Recensioni per
Unsubstantial
di Gaia Bessie

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/04/21, ore 22:01

Valutazione per la consegna della storia al contest "Il Quidditch attraverso i Contest"

Grammatica:
In merito a questo parametro, nulla da dire.
La breve one-shot, a livello grammaticale, è perfetta sotto ogni punto di vista; non ho trovato né una parola né una virgola fuori posto – o meglio, ce n'è solo una che secondo me è di troppo:
- Scorpius ha sempre mangiato di nascosto, convito di non esser visto – gli Elfi domestici, riferiscono da sempre ogni cosa, ma Asteria l’ha sempre bollata come un capriccio del cocco di mamma.
Per il resto è tutto dove dovrebbe stare, quindi tanto di cappello!

Stile e Lessico:
Il tuo stile, come sempre, risulta suggestivo anche quando l'argomento di cui si parla è abbastanza delicato come nel caso di questa storia.
Parto col dirti che mi è molto piaciuto il riferimento al boccino d'oro, analogia che ti avrebbe fatto guadagnare i +3 punti bonus: ho davvero apprezzato il modo in cui hai associato la doppia natura del boccino (bello, dorato, scintillante ma anche sfuggente e difficile da possedere) ai pensieri persi, inconsistenti e inafferrabili di Asteria – e, a fine storia, capiamo perché siano così inafferrabili; perché, dopo tutti quegli anni, sono rivolti ancora a Fred.
Mi è poi piaciuto il rimando al sonno oppiaceo, il quale si ricollega al campo di papaveri sognato dalla protagonista; pur nella sua immensa brevità, ho davvero amato quest'allusione.
Degna di nota è anche l'impaginazione che, a mio parere, in un testo così breve salta maggiormente all'occhio e, quindi, disturberebbe ancor di più se fosse mal gestita.
Il lessico utilizzato è idoneo all'argomento di cui parli e – non avevo alcun dubbio – si sposa perfettamente con lo stile adoperato.
Ci sono solo due cose di cui voglio parlarti.
La prima riguarda un'iterazione che, secondo me, stona un po' e che, volendo, potresti modificare:
- Scorpius ha sempre mangiato di nascosto, convito di non esser visto – gli Elfi domestici, riferiscono da sempre ogni cosa, ma Asteria l’ha sempre bollata come un capriccio del cocco di mamma.
La seconda cosa riguarda alcune parole che sono state rivolte alla protagonista e che, benché si capisca siano rimembrate da Asteria – quindi non necessariamente da inserire in un discorso diretto, appaiono comunque “mimetizzate” all'interno del testo; a mio parere, invece, sarebbe meglio se venissero evidenziate in qualche modo, magari con un corsivo o ponendole tra virgolette alte:
- Scorpius ci ha impiegato due anni a divenire una voragine che prende e inghiotte tutto – Rose piange di nascosto, ha detto Hermione Granger con rimprovero, vedi di fare qualcosa per tuo figlio, Asteria1.
Non so cosa fare, urla lei, ma Scorpius ride e seppellisce quelle parole.
- L’ha portato al San Mungo perché lo ha domandato lui – lei l’ha preso per mano e ha detto va bene, è giusto così.
Mi rendo conto, comunque, si tratti di scelte stilistiche.

Attinenza al ruolo:
Avevi scelto il ruolo del cercatore e, quindi, il dovere del tuo protagonista era quello di far in modo di portare a termine un compito affidatogli, così da porre fine a una determinata situazione e/o evento protrattosi nel tempo.
Troviamo la tua Asteria impegnata ad aiutare il figlio a combattere i disturbi alimentari cui è andato incontro, sebbene, in un primo momento, la scorgiamo quasi “negare” l'evidenza, bollando come un capriccio quanto le viene riportato dagli Elfi domestici (ossia il fatto che Scorpius mangiasse di nascosto). Scorgiamo successivamente, attraverso un suo ricordo, una Hermione che la rimbecca, incitandola a fare qualcosa per il ragazzo ([…] Rose piange di nascosto, ha detto Hermione Granger con rimprovero, vedi di fare qualcosa per tuo figlio, Asteria).
Nonostante le ricusazioni iniziali, Asteria si rende conto dei problemi del figlio e dei malesseri che questi comportano; prende in mano la situazione e lo conduce al San Mungo, lo imbocca speranzosa benché non sia più un neonato e così Scorpius riprende a mangiare, ma anche a ficcarsi le dita in gola; allora Asteria lo riporta all'ospedale, consumando notti al suo fianco, osservandolo rifiorire come un mandorlo a primavera. A fine storia, troviamo il ragazzo che adesso mangia, dorme e sogna con il suo dolore che ha assunto una consistenza ch’è esistente e, per questo, cancellabile – quindi la protagonista è riuscita nell'intento di porre fine a una situazione problematica che si protraeva da anni, e tu sei riuscita nello scopo del contet!

Originalità:
Mai mi sarei aspettata di trovare una problematica così (purtroppo) comune dei nostri giorni all'interno di un universo immaginario, un universo magico che – almeno a me – sembra immune da difficoltà del genere.
Nella tua storia non ho letto di una strega e di un mago, ma di una madre preoccupata per i disturbi alimentare cui è andato incontro il figlio; di una madre premurosa che ha fatto di tutto per aiutarlo a rifiorire.

Gradimento personale:
Quando trovo l'Avvertimento “Tematiche delicate”, parto già con l'idea di leggere righe di alto livello; probabilmente sbaglio nel partire prevenuta, ma ritengo che inserire un Avvertimento simile per poi scrivere roba non all'altezza sia quasi un sacrilegio data la serietà della situazione.

Ovviamente non è il caso della tua storia, la quale ha soddisfatto le mie aspettative e, benché si sia trattato di una breve one-shot, le parole utilizzate hanno colpito nel segno nonostante non fossero tante. Addirittura c'è stata una frase che, personalmente, ho ritenuto molto cruda e molto adeguata; mi è piaciuta da matti all'interno del contesto narrato e, dopo averla letta, mi sono soffermata a riflettere ancor più sull'argomento principale della trama: È snello come un tratto di matita, ma Madama Chips gli ha detto che l’ha dovuto ricucire dall’interno per tutte le volte che s’è scavato l’anima a mani nude.
Chissà quante madri hanno e stanno passando quello che ha passato Asteria, preoccupate per le problematiche dei figli; chissà quante, di fronte a situazioni simili, si sono sentite/si sentono impotenti. Questa è una storia di fantasia, ma ricalca situazioni reali dalle quali non tutti (sia i diretti interessati che i cari che tentano di aiutarli) riescono a uscire.
Ancora una volta ti sei prodigata in una trama seria, dagli importanti contenuti, e per questo non posso che complimentarmi con te!