Recensioni per
Gli Ultimi Maghi
di Zobeyde

Questa storia ha ottenuto 319 recensioni.
Positive : 319
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
05/10/23, ore 13:58

Ciao!
Allora capitolo molti interessante!
Mi è piaciuto molto il rapporto Arthur e Jim il padre. Ho sempre amanto l'ambientazione del circo e i sogni e i contrasti di Jim.
Una storia davvero curiosa!
Alla prossima!

Recensore Veterano
10/09/23, ore 11:36

Ciao! Siamo al quarto capitolo, e la storia si sta facendo sempre più interessante (e lo era già moltissimo sin dal primo capitolo!)
Prima di tutto volevo ringraziarti per le note d’autore che inserisci sempre nei tuoi capitoli, con le spiegazioni di alcuni termini che per noi lettori sono praticamente sconosciute (geniale il fatto che appena tocchi il numero ti rimanda alla nota e quando lo ritocchi torna di nuovo alla storia). L’utilizzo di termini professionali rende ancora più completa la storia e questo metodo permette anche a noi ‘ignoranti’ in materia, di comprendere bene ogni aspetto del capitolo.

Dopo le vicende dello scorso capitolo, la scena rallenta in questo, concedendoci la possibilità di conoscere meglio un altro capitolo che mi ha incuriosita dalla sua prima apparizione: Arthur. La sua storia era già stata accennata precedentemente ma qui possiamo fare davvero la sua conoscenza, e riuscire a scoprire di più della sua vita, una vita già intrisa di tragedie e dolore.
Mentre leggevo questa parte ammetto di aver provato una profonda tristezza, e anche un vero e proprio rispetto nei confronti di Arthur, che, nonostante la vita difficile che è già stato costretto a sopportare, riesce comunque a rimanere positivo ed accettare la sua situazione, anche più di quanto riesca a fare Jim. Mi piace veramente molto come sei riuscita a raccontare con naturalezza, ed integrandolo alla perfezione con il dialogo, senza che nessuna informazione data risulti mai forzata. È una scena veramente bella e che dona grandi emozioni. Complimenti! ❤️

Recensore Master
20/03/23, ore 16:09

Ciao carissima,
innanzitutto complimenti come al solito per la tua scrittura fluida e piacevole. I dettagli storici che inserisci, unitamente al preciso gergo circense, impreziosiscono ulteriormente il tutto.
O'Malley ha l'aria di essere una specie di "padre-padrone" che da una parte ha cura dei suoi ragazzi, ma dall'altra sa essere spietato quando vuole. È vero che ha una grande responsabilità, ovvero quella di salvare tutte le creature magiche dagli "accalappiatori", che non esiterebbero a usarle come cavie per esperimenti o peggio, ma alle volte per preservare l'interezza del circo (che obiettivamente dà da vivere e un rifugio a tutti) non ha scrupoli a calpestare il singolo.
La storia dei due mannari, padre e figlio, dà molta malinconia. Giustamente hai messo le canzoni di Louis Armstrong in sottofondo e sembra quasi di assistere al dialogo dei due ragazzi, con lo sfondo del tramonto e la tristezza che man mano, complice l'alcol, si fa strada.
Di nuovo complimenti, a presto!

Recensore Master
30/01/23, ore 12:41

Cara buongiorno, che piacere essere di nuovo qui! Arthur è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti: non soltanto come individuo in sé, come carattere, ma proprio il vissuto della famiglia, il padre, lui stesso. Un esempio di amore, di sacrificio, di dare per poter permettere di stare accanto all’unico caro rimasto, tra l’altro che pure non può più tornare umano e le condizioni sono già precarie. Vedere con quanto affetto pensa a sé lì non per lui, ma per ciò per cui sta lottando, è quasi destabilizzante… è rimasto, non cede, lotta, ed è disposto a sostituirsi per non perdere tutto. Il suo passato è doloroso, dolorosissimo, il sacrificio fa parte della sua esistenza e quella di chi gli sta accanto e ancora ora qui, ho il dubbio sul motivo per cui O’Malley abbia tenuto entrambi. I miei pensieri è meglio che me li tenga per me, ma sono convinta che centri molto una piccola sensazione di inadeguatezza data dal capo del circo per il fatto che tutto sia nato per un incidente sotto la SUA responsabilità. Chissà.
Il momento di intima amicizia tra Jim e Arthur mi mostra come loro si considerino in pratica una famiglia, tutti loro, anche senza un effettivo legame di sangue. Sono differenti dal mondo in cui vivono, quindi si uniscono in gruppi per riuscire a scampare alla sicurezza, a un destino che non li vorrebbe in giro in libertà, quindi immagino quanto sia importante per loro mantenere la segretezza e sostenersi a vicenda. Qui Jim lascia da parte l’arroganza e la sfacciataggine, complice sicuramente l’alcool, per dare spazio a una emotività che non mostra praticamente mai. Arthur invece lo leggo come più genuino e ligio al dovere, ma non per questo meno interessante in ambito letterario: il loro essere dissimili di carattere e d’intenti mostra ancor più genuinamente come l’amicizia sia vera e profonda.
Io sono empatica, mannaggia a me, e molto affezionata alla storia dei King, ho brutti presentimenti soprattutto per il figlio e mi auguro non si avverino, almeno non presto.
Il modo fluido e naturale con cui muovi i tuoi personaggi nei vari momenti della giornata, negli scenari differnti e tra i vari capitoli è incorniciato da una ambientazione sempre ben distinta ma mai invasiva nella lettura: entro nel capitolo e trovo il contesto in cui si muovono, in modo quasi poetico ma realista in realtà, non ridondante. Poi, muovi i protagonisti, li fai vivere attraverso azioni e dialoghi.
Il testo impeccabile, si nota quanta cura tu abbia dato a questa revisione e quanto tu tenga a questo tuo lavoro, il livello è molto alto e so che manterrà la stessa linea di attenzione, dettaglio, caratterizzazione che ho riscontrato in questi primi capitoli.
Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
23/01/23, ore 22:18

E infatti ;)
come puoi vedere, non ho perso tempo a ripresentarmi appene me ne si è ripresentata l'ocasione - cosa cazzo sto dice - ed infatti eccomi qua, puntuale come un orologio svizzero cieco che segna l'ora giusta due volte al giorno (sì, altra citazione incitabile... lascia perdere, non ho senso io quando parlo) e forse... beh, forse sono un pochettino troppo allegro per un capitolo che, fondamentalmente, è stato non poco all'insegna del 'spero di morire domani'.
Sto capitolo è stato una bellissima fusione di dolce e amaro che ha funzionato spaventosamente bene: adoro il rapporto di amicizia strettissima ed incredibile che c'è tra Jim e Arthur. Rapporti di amicizia così vividi e piacevoli si leggono sulla punta delle dita ormai nelle storie, ed io non posso fare a meno di apprezzare ogni singola perla mi si propini sotto gli occhi. Comunque sia, scopriamo che O'Malley è... abbastanza uno stronzo. Ok, sicuramente le fustigate sono tutte parte dello show eccetera, eccetera. Però minchia, arrivare a far del male a qualcuno solo perché 'lo spettacolo deve continuare' mi fa un po' intuire che il Nano sia un pochettino un faccia da cazzo, più di quanto pensassi sicuramente prima, almeno. Diciamo che non sta vertendo verso la parte del 'personaggio un pochettino stronzo ma che comunque apprezzi' ma più che altro verso quella del 'meriteresti qualche calcio nelle palle in più' e così via. Comunque, dicevo che era una bella amicizia la loro, no? Ecco, puntualmente ecco che arrivano le lacrime della depressione assoluta: direi che scopriamo l'altarino che, fondamentalmente, la famiglia King non era poi così King anche nella vita vera: la mamma è stata portata via dalla spagnola, il papà è diventato un leone, ha perso due dita e non ha più potuto suonare, poi è diventato un leone ma non ha più potuto tornare indietro e diventare una persona vera... insomma, porca miseria, non ha passato una vita molto felice, Arthur. E decisamente ti si stringe il cuore nel vedere come, nonostante Jim faccia di tutto per convincerlo a darsela a gambe con lui per farsi una vita quantomeno dignitosa, il ragazzo voglia comunque continuare a stare assieme a suo padre. E'... triste, tanto. Avere un genitre in condizioni non così ottimali... è sempre troppo pesante, per un animo umano. E adesso giustamente Jim è amareggiato, un po' perché Artie non ha voluto assecondare la sua proposta, ed un po' perché alla fine vuole comunque bene al suo migliore amico, e non vuole costringerlo a fare scelte che magari potrebbero metterlo in difficolta.
Insomma: vita di merda, quella del circo.
Mi ero fortunatamente preparato al fatto che sicuramente l'idillio sarebbe durato forse dodici minuti... ma oi, si può sempre sperare nel meglio a questo punto, non trovi?
Un altro ottimo capitolo, i miei complimenti.
Non vedo l'ora di risentirci!

- TONIGHT, WE REWIEW! -

Recensore Master
11/11/22, ore 18:44

Eccomi qui!
Devo dire che questa storia la sto apprezzando sempre di più. Già prima mi aveva decisamente intrigato, ma con ogni capitolo non posso fare a meno di ammirare l’attenzione non solo che stai dedicando alla lore e all’ambientazione, ma anche ai vari personaggi, che siano protagonisti o secondari. Il passato di ciascuno di essi è ben delineato e interessante, ma sarà anche dovuto al fatto che io adoro l’angst, quindi i retroscena tragici riescono sempre a catturare la mia attenzione. E quando si tratta di individui emarginati o diversi in una società decisamente intollerante come gli anni 20-30, l’angst ci va praticamente a nozze.
Mi piace molto come hai costruito l’amicizia tra Jim e Arthur, per certi versi mi hanno ricordato una versione più realistica di Tulio e Miguel di El Dorado, senza la componente comica tanto necessaria ai film animati PG. Tra loro c’è sicuramente un senso di fratellanza e fiducia difficile da trovare tra dei semplici conoscenti, cimentato non solo dal dolore della perdita ma anche dalla ricerca di uno scopo più grande. E mentre Arthur sembra essersi definitivamente rassegnato sul suo posto nel mondo – ovvero quello di “fenomeno da baraccone” – Jim punta decisamente più in alto, anche se continuo a pensare che questa sua smania finirà per causargli più dolore che altro.
Dopotutto, in un mondo in cui esistono persone che danno la caccia a quelli come lui… beh, dubito che troverà mai una professione in cui possa attirare intere folle e farsi un nome senza il rischio che venga braccato e catturato, o ucciso.
Molto triste la storia del padre di Arthur, e qui devo dire che l’antipatia verso O’Malley mi sta salendo. Anche dopo tutto quello che è successo, lascia ancora che il figlio corra lo stesso pericolo, e tutto per il suo spettacolo. A meno che non voglia sinceramente tenere in vita la baracca per proteggere questa bizzarra famiglia, certo.
Immagino che lo scoprirò con il proseguire della storia.

Recensore Master
02/10/22, ore 18:41

Ottimo modo di mostrare il legame tra i membri del circo e parte del loro background, il tutto descritto in maniera molto fluida e interessante.

Recensore Master
28/02/22, ore 15:57

Molto ben descritta l'amicizia tra Arthur e Jim, i due ragazzi sono descritti in modo molto spontaneo e naturale.
La situazione del circo è davvero cupa: come dimostra la vicenda di Joel, le paranoie di Maurice possono rivelsrsi più dannose degli Accalappiatori che teme. E la frusta? Ha ragione Jim, che accidenti di bisogno c'è?
Altro capitolo interessante, complimenti!

Recensore Master
30/10/21, ore 23:20

Ciao,
ecco un altro bel capitolo che racconta la storia di Joel, il mannaro che sta morendo da vecchio leone malandato.
La sua è una storia davvero triste. La sua felicità é durata davvero poco a causa della "spagnola" e il suo gesto altruista ha finito per condannarlo a perdere la sua parte umana. Che amarezza!
Il dialogo tra Arthur e Jim è molto commovente, si capisce che sono molto amici. Ma se Jim non riesce ad accettare di accontentarsi di quella vita, Arthur invece é completamente rassegnato. Non ritiene di avere alcuna chance e comunque non può certo abbandonare il padre. Sicuramente quel "si sbarazzerebbero" é inteso come lo lascerebbero morire o peggio ancora, lo abbatterebbero. La rassegnazione di Arthur così come il fallimento del tentativo di ritrasformare Joel fanno sentire impotente e frustrato Jim. E alla fine Arthur involontariamente finisce anche per ferirlo domandandogli della famiglia e suggerendogli di provare a cercarla piuttosto che inseguire dei sogni irrealizzabili.
Certo che sarebbe interessante scoprire le vere origini di Jim!
Mi è piaciuta molto l'immagine di Jim e Arthur seduti a bere, con Armstrong in sottofondo, sembra un film degli anni trenta o quaranta, tanto è vero che l'ho immaginata in bianco e nero!
Complimenti, come sempre!
A presto! ❤️
AlbAM

Recensore Master
17/10/21, ore 22:11

Una storia molto triste e sfortunata quella che ci hai raccontato in questo capitolo.
Il povero musicista sul punto di perdere tutto che sacrifica se stesso per il figlioletto rimasto orfano e ora quello stesso figlio che percorre a grandi falcate lo stesso insidioso destino per proteggere un padre che non lo riconce più. Il senso di impotenza e di costrizione provato da Jim, la frustrazione di non poter neanche sognare una vita diversa.
E da questo tipo di angoscia non può venire nulla di buono.
Brava.