla nel muro in camera mia.
"Fuori la pioggia continua a picchiettare sull’asfalto, ma, per la prima volta, piove anche lì dentro." QUESTA INVECE, senza che mi prendi per pazza, l'ho trovata importantissima. È un modo chiaro e bellissimo per farci capire che il sole in quel posto lo porta Hinata e non dipende dal luogo fisico. Quando dopo lo riprendi, sul divano a casa di Atsumu, è ancora più chiaro che Hinata non ha bisogno del bar per essere quel sole e che lo è lui. È ovvio, eh, non era una sorpresa, nessuno ha pensato che fosse il bar a essere uno scorcio di sole, ma il fatto che le diverse situazioni un po' lo dimostrino lo rende più concreto e mi è piaciuto un sacco.
AH, poi mi è piaciuta la descrizione del gatto smembrato... Ti giuro, un po' mi spiace dirlo, ma era scritto benissimo e la mia parte emotiva piangeva, ma la mia parte ammirata era tipo "wow"
Chiudo ripetendoti quella cosa super trash che ti ho già detto sull'assoluta serenità che mi ha dato, è stato davvero un medicinale e sono grata a Efp per le liste perché le liste nella vita servono anche a non perdere e dimenticare le cose e infatti avrà palesemente questa funzione in un futuro in cui mi ritroverò a voler vedere di nuovo i miei contorni sfumare e tuffarmi in questi, che sono vividissimi.
L'ultima frase che cito e poi la smetto di fare il tema di italiano, però davvero io l'ho letta e mi sono ALZATA davvero sono morta proprio, ho fatto versi mi scoppiava il cuore boh, un grande imbarazzo.
"L'amore a prima vista esiste eccome, ed è tale e quale al sole" io non lo so quanto ci hai pensato io direi quanto tipo sette mesi? Perché altrimenti non si spiega, ok.
C I a o.
Veramente ciao, però grazie perché è una cosa che boh non ho parole, magia.
Magia gentile ;)

Recensore Veterano
13/02/21, ore 18:00
Cap. 2:

QUINDI, ho aspettato il mio giorno libero per poter leggere in pace la tua storia (ovvimente mi doveva venire mal di testa perché sono proprio sfigata, ma vabbè) e n'è assolutamente valsa la pena!
Prima di tutto lo stile: scorrevole, piacevole, mai pesante, mai con incisi lunghi e dispersivi, si leggeva una bellezza senza nessuna difficoltà, super rilassante!
Mi sembra quasi inutile parlare della caratterizzazione, sul serio, che stiamo a dire? C A N O N I S S I M A. Atsumu che è burro e miele (no ti prego lì mi sono sciolta, per non parlare dell'origami a forma di VOLPE, che idea bellissima, oddio una cosa super carina che Atsumu farebbe per poi arrossire come un pomodoro), che vuole apparire come sicuro di sè, figo, senza sentimenti, ma appena vede Hinata si scioglie e diventa di tutt'altra pasta. Le battute terribili, poi, sono state più divertenti di quanto mi piacerebbe ammettere ma io ho un senso dell'umorismo abbastanza rotto e inesistente quindi non faccio testo. Poi c'è stata una frase che è sembrata così di Atsumu, proprio come se potesse uscire dal manga, di un realismo assurdo. "Di Miya ce n'erano due, di Atsumu solo uno." Assurdamente IC, perfettamente in linea con il personaggio, non so perché mi sia piaciuta così tanto!
Hinata è tutto da scoprire, ci sono sempre dei lati nascosti, c'è sempre qualcosa che non si nota subito, e anche in questa storia hai rispettato questa dualità che forse in realtà vedo solo io perchè mi faccio un sacco di paranoie. C'è stata la gentilezza, la curiosità, il bisogno di prendere ciò che vuole e poi nel secondo capitolo - nel pezzo in cui MANNAGGIA A TE HANNO AMMAZZATO IL GATTO (boh senza pietà io sconvolta) - c'è stato un punto della situazione in cui veniva speigata la sua natura affamata (di necessità di scoprire, vincere, conoscere, arrivare alla cima, vedere al di là del muro) in una semplicità precisa e disarmante al tempo stesso.
Anche l'ambientazione mi è piaciuta moltissimo, il paesaggio piovoso è suggestivo, Atsumu che entra sempre zuppo d'acqua, la quotidianità dei piccoli momenti tra lui che mette lo zucchero nel caffè e Hinata che lo guarda al bancone. Le due concezioni opposte sull'amore a prima vista sono cliché proprio come voleva il contest - almeno credo dal nome! - e proprio per questo rendono il tutto ancora più zuccheroso.
AAAAAA, davvero complimenti!

Recensore Veterano
12/02/21, ore 17:50
Cap. 2:

sto veramente invecchiando, ecco cosa penso alla fine di questa storia e col cuore un po' commosso per quel “che dà tanto senza però togliere nulla” alla fine che si ricollega perfettamente al parallelismo sottolineato anche nel precedente, perché atsumu sarà pesante e shouyou occasionalmente egoista ma la reciprocità a tutto tondo di questo amore è qualcosa che riempie davvero leggere e lascia sazi della felicità che provano loro.
ho adorato tutto, sono una sottona per i temporali, l'ambientazione sotto la pioggia, tutti che si infradiciano e poi trovano riparo in un bar o simili e c'è un'atmosfera così confortevole per tutta la storia (anche se il pezzetto col gatto mi ha uccisa, spero ti senta in colpa per questo), così calda, che ho capito cosa intendessi quando hai parlato di sole e pioggia insieme: proprio vero. e l'ho trovata così equilibrata, non pesante, un mutual pining meraviglioso, lento ma non tedioso e ho amato l'attenzione che hai messo nelle descrizioni e nei dettagli, perché non conoscerò atsumu a tutti gli effetti ma ti ringrazio perché mi hai permesso di conoscere il tuo di questa storia ♡
ho perso la mano con le recensioni, non so quanto si sia capito, in ogni caso l'avevo stellinata come seguita e tale rimarrà perché sono, dicevo, anziana e pigra, ma la scuoricerò perché mi è piaciuta davvero, davvero tantissimo. mi ha fatto sinceramente stare bene, questa lettura, non mi capitava da tanto con una fanfiction ed è difficile che mi dia a questi azzardi, però come potevo dire di no ai cliché e a questa cosa di uno dei due che fa battute orribili a cui nessuno, se non l'altro, riderebbe mai? irresistibile, adorabile scemenza di coppia che, ribadisco, come il tuo stile dà proprio quel senso di fresco e leggero, che toglie di dosso un po' di amarezza. grazie, e complimenti per la bella storia che ne è venuta nonostante non fosse nata in questi termini ♡
ps. tifo anche per la kagehina che avresti dovuto scrivere al posto di questa, e doppio ps., questa bi-shot non ha nulla di cui vergognarsi!! anzi ♡
nope, scherzavo, triplo ps.: l'html è un po' infame ogni tanto, ma non l'ha avuta vinta ed è questo che conta!!

Recensore Veterano
12/02/21, ore 17:26
Cap. 1:

bonsoir~
sto un po' "barando" perché a oggi, in teoria, atsumu lo conosco di vista, tipo vicino di casa che se becco sul pianerottolo è tanto dire e il momento più intenso che condividiamo è nell'attesa dell'ascensore, di conseguenza vado a scatola chiusa col pairing stesso. però sono disperatamente innamorata dei cliché, di questa tipologia nello specifico, delle coffee shop au che per un periodo non mi hanno detto nulla, oggi le cerco nella speranza di trovarne di così belle. così belle which means, mi riferisco alla tua appena letta. sai cos'altro è gentile? la tua scrittura. dalla prima all'ultima parola di questa prima parte, l'ho pensato già all'inizio del primo paragrafo e adesso che ho concluso ne ho solo la conferma. è proprio uno stile fresco, pulito, lineare, scorre che è un piacere e forse troppo, perché non leggevo così velocemente qualcosa da tanto. in senso positivo, dico, troppo, mi ha invogliata ad andare avanti, ho divorato tutto il capitolo e ho amato la scelta stilistica dell'alternanza del po', non ha reso noioso o ripetitivo lo scenario perché sono entrambi imbranati in questo amore all'improvviso ma c'è della deliziosa diversità nell'esposizione di pance scombussolate e cuoricini impazziti dell'uno e dell'altro ♡
particolare che ho amato, il parallelismo tra il dare e avere, il fatto che in questa circostanza eccezionale abbiano completamente ribaltato la propria necessità ma sempre in virtù di questo sentimento, dell'esigenza di dare e ricevere quanto più per l'altro. quindi, che dire, per ora? che mi fiondo sull'altro e ci rivediamo lì per concludere ♡

Recensore Master
12/02/21, ore 13:09
Cap. 2:

Oddeo, l'ho letta al posto di seguire una lezione di storia dello spettacolo e devo dire che ha migliorato la mia giornata, è bella e delicata allo stesso tempo, e così piena di ottimismo che dover sbrogliare l'ansia da esami di mezza accademia non mi dispiace più. Pollicioni in su. Mi sono piaciuti tantissimo, anche se ad un certo punto ho pensato che durante l'incontro con Samu lo stesso avrebbe percosso il gemello.
Ok smetto con i deliri e ti ringrazio per questa bella storia.