Recensioni per
Stralci – per trovarsi viversi amarsi
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 53 recensioni.
Positive : 53
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
25/11/21, ore 11:53

Ciao, Ros!
Continuo il mio recupero e stavolta tocca a un bel missing moment ❤
“Lor, cos’hai in testa?”
“Ricci,” risponde al volo lui. “Molti ricci.”

Avevi già citato questo pezzo, ma ora come allora mi ha stesa. Lor ha proprio tanti ricci in testa, solo quelli! (E Lys. 💔) Certo non Rose, nono, stai tranquillo, Ron.
Quanto mi sta antipatico Ron in versione padre protettivo. Ma se chiama Lorcan Figlio di Luna!, Lys come lo chiama? [A proposito di Lys: Hugo, se prima potevi sperare di starmi un po' simpatico adesso sei in caduta libera >:(]
A parte tutto, comunque, mi è piaciuto vedere i pensieri di Rose, il suo decidere che Lorcan e James hanno già fin troppi pesi e che anche lei vuole fare una parte, prendendosi il peso dell'alibi di Lorcan senza poterlo condividere con nessun altro.
Loro due sono così calderottosi, a svegliarsi entrambi all'alba pensando alla giornata che deve venire, con Rose che non si veste e Lorcan che arriva a Godric's Hollow con ore di anticipo.
E poi mangiano pancakes! ❤ ma, Hermione mi scuserà, sono certa che quelli di Luna fossero più buoni. 😇
La scena finale è la ciliegina sulla torta, con loro che finalmente hanno messo da parte le esitazioni e, in un modo o nell'altro, si sono detti la cosa.
Un bacio, a presto!
Mari

Recensore Master
09/05/21, ore 00:15

Ciao!
Io, davvero, guardo la mole di tue storie che devo recuperare e non so nemmeno cosa provare: da un lato sono sollevata, mi sento quasi "al sicuro" perché so di avere tantissimo da leggere e di non correre il rischio di restare senza letture. Dall'altro però mi sento anche un pochino soverchiata, perché mi rendo conto di avere preso davvero un ritmo inaccettabile, ma il tempo è quello che è e soprattutto quando c'è tempo manca la concentrazione, quindi insomma, mi sto rassegnando a restare sempre un passettino indietro, anche se mi dispiace moltissimo, perché come sai leggerti è sempre un'esperienza bellissima e ritrovare le atmosfere di questo universo narrativo è una cosa che amo moltissimo.
Mi dispiace anche tanto, quando finalmente riesco a passare, di non riuscire a ritagliarmi tutto lo spazio che vorrei per lasciarti la recensione che meriteresti, ma di nuovo, le condizioni sono quello che sono e io arranco sempre un po', cercando di tenere insieme tutto.
A me questo racconto è piaciuto tanto, ma tanto davvero, anche se mi ha un po' dilaniato il cuore. Forse perché è ambientato in quell'estate che tu hai saputo rendere con tinte così vivide, quell'estate in cui tutto ha iniziato a spezzarsi e ogni cosa è fatta solamente di paura e tensione, di parole taciute, di adulti che cercano di superare il muro che i figli hanno costruito muovendosi in bilico fra il loro ruolo di genitori preoccupati e quello invece istituzionale, che li vuole più distaccati, piegati a cercare di ottenere uno scopo anche a costo di ingannare i figli e di cercare di girare attorno alle loro difese.
Non lo so, credo che una situazione del genere sia davvero logorante per chiunque, ma il punto di vista di Rose è sempre interessantissimo. Apparentemente non è coinvolta in maniera diretta con quanto è successo, ma in realtà lei riesce a comprendere così bene Lorcan e James da sentire su di sé anche tutto il peso della loro tensione. E non solo. Anche lei ha deciso di prendersi sulle spalle un fardello importante, con quella bugia che le rode lo stomaco e che non può condividere per aggiungere preoccupazioni a una situazione già abbastanza tesa. Ecco, trovo sia davvero una situazione logorante, non solo per quanto effettivamente successo, ma anche (e soprattutto) per via di tutti i silenzi, delle cose taciute, dei segreti e dei sotterfugi.
E in questo contesto, il fatto che Lorcan e Rose avrebbero potuto trovare un certo grado di conforto l'uno nell'altra, se solo si fossero concessi di osare sin da subito e di essere chiari, di dare una forma precisa ai loro sentimenti. E invece no, anche un sentimento corrisposto diventa motivo di silenzi e cose taciute, e tutti questi segteti sembrano davvero aumentare e farsi insostenibili, fino a riempire ogni spazio.
Credo che una delle cose più dolorose di questi personaggi sia proprio la consapevolezza che le cose avrebbero potuto andare diversamente, essere più semplici e lineari, ma che comunque si siano ritrovate a incagliarsi così.
Ed è doloroso, ma è anche reso benissimo.
Rose, la tua Rose, è un personaggio particolare. È un personaggio a cui ormai mi sono affezionata, ma che sento estremamente distante da me, e a cui forse mi è venuto più difficile voler bene in maniera spontanea e genuina. Qui credo che tu ne faccia un ritratto davvero magnifico, andando a sottolineare al meglio tutto lo smarrimento che l'adolescenza porta con sé, con quel miscuglio di sentimenti contrastanti che, davvero, hai saputo rendere benissimo.
È una storia piena di dettagli sottilissimi ed estremamente interessanti, su cui vorrei davvero essere in grado di soffermarsi come si deve, ma che molto probabilmente non riuscirò nemmeno a sfiorare.
Sappi però che ho adorato il ritratto che hai dato di Hermione, il modo in cui si approccia alla figlia e tutta la complessità di sentimenti e relazioni che sta alla base di questa situazione.
Davvero, credo di averti lasciato, tanto per cambiare, una recensione terribilmente sconclusionata, ma ci tenevo a riuscire comunque a lasciarti qualche riga.
A presto!

Recensore Master
21/04/21, ore 13:06

Cara Rosmary,
tornare nei missing moments di Paradiso Perduto è sempre bellissimo, perché c’è tanta verità in quello che scrivi e perché le caratterizzazioni dei personaggi sono perfette. Penso a casa Weasley-Granger e alla presenza di Hermione, questa donna intuitiva e di successo, molto rigida, così differente da Rose. Capire dove finisca il Ministro e dove inizi la madre è molto difficile, perché Hermione oscilla tra momenti di severità – come quando Rose sostiene di preferire casa Scamander alla sua – al vezzeggiare la figlia concedendole di mangiare i pancake in camera o facendole notare di essere ancora in pigiama poco prima dell’arrivo di un amico speciale. E il fatto che Rose sia invaghita/innamorata di Lorcan non dovrebbe sfuggire a Hermione, sebbene la questione dell’incidente con Louis renda tutto più complicato, come si vede bene quando è Ron a rincasare e a mostrare una gelosia paterna nei confronti della figlia.

Io credo che il comportamento di Ron sia più sincero e spontaneo di quello di Hermione. In lei ho visto cautela e volontà di capire cosa succede anche assecondando la figlia, sebbene è come se per tutto il capitolo anche lei tenesse le difese alte – e infatti Rose non sa dire se e quando il Ministro uscirà allo scoperto. Tra l’altro mi piacciono i dettagli della casa e della gestione della stessa di Hermione. Lei cucina malissimo persino i pancake (che veramente, è due secondi farli) e ha una casa talmente perfetta da sembrare fredda e asettica come un catalogo d’arredamento, col marmo per terra – un filo pretenzioso, le pareti color crema, la cucina minimalista. Non mi stupisce che a mettere la tovaglia e apparecchiare e cucinare sia Ron, più legato ad ambienti ed esperienze domestiche conviviali.
Il vero argomento del missing moment, però, non è questo, bensì il dopo tra Rose e Lorcan. Come ricordo perfettamente dall’altra storia, i due sono andati a letto insieme senza confessarsi i reciproci sentimenti e se per Lorcan Rose non è la prima esperienza, per la ragazza sì e molte parole e pensieri sono stati spesi su questa scelta – Lorcan temeva che lei potesse pentirsene in futuro. Non essendo coppia, va da sé che i due amici mostrano una giustificabile cautela nell’approcciarsi in quello che è il loro primo incontro da soli. Entrambi temono che l’altro voglia solo dimenticare e che qualsiasi riferimento possa rovinare tutto, ma entrambi non vogliono dimenticare e fanno di tutto – con quelle frasi maliziose e allusive tipiche degli adolescenti spigliati quali loro sono – per far capire all’altro che c’è spazio per il resto. E poi questa è anche una shot che finisce bene, con loro due che si chiariscono e si amano, ma torniamo indietro.

Adoro la loro fisicità. Adoro come non possano smettere di toccarsi, baciarsi, cercarsi anche mentre fanno colazione. Adoro quel loro giocare che non è mai innocente, anche se loro fingono sia così e anche il gelo che appare subito dopo l’arrivo di Ron, quando la patina del “va tutto bene,” dell’urbanità e della cordialità fragilissima che non viene mai spezzata, ma che pesa sui due ragazzi, viene incrinata dalle parole di Lorcan, che capisce di essere un po’ un intruso in casa di Rose e non solo perché è un ragazzo e nessuno crede all’amicizia quando gli ormoni esplodono, ma anche per via del duello e del tentato omicidio nei confronti di Louis che ha sconvolto gli equilibri dei ragazzi, ha liberato cose che non dovevano essere liberate e ha mandato anche in crisi le convinzioni di una generazione uscita dalla guerra, che ha probabilmente viziato troppo i propri figli nel tentativo di dare loro tutto quello che a loro era stato negato. James, Louis e Lysander sono i grandi assenti del capitolo. Evocati spesso, ruotano attorno a una coppia che rimane quella di due adolescenti e anche questo ho adorato, del tuo modo superbo e incantevole di scrivere di loro. Rose a Hogwarts appare come popolare, irraggiungibile, bellissima, eppure in casa sua è ancora una ragazza che corre in bagno perché sta in pigiama fino a mezzogiorno. Il rapporto con Lysander e con James è quasi simbiotico, ma la ragazza ha mentito a entrambi, offrendo al primo un alibi non richiesto ed esponendosi al giudizio dei genitori e della famiglia e nascondendo al secondo di aver avuto un rapporto – di aver fatto l’amore – con Lysander. E questo in realtà neanche sarebbero affari di James, ma ci sono situazioni in cui nascondere è mentire.

Insomma, io sono sempre incantata da questa storia e da come scrivi di loro e non vedo l’ora di tornare a leggerli, perché escono fuori dalla pagina e ti travolgono come un treno. Un abbraccio forte forte,
Shilyss

Recensore Master
10/04/21, ore 22:58

Ciao cara, mi spiace venire qua con un mal di testa fotonico, ma credo che questa storia sia stata la cosa più bella della giornata e ADORO Lorcan, è veramente un Calderotto. Ho amato questa storia, così come tutti gli stralci, sono bellissimi, e questo missing-moment era ciò che ci voleva per il mio cuore da calderotta sofferente. Lo so, lo so, che sono indietro di una recensione, prima o poi passerò ed è per questo motivo, per non lasciarne indietro un'altra, che sono passata qui anche se dolorante e non propriamente lucida.

Ho amato il pov di Rose, la sua introspezione, il rapporto con la mamma, con Hugo che c'è poco ma quello che dice è una bomba. Hugo, ma insomma, io stravederei per te, ma tu vai dietro al mocassino... Dai retta a Lorcan, che è decisamente meglio del mocassino.
Il confronto con Ron mi ha fatto morire, quel "figlio di Luna" tuonato appena arrivato lo ha fatto apparire un po' troppo cavernicolo, forse, ma sappiamo che Ron ha un'educazione da conservatore e che Hermione è l'anima progressista della coppia. Rose, forse, non ce l'avrebbe così tanto con sua madre se si fermasse a riflettere!
Cosa dire di quel detto-non detto, dei dubbi e delle esitazioni del dopo la prima volta, quel far finta che niente sia successo quando è evidente che qualcosa è successo e che tra lei e Lorcan le cose siano cambiate e che non sono più solo amici. Certo che leggere queste cose con il senno del poi fanno male. Non tanto mentre le leggi, ma quando poi ti fermi a rifletterci. Il dolore arriva dopo, ma per il momento mi fa piacere leggere del mio amato Calderotto così felice. La parte a Hogwarts, poi, con la "cosa bella" che viene confessata da Lorcan, lui, lo sciupafemmine, è stupenda. *^* avevo gli occhi a cuoricino mentre leggevo.
Grazie per averci regalato questo missing-moment su Rose e Lorcan. <3 Sono meravigliosi.
Scusami se non riesco a sclerare come al solito, ma ti giuro che la storia mi è piaciuta tantissimissimo!
Un abbraccio forte,
Sev

Recensore Master
10/04/21, ore 16:50

“È una cosa bella?” “Spero proprio di sì. Per me lo è.” 
Ohh, Lor, altro che bella, è una cosa bellissima! 💙❤
 
Ok, mi ricompongo.
Però non è colpa mia se mi sciolgo così tanto leggendo qualsiasi cosa su di loro e soprattutto momenti così… così calderotti. Di quelli ancora pregni della tensione di queste cose taciute e non dette, che un pochino si crede di essere riusciti a intravedere, ma che lasciano sospesi su un filo sottilissimo, eppure già magici e carichi di altre tensioni, quelle nate da Frangibili. E, insomma, non so per quale ragione, ma leggendo questo missing moments in particolare, sono giunta alla conclusione che questo “limbo” mi piaccia moltissimo: è un giocare a fare gli equilibristi, e anche se è vero che non se la sono ancora detti, quella cosa bella, bellissima – e quindi meno scene calderotte dolci –, trovo che questa tensione abbia un potenziale altissimo per farmi struggere ancora di più su di loro. Insomma, forse questa osservazione trova un pochino il tempo che trova, me ne rendo conto, ma è una sensazione che mi è rimasta appiccicata addosso a lettura ultimata e che volevo condividere.
In un certo senso ho letto questa storia tenendo in testa Di film, pancakes e calderotti, l’ho vista un pochino come il suo contraltare nel vero mondo, e allora ecco che non sono più soli, ma c’è Hermione (e un Ron più protettivo del solito sul finale… io davvero non riesco a rassegnarmi all’idea che sia così poco riconoscente nei miei confronti [per cosa, non ci è dato saperlo] e tutta questa avversione non la riversi su figlio di Coso: gli ho pure trovato un appellativo così bello! Ingrato di un Ron!), che qualcosa nell’aria a volte pare capire, con i suoi sorrisi alla figlia – ma decisamente sul lato “come fare stare a suo agio mia figlia e il suo amico-che-le-piace” deve lavorare ancora un pochino –, i pancake ci sono sempre, anche se non preparati ad opera d’arte da nonna Molly –, e poi, insomma, qui la cosa bella bellissima non se la dicono subito, però lo fanno alla fine, un mese dopo, e va bene! Anche perché sono super contenta che tu abbia inserito il dettaglio di loro che si vedono nella sala del club di scacchi (così come ho amato all’inizio, quando Lorcan paragona Rose in veste Presidentessa alla madre: ho sorriso allo scatto di Rose che si premura subito di negare il tutto, ma temo che sull’atteggiamento di quel momento, Lor un pochino avesse ragione – sull’uso delle chiavi della stanza del club, credo invece che Hermione non sarebbe stata dello stesso avviso, invece, ma peggio per lei, i calderotti sono molto più furbi).
Però, tra questa storia e Di film, pancakes e calderotti ho apprezzato che si mantenesse un certo tono di sottofondo simile, che rende davvero missing moments e “what if” vari su di loro parti di un unico puzzle, ossia la questione del dover gestire gli imbarazzi nuovi che si vengono a creare tra di loro. è si diverso il modo in cui riescono a scacciarli, ma quello che resta davvero, sul fondo, è lo stesso: la capacità di Rose e Lorcan di vincerli, questi imbarazzi, perché insieme sanno semplicemente essere oltre e quello che hanno va protetto e qualsiasi silenzio vuoto messo da parte, anche facendo passi indietro, ma poco alla volta sanno fare quei passi in grado di riportarli alla loro complicità totale. È realistico come rischino di affogarci, a volte, negli imbarazzi, ma il bello loro è come riescono invece, ogni volta, a tornare a galla tenendosi per mano e trascinandosi un po’ uno e un po’ l’altra, perché stare lontani sarebbe semplicemente impensabile. Lo avrò detto milioni di volte, ma è una delle cose che più amo di loro e del loro rapporto, e ogni volta mi trovo a rinnamorarmene più di prima.
Ho apprezzato tantissimo l’apertura, quell’interrogativo su come sia crescere, e Rose che vi riflette alla luce del momento recentemente vissuto con Lorcan, come rifletta sul suo sentirsi smarrita, ma anche meno bambina e sempre più adulta. Trovo sia una riflessione non solo centrata per Rose e per quello che sta attraversando, ma proprio una riflessione bellissima anche estrapolata dal contesto. E poi l’idea dell’essere “smarriti”, un pochino mi ha richiamato i bimbi sperduti di Peter Pan, che è la loro favola ormai, capovolgendo il concetto, dato che quelli sperduti sono perché non possono più crescere. Non so se fosse intenzionale, so che la mia testa ha subito fatto questa associazione, e mi ha accompagnata un po’ per tutto il seguito del testo.
A livello di struttura, come sempre ho amato il tuo stile così inconfondibile e ricco, che sa dare voce in modo stupendo ai personaggi e a cosa li anima, restituendo con grande potenza e coinvolgimento fin la più piccola scena; e poi mi è piaciuto moltissimo l’intervallare speculare sia nelle riflessioni di Lorcan che di Rose, di quelle sensazioni/emozioni/domande che tacciono all’altro.
 
Mi spiace tantissimo che questa recensione sia più breve di quanto vorrei, e sicuramente avrò dimenticato fuori metà delle cose (e che sono anche talmente indietro con le recensioni che un giorno mi seppelliranno), però appena ho visto mi sono detta che dovevo dedicare subito la mia pausa a loro, o sarei finita per allungare la lista delle cose da cui passare se avessi atteso un momento in cui avere più testa e tempo.
Però rinnovo, come sempre, il mio grazie per scrivere di loro e averli creati, e per questa storia, e il mio amore per loro che non scema mai, sappilo.
 
Un abbraccio,
Maqry

Ps: spero che per Pasqua tu abbia mangiato molti calderotti 💙❤