Recensioni per
Non ti avevo mai visto davvero
di settembre17
Cara Settembre |
Provare ad entrare nella testa di Oscar e seguire il filo dei suoi pensieri è una cosa che mi piace sempre molto. |
Ciao cara Settembre, complimenti |
Che meraviglia questo caleidoscopio di immagini! Ciascuno nota un determinato aspetto di Andrè, in base al proprio sentire. E queste infinite immagini iniziano a sovrapporsi anche nella mente di lei che non è più ben sicura di ciò che vede. D'altronde, a volte le cose si vedono meglio quando ci si sposta un po' e si aumentano le distanze... |
Cara Settembre 17, |
"E lo osservava come se non l’avesse mai visto prima, come se non l’avesse mai visto davvero. Quante volte in passato l’aveva avuto davanti ai suoi occhi: lui, unico essere umano ammesso ad entrare nella sua solitudine e nella sua riservatezza, e in realtà non l’aveva mai considerato, non l’aveva mai visto davvero, mentre ora, vestito come gli altri, in mezzo a uomini più o meno della sua stazza e della sua età, lo notava sempre, anche senza volerlo, e notava come lui spiccasse ai suoi occhi tra tutti". Bel passaggio. L'onnipresente Andrè invisibile agli occhi di Oscar fin quando è stato alle sue dipendenze, dato per scontato quasi, e notato solo nel momento in cui era uno dei tanti soldati tutti uguali, in divisa. Molto profondo. Del resto credo che solo grazie a quella condotta disubbidiente, scegliere di arruolarsi tra i soldati della guardia e quindi affrontare una dura vita in caserma, con un salario misero, in mezzo a gente di dubbia estrazione sociale, solo per stare vicino a lei (che gli aveva praticamente dato il benservito), Oscar si rende conto di quanto lui davvero la ami, ed accorgendosi di questo si accorge di chi è André veramente... |
Una situazione piena di paturnie varie quella di Oscar. E tutto è reso benissimo, riempiendo i missing moment in modo coerente e realistico. |
Che cosa si può dire di questo tuo scritto, cara Settembre, se non che è semplicemente splendido, nel suo essere così vero, nella sua capacità di riportare le sensazioni dei vari personaggi trattati con quella cura e con il giusto grado di introspezione che riesce, in tale modo, a farli percepire effettivamente come veri e non solo facenti parte di una fan fiction. Ti sei addentrata con delicatezza, con tatto, nei pensieri, di ogni soldato della guardia, facendo percepire il sentire di ognuno e il grado di considerazione che André aveva agli occhi di tutti loro. Prima, Alain, il quale lo osserva e ragiona con la sua testa e nella sua mente già si è fatto un quadro preciso di quel giovane educato ma alquanto triste e che pare portarsi appresso un peso da chissà quanto tempo. Poi via via, alcuni degli altri suoi commilitoni, mostrandoci il bello e il brutto, la solidarietà e la malvagità. Precise le descrizioni li hanno mostrati per come dovevano arrivare al lettore, affinché fosse in grado di avere una panoramica del luogo popolato dalle persone che avrebbero attorniato André e che erano forse i primi che lo guardavano davvero nella sua interezza di individuo, di essere umano, di uomo non comune. |
Bella! Molto bella questa narrazione su Andre’ che è sempre stato il mio personaggio maschile preferito, non solo di questa storia, ma di sempre. Complimenti! Alla fine quello che io cerco in una FF su Le Rose di Versailles è un autore/autrice che sappia tirare fuori il non detto/non narrato (che non vuol dire non accaduto) in maniera credibile e coerente con quanto il manga e l’anime sono riusciti a rappresentare, tenuto conto dello strumento narrativo con cui lo hanno fatto. |
Ah, Settembre!!! Cominciamo dalla fine: epilogo significa che la storia è terminata...o no? Io spero di no, e non perchè già così non si possa considerare conclusa, ma perchè mi piace molto, e vorrei già rileggerti! |
Cara Settembre17, |
Cara Settembre, è sempre un piacere ritrovarti con un nuovo scritto il quale, già dalla premesse, si propone interessante per quella tua capacità di saper dare al lettore un nuovo punto di vista relativamente al mondo di Lady Oscar, mettendo in rilievo via via i personaggi, mediante i pensieri e le riflessioni che li attraversano nelle varie situazioni che vivono. E’ sempre piacevolmente coinvolgente lo svolgersi degli eventi secondo le riflessioni altrui, come in questo caso, dove il soggetto principale è André, che mai è presente fisicamente nella narrazione come parte attiva, eppure la sua assenza catalizza le sensazioni degli altri personaggi che sembrano fargli da corona. Oltre ad offrirci uno squarcio della storia base, ci hai mostrato come viene percepito André da coloro che più di tutti gravitano intorno ad Oscar. |
Cara Settembre17, |
A me piace molto l'introspezione, che qui si snoda in modo delicato e per niente banale. Mi colpisce sempre la tua conoscenza, non superficiale, degli recessi più intimi dell'animo dei personaggi. |
Mia cara Settembre, leggere le tue storie è come stare su quelle giostre che ci piacevano da bambini dove a seconda del senso di rotazione e della velocità, ti sfilavano davanti agli occhi sempre le stesse cose ma viste in modo diverso. Qui i punti di vista sono diversi ma nessuno vede Andrè per ciò che in realtà è (tranne, forse, sua nonna); certo, lui è un osso duro, mago della dissimulazione; potrebbe ingannare anche l'osservatore più attento. E lei, attenta non è mai stata; sempre troppo presa da altro, troppo istintiva. Non certo per colpa sua a mio parere ma prigioniera di un'educazione che non lasciava spazio a nessuna debolezza. Eppure capace di slanci di pura generosità quando si rendeva conto di essere davanti ad un'ingiustizia. E anche qui è sempre l'istinto che grida....l'avesse ascoltato più spesso! Inizia a vederlo quando lui stesso le offre una prospettiva diversa, ma sempre troppo lentamente. |