Ed eccoci qui, Hermione nostra! ❤
Finalmente riesco a passare anche da te in questa maratona per recuperare le prime drabble del contest (per fortuna ho deciso che gli avversari li recensivo solo dopo che erano uscite le votazioni per non fare il minimo spoiler facendomi sfuggire qualche parola di troppo come mio solito), quindi prendi una tazza di caffelatte, la copertina, e un gatto da accarezzare, perché potrebbe essere lunga. Mi impegno per non farti addormentare, ma non garantisco molto (volevo passare ancora l’altra sera, ma il pc è vecchietto ed è morto quando stavo a metà recensione perdendo tutto T-T).
Parto dal titolo che accompagna la raccolta.
Cosa dirti se non che sono oltremodo orgogliosa che dimostri il tuo spirito Grifondoro lanciandoti una terza sfida e imponendoti anche di rispettare sempre una sola lunghezza? Ovviamente facciamo tutte il tifo perché tu ce la faccia, Hagrid incluso. Mi è piaciuta moltissimo l’idea di ribaltare quella che è una delle caratteristiche che più conosciamo di Hagrid, quel lasciarsi sfuggire sempre qualche parola di troppo, per parlare invece delle parole che il mezzogigante buono non ha avuto la possibilità o il tempo di dire. Trovo che sia un titolo decisamente accattivante, oltre che davvero geniale, e che racchiude perfettamente l’animo della raccolta. Riuscire a unirci il numero di parole è stata solo il tocco in più.
Passando invece al titolo della prima drabble, anche qui davvero bellissimo. Innanzitutto per come hai ricollegato il tutto al titolo generale, richiamando la prima parte e giocando con le parentesi per renderla quasi “sussurrata”: non so se fosse esattamente quello che avevi tu in testa, però l’idea che ha lasciato a me l’uso della parentesi è quella di un pensiero rimasto lì, proprio perché quelle parole Hagrid non è mai riuscito a dirle. E mi piace che, visivamente, tu lo abbia separato dall’ “oggetto” di quel pensiero, l’amore che provava per Norberto e gli altri animali fantastici come lui. E apprezzatissimo è anche come, sin dal titolo, imposti quello che sarà lo stile e il tono dell’intera drabble, cedendo proprio la parola ad Hagrid e alla sua voce.
Ecco, parliamo dello stile e di questa voce di Hagrid.
Possiamo dirlo in due sole parole: era lui. Era lui a livello di sintassi, con queste frasi brevi e concise, molto semplici nella loro costruzione spesso essenziale. Eppure ognugna di quelle piccole frasi ha saputo condensare in sé l’amore di Hagrid per i suoi amici animali e soprattutto la passione con cui se ne prende cura. Parla di amore nella prima, del desiderio di poter avere un drago nella seconda, si perde in contemplazione del suo draghetto, domostra come per lui venga prima Norberto che la sicurezza di avere un testto sulla testa. E poi l’amore che si estende, questo amore che sei partita a raccontare da Norberto che arriva anche a coinvolgere Zanna, una risata per i primi “passi” di Norberto, la certezza che anche gli altri impareranno ad amarlo come lui, il ricordo di Charlie che di certo avrebbe condiviso da subito la stessa passione, il desiderio di far conoscere Aragog e Norberto, che per lui sono come fratelli. Insomma, ogni singola frase sprizzava amore e passione da ogni poro, in un crescendo fatto per accostamento di piccoli concetti, in un modo di procedere la conversazione – perché di conversazione stiamo parlando, Norberto risponde pure con una piccola fiammata! – che ricalca perfettamente il modo di ragionare di Hagrid.
Ho apprezzato anche la scelta della prima persona – che di solito non è una delle mie voci narranti preferite –, perché l’ho trovata proprio perfetta a livello di caratterizzazione. Provo a spiegarmi (perché a volte temo che metà di ‘ste pensieri stiano solo nella mia testa un po’ malandata): la prima persona trasmette una grande immediatezza, il messaggio della comunicazione arriva più diretto al lettore, e questa immediatezza qui è ancora più forte, perché è infarcita di quelle imperfezioni grammaticali/sintattiche che Hagrid – ma anche normalmente qualcuno in una conversazione molto informale – farebbe. Dall’altro lato, la prima persona in genere mi trasmette, proprio per questa immediatezza, un tono molto più semplice: ci sono casi in cui lo sento come un demerito – è insomma un po’ la nota che non mi lascia apprezzare questo narratore fino in fondo o sempre (dipende molto da chi sia a scrivere) –, ma che qui, per me, è stato il motivo chiave per amare la scelta una volta in più. e perché poi tu sei bravissima a dar voce al tuo personaggio e a gestire qualsiasi registro e narratore, ovviamente. Ma, prima ancora della tua ottima resa nel concreto, credo che sia stata una scelta particolarmente azzeccata sin dalla semplice idea. Dicevo prima che l’immediatezza è stata garantita anche dall’inserire errori tipici dell’intercalare di Hagrid, da quel diamogli all’uso del che e ai tempi sbagliati, tutti inseriti perfettamente all’interno della voce narrante, al punto che sembrava davvero di sentirlo parlare, Hagrid, e nulla suonava forzato o fuori posto, ogni parola scorreva liscia come di dovere. Insomma, credo che il primo punto di forza di questa drabble sia la voce e di conseguenza le scelte stilistiche operate.
Altro punto che ho amato è stata l’abilità di inserire proprio pezzi di dialoghi del canon all’interno di così poco spazio, come il dettaglio di Hermione che fa notare a Hagrid che vivere in una capanna di legno con un drago non sia una grande trovata. Ecco, oltre a dare un tocco in più alla drabble quanto a ricreare l’atmosfera dei libri e dare mille punti a Grifondoro per la tua attenzione e memoria per queste cose, mi è piaciuto che tu lo inserissi perché dà modo di leggere la drabble alla luce di quella “citazione” e inserirla ancora più precisamente nel canon, rendendola un vero missing moments. Nel senso che, per me, è stato l’ulteriore elemento a farmi dire che sì, eri riuscita a incastrare e fondere benissimo le tue parole e Hagrid: sembra il discorso plausibilissimo che avrebbe fatto a Norberto dopo quelle parole di Hermione.
Ho trovato estremamente sapiente il modo in cui hai inserito anche gli altri animali cari a Hagrid in relazione a Norberto, che resta sempre il centro attorno cui tutto gira, ma non dimenticando mai che non è il primo e non è il solo. mi piace moltissimo l’idea che li consideri tutti fratelli questi animaletti, che giustamente per lui sono come dei figli tanto amati. A questo proposito, credo che la frase che più di tutte ha saputo dare le dimensioni di quanto la passione di Hagrid si estenda a tutte le creature magiche, soprattutto se mortalmente pericolose e mostruose, è stata la frase finale. C’è questo elenco degli animali che conosciamo lasciato poi in sospeso, co quei puntini e la e posta in corsivo che hanno davvero dato l’impressione di dilatare l’elenco all’infinito fino a comprendere tutte le creature possibili, e a contribuire a questo senso di “amore totale” e dilatazione, sicuramente ha contribuito l’assenza di punteggiatura, che oltre a essere di nuovo un elemento utile a caratterizzare la voce del tuo protagonista, non frammenta il discorso rendendo l’elenco un’unica, grande, dichiarazione d’amore a tutti gli animali che ha incontrato, che incontrerà, o che non potrà mai incontrare ma stanno là fuori.
L’Ic di Hagrid, come si capirà già bene, credo allora che sia stato perfettamente centrato, adattando e cucendo su di lui non solo stile e lessico, ma anche mostrando al meglio la sua passione e le caratteristiche che più lo contraddistinguono all’interno della saga.
Oh, e poi, momento frivolo: quanto ho amato l’inserimento di Charlie! Ma questo immagino non ti stupisca, vero? È stato un momento perfetto, senza dubbi, e sono certa anche io che lui avrebbe capito e sarebbe accorso ad aiutare subito entusiasta Hagrid con Norberto. E inserirlo richiama anche il momento in cui sarà proprio il secondogenito Weasley a venire a prendere il draghetto per occuparsene in Romania, una sorta di foreshadowing che trova perfetta collocazione all’interno della drabble. Insomma, hai saputo racchiudere un mondo in 105 parole.
Davvero complimenti, oltre che essere sempre un piacere leggerti, è anche un piacere averti come compagna di Casa, sempre la miglior Hermione pronta a intervenire e sedare rivolte e litigi.
Ora ti lascio prima di annoiarti più del dovuto, ma complimenti ancora: è stato bello poter leggere e veder dare voce al mezzogigante più buono di Hogwarts.
Un bacio,
Maqry |