Valutazione per il contest "Storie alfabetiche"
Grammatica e stile: 9.3/10 [grammatica: 5/5 + stile: 4.3/5]
Da un punto di vista grammaticale, non ho trovato nessun errore o refuso.
A livello stilistico, il lavoro è sicuramente di alta qualità. La cosa più apprezzabile risulta essere la gestione dei periodi nella loro struttura: sono ben articolati all’interno con una punteggiatura varia e sempre molto adeguata, oltre che con differenti tipologie di frasi (subordinate di diverso tipo, coordinate), ma senza che si crei mai confusione o che la frase risulti eccessivamente lunga o pesante. Anche il lessico rispetta questo equilibrio generale, tale che risulta prezioso senza però smettere per questo di essere funzionale e adatto alla sfera intimistica della donna. Equilibrato è la parola adatta per descrivere questo stile, oltre che “melodioso”. Infatti, si nota leggendo una precisa impronta ritmica, visibile in due soluzioni che ricorrono spesso:
- La struttura “parte introduttiva” + virgola + frase principale -> Barricata nella Stanza del Tempo deserta, […]Eloise sorride vittoriosa. Con caparbietà e infinita pazienza, ha atteso lunghi, lunghissimi anni. Grazie al supporto di un marito buono e comprensivo, la sua vita non si è arrestata e così via.
- Ripetere con enfasi e con variazioni particolari di significato lo stesso concetto -> …Charles, il caro Charles…; …dal presente, dal suo presente…; …lunghi, lunghissimi anni… e così via
Questi espedienti che ricorrono, ma senza essere mere ripetizioni, anzi quasi impercettibili a una prima lettura, finiscono per creare un forte senso di unitarietà e scorrevolezza. Si denota, quindi, una cura ben precisa, che crea un effetto ben riuscito. Molto bene anche per l’utilizzo non isolato delle inversioni, che si sposano bene nella costruzione delle differenti frasi e si richiamano l’un l’altro, contribuendo come parte attiva al ritmo.
Bellissima la struttura finale, con quel “zac” tra parentesi che sembra proprio tagliare il tempo.
Ti segnalo, tuttavia, alcuni appunti:
Un uso eccessivo dei trattini indipendenti. Non sono inseriti nel posto sbagliato, ma trovo che in alcuni casi sarebbe stato più azzeccato l’utilizzo di un altro segno di punteggiatura. Proprio perché sostituibile con altro, sarebbe stato meglio differenziare e variare in modo da non creare troppo quell’effetto “spezzato” che i trattini indipendenti producono. Ti riporto un esempio:
- Tutti gli anni di preparazione e fatica, le piccole vittorie, l’ostinazione e le tante, troppe incomprensioni – semplicemente tutto, tutto quello che l’ha condotta qui, così lontano, non risulta abbastanza: non serve a prepararla al brusco e sorprendente impatto col passato. Qui sarebbe stato più opportuno inserire i due punti, anche perché la prima parte (parte integrante della frase, tanto da esserne soggetto) risulta così invece eccessivamente slegata.
Oltre a questo, ho trovato un pochino troppo eccessiva la ripetizione dei pronomi possessivi -> Fisso nella sua mente, quell’unico obiettivo ha influito sulla sua intera esistenza, sulle sue scelte; ha dato tutto, sacrificato tutto il suo tempo (ben 4 in una sola frase, e la successiva ne contiene altri 3). Si tratta di un utilizzo che stona perché superfluo nel rimarcare di chi stiamo parlando e sottrae in questo modo enfasi alle parti dove invece viene usato con sfumature particolari. È tutta la differenza che corre tra “fisso nella sua mente” (superfluo) e “sacrificato tutto il suo tempo” (dove invece è fondamentale e infatti è anche rimarcato col corsivo).
E, infine, un ultimo piccolo appunto qui: Una vita intera, probabilmente, non sarebbe bastata a prepararla adeguatamente a questo momento… -> Non ho nulla in contrario agli avverbi in mente, ma il loro utilizzo dovrebbe essere limato, in particolare sono da evitare più avverbi in mente così ravvicinati (2 in una frase).
Titolo: 3/3
Il titolo è tutto quello che un titolo dovrebbe essere: non troppo lungo, particolare, ma allo stesso tempo denso di significato – e, ovviamente, coerente con la storia. Apprezzo sempre molto la ripresa letteraria (qui di un’espressione di T.S. Eliot), ma è importante che il senso sia comprensibile per tutti i potenziali lettori e che sia funzionale al massimo per la storia. È proprio questo che succede qui, in quanto hai reso personale l’uso della citazione per una storia dove il Tempo (quello con la lettera maiuscola, per cui dettaglio azzeccato) è al centro di tutto.
Trama e personaggi: 10/10
Hai scelto di scrivere su qualcosa di sicuramente molto particolare, approfondendo e rielaborando una delle tante trame a margine del mondo di Harry Potter. Quella storia, la storia di una strega intrappolata nel tempo, l’hai rievocata illustrandola molto bene: ti focalizzi sul momento della partenza (che apre il racconto) arrivando fino al tragico destino (illustrato soprattutto da quegli zac finali). L’intera trama si dipana con coerenza, senza lasciare niente di inesplorato e nessun buco nel mezzo. Anzi, nel mezzo da un punto di vista grafico, esponi anche il background di Eloise, ci parli della sua vita rendendola umana davanti ai nostri occhi. Ci parli della sua curiosità, della sua ambizione, delle sue ragioni per voler osare a tuffarsi nel tempo, ma anche gli ostacoli e il rapporto con il marito – un rapporto che non è nemmeno un vago accenno, ma subisce un’evoluzione dal supporto al rimprovero, e insieme il segno dell’incomunicabilità. Anche da un punto di vista di personaggi, dunque, la caratterizzazione è ottima: hai costruito l’intera realtà di Eloise e lo hai fatto davvero bene.
Svolgimento della traccia: 9.5/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, tutte le lettere sono presenti e nessuna è ripetuta più volte.
Anche da un punto di vista di esecuzione della traccia nella modalità, il lavoro funziona. Gli inizi sono vari e sempre azzeccati con la struttura della frase; come dicevo già nel parametro stile, il fatto che la struttura delle frasi sia spesso simile e che le inversioni siano più d’una rende più organico il tutto, senza creare nessun effetto spia. Le frasi hanno un’articolazione tale da non sembrare eccessivamente lunghe (e anche per gli appunti che ti facevo sui trattini indipendenti, si tratta di sostituirli eventualmente con altri segni di punteggiatura deboli).
Particolarmente apprezzate sono state le lettere V e Z, perché la parola iniziale è ciò che domina l’intera struttura, dandole senso e un preciso “decorso”.
L’unico appunto che ti faccio riguarda l’andare a capo. Non crea problemi come stile, ma sottolinea abbastanza il gioco delle lettere. In particolare, in alcuni punti avresti potuto accorpare alcune frasi come già avevi iniziato a fare nella prima parte della storia:
Quasi a cinque secoli di distanza dal presente, dal suo presente, le lancette oppongono un’improvvisa resistenza alla pressione delle dita.
Riottose, d’un tratto riluttanti, sembrano suggerirle di essere infine giunta a destinazione.
Sussulta, Eloise, quando il turbinio del Tempo attorno a lei s’arresta. -> Queste tre frasi le avrei messe una di seguito all’altra, così risultano troppo separate, sebbene siano in realtà strettamente collegate.
A parte questo, che comunque non influisce troppo, hai fatto un ottimo lavoro con il nascondimento del compito.
Totale: 31.8/33 |