Ciao Old Fashioned,
dopo lo spettacolo dell'aeroporto e del combattimento aereo, siamo passati a un'ambientazione chiusa che il nostro tenente trova snervante. Non sa che l'attesa è stata creata per poterne studiare le reazioni da dietro uno spioncino. Ma perchè tanta cura nella scelta? Perché quei commenti sull'aspetto che risulta troppo bello e vistoso, se si aspettano solo che piloti un aereo? Quali sono i veri progetti che hanno in serbo per lui?
Lo spostamento nella finta fattoria gli ripropone l'emozione di accarezzare un nuovo aereo, che valuta come un docile e potente destriero. L'anonimo grigio della livrea fa il paio con l'anonimato dei suoi vestiti civili. Sarà comunque difficile che il modello 'made in Germany' non venga riconosciuto da un occhio esperto.
Complimenti per questo capitolo, scritto benissimo e ricco di riferimenti storici che gli conferiscono un alto livello di realismo.
A presto
MaxT :)

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Carissimo, si dice che arrivare in ritardo vada di moda.
Io mi meriterei di essere frustata, invece. Scusami.
Ma eccomi, pronta a fare la maratona dei capitoli.
Iniziano qui i problemi del nostro eroe: il mondo dello spionaggio (che tu descrivi davvero benissimo) sembra non confarsi molto a lui. E’ un militare, poco avvezzo alle cose di questo genere, e ha un carattere poco adatto al seguire gli ordini senza fare una piega.
Dopo averlo giudicato idoneo ai loro scopi, passano a spiegargli la sua missione (recuperare un misterioso agente segreto, che apparentemente non gli permetterà tanti colpi di testa).
Andrà tutto così bene? Ne dubito fortemente.
Passo subito al successivo!
A presto e grazie ancora! ^^

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Eccomi finalmente a recuperare questa storia (pensavi che me la fossi dimenticata?)^^
Ho parecchi arretrati, ma da una parte è positivo: posso leggerne di più e tutti insieme, sperando che non ti diano fastidio le mie inondazioni.
Non deve essere stato piacevole per uno come von Knobelsdorff venire scaricato così e mandato a svolgere una missione del genere nelle retrovie: mentre lui sta a scarrozzare spie, chi lo conquista il Pour le Mérite?
Hai reso molto bene il contrasto tra la guerra "di facciata", con le sue azioni eroiche, le medaglie e gli aeroplani colorati, e la guerra che si combatte dietro le linee, con messaggi cifrati e uomini grigi, capaci di mimetizzarsi tra la plebe più insignificante.
Rispetto al mondo degli aviatori, lo spionaggio è tutt'altra cosa, ma non meno pericoloso e mortale, e sembra che von Knobelsdorff, troppo impaziente di tornare alla sua Jasta, lo stia un po' sottovalutando. Tuttavia, per quanto ardimentoso, non sembra del tutto sprovveduto. O almeno, si spera...
Menzione d'onore per Mademoiselle Docteur, che sembra un personaggio parecchio interessante. Bella idea quella di inserirla nella storia, anche se solo per una breve comparsa!
Volo al prossimo capitolo!

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Ciao!
Eccomi di nuovo a leggere le avventure di Von Knobelsdorff! Il nostro ufficiale è piuttosto contrariato, come osano fargli perdere tempo inutilmente! Lui deve conquistarsi le sue decorazioni, non stare chiuso in una stanza ad aspettare i comodi altrui!
Mi è piaciuta e mi ha anche un po' divertito questa prima parte in cui aspetta innervosito che si degnino di dargli attenzione, diciamocelo lui è un pochettino borioso e non è abituato ad essere ignorato in questo modo. E infatti quando finalmente viene invitato a seguire le due spie si rende conto di essere stato fuori luogo nella sua reazione e forse anche un po' infantile.
Mi piace molto il rapporto con la giovane donna, lei è una spia molto esperta e capace, nonostante l'apparenza giovanissima e delicata ed è divertente come non sia minimante colpita o affascinata dall'aitante ufficiale, che dal canto suo mi sembra inveve piuttosto colpito da lei. Non tanto da un punto di vista fisico, quanto dal punto di vista del suo orgoglio maschile, lei così minuta è stata protagonista di avventure decisamente pericolose e rocambolesche, non paragonabili alle sue, pur pericolose, di ufficiale dell'aviazione. Tra l'altro mi ha incuriosito il fatto che si tratti di un personaggio reale, per cui ho deciso di informarmi su di lei.
Una cosa che mi piace molto è il rapporto tra l'ufficiale e l'aereo, il fatto che lo tratti come se fosse vivo, tanto è vero che la ragazza sottolinea che "non è un cavallo". Al contrario io penso che davvero si creasse una sorta di rapporto di fiducia simile a quello tra un uomo e il suo cavallo, penso che i piloti guidando sempre lo stesso aereo, lo conoscessero perfettamente e finissero davvero per sviluppare una sorta di affezione. Non mi sorprende dunque che l'ufficiale si approcci all'aereo che gli è stato affidatato come ad un cavallo.
In ogni modo, dopo una notte passata a studiare la rotte e riflettere su ciò che lo aspetta Von Knobelsdorff finalmente parte e si avvia ad affrontare la sua avventura.
Complimenti davvero un altro bel capitolo, scritto benissimo e che riesce a trasportare il lettore indietro nel tempo.
A presto! ❤️
AlbAM

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Proprio un bel tipo, il tenente.
Le perplessità delle persone che gli hanno affidato l'incarico sono comprensibili. Maximiliam è una testa calda, inesperto, poco incline alla subordinazione e molto invece a voler fare di testa sua. Inoltre è belloccio, e non sempre è un vantaggio per chi, come lui, deve rimanere nell'ombra.
La missione, che dovrebbe essere relativamente facile e limitarsi al recupero di una spia, rischia di complicarsi non poco con questi presupposti. Se poi ci mettiamo che il tizio che Maximiliam deve recuperare, tale Werwolf, è un bell'osso duro che tuttavia rischia di lasciarsi distrarre dal bel tenente, è chiaro che ne vedremo delle belle.
Finalmente una storia ambientata durante la prima (non seconda, prima) guerra mondiale che parla di spionaggio.
Sono davvero curiosa di proseguire nella lettura per vedere come svilupperai la trama, che fin qui sembra molto avvincente.
A presto Vecchio mio.

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Carissimo, finalmente scopriamo chi sono i soggetti interessati alle peculiari abilità di pilota del Tenente e scoprire è una parola grossa dato che si tratta di due agenti dello spionaggio tedesco; penso che le loro vere identità rimarranno un segreto per tutta la storia ^^
Giustamente Max, da ragazzo pratico, abituato all'azione e alla chiarezza, non si fida e pretende garanzie e solo l'intervento diretto del suo superiore lo convince ad accettare. 
Prevedo che l'ingresso del pilota nel Grande Gioco sarà piuttosto complicato proprio per questo suo carattere irruento, diretto e onesto, che è destinato a scontrarsi con personaggi abituati ad agire nell'ombra, ad essere elusivi e a non esporsi mai più del necessario.
Sulla carta la missione è semplice e lui ha tutti i mezzi per portarla a termine, ma le potenziali incognite sono davvero tante a cominciare dal misterioso "pacco" da prelevare.
Aspetto l'esito del recupero a bordo pista!

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E' molto divertente vedere il giovane tenente von Knon...Knobelv...insomma, il tenente (che nomi strano che hanno, questi tedeschi. Ma un bel Pasquale Quagliarulo non andava bene?) che interagisce con un mondo a lui praticamente sconosciuto, cioè quello dello spionaggio. Soprattutto perchè si rende conto che non è proprio come viene dipinto nei film o nei libri, non è una grande avventura piena di scazzottate, dove l'eroe vince sempre e se ne va col tramonto alle spalle dopo essersi spupazzato la ragazza di turno (ok, questo forse succede più nei western, ma spero di aver reso l'idea). Nella realtà, capita quasi sempre che si alternino momenti di noia mortale ad altri in cui si rischia la pelle. E soprattutto, il fattore segretezza. Concordo sul fatto che meno sa meglio è, però ciò non toglie che qualche informazione in più potevano anche dargliela, poverino. Lo stanno praticamente mandando allo sbaraglio. Speriamo che almeno la signorina Marie (a proposito, ottima l'idea di usare una vera figura storica) sappia aiutarlo in caso di necessità. L'unica cosa che mi preoccupa è la persona che devono incontrare, il Werwolf. Mi fa paura pensare a cosa abbia fatto per guadagnarsi un tale soprannome. Speriamo bene.

Al prossimo capitolo!

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Carissimo, sono molto felice di leggere questo tuo aggiornamento.
Gli agenti che hanno puntato Max sembrano rifarsi alla scuola di un certo medico che sostiene come: "Gli agenti segreti dovrebbero essere del tutto anonimi, indistinguibili tra loro, come rape."
Max è tutto fuorché anonimo ed indistinguibile, ma se nemmeno lo squadrone del Barone Rosso ha soddisfatto le loro necessità, si vede che lui è proprio l'elemento ideale.
Si profila all'orizzonte una figura misteriosa, dal nome tenebroso di Werwolf. Un lupo mannaro.
Ma sarà un uomo travestito da lupo o un lupo travestito da uomo?

Sono davvero curiosa di conoscerlo!
Ma intanto ti faccio i complimenti per questi primi due capitoli. Sarà l'accenno finale a von Richtofen, ma mi sembra di respirare un'atmosfera molto simile a "Côte de Nuits e rose di Piccardia". Perché, un po' come Pratt, ci stai portando nel "dietro le quinte" delle grandi azioni nella Storia. Perché sono questi uomini-lupi, queste creature che scivolano silenziose nelle ombre della Storia. Non alla luce del Sole, ma a quella della Luna.
Rischiano tutto nell'ombra perché gli altri possano combattere e vivere di giorno.

Eh, caro mio, mi tocca pure parteggiare per i Tedeschi contro gli Inglesi, miracoli della tua scrittura!
Tantissimi complimenti!
Non vedo l'ora di leggere il prossimo aggiornamento ^^

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Carissimo,
in questo secondo capitolo von Knobelsdorff mette ancora più in risalto il proprio carattere orgoglioso, ribelle e anche un po' altero.
I due misteriosi individui, "Marie" e "Mathesius" lo mettono alla prova e un dubbio alla fine resta: il ragazzo è adatto alla missione oppure è una testa calda e dunque poco affidabile?
Max in effetti è un'arma a doppio taglio Non è remissivo ma è impulsivo. E' curioso e attento, ma non ama obbedire senza fiatare. E' un protagonista, detesta essere messo in un angolo.
Guidare l'aereo è il suo pane, ma lo spionaggio è tutto un altro campo, dunque ci si domanda se sarà in grado di non farsi inghiottire dalla situazione sicuramente tesa che dovrà affrontare. Certo il sangue freddo non gli manca... saranno l'ebbrezza e la grandiosità del volo a mancargli, probabilmente. Le operazioni da 007 non hanno ovviamente lo stesso clamore di un duello aereo.
Max è abituato a farsi vedere, a brillare. Qui deve tingersi le piume da galletto di grigio, come la donna volutamente insignificante che gli fornisce le istruzioni.
Un nome su tutti desta la mia curiosità: il Werwolf. Non vedo l'ora che entri in scena. Dai commenti dei colleghi appare come un domatore di cavalli selvatici, non si sa ancora se con bastone o carota.
Molto interessante, come sempre! ^^
Alla prossima.

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Carissimo^^
Questa volta sono puntuale!
Il tenente von Knobelsdorff è un soggetto difficile per i servizi segreti. Da un lato ha le caratteristiche adatte alla missione, dall'altro è inesperto nel campo dello spionaggio, diffida degli agenti che dovrebbe aiutare e si dimostra anche troppo sicuro di sé.
Alla fine però Max riesce a convincere chi di dovere e con una buona dose di consigli e regole da seguire viene incaricato ufficialmente.
Von Knobelsdorff ha intuito che una missione che appare così semplice sulla carta probabilmente nasconde qualcosa di pericoloso, ma questo ovviamente non lo scoraggia affatto.
Sono davvero curiosa di vedere il nostro tenente in azione, e soprattutto attendo il fatidico incontro con la misteriosa spia che dovrà recuperare^^
Come sempre ho adorato i riferimenti storici.
Complimenti anche per questo capitolo, la storia è sempre più intrigante.
Alla prossima! :)

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