Eccomi qui, sempre in ritardo, ma sempre emozionata.
Quanto sono belli.
(No, dai, questa volta voglio provare a scrivere una recensione sensata e ordinata!)
Dicevo.
Ecco, dicevo che in realtà credo che questo sia, ad oggi, il capitolo più intimo di questa storia nonché quello che mi ha comunicato più di tutti l'idea di una svolta nel rapporto tra i due. Non sono sicura di riuscire a spiegarti quanto mi abbia emozionata il momento in cui Ole parla di sua madre, però credo che tutto l'essenziale lo abbia detto tu quando hai citato quel bozzolo, che non è di Ole o di Homer, ma è di entrambi, è un insieme (e qui devo ammettere che la mia mente è volata a Rhopalocera - Sursum Corda e alla lenta e meravigliosa evoluzione scandita dalle tue parole in poesia).
Hai sempre scritto che Ole quando è con Homer è se stesso e che Homer si è sempre impegnato perché Ole fosse a suo agio, e qui trovo che questo concetto si sia concretizzato nella maniera più bella possibile, perché Ole tanto geloso di ricordi e dolore, tanto restio a esternare le emozioni più intime, non solo si lascia andare a una confidenza importante con la voglia di abbracciare emotivamente Homer così come l'amico abbraccia lui rendendolo partecipe di vita, famiglia, ricordi, ma lo fa nel momento in cui – lo intuisce – Homer ha stranamente bisogno di una conferma, una rassicurazione, di una vicinanza che deve necessariamente essere di più.
Ole tende la sua mano e questo per me significa tutto, e ho idea che significhi tutto anche per Homer, che felice di essere parte del loro bozzolo sembra dimenticare la pioggia da cui s'è fatto percuotere, i piedi bagnati forse a ricordargli l'acqua del mare che ha lavato via gli imbarazzi, il timore di aver osato troppo e di aver potuto rompere gli equilibri in negativo – questo Homer è anche quello di altre tue storie, quello che trascina Ole a casa sua senza il coraggio di dirgli di avere un figlio, quello che china lo sguardo quando Ole afferma secco che a lui un figlio non sarebbe mai potuto capitare ed entrambi sanno perché; insomma, è sempre e solo il tuo Homer, anche se in un contesto diverso, con meno freni forse, ma pur sempre con quei piccolissimi timori incastrati nei suoi sorrisi splendenti, perché con Ole o va tutto bene o lui perde la bussola.
Alla fine, quando appare il sorriso delle occasioni perfette, mi è parso che tutto andasse al suo posto, che fosse tutto davvero perfetto, e adesso sembra non restare altro che abbandonarsi l'un l'altro in questa parentesi infinita che abbraccia un sempre e un mai. Non so quale sarà l'evoluzione prossima, cosa deciderai per loro (anche se tenere a bada un Homer tutto contento credo ti sia impossibile XD), ma so che mi emozionerò tanto, perché questa storia è proprio fatta di emozioni, bellissima.
Niente, ancora una volta ti ho scritto una recensione che recensione non è, ma confido che ormai ti sia abituata. Insomma, queste pagine sono bellissime e io non posso che aspettare paziente il seguito.
Un grande abbraccio (a te e ai koala)! |