Recensioni per
Così fan tutte
di Severa Crouch

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/10/21, ore 22:05

“Così fan tutte” di Severa Crouch – quinta classificata + vincitrice del premio miglior protagonista femminile (Walburga Black)
Grammatica e ortografia: 7.20/10
I tuoi problemi sono fondamentalmente di punteggiatura, in realtà, la mancanza di virgole in certi passi mi ha fatta un po’ penare, ma per il resto va tutto complessivamente bene, ci sono un paio di errori sui tempi verbali, ma penso che siano comprensibili, soprattutto visto che il testo che mi ha consegnato è abbastanza lungo. Non ti ho riportato tutti i punti dove manca la virgola, solo quelli che mi hanno fatto arricciare il naso durante la lettura (ammetto di essere un po’ pignola su queste cose, ti prego non mi odiare!)
“alza un sopracciglio”: “alza” è una ripetizione, l’hai usato poco prima nella stessa frase. Sarebbe meglio dire “solleva” (-0.10)
“Era carina Purosangue”: “era carina, Purosangue” oppure “era carina e Purosangue”, in ogni caso, credo che sia un errore di distrazione, quindi non ho tolto punti
“in cui si sporcavano i capelli”: sarebbe meglio dire “in cui le si sporcavano i capelli” (-0.10)
“sfuggire alle domande”: “domande” è una ripetizione (-0.10)
“Non sono affari tuoi, dopo tutto,”: se lo si intende nel senso di "alla fin fine, tutto sommato, in fin dei conti", si scrive “dopotutto”, tutto attaccato (-0.10).
“Sospirò seduta sul divano guardandosi intorno.”: ci vorrebbe una virgola dopo “divano” (-0.10)
“imbarazzato dal trovarsi”: sarebbe meglio dire “imbarazzato nel trovarsi” (-0.10)
“Darlene, invece, in quel mondo sembrava trovarsi fin troppo bene, le negò l’alcol dicendo:”: manca o un "che" relativo dopo “invece”, o un "e" alla fine della frase (-0.10)
“Sei perfida Walburga.”: ci vuole la virgola prima del vocativo (-0.10)
“avrebbe lasciato il lavoro quando si sarebbe sposata.”: nella subordinata ci vuole il congiuntivo “avrebbe lasciato il lavoro quando si fosse sposata” (-0.50)
“Walburga era stanca tanto quanto suo padre, decise di intervenire.”: ci vorrebbe un “che” relativo prima di “era stanca”, oppure un “e” di congiunzione prima di “decise” (-0.10)
“all’elenco delle Sacre Ventotto”: “Sacre Ventotto” è una ripetizione che appesantisce un po’ la frase e mina la scorrevolezza del testo (-0.10)
“Walbuga”: “Walburga”, è un errore di distrazione/battitura, quindi non ho tolto punti
“Lady Black la mia famiglia”: manca la virgola dopo il vocativo “Lady Black” (-0.10)
“La verità era che Edward era scomparso e nessuno si era fatto più avanti lasciandola sola e con il cuore spezzato.”: ci vorrebbe una virgola dopo “avanti”, per spezzare le due frasi. (-0.10)
“ben lontano dell’aplomb”: “ben lontano dall’aplomb”, è un errore di distrazione, quindi non ho tolto punti
“era certa che più che forza era rassegnazione”: non solo “più che forza” dovrebbe essere un inciso, quindi tra due virgole, ma ci vuole anche il congiuntivo. La frase dovrebbe allora essere “era certa che, più che forza, fosse rassegnazione”. (-0.10 + -0.50)
“matrimonio di Cendrella con Septimius Weasley”: “Cedrella”, è un errore di distrazione/battitura, quindi non ho tolto punti
“sua madre che, per la prima volta guardò severamente Darlene”: “per la prima volta” è un inciso, quindi dovrebbe esserci una virgola dopo “volta” (-0.10)
“si domandò disperata”: ci vorrebbe la virgola prima di “disperata” (-0.10)
“che tutti desiderano e ammirano”: penso che qui sia stato omesso un "che voi siate", perché non penso che tutti desiderino i Black in senso stretto. (-0.20)
“tra maghi e streghe del sud europa”: il nome del continente va con la maiuscola (-0.10)
“Gli ultimi raggi del sole filtravano attraversò l’oblò”: “attraverso”, non “attraversò”, è un errore di distrazione/battitura, quindi non ho tolto punti
 
Stile: 7.5/10
Allora, a parte la punteggiatura, che ti dicevo prima, per il resto il tuo stile va bene. Diciamo che è poco descrittivo e privo di fronzoli. Da una parte è un bene, perché scorre fluido e tiene il lettore incollato allo schermo, non è mai pesante e mai ridondante, che è penso la tua caratteristica migliore, quella che permette di seguirti anche in capitoli lunghissimi in altre tue storie e leggere opere scritte da te anche per ore e ore di fila (sai bene quanto ti adori come scrittrice!). Dall’altro lato, però, è un po’ poco “prezioso”, non so come dire. Diciamo che personalmente avrei preferito una o due descrizioni in più, perché lasci davvero troppo all’immaginazione in certe scene. In particolare, sono due i casi più gravi: il primo sono i ricevimenti dei purosangue, alla cui barocca opulenza non si sposa uno stile corrispondente, e quindi, sì, sappiamo che stanno avvenendo, sappiamo che tutti hanno in mano una flûte e aspettano solo che i Black facciano un passo falso, ma non sappiamo poi molto altro: luoghi, vestiti, persone, oggetti, sono poco descritti, cosa che secondo me avrebbe arricchito il testo, e non poco, perché quando lo fai, dimostri di saperlo fare bene – vedi, ad esempio, il completo di tweed verde di Edward contro quello antracite e cittadino di Orion, che caratterizzano perfettamente i personaggi, o anche la descrizione dei tratti di Walburga contro quelli del fratello Alphard, che sono degli indicatori spaventosamente accurati della differenza tra i loro caratteri. Volevo una descrizione un po’ più scintillante dell’apparenza di quel mondo e una un po’ più cupa del marciume che lo infesta. La seconda è la scena con Nessie, su cui secondo me valeva la pena di indugiare un po’ di più, soprattutto nella descrizione degli spazi e del volo in sé – per intenderci, ad una certa dici che svoltano l’angolo, ma dato che non avevi descritto bene dove fossero prima, dicendo solo che si trovavano in Galles, io mi ero immaginata una scena completamente diversa, tanto che ho detto “no, aspetta, quale angolo?!” In compenso, però, sei molto brava a descrivere lo stato d’animo dei personaggi e quello che provano e, come dicevo priva, la rapidità e fluidità del tuo stile ha fatto sì che divorassi questa storia di tre capitoli con la stessa rapidità di una lunga un terzo, quindi per quello complimenti.
 
Una sola cosa non ho capito – come mai ad una certa, nel primo capitolo, avviene un cambio di tempi verbali? Credo sia solo una svista da parte tua, ma quel passaggio dal presente al passato è abbastanza fastidioso. All’inizio ho pensato che fosse una scelta stilistica, ma sinceramente non riesco a motivarla…
 
Caratterizzazione e IC dei personaggi: 12/15
Decisamente il tuo punto forte! La protagonista è ben caratterizzata ed è coerente con quel che sappiamo di lei – oserei dire che la tua Walburga sia perfetta! Del resto, questa è la storia che la racconta giovane e ben lontana dalla vecchiaccia con cui facciamo la conoscenza nella saga, anche se non saprei dire, a questo punto, quale sia stato l’evento (o gli eventi) che l’abbiano ridotta come sappiamo – qui sembra aver trovato il suo equilibrio e quindi non prendo questa come una origin story, di quelle che si riservano di solito ai villains, anche se, in effetti, un finale tragico ci sarebbe stato molto bene, forse per spiegare tante delle paturnie personali di questo personaggio.
Di Walburga non sappiamo molto, oltre al suo caratteraccio – giusto un tantino irascibile – e alla sua ossessione per il sangue puro. Entrambi questi tratti sono mantenuti e portati avanti nella tua storia, insieme all’idea di una donna rigida e austera, che si è costruita questa fama sin da piccola. La tua Walburga, però, è un personaggio più complesso di così: incredibilmente legata alla propria famiglia, ma anche fortemente indipendente (in maniera non scontata per il periodo storico) e decisa ad autodeterminarsi. Mi è piaciuta l’idea di renderla una Medistrega, l’ho trovata molto originale!
Un’altra cosa che mi è piaciuta da pazzi e che ho trovato veramente esemplificativa del personaggio è stato l’attaccamento, molto IC, di Walburga al cognome che porta. Anche secondo me, nel Canon, ha sposato Orion per mantenere il proprio cognome, perché riteneva che nessuno sarebbe stato degno di scalzare il cognome dei Black con uno chiaramente inferiore.
Per quanto riguarda il rapporto con Orion, mi è piaciuta la natura del loro legame, come espresso benissimo da questa frase: “Era la loro alleanza, un modo per ricordarsi che in quella famiglia non erano soli e che l’uno avrebbe sempre potuto contare sull’altro”. Il mio headcanon è sempre stato che lui fosse un po' uno smidollato e una vittima di lei, invece in questo suo essere fragile, nel suo sentirsi perso, ma anche nel suo spirito, mi ha ricordato un po' i suoi figli, che dovevano pur prendere da qualcuno. L'inadeguatezza, soprattutto, è quella di Regulus (nel suo essere forse un po' fuori luogo nella vita, nel completo antracite indossato in campagna e il saluto ingessato a Darlene). Orion non è, inoltre, in grado di trattenere le proprie intemperanze, esattamente come suo figlio Sirius, altro dettaglio che, voluto o non voluto, mi è piaciuto tantissimo!
Per quanto riguarda Edward e Darlene, non ho molto da dire perché sono degli OC, per quanto ben riusciti. Mi piace molto che la caratteristica principale che Walburga ami di Edward sia la sua compostezza, il modo in cui rispetta le regole e rispecchia un certo ideale di purosangue, penso che sia molto IC. Edward poi è un tesoro, forse un po’ troppo perfetto per la società purosangue che richiedeva il pacchetto, ma forse proprio per questo utile per sottolineare quanto gli unici ad essere salvi da quel mondo sono alla fine coloro che non ne fanno parte, gli estranei. Spezza il cuore pensare che Edward sia al tempo stesso così giusto e così sbagliato.
Anche Barty Crouch mi è piaciuto, per quanto brevi siano state le sue apparizioni, mi è sembrato IC.
Ci sono, poi, delle frasi nel testo che mi hanno fatta gongolare: quella su Wally e i cani, ad esempio, mi ha fatta davvero sorridere, così come la battuta che fa Tom, “non è ancora nata la Black che possa seguire i miei passi”, ha fatto battere il mio cuoricino da amante della Bellamort.
Passiamo ora alla nota veramente dolente del testo, quella che ti è costata il punteggio pieno in questa categoria: Tom. Ora, possiamo dire che Tom sia in tutto e per tutto il coprotagonista del primo capitolo, forse anche più di Darlene, ed è anche uno dei pochi personaggi di cui si può giudicare davvero la caratterizzazione, visto che di lui sappiamo moltissimo, cosa che mi spinge a prestargli specialmente attenzione. Mi spiace dirtelo, ma non ci siamo.
Ti faccio un esempio: “Il sorriso triste che lui le rivolse le spezzò il cuore. Tom portò la mano alle labbra e poi la strinse vicino il cuore: “Ho toccato con mano la natura abietta dei Babbani, Walburga, non ho intenzione di farti una cosa simile”. Questo non è Tom Riddle. Mi sembra sinceramente abbastanza OOC, anche diverso da quello che viene presentato nei libri. Poco importa che abbia sedici anni, questo qui è l'anno in cui Tom apre la Camera dei Segreti, nel Canon (evento che in questa storia non viene neanche menzionato, ma vabbé, questo ci può anche stare, nonostante probabilmente il clima nella scuola era completamente diverso e sarebbe stato perfettamente attinente al pacchetto se avesse toccato anche un po' di questi temi, soprattutto riguardo la purezza del sangue e la reazione del mondo purosangue agli attacchi ai Nati Babbani). Sarebbe stato interessante anche in vista dello scontro verbale con Barty Crouch. Per di più, un atteggiamento di questo tipo riesco ad immaginarlo solo in un Tom Riddle che vuole palesemente manipolare Walburga, ma in questo caso non solo non le chiede nulla, ma le dà anche consigli gratuiti, quindi non ho ben capito tutte queste confidenze che i due si scambiano, soprattutto visto che qui stai descrivendo il primo incontro dei due. Va bene l'odio per le sue origini e per se stesso e il senso di inferiorità che palesemente Tom provava, ma tutto questo sentimentalismo e questa dolcezza mi sembrano estranei al personaggio di uno che avrebbe ammazzato una ragazzina e diviso la sua anima da lì a pochi mesi. Per di più, rispetto a quel “non ho intenzione di farti una cosa simile”: trovo molto più probabile un rifiuto di Walburga verso Tom, non uno autoimposto dal ragazzo: secondo me se al tempo gli avessero proposto di sposare Walburga, un pensierino l'avrebbe anche fatto. Questa situazione è molto diversa da un ipotetico futuro rapporto con Bellatrix, dove lui è effettivamente sicuro di sé e talmente disinteressato al matrimonio (è una cosa che sarebbe talmente inutile, anche in vista di un'eventuale scalata sociale), che lui può permettersi di fare questo commento. Da studente, penso che Tom volesse fare di tutto per allontanare l'attenzione dal suo status di sangue e anche se fosse stata già pubblica, non ce lo vedo a raccontare la sua storia in giro e a raccontare alla prima che passa di sua madre.
“Oh, Salazar…” sospirò Tom, “sei perfetta.” No. Manco il Tom sedicenne alle prese col primo bacio direbbe queste cose. Mi sembrano davvero parole forzate, troppo dolci, in bocca ad un personaggio che di dolce non ha nulla. Ripeto, qui non sta cercando di ottenere nulla e quindi non capisco molto il senso di questa scena all'interno della storia. Certo, le parole che pronuncia Tom saranno fondamentali per Walburga, ma che differenza avrebbe fatto sentirle pronunciare da un altro personaggio? Perché doveva essere proprio Tom, qual è l'apporto che dà alla storia? Non sono molto convinta.
“non voleva allertare Darlene, chissà che fantasie si sarebbe fatta, sarebbe stata capace di scrivere a casa e creare un polverone per difendere la sua migliore amica dai tentativi di seduzione di un Mezzosangue, ne era certa”. Come invece doveva accadere. E poi, la stessa Walburga non si fa neanche due domande, neanche mezzo scrupolo: insomma, baciare un Mezzosangue, per una signorina Black degli anni '40, doveva essere un grosso, grosso scandalo. Non è tanto il fatto che Walburga subisca il fascino di Tom, anzi, per me quello va benissimo; è piuttosto il fatto che agisca senza farsi due domande, in una storia introspettiva incentrata su di lei… non so, credo che avrebbe offerto un ulteriore livello di spessore al personaggio. Sappiamo che Tom è un discendente di Serpeverde, che era un leader tra i suoi compagni, etc. etc. e che quindi probabilmente era considerato accettabile e mi piace il fatto che venga sottolineato quanto sia acuto e colto per spiegare come mai piace a Walburga, ma non è stata messa abbastanza enfasi, a parer mio, sul suo status di sangue, che dovrebbe essere comunque la cosa più importante.
 
Utilizzo del pacchetto: 7/10
Questa qui è l’altra nota dolente. Questo era uno dei miei pacchetti preferiti e anche uno che dava una certa ampiezza di movimento a livello di character building e mi duole constatare che non l’hai sfruttato al meglio, temo. Io avevo esplicitamente chiesto un cast colorato e variegato, però questo non emerge appieno dal tuo testo. Il problema fondamentale è che la dinamica che tu descrivi è una e una sola, semplicemente viene ripetuta in varie situazioni. Per spiegarmi meglio ti cito un paragrafo che, paradossalmente, mi è piaciuto tantissimo (anzi, oserei dire che è il mio preferito in assoluto), ma che esemplifica perfettamente quello che sto cercando di dire: “Non è l’essenza dei matrimoni combinati? Se esci fuori vedrai Roland Lestrange che si vanta del suo primogenito avuto dalla seconda moglie, mentre la povera Agatha Yaxley era agonizzante sul letto di morte. Tutti sanno che l’unico che piange la morte di Agatha è il vecchio Avery, il vero vedovo. E Mulciber? È sposato con la figlia di Selwyn, ma da sempre ha una storia con lady Nott. Ad ogni ricevimento ci rifilano la loro patetica recita, perché questo è l’unico modo per sopravvivere a questo mondo.” Bellissimo, perfetto! Ma doveva essere la storyline di un personaggio, non quella di tutti. Questa storia è, secondo me, un focus brillante sulla natura dei matrimoni combinati nel mondo purosangue e se la prendiamo così è davvero eccezionale, da 10/10; io, però, avevo chiesto la descrizione puntuale della decadenza e della corruzione, di un mondo marcio costruito su fondamenta sbagliate, che sta affondando su se stesso per questo motivo, così tanto da aver bisogno dell’intervento di un Mezzosangue (!) che ribalti le cose. Volevo un mondo di ipocriti, bugiardi e cattivi, ma ho ottenuto pochi passaggi che ne parlassero davvero in questi termini e pochi personaggi che lo fossero sul serio: oltre ai nostri protagonisti ci sono delle ragazzine vuote e frivole, che pensano solo al matrimonio (come la maggior parte delle ragazze di quegli anni, per di più aristocratiche) e dei genitori forse facili all’ira, ma tutto sommato aperti (a parte qualche commento e la reazione dopo la proposta di Edward, non dicono nulla) e preoccupati per la loro figliola. Certo, poi ci sono tutti gli altri, ma tu mi hai solo raccontato del fatto che sono falsi e odiosi, non mi hai fatto vedere nulla che lo confermi. Per di più, a parte il fatto che tutti sono infelici in amore, questa non mi sembra una società che sta per sparire, schiacciata e asfissiata dalla sua stessa opulenza. Andiamo, chi è che c’è di veramente perverso? Manco il Signore Oscuro sembra particolarmente malvagio! È più una storia alla Romeo e Giulietta, o al massimo un Grande Gatsby dove si parla solo del fatto che Jay non può avere Daisy (ovviamente non dovevi conoscere il libro, sto solo facendo una metafora per spiegarmi meglio, per cui, nel caso, SPOILER a venire per il libro), ma tu qui tralasci il fatto che lei scelga il marito molto più ottuso e rozzo perché lei stessa è parte del problema e lei stessa sia troppo attaccata al modo di pensare della società di cui è parte oppure l’assoluta tristezza e il senso di vuoto che si prova davanti alla scena del suo funerale a cui non partecipa un’anima, in netto contrasto con l’assoluto pienone che c’era alle sue sciocche feste.
Dove sono, nella tua storia, il rozzo arricchito, o la ragazzina stupida a cui non importa di nulla e nessuno e che finisce per commettere atti irreparabili di cui si lava le mani? Dov’è l’ingiustizia della morte degli innocenti e la vittoria, nella vita, di tutti coloro che non se lo meritano?
Quello che proponi tu è, alla fine, un happy ending – certo, non possono stare insieme alla luce del sole, ma praticamente vivranno insieme, cresceranno insieme i loro figli, passeranno insieme ogni fine settimana! Nessuno soffre sul serio, il massimo di disperazione lo raggiunge Walburga nei sei mesi senza Edward… ma dal canto loro, nessuno dei due prova a correggere la cosa! Suppongo che la tragicità stia proprio nel fatto che sono entrambi troppo ligi alle regole e al dovere, ma Edward non ci riprova manco una seconda volta, i due non si mandano mezza lettera o non provano a vedersi in segreto… non c’è mezzo scandalo. Sarebbe stata una storia molto più d’impatto se Walburga fosse stata implicata in uno scandalo enorme e fosse finita a sposare il cugino perché nessun altro la voleva. Se il suo allontanamento dalla società, casa sua che diventa la sua prigione fosse effettivamente iniziato in questo periodo. Oppure, ad esempio: “Walburga ha assistito a un discreto numero di scandali e ha già dovuto affrontare l’umiliazione del matrimonio di Cedrella, la cugina di suo padre che ha sposato un Weasley. Il solo ricordo di quelle sensazioni (i mormorii preoccupati dei suoi genitori, i sorrisi imbarazzati di suo padre, le battute rivoltanti delle altre famiglie) era bastato a farle desiderare di stare alla larga da ogni situazione potenzialmente compromettente” Bello! Facciamo che la nostra protagonista ne cada preda – o che almeno si sarebbe stato carino se si fosse battuto di più su questa esperienza "traumatica", magari sfociata nel terrore di Walburga di essere partecipe di uno scandalo (inutile, visto che poi gli scandali arriveranno sotto forma di Alphard, Andromeda e Sirius), facciamo che diventi una sua ossessione. “Nessuno crede che Lizzie si sia trasferita in Francia, eppure durante le feste di Yule, con spietata crudeltà, non faranno altro che chiederle resoconti della scuola francese.” Perfetto! Ma a questo punto insistiamo un po’ di più su tutto ciò, sulla cattiveria che ci mettono dietro, che magari nasce da una sorta di auto-disprezzo della loro stessa codardia, perché nessuno di loro ha effettivamente il coraggio di inseguire l’amore e la persona che vorrebbero. E perché i compagni di Casa che interrompono Tom e Walburga non la ricattano, minacciando di scrivere ai suoi/a chiunque altro? Anche qui: Walburga viene beccata a baciarsi con un Mezzosangue e comunque non le succede nulla. Nel senso, a livello di storia e per l'evoluzione del personaggio, questa sarebbe stata l'occasione perfetta per farla precipitare in un piccolo scandalo, che avrebbe potuto lasciarla segnata e farla diventare ancora più fredda e impettita di quanto non fosse. Invece non vengono applicate le stesse regole del gioco che danno il titolo al capitolo.
Oppure: “i Rowle sono spietati con chi non finisce in Serpeverde” o anche il riferimento a Euphemia Rowle (anche se: Tassorosso? Da come la descrive Delphi non credo, ma vabbè magari era una persona orrida ma molto devota e leale all’Oscuro), che subisce questa sorte: contribuisce a rimarcare quanto sia stretto il circolo dei Purosangue, quanto non capiscano di non potersi permettere di fare queste scene perché sono in svantaggio numerico verso un mondo sempre più moderno. Avresti spiegato anche che uno dei motivi della caduta dei Purosangue è proprio la loro stessa ottusità: Darlene non ha nulla che non va, è semplicemente stata smistata in un'altra Casa, ma viene bollata come "sbagliata" e "meno maritabile" per una cosa che manco è dipesa da lei, successa per di più quando aveva undici anni. Questa cosa dimostra benissimo l'ottusità e l'idiozia di certe tradizioni.
Un altro spunto interessantissimo poteva essere la questione razziale, o quella del sessismo (“Nessuna Black valeva quanto un Black qualsiasi”), che si poteva approfondire, visto che alla fine gli uomini e le donne sembrano soffrire nelle stesse identiche situazioni in questa storia (a parte quella della “casa di piacere” menzionata da Edward) – sia Avery che la sua amante sono colpiti quasi allo stesso modo dallo scandalo, quando questo non era proprio il caso. E se si fosse rifiutato di sposarla? Poteva essere uno spunto per la descrizione dei casini vari che sarebbero insorti. E il bambino? Che fine avrebbe fatto? È un bimbo Purosangue, quindi mica potevano ammazzarlo… giusto?
Dove sono gli omicidi, il sangue, le amanti segrete nascoste in soffitta, i traffici di veleni illegali a Notturn Alley, le differenze di classe, i piani per assassinare ministri Mezzosangue, i tentativi di legalizzare la caccia al Babbano (!)? Dove i loschi figuri, talmente squallidi da sembrare spuntati dalle peggio fogne di Londra, ma che invece vincono nella vita solo per i cognome che portano? Dove i mariti che picchiano le mogli dopo aver scoperto un tradimento, quando poi sono loro stessi ad andare nelle case di piacere? Dove le donne come la Signora Zabini che avvelenano loro il tè per vendetta? Dove sono i ricatti sessuali (descritti mediante scena lemon incredibilmente piena di angst)? Dove gli scontri secolari tra Case? Certo, ne menzioni uno tra i Black e i Rowle, ma anche lì si poteva approfondire. Dov’è la consapevolezza che in punto di morte siamo tutti, inevitabilmente, soli? Dove l’angoscia esistenziale di Tom e di conseguenza i suoi Cavalieri di Walpurga, che dominano la scuola e fanno cose nell’ombra? Bada, non ti sto dicendo queste cose per lamentarmi e basta, ma dato che so che ti appassiona scrivere di questi temi, sto cercando di darti più spunti possibile!
Insomma, c’è la descrizione del mondo dei Purosangue, ma è meno scintillante e al contempo meno marcio di quello che volevo. Il cast mi è stato simpatico, ma non è particolarmente diverso. C’è la scena lemon, invece, e su questa nulla da dire: le sai scrivere e le sai scrivere bene. Quella tra Walburga e Edward è ben fatta e molto poetica (forse uno dei passi scritti meglio), il che non è affatto cosa da poco. Sei riuscita a adattare le azioni dei protagonisti in quel frangente alle loro effettive personalità, mentre di solito nelle storie c’è una netta differenza tra i caratteri dei personaggi e il loro comportamento in camera da letto, visto che le scene rosse tendono ad essere fatte tutte con lo stampino. Brava!
 
Gradimento personale: 9/10
Ora, finalmente, siamo arrivati alla mia personalissima valutazione! So di essere stata abbastanza dura negli altri parametri, ma ho cercato di essere il più oggettiva possibile. Qui, invece, posso dire che la storia, complessivamente mi è piaciuta molto! Non era esattamente quello che avevo richiesto, ma forse solo tu riusciresti a farmi apprezzare così tanto una storia “fuori tema”. Io non so tu come faccia, dico davvero, ma mi fai stare incollata allo schermo a leggerti. Mi interessa sinceramente del destino dei tuoi personaggi, sono stata davvero dispiaciuta per il rifiuto ad Edward e ci ho sperato, nonostante sapessi benissimo come sarebbe andata a finire. Alcune tue uscite sono particolarmente felici – l’attaccamento di Wal al suo cognome, Alphard in generale (anche se per me lui e la sorella si sono sempre stati cordialmente sulle scatole, devo dire che hai espanso i miei orizzonti su questo particolare rapporto… mi è spiaciuto non vedere Cygnus a questo punto!). Edward è un tesoro, persino Darlene non mi è stata sulle scatole (invece di solito la odio!) Se solo tu mi avessi fatto amare anche Tom (e avessi fatto un accenno ai futuri Mangiamorte), sarei stata una donna soddisfatta. La cosa che per me conferma un punteggio alto è il fatto che non me ne frega assolutamente nulla delle 11.000 parole di questo documento, perché è come averne lette mille. No, io da te volevo un romanzo di tre tomi, altro che tre capitoli! Mi hai raccontato una storia, ma io ho visto quasi solo le parti che mancano non per dire che non ne potevo più, ma perché ho avuto troppo poco! Dove sono le altre 10976 relazioni su cui dovevi approfondire? Ho visto quante parole sono e non me ne capacito, perché scorrono lisce come l’olio, rileggo il tutto e mi chiedo dove siano queste diecimila e più parole, che mi avrebbero fatto calare la palpebra con chiunque, qualsiasi autore, mentre quando ho finito di leggere la tua storia ho subito pensato “No, adesso gliela rimando e mi fa almeno altre 24 scene e poi forse l’accetto per il contest”. Veramente eccezionale!
 
Totale: 42.7/55

Recensore Master
10/09/21, ore 10:37

Ciao, Sev!
Sono davvero felice di poter finalmente passare da questa storia (e ancor di più lo sono di poterlo fare qui, sul tuo account che è esattamente dove deve essere).
Ma insomma, non sono qui per rivangare brutte storie, ma per godermi un racconto che mi intriga tantissimo. Perché, sebbene come sai io sono sempre stata più interessata all’Ordine della Fenice che ai Mangiamorte, e sebbene il mio Black preferito sia proprio quello che anche tu vorresti eliminare dall’arazzo di famglia XD, Walburga è sempre stato un personaggio che mi ha intrigato tanto. Perché paradossalmente è il membro della famiglia Black che conosciamo di più (dopo Sirius, dico), perché abbiamo modo di vederlo agire direttamente sulla scena, ma al tempo stesso il suo agire è mediato da una situazione secondo me paradossale. Insomma, quella del ritratto a me è sempre parsa un po’ una caricatura, e capisco che sicuramente con il tempo gli attriti aumentano e le acredini diventano sempre più aspre, ma non ho mai voluto credere che Walburga fosse davvero così, che fosse sempre così esagerata, così volgare e sopra le righe. Doveva esserci altro, se non altro perché la sua storia è comunque costellata da eventi tragici (ha pur sempre perso due figli in circostanze difficili).
E da quel che avevo cominciato a conoscere della tua Walburga in Kintsugi (che non ho intenzione di abbandonare, eh, appena al lavoro mi riassesto su orari più normali ritorno anche lì, prometto!), l’ho sempre trovata un personaggio interessantissimo e con tanto da dire. Insomma, quando ho visto questa storia, me la sono subito appuntata, sperando di riuscire a passare velocemente.
Ecco, trovo davvero interessante questo ritratto della società purosangue, perché va ad affondare le radici in un certo tipo di impostazione che comunque riusciamo a riconoscere (anche se non ad accettare), ed è interessante vedere lo scontro con quelli che in fondo sono solo dei ragazzi, che cercando di adattarsi e imparare a conoscere le regole del gioco, ma si trovano anche inevitabilmente tentati dal rovesciare la scacchiera, ecco. Trovo soprattutto interessante l’acume con cui Walburga è totalmente consapevole di queste regole: sono qualcosa che conosce, e da cui forse prende le distanze,ma lo fa sempre con consapevolezza. Sa cosa significhi infrangerle e capisce perché i suoi compagni si trovino a reagire in un determinato modo davanti a chi le ha infrante, e questo denota una maturità davvero interessante.
Non mi aspettavo l’entrata in scena di Tom, perché in effetti non mi ero mai fermata a ragionare sulle loro tempistiche, ma ho trovato davvero interessante anche la loro conversazione, e ora sono curiosissima di proseguire per scoprire a che gioco Walburga deciderà di giocare.
A presto!

Recensore Master
21/08/21, ore 13:43

Ciao Sev,
lo so: non dovrei essere qui. Dovrei continuare a leggere “Giochi pericolosi”, però quando ho visto l'aesthetic che hai pubblicato sul tuo profilo... ecco, non ho saputo resistere.
Walburga Black è uno dei personaggi che si vede solo dal suo ritratto, che conosciamo per le sue urla e il suo rapporto conflittuale con Sirius, quindi ero curiosa di vederla da ragazza, di vedere il mondo attraverso i suoi occhi.
L'atmosfera che ci presenti è interessante: ragazzi che si muovono con cautela nel mondo, desiderosi di mostrarsi impeccabili perché consapevoli di far parte di una società che non perdona nessun errore. Il tema dei matrimoni combinati lo trovo assolutamente credibile: per mantenere il sangue puro, l'unico modo è quello di unire una famiglia con un'altra dello stesso rango.
Mi ha sorpresa vedere che Walburga appaia indifferente a questa logica. Pare molto più interessata alla sua carriera scolastica piuttosto che al suo futuro familiare. Il che, lo ammetto, cozza un po' con l'idea che mi sono sempre fatta di lei.
Ho apprezzato la sua intelligenza e la sua accortezza nel capire che una figlia femmina – anche se proveniente da una famiglia antica e nobile come quella dei Black – non vale quanto un figlio. Sì, è un discorso maschilista ma, considerati i tempi e anche il fatto che il cognome si tramandasse alle future generazioni solo tramite la linea maschile, è coerente con la mentalità dell'epoca.
Io aspettavo con ansia l'entrata in scena di Tom. Questo personaggio mi affascina, soprattutto durante i suoi anni scolastici, e l'idea di vederlo relazionarsi con l'austera Walburga... non lo so, mi rende entusiasta. Sarà perché li trovo due personaggi molto diversi tra loro.
“Ci vuole forza, abilità e talento per stare nell’oscurità più pura, Crouch, ma cosa ne sai”.
Qua avrei voluto abbracciare Tom, perché questa frase ha un sacco di fascino.
Vederlo dare dei consigli a Walburga è stato interessante perché sei riuscita, in un dialogo, a mostrare tutto il carisma e il fascino del personaggio. E mi ha stupito scoprire che è stato lui a darle lo slancio per sviluppare quelle che poi diventeranno le certezze di lei e le basi su cui educherà i suoi figli.
Capisco le buone intenzioni e la preoccupazione di Darlene, ma trovo eccessivo il suo impicciarsi negli affari dell'amica. Quando ho letto che sarebbe stata capace persino di scrivere ai signori Black, ho alzato gli occhi al cielo. Va bene tutto, ma così è davvero eccessivo.
La storia mi ha incuriosita, quindi ci vediamo al prossimo capitolo.
Un abbraccio,
Eli

(Una piccola menzione al titolo: riassume perfettamente la logica della società Purosangue. Brava!)

Recensore Master
21/08/21, ore 11:59

Ciao Sev, finalmente trovo il tempo di leggere questa storia che fin da subito mi ha incuriosito tantissimo. Prima di tutto penso che il periodo degli anni 40 sia uno ancora troppo poco inesplorato, tra la guerra contro Grindelwald e la frequentazione di Hogwarts di tanti protagonisti della 1° guerra.

Devo ammettere che leggere un giovane Bartemius Crouch, Tom Riddle ancora ragazzo e Walburga ancora giovane e per certi versi spensierata, mi ha fatto davvero uno strano effetto ma piacevole.
E devo anche ammettere che una, chiamiamo la così, liason tra zio voldy e zia Val non me l'aspettavo proprio! Sono curioso di vedere dove il tutto andrà a parare!
Per il resto hai descritto come sempre in modo sapiente il background dell'epoca, in special modo delle giovani ragazze purosangue in attesa di essere impalmate dal purosangue di turno, e hai reso in maniera particolarmente esatta secondo me la psicologia, il punto di vista di Walburga.
Sono sinceramente colpito è curioso. Corro a leggere gli altri capitoli!