Recensioni per
Memento Mori
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/04/22, ore 11:18
Cap. 1:

Vengo a consegnare questa recensione per il premio "Miglior film drammatico", vinto agli Oscar della Penna!

Consegno questo premio a blackjessamine per tante ragioni, ma se dovessi dirne una in particolare allora è per la piccola mano di Colin che Penelope tiene stretta e non vuole lasciare andare. Questa storia è stata un turbine di emozioni, che mi ha letteralmente preso il cuore per schiacciarlo fino a non farlo respirare più. E ti ringrazio per aver scritto e ideato questa storia.
Memento Mori è una storia geniale – la costruzione, il modo in cui seguiamo la disperazione di Colin volta per volta e poi il rapporto che nasce con Penelope. Trovo che sia anche molto dolce, ti accarezza appena con lo stile e ti fa sentire abbracciato fino alla fine: sai già come finisce, lo senti dalle prime frasi eppure fa male comunque. Fa male che l’ultima volta Colin semplicemente lo accetti, fa male che il fratello lo capisca e cerchi di portarlo via, fa male Penelope che gli tiene la mano e non riesce a lasciarla andare. Fa male che l’abbia trovata bella, che l’abbia sentita raccontare storie e che abbia ballato con lei e che ci sia una foto di loro due insieme. Fa male che sia scritta così bene e fa male saperlo fin dall’inizio.
Grazie di averla scritta.

Recensore Master
10/02/22, ore 11:32
Cap. 1:

Ehilà, cara!

E' da quando l'hai pubblicata che volevo passare da questa storia e grazie al cielo gli Oscar mi hanno dato la spinta definitiva per estrarla dal mio marasma di arretrati. Perdonami, non essendo una categoria dove mi sono iscritta non ho idea se sia stata nominata, ma in compenso ho visto che ha vinto al contest di Vigilanza e ne sono felicissima, perché meritava, decisamente. E' tanto bella e corposa che come spesso mi capita in queste situazioni, rischio di bloccarmi e di non dire tutto quello che avevo in mente. Non conosco l'AU a cui si ispira anche se avevo letto il bando del contest e letto altre storie sull'argomento, e quel poco che so mi consentono di dire che hai integrato perfettamente il concetto dell'opera originale nell'universo Potteriano ^^, al punto che non stona affatto con le vicende narrate dalla Rowling ma anzi, potrebbe farne parte senza problemi. Mi affascina moltissimo la questione e da un lato è indubbiamente "comodo" conoscere la nostra data di morte, eppure sono grata che nel nostro mondo non sia così perché per come sono fatta immagino vivrei ogni giorno con l'ansia e non riuscirei a godermi più nulla. La scelta dei due personaggi protagonisti mi ha sorpresa ed intrigata: sono due nomi che associo unicamente per la questione del Basilisco e che mai avrei immaginato interagire al di fuori dell'infermeria (a proposito, che dolce l'immagine di Penny che fa un po' da mamma a tutti durante la convalescenza **). E' davvero ironico che Colin riceva quel biglietto, frutto di uno scherzo veramente di pessimo gusto (spero con tutto il cuore che non siano stati i gemelli, perché è veramente una cosa crudele e pericolosa!) proprio l'anno in cui rischierà di venire quasi ucciso da un Basilisco. Dolcissimo davvero il primo incontro con Penny che non è un angelo ma vi si avvicina: inevitabile che Colin, appena poco più di un bambino, alla ricerca di amore e protezione, con tanta nostalgia di casa e di sua madre, si prenda una cotta per lei. La scena poi si sposta su Penelope e cominciamo a capire come mai fra lei e Perce le cose siano finite çç. Li trovavo tenerissimi e mi spiace davvero che si siano lasciati perché lui ha cominciato a mostrare il suo vero volto, la sua ambizione e il suo lato pomposo che mette da parte gli affetti in nome di chissà poi cosa. Certo, di cuore spezzato non si muore, ma per esperienza personale capisco bene che elaborare la fine di una relazione sia come elaborare un lutto e avrei tanto voluto stringere forte Penny che davvero non si meritava di venire trattata in quel modo e soffrire così la sera del Ballo. Penny è saggia, attenta, intelligente, e capisce benissimo cosa Colin provi per lui, ma pur avendo bevuto un po' troppo non si lascia andare, non fa nulla per ferirlo e nulla di cui potrebbe pentirsi, ma continua a comportarsi da perfetta sorella maggiore, e ho amato davvero tanto vedere come si facciano degli autoscatti per consolarsi a vicenda ♥
Inevitabilmente sapevo che saremmo arrivati al momento in cui Colin avrebbe per davvero ricevuto la sua condanna a morte, e come si evince dalla sua disperazione, sedici anni non sono neanche lontanamente sufficienti per affrontare una cosa del genere. Se da un lato Colin soffre nel vedere come sia ridotta Hogwarts, immagino che consideri però anche una consolazione sapere che morirà per difenderla, per cercare di aggiustare almeno un pochino il mondo. In questa parte invece ho sofferto enormemente per Dennis, avrei davvero preferito che non capisse, ma forse per Colin è stato un sollievo che lo abbia fatto e non sia stato costretto a raccontarglielo lui. Sembra quasi destino che Penelope abbia deciso di essere lì quella sera, come un cerchio che si chiude alla perfezione: nel vedere come lo prende per mano fino alla fine, senza riuscire a lasciarlo, mi sono salite le lacrime agli occhi, giuro.

E' meravigliosa, Greta, fra le più belle storie tue che abbia letto finora ♥
Un abbraccio e grazie per aver condiviso!

Bennina

Recensore Master
23/01/22, ore 08:20
Cap. 1:

Ciao Greta,
è da quando ho letto le storie partecipanti alla categoria miglior dramma degli Oscar che avrei voluto trovare un attimo di tempo per recensire questa, ennesima, storia interessante uscita dalla tua penna - e finalmente adesso ce la faccio.
Partirò dicendoti che non ho letto il libro da cui prendeva spunto il contest, nonostante ne abbia sentito parlare, e per quello che mi sembra, da profana, trovo che tu sia riuscita a far tuo il tema del contest. Tra l’altro mi complimento con te per aver scelto di scrivere su due personaggi piuttosto marginali, dei quali hai comunque saputo mettere in risalto il legame nato dopo essere stati pietrificati dal Basilisco. L’idea che proprio nell’ufficio Misteri sappiano quando esattamente quando avrà termine la vita di ogni mago e strega è piuttosto intrigante e, al contempo, anche molto credibile.
È sempre un piacere leggere della tua Penelope, soprattutto rivederla in ambito scolastico, visto che nelle ultime storie l’avevamo sempre incontrata dopo la fine della guerra magica. Adoro che il piccolo Colin si sia preso una cotta per lei: iniziata quasi per caso al suo primo anno, fortificata dall’esperienza in infermeria insieme e culminata con il momento al Ballo del ceppo - che è stata la loro interazione che ho preferito all’interno di tutta la storia.❤️
Il personaggio di Colin mi fa struggere ogni volta che ci penso: era decisamente troppo giovane per morire, aveva ancora tutta la vita davanti, chissà quante e quali esperienze avrebbe vissuto e invece… l’evoluzione che sei riuscita a dargli nel giro di una storia tutto sommato breve è meravigliosa; lo vediamo ragazzino alle prese con tutte le novità del mondo magico, per poi ritrovarlo adolescente che sceglie di morire combattendo - visto che è giunta la sua ora. E Penny, che abile duellante non è, sceglie di tornare a Hogwarts per mettere a disposizione le proprie capacità e che si ritrova a tenere la mano del bambino a cui aveva spiegato come agiva Memento Mori - proprio nel giorno in cui era diventato consapevole del proprio destino infausto.
L’accenno alla fine della storia tra Percy e Penny si inserisce perfettamente all’interno della storia e, è evidente, che Penny sia uscita fortificata da questa esperienza e che posare per le foto con Colin e portarlo al ballo abbia contribuito a rendere ancora più speciale l’esperienza a scuola del giovane nato babbano.
La tua capacità di unire dettagli apparentemente insignificanti della saga è sempre fantastica e sono davvero felice che tu abbia scelto di scrivere proprio di loro. Come sempre poi, adoro il tuo stile delicato eppure diretto e le atmosfere a cui sei sempre in grado di dar vita.
Sono felice che tu abbia candidato proprio questa storia, o avrei rischiato di perdermela! Un grande abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Veterano
29/11/21, ore 09:36
Cap. 1:

Valutazione del contest "Muoiono entrambi, alla fine"
Primo posto parimerito
Storia vincitrice del premio "Miglior stile"
 
Titolo: 3/3

Perfetto, efficace, diretto. Ricalca il sistema su cui si regge il tuo Death Cast, che è ottimamente strutturato (come si vede nei parametri dopo), quindi non ho potuto che apprezzare la sua ripresa nel titolo. Ottimo!


Grammatica e stile: 9.98/10




Colin riesce a parlare. Ha un polso dolorante e perde sangue dal taglio suo mento, ma riesce a parlare.

“taglio sul mento”, errore di battitura, - 0.02


Al di là di questo misero errore di battitura, sono veramente contenta del lavoro fatto su questa storia. A livello di stile mi ha colpito davvero molto. L’ho trovato molto trascinante, da tutti i punti di vista. Prima di tutto, ho apprezzato l’inizio, che sembra proprio farci entrare all’interno del Ministero, tra le profezie. Ci presenti subito il mondo magico adattato al DeathCast, con Memento mori, e nel farlo hai fatto delle ottime scelte lessicali. È quasi solenne, poetico, questo inizio. Stai planando dall’alto per raccontarci ciò che vedi da narratore esterno, e penso che sia una scelta ottima che mantieni per tutta la narrazione.
Infatti, ho trovato molto congeniale il ripetere per ogni paragrafo e ogni momento il “Colin Canon non morirà oggi, ma questo non lo sa”, uguale per Penelope. L’ho trovato molto musicale, molto funzionale, e dà sempre la sensazione di narratore esterno che vede sia da lontano, ma anche da vicino e dall’interno i sentimenti dei nostri protagonisti.

Hai alternato un’ottima prosa a momenti in cui invece spezzetti le frasi, andando a capo spesso, come se fosse una poesia, e di solito i momenti che hai scelto per fare questa cosa corrispondano anche ai picchi emotivi della tua one shot, e quindi non l’ho trovato discontinuo, ma azzeccato.

E, scusami se mi ripeto, ma veramente le scelte lessicali che fai per descrivere anche la più piccola delle cose, hanno reso tutto estremamente emotivo. Accarezzi ciò che descrivi con parole efficaci ma non troppo ricercate, non auliche, non astruse che bloccano la scorrevolezza della storia. No, descrivi e imbottigli le emozioni in frasi semplici, in parentesi brevi ma che sono mazzate sui denti. Proprio per questo, nonostante l’errore di battitura che ti sottrae 0.02, credo che questa sia una delle storie riuscite meglio a livello di stile. E per questo ho deciso di assegnare a questa storia il premio “Miglior stile”.

IC dei personaggi: 10/10


Per questa storia hai scelto due personaggi molto secondari. Però, tra i due, Penelope è sicuramente quella più marginale, che si conosce di meno nella saga, e solo come “fidanzata di Percy Weasley”. Quindi, mi ritrovo a valutare più la caratterizzazione che l’IC. Mi è piaciuto molto come l’hai resa, il fatto che sappia essere anche una semplice ragazzina con il cuore spezzato, prima, e una giovane donna che trova il coraggio di andare ad aiutare con le sue conoscenze da infermiera. L’hai resa vera, reale, non una macchietta idealizzata dagli occhi appannati di Colin.  

Colin, dall’altra parte, pur essendo un personaggio secondario, ci è più chiaro nel corso della saga, nel suo essere un eterno bambino, che si emoziona per ogni cosa che vede in quanto Nato Babbano, con la sua ossessione per Harry Potter. Mi è piaciuto quando lo descrivi aggrappato alla macchina fotografica come se fosse un salvagente, con la parlantina facile (ma alla fine solo per distrare Penelope da chi le ha spezzato il cuore), con il suo finire per idolatrare anche Penelope, proprio perché è stata gentile con lui dal momento 0.

Infine, anche se qua compare solo lateralmente, ho trovato perfettamente IC anche Percy Weasley. Con il suo diventare subito rosso nello scoprire cosa hanno fatto a Colin, nel diventare sempre più ossessionato dal lavoro poi, tanto da mettere da parte anche la povera Penny. Insomma, per quanto sia quasi una comparsa, l’ho proprio riconosciuto chiaro e tondo.

Resa e coerenza del meccanismo di Death Cast: 10/10

Perfetto. Scusami, questa valutazione sembra tutta lodi e apprezzamenti, ma davvero non ho nulla da dire riguardo a come hai reso il mondo di Death Cast. Apprezzo molto che tu abbia messo le sue radici nell’Ufficio Profezie, quegli Indicibili di cui non sappiamo nulla. Ho notato la cura che ci hai messo sin dalle prime righe, quando hai detto che nascere è un po’ già come una condanna a morire (il che è vero, anche al di là di questo mondo distopico), e che non appena un bambino nasce compare una placca nell’ufficio profezie che contiene il suo nome e la sua data di morte. Alla fine, poi, quello che conta è il trattino che sta in mezzo tra queste due date, ma che sembra diventare estremamente irrilevante davanti alla spaventosa certezza della morte.
Ma non è solo questo che ha reso il tema così centrato. Infatti, anche solo il fatto di come Colin Canon viva questo meccanismo da Nato Babbano, e come ci sia chi faccia scherzi ai Nati Babbani spaventandoli a morte, fa parte del worldbuilding. In effetti, è uno spunto molto interessante giocare intorno all’ignoranza dei Nati Babbani su questo meccanismo. E fa anche molto riflettere che nel momento in cui pensa di morire, corre corre corre senza nemmeno guardare dove mette i piedi, e inciampa rovinosamente. Non si fa particolarmente male eh, ma avrebbe potuto farselo. Ma morire no, perché il biglietto non gli è veramente arrivato. È uno spunto di quella predestinazione che si legge per tutto il romanzo “They both die at the end”.
Allo stesso modo, ho apprezzato come Colin ha reagito quando il biglietto l’ha ricevuto veramente. Ha abbracciato il dolore, ha urlato, non l’ha detto a Dennis per non spaventarlo (ma Dennis l’ha capito). Non ho storto il naso di fronte al fatto che Colin non decida di tornare a casa (per proteggersi), perché tu prima di farlo arrivare alla conclusione di voler restare, ce l’hai fatto vedere piegato in due dal dolore alla notizia della morte. E poi, è pur sempre un Grifondoro, e il suo coraggio è canon anche nella Saga, perché lui avrebbe potuto proteggersi e non combattere invece combatte. Inoltre, come pensa Colin stesso, questo meccanismo è fatto per vivere al meglio il proprio ultimo giorno, ma Colin ha vissuto in quella Hogwarts dilaniata per un intero anno, e non ha più alcuna speranza di poter godere di un ultimo giorno.
Mi è piaciuto, in riferimento a questo parametro, anche il fatto che Penelope abbia comunque paura di morire in guerra, pensando che forse sì, forse nemmeno Memento mori può sapere tutto di cosa succede in una guerra, che forse anche il destino ha certi limiti e le profezie non vedano tutto tutto. È umana perché ha paura, comunque, anche se non ha ricevuto nessun avviso.

Insomma, mi è piaciuta la tua resa, anche se non hai trattato SOLO del giorno della morte, ma facendo proprio un excursus delle volte in cui Colin e Penelope si sono sentiti morire al di là di Death Cast, perché ho notato una buona comprensione e resa del tema proprio dai dettagli, e devo dire che sono molto soddisfatta di questo parametro!


Finale: 7/7

Anche qui, non posso che premiarti per il modo doloroso in cui hai concluso la storia. Non solo ci fai vedere la morte di Colin, ma ci fai vedere anche le reazioni di Penelope – che il biglietto non l’ha ricevuto – a questa morte, e cosa questa morte le ha lasciato. E nel farlo, sei stata molto poetica, proprio per quell’effetto dell’”andare a capo” che ho notato essere più frequente nei momenti più intensi. E fa riflettere anche sull’importanza della morte, in questo mondo, anche per chi non è morto. Ma non solo nel mondo di Death-Cast, in tutti i mondi. Mi è piaciuta!


Totale: 39.98/40

Recensore Veterano
06/11/21, ore 00:53
Cap. 1:

Sono tornata su EFP oggi dopo mesi di assenza, dopo cose che mi hanno un po' incrinato il cuore e fatto passare la voglia di scrivere o mi hanno strappato le cose da dire dalle dita o, comunque, cose di cui sicuramente ti importa poco. Inizio così questa recensione perché oggi, dopo mesi di assenza, torno qua e leggo qualcosa, lo leggo per cercare di capire che cosa mi faceva voglia di scrivere e leggere, leggervi. Finisco questa storia e lo capisco. Questo mi fa venire voglia di leggere e ancora più di scrivere. Mi fa venire voglia di leggere tutto quello che hai scritto e di rileggere Harry Potter perché la quantità meravigliosa di dettagli che tu hai messo per pensare questa storia è da lasciare a bocca aperta. Sbirciando, ho visto che Penelope è un tuo personaggio affezionato mentre io me la sono sempre ricordata a stento e adesso dico: perché? Ho letto senza soffermarmi sui personaggi nella storia perché forse non avrei proseguito e invece l'inventiva dietro questa storia, dietro al Memento Mori, le frasi iniziali, i motivi per cui questi due personaggi tanto simili e diversi muoiono e non muoiono, sono bellissimi e io me li sarei persa. Mi piace come si ritrovino a piangere fra le braccia l'un l'altro, chi con il mento, chi con il cuore rotto. Come siano conforto, come siano delicatezza, come siano amore di bambino (quel bozzolo dell'infanzia), come sia coraggioso Colin a rimanere e come, con la battaglia di Hogwarts, diventi splendida questa idea dei cartoncini, di quanti siano rimasti lì consci del loro destino. Mi ha portato tantissimo a pensare, ad immaginare e vorrei chiederti una serie intera con tutti i biglietti listati a lutto di ognuno, quella sera. Perché la battaglia di Hogwarts è uno dei momenti di cui più mi piace pensare, analizzare, sondare le emozioni ma mai riuscirò come hai fatto tu in quelle righe che accomunano le scelte di Penelope e Colin, obbligati senza esserlo a portare il loro contributo a quel luogo che ha dato loro tanto, che adesso potrebbe togliere e toglie loro tutto. Ho trovato questa idea e questa storia tragicamente bella, piena di spunti e punti di partenza e di potenzialità. Scrivine ancora, io leggerei tutto! Ok, la smetto di essere molesta ma volevo farti i complimenti ancora perché anche il registro semplice e allo stesso tempo incisivo dei pensieri di adolescenti che hanno paura ma la affrontano, a loro modo, crescendo. Colin che al primo anno pensa di morire e crolla, Colin che poi sa di morire e decide di restare. Che da "fratello minore" di Penelope diventa fratello maggiore di Dennis e lo protegge dalla sua stessa morte; Penelope che la sera del Ballo del Ceppo crede di sapere cos'è il dolore e cos'è un addio ma solo tenendo la mano di Colin fino alla fine ne coglie il significato vero.
Che meraviglia! Brava, bravissima davvero. Mi sono anche appuntata una frase che mi ha lasciata senza parole: "continua a fluttuare dolcemente fra le correnti pigre, come il negativo della fotografia di una nevicata straordinaria".
Smetto di farfugliare, questa recensione non avrà alcun senso ma tu sei bravissima, davvero, e basta anche per me. Spero di avere presto il tempo di tornare da te.
Un abbraccio

Recensore Master
05/11/21, ore 20:58
Cap. 1:

Ciao Greta,
ho consegnato proprio un'oretta fa la mia storia per questo contest e quindi finalmente posso passare a leggere come si deve la tua, che avevo adocchiato fin dalla sua pubblicazione. Non avevo dubbi che avresti tirato fuori una storia interessata, ben fatta e ben orchestrata, eppure mia hai comunque stupita – stupita per la scelta dei personaggi, stupida per il modo in cui hai saputo rendere gli input del romanzo.
Il primo paragrafo, che fa quasi da prefazione a tutta la storia, riesce a incastrare perfettamente i due mondi, il Death cast e Harry Potter, dando un senso preciso alla fusione, che non lascia niente al caso. A proposito del meccanismo proprio del Death-cast ho amato poi l'articolazione dei paragrafi con la classica frase che inizia i paragrafi del libro, che ha reso l'integrazione delle due atmosfere ancora più potente. L'elemento più originale (e geniale!) è però sicuramente l'idea degli scherzi crudeli che vengono giocati ai primini NatiBabbani, facendoli morire... di paura!
Mi è piaciuto molto come tu abbia scelto di ambientare la storia lungo tutta una vita (specificando che non è quello il giorno in cui i personaggi muoiono), scegliendo dei momenti salienti in cui si sviluppa e si cementa l'amicizia tra Colin e Penelope, fino all'ultima notte. C'è un progressivo avvicinamento da parte del lettore allo stato d'animo dei due, tanto che alla fine il dolore di chi muore (Colin) e di chi resta (Penny) investe in pieno. Un'altra cosa che ho apprezzato, poi, a livello stilistico è la ripresa ciclica di quel "andrà tutto bene" che beffardo si traduce alla fine in un "quasi tutto bene". C'è un senso di equilibrio, di ritmo, di costruzione organica in tutta la storia che mi è piaciuto molto e che ha reso la lettura molto fluida.
Ti faccio un grande in bocca al lupo e sappi che per me è davvero sempre un piacere confrontarmi con te in un contest, perché sei sicuramente una delle autrici che più apprezzo qui sopra.
Un abbraccio e complimenti!

Recensore Master
29/10/21, ore 20:23
Cap. 1:

Ciao!
Continuo le mie letture per gli Oscar della Penna e mi sono ritrovata ad aprire questa storia, che in realtà avevo intenzione di leggere anche a prescindere dalla sua candidatura, perché il contest di Vigilanza Costante mi incuriosisce, perché mi incuriosisce il romanzo che l'ha ispirato e dunque mi incuriosiva una fanfiction all'interno di questo meccanismo del DeathCast, soprattutto se scritta da un'autrice che apprezzo sempre.
Ho apprezzato le date e i periodi, anche sottolineati dal corsivo, a introdurre ogni parte di questa storia, che in effetti è spalmata nel corso di anni.
Mi ha da subito incuriosita pure la scelta dei personaggi, non ho mai letto granché di Penelope e Colin, ma (come hai scritto nelle note) loro due si sono svegliati insieme in Infermeria e che tenero è questo rapporto che hai sviluppato, negli anni, a partire da quel primo momento. La scena nella sera del Ballo del Ceppo mi ha lasciata con un sorriso (che poi è sparito in seguito, ahimé, mentre leggevo del dramma della guerra e della battaglia finale di Hogwarts).
"Memento Mori è fatto per permettere a chi sta per morire di vivere al meglio le proprie ultime ore – ma non c'è meglio, a Hogwarts, non più." Questa consapevolezza è straziante, la morte è dramma ma qui è in un contesto anche più drammatico. Cosa fare, come trascorrere le ultime ore se non c'è piùalcuno spazio per la serenità pure in tutti gli altri giorni, quando non era ancora comparso il bigliettino dall'Ufficio Misteri? E la risposta per Colin è quella di un vero Grifondoro: restare a combattere, morire nel tentativo di cambiarlo questo mondo. Tristissimo (ma giustissimo, da un punto di vista narrativo) che sia stata proprio Penelope a raccogliere il suo cadavere, a tenergli la mano negli ultimi attimi.
Concludo con una nota leggera, con una menzione d'onore a "un Tassorosso con la puzza sotto il naso"! Ho riso e le tue note mi hanno ricordato di una visione del personaggio che sarebbe divertentissimo approfondire!
Ho apprezzato davvero tanto questa storia, complimenti e in bocca al lupo per gli Oscar.
Un abbraccio!
Legar

Recensore Master
12/10/21, ore 23:40
Cap. 1:

Ciao, Greta!
Era un po' che volevo passare da questa storia, l'idea alla base del contest di Mati mi incuriosisce tanto nonostante io non abbia letto (né ascoltato) They both die at the end. Se non altro ero pronta all'angst!
Però non è solo angst, questa storia, è piena di tanti spunti interessanti (tipo i simpaticoni che giocano tiri mancini ai Nati Babbani predicendo la loro morte, che ridere, spero che Percy li abbia strigliati a dovere) e di momenti dolcissimi, prima dell'inevitabile tragedia finale. (E poi un po' temevo che sarebbe morta pure Penny, quindi... evviva?)
Sono contenta che tu abbia esplorato il rapporto tra Colin e Penelope, elaborandolo in tante meravigliose scene che portano il piccolo Canon a sviluppare una cotta per la ragazza più grande che semmai si vede più come una sorella maggiore: è lei a consolarlo e rassicurarlo sul falso avviso di morte, è lei a dargli coraggio al risveglio dalla pietrificazione, nonostante anche lei si fosse appena ripresa; è lui a rivolgerle parole gentili nel momento in cui lei ha il cuore in mille pezzi, la sera del Ballo del Ceppo, ed è lui – insieme forse al vino elfico di Davies – che scaccia via un pochino, almeno per un po', la tristezza e le fa venir voglia di ballare con qualcuno che non è Percy e per cui i tacchi è meglio se li toglie. Insomma, sono stati momenti dolcissimi che ho amato davvero leggere, mi è piaciuto il tuo Colin che si infatua di Penelope e allora un suo bacio sulla guancia è un po' come toccare la luna (che immagine bellissima è?) e mi è piaciuta la tua Penelope, che è una ragazza forte e anche molto coraggiosa, sebbene non sia il coraggio la sua caratteristica principale. Sono contenta di aver potuto leggere il tuo headcanon su come si sono lasciati Penny e Percy, mi si è un po' stretto il cuore per lei ma era inevitabile e tu l'hai reso molto bene. no, Penny, non posso farmi vedere con una studentessa, che figura farei fare al Ministero che oggi rappresento? è una frase così canon che quasi mi stupisce che tu non l'abbia presa pari pari dal Calice di Fuoco.
Con Voldemort la tenerezza svanisce, però, e Penelope non è più a scuola quando ci sono i Carrow, ma Colin e Dennis ci sono e mentono e rischiano per mesi. Quell'anno dubito che qualcuno si sarebbe sognato di scherzare sui bigliettini del Memento Mori. (A proposito, prima di dimenticarmelo: sarà pure "banale", ma a me il nome Memento Mori per questa sezione del Ministero piace molto, sicuramente è azzeccato.)
Ho apprezzato particolarmente che il non aver ricevuto un biglietto non offra garanzie a chi valuta di restare per la battaglia: una battaglia non finisce a mezzanotte, ma soprattutto, la morte non è necessariamente la peggiore delle sorti e una ferita letale potrebbe impiegare ore o giorni a uccidere chi la riceve. Quindi no, l'unica certezza può averla semmai chi il biglietto ce l'ha. E mi ha un po' spezzato il cuore e un po' resa fiera, che sia proprio aver ricevuto il biglietto che spinge Colin a rimanere. Se fosse andato via sarebbe morto comunque, ma possiamo immaginare che sarebbe stata una morte molto meno dolorosa, una morte che arriva mentre è circondato dai suoi cari. Ma se deve morire allora tanto vale combattere e provare a fare la differenza. Penelope che se lo ritrova davanti troppo pallido e cerca disperatamente a salvarlo ma non può è tristissima, poverina, però a suo modo è anche bello – prendi l'aggettivo "bello" con moltissime pinze – che si chiuda un cerchio, che lei sia con lui anche nel momento finale, quando la morte arriva davvero.
Penelope sopravvive e la stretta finale di Colin se la porta per sempre nel cuore, ma è bello che a un certo punto questa smetta di essere un tormento e assuma un significato ottimista, diciamo, perché dopo almeno tre scene in cui torna l'"andrà tutto bene", nel finale quasi tutto è andato bene e lo si può solo accettare, ma va bene lo stesso.
Temo che più che una recensione il mio sia uno sproloquio abbastanza insensato, perdonami, ma il senso è che la storia mi è piaciuta davvero tanto, sia nella struttura dei momenti sia per come hai assimilato il sistema del Deathcast/Memento Mori con la saga, sia per lo stile sempre molto fluido e di piacevole lettura.
Ti segnalo un unico refuso: "taglio suo mento" (sul).
Insomma, scusa questo pasticcio di recensione e complimenti per la storia!
Alla prossima, Mari

Recensore Junior
10/10/21, ore 17:59
Cap. 1:

Ciao Greta!
È la quinta volta che rileggo questa storia. Ho sempre rimandato la recensione perché volevo davvero prendermi il mio tempo e scriverne una chilometrica. Cioè non che mi senta obbligata, ci mancherebbe, ma questa storia mi è piaciuta così tanto che ho detto NO, quando commenterò mi devo prendere tipo un pomeriggio perché voglio proprio copiare e incollare ogni cosa che mi ha fatto uscire le stelle e le lacrime dagli occhi, però alla fine mi sono resa conto che il tempo non ce l'avrò mai probabilmente e quindi niente, mi dispiace, ti lascerò proprio due righe ma sappi davvero che ho apprezzato questa storia molto più di quanto trapasserà da questa recensione ahaha.
Intanto come dicevo sopra l'ho riletta cinque volte e niente, ho pianto ogni volta. La prima volta in assoluto è stato devastante. Ho adorato (ADORATO, ADORATO, ADORATO!!!) l'idea del memento mori, cioè è stato geniale e soprattutto ho adorato (ADORATO!!!!!!!!!!!!) la combo di personaggi che hai scelto di utilizzare. Adoro Penelope e Colin, mi ricordo quella storia meravigliosa dell'infermeria, e vedere approfondire il loro rapporto qui è stata una sorpresa troppo bella perché credo che sia uno dei rapporti che sei riuscita a farmi entrare più nel cuore!!! E niente, vedere che questa one-shot era tutta per loro mi ha toccato davvero troppo.
Ok, andiamo avanti, ho adorato il modo in cui hai sviluppato la trama, accompagnandoci un po' durante la crescita dei personaggi sia fisica che dal punto di vista delle esperienze, il pezzo del ballo in cui dici che Penelope ha il cuore spezzato e che non morirà perché non si muore di cuore spezzato a diciassette anni è stato tipo una cosa che boh mi ha fatto fare le capriole al cuore ventimila volte ma in generale tutta l'introspezione è stata qualcosa di mozzafiato e di BOH DAVVERO COMMOVENTE SÌ MA PROPRIO CAPITO TI ENTRAVA /DENTRO/ CIOÈ ERA UNA SPIRALE DI SENTIMENTI CHE TI FACEVA PROPRIO STARE MALE E BENE scusa non voglio urlare ma questa storia l'ho amata troppo e insomma dicevo la parte del ballo è stata bellissima ma anche la parte iniziale dello scherzo!!! E ho adorato la parte di Colin quando scopre del biglietto (reale, questa volta) del memento mori, in cui fai vedere tutta la sua rabbia cioè è stato devastante quel pezzo ma è stato bellissimo. Mi ha ricordato un po' 'sette minuti dopo la mezzanotte', credo che tu l'abbia letto (mi ricordo tipo una valutazione di goodreads) e insomma c'è un bambino a cui succede una cosa davvero bruttissima e il modo in cui hai trattato la rabbia di Colin mi ha ricordato molto la rabbia di questo protagonista e NIENTE NON C'ENTRA ma quel libro l'ho adorato e il fatto che l'abbia associato alla tua storia è una cosa bellissima perché è uno dei miei libri preferiti di sempre.
Memento Mori non ha inviato alcun biglietto a Penelope Clearwater, perché Penelope non morirà oggi, anche se lei non ha più il coraggio di crederci.
Questo pezzo pure mi ha fatto uscire gli occhi dalle orbite e vabbè la parte finale è stato un lago di lacrime, ho pianto davvero un sacco e io non piango mai con le fanfiction cioè le conto sulle dita di una mano quelle che mi hanno fatto seriamente piangere e niente vabbè sto commento fa schifo ma sono da telefono e ti giuro non vedo più le lettere ahahah, comunque volevo solo dirti che questa storia è meravigliosa, che hai analizzato due personaggi nel modo più denso e doloroso possibile, che hai trattato la tematica della morte con una delicatezza e con uno strazio che mi hanno lasciato senza fiato e niente mi hai emozionato davvero davvero davvero DAVVERO tantissimo e io ti ringrazio per aver condiviso questa perla con noi!
Alla prossima. 💛🧡 (Scusa eventuali errori e cagate grammaticali ahahah)

Recensore Veterano
19/09/21, ore 21:13
Cap. 1:

Ciao Greta,
arrivo con qualche giorno di ritardo nonostante abbia letto questa storia al momento della pubblicazione.
Trovo che tu abbia dato voce ad una storia meravigliosa: ho amato gli escamotage narrativi, l'idea della Sala delle Protezione e del movimento Memento Mori. Non conosco il libro del Contest ma da quel poco che ho letto mi è sembrato perfetto per piegare il mondo di Harry Potter all'idea del bigliettino ricevuto.
Sin dal primo momento, mi ha colpita tanto l'idea, che ci presenti come uno scherzo di cattivo gusto iniziale ma la cui spiegazione fa cogliere tutta la tragicità proprio quando, in effetti, il bigliettino di Memento mori arriva.
Più di ogni altra cosa, comunque, ho amato i due protagonisti scelti per questa storia e il legame che gli hai riservato.
Di Penny ho ritrovato TUTTO, tanti piccoli dettagli che me l'avevano fatta tanto apprezzare in Love, walk the autumn, love. È un personaggio dietro il quale hai costruito un mondo che mi piace sempre ritrovare, come quel dettaglio, quell'headcanon che vede Penny e Percy lasciarsi al Ballo del Ceppo.
Colin, dal suo canto, è uno di quei personaggi ai quali non si può non volere bene: un po' per la sua morte così prematura e atroce, un po' perché è quel ragazzino goffo e un po' impacciato che vorresti solo abbracciare.
Tra Penny e Colin c'è un ponte, c'è un filo che intreccia a più riprese le loro vite, sin dal primo anno di Colin, sin dal momento in cui divengono entrambi vittime del Basilico per arrivare al momento della morte di lui e in qualche modo Penny non può che essere la persona più giusta a star con lui in quel momento.
È quella giusta perché c'era al momento dello scherzo, perché lo rincuora lì, per la prima volta, quando Colin ha solo undici anni e ha bisogno di essere confortato. Penny c'è ancora una volta quando deve riprendersi dalla Pietrificazione, pronta a dirgli che andrà tutto bene e ad offrirgli un sorriso ma soprattutto la consapevolezza di essere uguale a qualcun altro nel primo momento in cui il sangue ha rappresentato un vero spartiacque nella saga.
E quanto è dolce e straziante vedere questo ragazzino coltivare un amore impossibile per questa ragazza più grande, che non potrebbe mai guardarlo? Te lo dico io: tantissimo. Della tua Penelope spicca soprattutto l'empatia e la delicatezza, anche nell'accorgersi di questa cotta, persino nel momento in cui ha il cuore in frantumi, nel decidere di far quella foto con Colin e anche nel decidere di ballare con lui.
C'è tutta la tenerezza di una sorella maggiore che, no, non è il genere di affetto che forse Colin agognava ma è un tipo di affetto di cui aveva bisogno.
Penelope è quella che gli resta accanto, una volta per tutte, quando è schiacciato dalle macerie, quando ha combattuto una volta di troppo, quando è troppo tardi per poter tornare a casa.
Colin ha vissuto troppo poco perché - e questo è un passaggio che ho amato - "sedici anni non sono nemmeno lontanamente sufficienti per dire di aver vissuto. Sedici anni sono un battito di ciglia. Sedici anni sono solo un assaggio di vita e Colin ne vuole di più".
Hai fatto un lavoro perfetto nel colmare quel buco di trama, quel "deve essere tornato indietro", quando la storia ci dice che Colin non sarebbe potuto essere ad Hogwarts e hai incasellato ogni istante di quel 2 maggio 1998.
E ho adorato il momento in cui in Colin si accende quella scintilla perché, visto che la morte arriverà, tanto vale che sia per una giusta causa.
Ecco, il significato che ha avuto la morte di Colin per Penelope mi ha letteralmente straziata, perché Penny quella morte non se la scrolla più di dosso e diventa una sorta di parametro di valutazione, perché, se da un lato le ricorda tutte le brutture della vita, le imprime a fuoco quel senso di colpa da sopravvissuta, anche se non è mai stata una brava duellante ed è sopravvissuta, è anche il segno tangibile che il coraggio, il valore possono realmente fare la differenza.
Insomma, a me questa storia è piaciuta tantissimo, l'ho letta più volte e mi ha commossa e toccata ogni singola volta!
Sono certa di non essere riuscita a renderle adeguata giustizia ma non posso che ribadirti quanto sia sempre bello ed emozionante leggerti.
Un abbraccio,
Fede

Recensore Master
18/09/21, ore 12:11
Cap. 1:

Ammetto che è un po' che non rileggo i libri di HP, e che ci ho messo un attimo a ricordarmi di Penny.
Ma wow, wow davvero.
In quanto collega di contest provo quasi un po' di invidia a dover competere con una storia tanto ben scritta, ma d'altra parte non mi negherei mai l'esperienza di una bella storia, e questa lo è decisamente.
Innanzitutto lo stile, scorre che è una meraviglia, trascinandoti di giorno in giorno lungo quel filo di ansia che culmina con la morte di Colin e la vita di Penny che prosegue. Le introduzioni ai vari spaccati sono perfette, sia come rimando al libro che come mezzo per ricordare che il sistema dei biglietti è una costante a cui non si può sfuggire, e che anche se lo si ignora una parte della tua mente starà costantemente a riflettere sulla possibilità di ricevere il biglietto, di sapere che si starà per morire.
(Ottima a tal proposito è la riflessione di Colin quando manda via dalla scuola il fratello minore: un tale meccanismo rischia di farti preoccupare esclusivamente sull'oggi, sulle ore che rimangono, mentre Colin ha la prontezza di riflettere sul fatto che la battaglia potrebbe continuare, o una maledizione potrebbe metterci tempo ad uccidere. Non aver ricevuto il biglietto non significa essere immuni a tutto)
Hai esacerbato l'orrore che deriva dal morire così giovani, il coraggio che serve a dire "se devo morire, farò in modo che conti qualcosa". E i momenti di tenerezza e amicizia con Penny non fanno altro che rendere più buie le parti in cui ci si rende conto di quanto tutto ciò sia orrendo
Mi è piaciuto molto come hai gestito i rapporti tra i personaggi, la familiarità e la solidarietà che nasce tra di loro, e anche la cotta infantile che Colin si prende verso quella ragazza così sveglia, e buona, e determinata. Un attimo di dolcezza e normalità, prima che tutto vada in rovina
Sono davvero felice di aver trovato questa storia, è stato un piacere da leggerla
Alla prossima!

Alsha

Recensore Master
14/09/21, ore 21:10
Cap. 1:

Ciao Greta,
sono iscritta allo stesso contest ed ero curiosissima di leggere la tua storia perché i protagonisti che hai scelto mi ispiravano un sacco di tenerezza!
Che dire, a parte che sto singhiozzando per la morte di entrambi, Penny e Colin, e mai accoppiata è stata tanto fluff e dolce ma non in senso di ship. È un legame bellissimo quello che hai strutturato tra loro due e costruito a partire (a livello canonico) dall'incidente con il Basilisco di cui sono entrambi vittime e che tu hai anticipato con il pessimo scherzo del Memento mori. Ma sul serio come si fa a scherzare su una cosa del genere e mandare nel panico un bambino di undici anni? D'accordo che era Nato Babbano e magari non sapeva proprio il funzionamento perfetto, ma anche un undicenne Purosangue potrebbe non sapere bene come funziona quel meccanismo e giustamente nel loro mondo la posta arriva via gufo e quindi ricevere un simile biglietto deve essere crudelissimo.
Adoro il tuo headcanon di Percy e Penny che litigano e si lasciano proprio al Ballo del Ceppo e mi sembra super plausibile, anche perché, al di là di tutto, era un periodo super stressante per Percy e quindi può averlo portato ad esasperare una reazione che comunque era già nell'aria e gli ha dato solo la spinta. Avrei voluto abbracciare Penny e, come sempre, tu sei bravissima nel disegnare gli stati d'animo dei personaggi con una semplicità unica pur lasciando il testo coinvolgente. Ho sorriso quando è comparso Colin e ha ricambiato il favore asciugando le lacrime di Penny e quella tenerezza mi ha fatto sospirare. Proprio bello!
Poi, la fine è tragica, ma in questo contest non può essere altrimenti e quindi ti rinnovo i miei complimenti per la storia dolce, tenera e malinconica che hai scritto.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
11/09/21, ore 00:30
Cap. 1:

Accidenti, che capitolo pesante.
Non nego che l'idea di ricevere un biglietto con il quale mi si informa della mia morte, mi mette non poca angoscia addosso. Mi auguro una morte improvvisa e rapida, ben consapevole che per coloro che lascio sarà più difficile farsene una ragione. Come succede a Penelope del resto.
Sicuramente non vorrei conoscere la data di scadenza della mia vita, diciamo così.
Come vedi non è che questa lettura susciti pensieri consoni ad un venerdi sera qualunque, ma anche la morte è necessaria alla vita e occorre alla fine farsene una ragione.
L'espediente dei biglietti, ripetuto come il ticchettio di un macabro orologio, non fa altro che amplificare quest'ansia che cresce e cresce fino al tragico epilogo.
Ma alla fine, proprio alla fine, ci intravedo una speranza, una lieve carezza che cancella le lacrime. E questo mi ha risollevato un poco lo spirito.
Ho trovato l'intera storia ben costruita, sapientemente condotta tra strade difficili da perseguire a mente lucida. Come sempre lo stile è equilibrato e personale, funzionale a ciò che vai a raccontare. E per me questo è sempre un valore aggiunto.
Trovo molto originale la scelta dei personaggi: non credo di aver mai degnato Penelope di un briciolo di considerazione e ho dovuto frugare nella memoria per capire chi fosse, mentre Colin è una piccola spina nel fianco, una cattiveria gratuita della zia Row. 
Mi piace molto scoprire nuove combinazioni e interpretazioni dei personaggi della saga. Alcuni autori hanno delle idee veramente geniali e posso affermare che tu sia sicuramente tra questi.
Quindi, anche se angosciat*,  ti porgo i miei complimenti e i miei omaggi. 

GiunglaNord

 

Recensore Veterano
10/09/21, ore 14:09
Cap. 1:

Straziante, davvero... questa lettura mi ha fatto sanguinare il cuore perché la morte di Colin Canon è una di quelle che ancora non riesco a digerire, insieme a quella di Fred. Non so se avrei avuto il coraggio di scrivere una storia simile, lo confesso, ma tu sei stata bravissima nel descrivere Colin e Penelope e, soprattutto, il loro struggente addio, adattando la morte del ragazzo alla richiesta del contest.
Credo tu ne abbia centrato alla perfezione il tema, a partire dal titolo che racchiude tutte le premesse di quello che, poi, si leggerà nella storia.
Parlare della morte è sempre un argomento delicato, per questo, volutamente, ho deciso di non partecipare pur trovando il contest molto originale (come lo sono sempre quelli di Mati). Ma tu non ti sei fatta scoraggiare e l'hai affrontato senza inutili giri di parole, puntando dritta al cuore.
Devo farti davvero i miei complimenti! Brava.
A presto.
Rita