Recensioni per
Visite di riguardo
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 49 recensioni.
Positive : 49
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
01/10/21, ore 00:23

Dorabella carissima,
"Visite di riguardo" ci stupisce e ci appassiona con questo nuovo capitolo di colore giallo.
A costo di essere ripetitiva, apprezzo tantissimo la ricchezza e la minuziosità dei particolari che rendono il racconto così vivido nella mente del lettore: il tovagliolo di fiandra bordato di pizzo, la tazzina di madreperla zecchinata, la spilla di smeraldo e rubini, il marmo rosso di Verona e il vaso di porcellana cinese...
La tua Oscar, piccola Poirot in erba, dimostra già tutta la sua intraprendenza e il suo intuito (peccato che quest'ultimo lo perderà crescendo, perché non capira' mai il ruolo svolto dal Duca d'Orleans ne' l'identità dell'uomo mascherato/Saint Just).
La vera star del racconto, la voce narrante, e' il buon Farinelli, caratterizzato da una gentilezza e una sensibilità fuori dal comune. Ancora nel pieno del malinteso si preoccupa e si interroga in merito alla sorte del Contino, che ha preso a cuore sin dal primo momento.
Il tuo stile e’ impeccabile, come sempre.
Complimentissimi e a presto con un nuovo capitolo di questa storia deliziosa.
Un abbraccio, G.
(Recensione modificata il 01/10/2021 - 01:22 am)

Recensore Master
30/09/21, ore 23:00

Cara Dorabella, continua questa visita particolare e ho apprezzato come, in questo ultimo capitolo, i giovani Oscar ed Andrè, relegati a mangiare separatamente dagli adulti, entrino in scena proprio a risolvere una questione che gli adulti, in particolare il Generale, stanno affrontando coi muscoli piuttosto che con il cervello. Oscar dimostra coraggio, determinazione e grandi capacità analitiche: è una tosta, da sempre. Ma non so perchè, forse per i pensieri di Farinelli (basati su un equivoco che persiste) forse per come la tratteggi tu, a me fa tanta tenerezza....

Recensore Master
30/09/21, ore 21:22

Gentilissima Dorabella 27,
Squisito e graditissimo questo capitolo! Un 'inedita Oscar in versione " Angie Girl" che con straordinario fiuto e prontezza di ragionamento sorprende tutti a Palazzo Jarjayes riuscendo a rinvenire la preziosa spilla rubata del Farinelli, sempre più incredulo ed estasiato di fronte a quell' Angelo biondo, strabiliante , versatile in ogni attività e una carriera militare promettente innanzi a sé. Deformazione professionale la sua nel credere che il ragazzino sia stato " operato" come lui, forse non lo sa ma spesso e volentieri i maschietti , in età pre pubere sono piccolini di statura ed hanno caratteristiche femminili nel volto,nella voce.....invece,se l'uomo avesse conosciuto Oscar solo qualche anno più tardi, si sarebbe reso conto non si trattava di un lui, bensì di una lei, con un occhio come il suo ,mai e poi mai avrebbe fatto l'errore di Fersen nel capitolo 12 dell'anime .
Una cosa però non mi spiego, come mai la sorella Silvie poco più grande di Oscar stava al tavolo degli adulti, non era disdicevole per una giovinetta? O magari era già stata promessa sposa di qualcuno.....fattibile tenuto conto degli usi e costumi nobiliari dell' epoca.
Continuo a seguirti con grande interesse!
(Recensione modificata il 30/09/2021 - 09:25 pm)

Recensore Veterano
30/09/21, ore 20:38

Uno spaccato, vivace e colorato, di ciò che accade a Palazzo Jarjayes, una prova d'ingegno per la giovane Oscar, che avrà una voce sottile e un fisico esile, ma alla quale non manca certamente la determinazione.
L'atmosfera è adombrata dai pensieri di Farinelli che, non potendo immaginare una situazione così atipica come quella di Oscar, brancola nel buio alla ricerca di una spiegazione che non trova, cogliendo tuttavia nel segno rispetto ad una serie di difficoltà che il giovane contino avrebbe dovuto affrontare, nel suo futuro. E cogliendo nel segno, naturalmente, anche rispetto alla completa devozione di André.
Delicatissimo e gradevolissimo.
A presto.
Octave

Recensore Veterano
30/09/21, ore 17:36

Dorabella, solo tu potevi proporre Oscar in versione Hercule Poirot, con annessa dimostrazione del suo metodo deduttivo :-)
Il tutto a sottolineare la sua prontezza e vivacità intellettuale, condivisa dal compagno di giochi. Mi piacciono tanto i particolari, dalla fiandra orlata di pizzo al pavimento in botticino, al camino in marmo rosso di Verona. Rendono davvero l'idea di una dimora nobiliare dell'epoca!
Un caro saluto e a presto! (non dico prestissimo per scaramanzia ;-))

Recensore Master
30/09/21, ore 16:13

Complimenti ad Oscar, ha dato un ottimo saggio del suo futuro da stratega! Anche se l'inganno prosegue agli occhi di Farinelli.

Recensore Veterano
25/09/21, ore 17:53

Carissima Dorabella,
finalmente mi sono messa in pari e ho letto i primi capitoli della tua storia.
Che ti devo dire? Mi piace, mi piace! E mi incuriosisce perché io di musica classica e lirica non so proprio niente.
Quindi mi accomodo, leggo e imparo. Oltre a gustarmi il tuo stile sempre brioso e ad assaporare i momenti di quotidiana leggerezza dei nostri giovani eroi.
Il fatto poi che in quest'ultimo capitolo tu abbia rovesciato la scena e reso Farinelli spettatore dell'esibizione (di sentimenti) di Oscar e di André proprio mentre Oscar e André dovrebbero essere spettatori di Farinelli, beh, lo trovo geniale (così ti restituisco l'aggettivo!).
Complimenti e un caro saluto, alla prossima,
Sett.

Recensore Master
24/09/21, ore 09:39

Ciao Dorabella27. Bello il ricordo di Farinelli un giorno, a Londra. Meraviglioso che canti solo per Oscar in quest'atmosfera artistica e sognante che hai creato. Mi è piaciuta la commozione di Farinelli nei confronti di Andrè e le sue riflessioni, tra scena e realtà, riguardo un futuro amore contrastato. Una storia diversa, con la presenza di questo personaggio che hai ben inserito. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 24/09/2021 - 09:41 am)

Recensore Master
24/09/21, ore 07:37

Il brano è idealmente diviso in due parti.
Nella prima, abbiamo la descrizione del Farinelli cantante che non è soltanto un perfetto virtuoso, ma anche un uomo sensibile ed empatico, capace di immedesimarsi nelle emozioni di gente sconosciuta. Questo gli consente di vincere la timidezza, ma anche di riempire le sue note di un calore umano e familiare che in un anonimo palcoscenico non sembrerebbe possibile e di colorare la sua esibizione di sfumature di volta in volta diverse anche se le arie cantate sono sempre le stesse. Tutto ciò, però, mostra anche la profonda solitudine di un uomo che, per commuoversi, deve "rubare" le emozioni altrui e andarsi a insinuare in quadretti familiari che gli sono estranei, perché lui è solo, senza casa, senza famiglia e senza una vita sua.
L'uomo, ormai, è anziano e stanco, a causa di una vita sicuramente piena e ricca di successi, ma anche carica di pesanti rinunce e di livori, rivalità e dispetti professionali (so che, fra i castrati, ce ne erano di terribili, dal carattere impossibile e dal comportamento inqualificabile).
Farinelli è anche melanconico e ciò si può spiegare con una predisposizione genetica, ma anche con lo squilibrio ormonale indotto dall'operazione e con la consapevolezza della propria solitudine e diversità. Un animo buono e gentile non può mai interamente compensare tutto questo con i fasti mondani. Anche la frequentazione giornaliera con un Re fortemente depresso può avere fatto la sua parte.
Ed ecco che inizia la seconda parte, perché Farinelli, nella ricerca del suo spettatore - musa, si imbatte di nuovo in Oscar che, col suo aspetto angelico, gli ispira il giusto stato d'animo. Vicino a lei, c'è André che non può fare a meno di concentrare le sue attenzioni sull'amica anche quando a cantare c'è il maggiore artista dell'epoca. Tanta devozione colpisce profondamente Fainelli che, seppure da presupposti sbagliati, comprende una verità ancora non del tutto chiara neppure ai diretti interessati. Farinelli funziona meglio con l'intelligenza emotiva mentre, con la logica, ha fatto deduzioni sbagliate.
Alla scena fa da sfondo il quadro di Orfeo che ammansisce le fiere, particolarmente indicato ad accompagnare le arie di chi domò la belva della depressione di un Re. Qualcuno avrebbe potuto portare lì Robespierre e Saint Just, per ammansirli un po' e farli crescere con idee meno sanguinarie!
Un capitolo veramente ricco di introspezione e di sensibilità che sottolinea il dolore e lo struggimento che si celano anche dietro le vite più riuscite. Complimenti!

Recensore Veterano
23/09/21, ore 19:42

Io sono d'accordo con Etienne ma oltre all'elenco telefonico aggiungerei la lista della spesa ;)
Coinvolgente la descrizione della rappresentazione, molto settecentesca...e Farinelli, forse per le sue vicissitudini personali, rivela una sensibilità rara che, allo stato attuale delle cose, non fa che accrescere l'equivoco...
Grazie, sempre, di mettere le tue conoscenze a disposizione di noi tutti.
A presto

Recensore Master
23/09/21, ore 00:05

Cara Dorabella, credo che mi incanteresti anche se scrivessi l'elenco del telefono...La tua capacità narrativa è protagonista della storia...quanto la storia stessa!  Hai espresso magnificamente il punto di vista dell'artista, in grado, mentre si esibisce, di cogliere i sentimenti di chi l'osserva. E mentre ci racconti questo, ci parli anche di lui, della sua malinconia senza cura, di ciò che più invidia ai suoi spettatori. 
Sono deliziata.

Recensore Veterano
22/09/21, ore 22:38

Sbirciare nel passato di Oscar e André ed essere spettatori dei loro gesti e dei loro comportamenti da bambini...che meraviglia!
Lo sguardo profondo di un osservatore d'eccezione coglie, insieme a noi, la dolcezza di una vita condivisa in tutto e per tutto e , contemporaneamente la tristezza di tutte le difficoltà che questo legame così forte ed indissolubile avrebbe incontrato nel futuro. Poco importa che Monsieur Farinelli ne fraintenda i motivi e le circostanze, egli vede già il dramma di quell'amore il mondo non avrebbe accettato, certo, ma non sarebbe neanche riuscito a distruggere.
"Un affetto che ha tutte le stimmate di un futuro amore contrastato: e io che credevo che ormai ce ne fossero solo sulla scena!".
Oscar è André, qui, vivono già in un mondo tutto loro e bastano a loro stessi. Per chi vive d'arte e ha la capacità e la sensibilità di scoprire, negli altri, la bellezza e la purezza, non contaminate ed intatte, tutto questo è assolutamente evidente.
Mi piace tanto. E mi emoziona.
A presto.
Octave

Recensore Master
22/09/21, ore 21:37

Oh ma che bel capitolo musicale Dorabella! Sei così brava, riesci a farci percepire note musicali anche solo leggendo poche righe. Sento l' arpa di madame Jarjayes che accompagna Farinelli e tutti gli astanti incantati ascoltano quella voce soave così particolare e piena di sentimento. Tutti colpiti, estasiati dall'esibizione, solo André è distratto, pensa alla sua Oscar e dimostra fin da giovanissimo, mille premure e gesti d' affetto rivolti a lei. Tutto questo non sfugge alla sensibilità dell' artista che percepisce un legame profondo fra i due bambini . Chissà forse in futuro il loro potrebbe diventare un amore controverso? Ci lasci sul piu bello , sono curiosa di leggere il seguito! È davvero interessante, fuori dal comune questo tuo "esperimento" . Un racconto affascinante, delicato,come una carezza ma al tempo stesso vibrante come un acuto che travolge. A presto.

Recensore Veterano
22/09/21, ore 19:12

Carissima Dorabella,
questo capitolo e’ veramente delizioso e sublime, sia nella trama che nello stile. Veramente, non trovo altri aggettivi per definirlo.
Mi è molto piaciuta questa tua originale rappresentazione dell’esibizione del signor Broschi, alias Farinelli, nel salone di Palazzo Jarjayes, accompagnato dall’arpa della Contessa Marguerite.
Mentre si esibisce, il famoso cantante lirico corre con lo sguardo a tutti gli spettatori in sala: dal generale Bouillet, anche conosciuto come l’uomo poltrona (sto ancora ridendo), alla stessa Oscar e infine ad Andre’, che è quello che cattura veramente la sua attenzione, l’unico che sembra ignoralo, perché completamente assorto nella contemplazione dell’efebico "amico”(per quel che ne sa Farinelli finora).
Una scena davvero tenera e dolcissima, già preludio di tutto l’amore che infiammerà i cuori dei Nostri (anche Oscar non può fare a meno di  ringraziare l’amico affettuosamente quando le riappunta al petto la spilla allentata o cercarlo con lo sguardo mentre esce dalla stanza). 
Che altro dire?! Grazie di cuore per aver condiviso.
Resto in attesa del prossimo capitolo!
Un abbraccio, G.

Recensore Master
22/09/21, ore 18:34

Cara Dorabella, oltre che una piacevole lettura questa di questo capitolo è anche un modo gentile per far scorrere un po’ di cultura musicale relativa a questo personaggio famoso il quale attraverso le tue parole abbiamo voglia di conoscere un pochino meglio.
Molto ben descritta tutta la sequenza relativa all’esibizione di Farinelli, rivelandoci quanto fosse un uomo estremamente timido e molto sensibile, un uomo che tramite il suo bel canto riusciva ad astrarsi in maniera tale che la sua voce poteva dare il meglio di sé facendolo assurgere alle vette che forse solo i cherubini possedevano per leggiadria e levità e mostrandoci anche uno spaccato delle sue esibizioni con la rievocazione di una di queste.
E’ riuscito a catalizzare l’attenzione di tutti gli astanti, intervenuti a Palazzo Jarjayes, e soprattutto del Contino efebico, Oscar, che non gli toglie gli occhi di dosso. Quello che invece vaga è lo sguardo attento di Farinelli che scorge gli occhi quasi adoranti di André in contemplazione di Oscar. Rimane talmente colpito da lasciarsi andare nel riflettere quanto quei due ragazzini fossero già uniti e per uno di loro potente trasparisse un sentimento che andava oltre il comune sentire e pensare. Emblematico il gesto con il quale André, in maniera fulminea, cattura la spilla, regalata ad Oscar dal Generale, e con l’estrema delicatezza che gli è propria, la appunta nuovamente sulla giacca della sua amica che lo ringrazia con quel labiale che all’artista pare di leggere come “sei molto caro”, che assume un significato profondo già in questi primi tempi.
Bello il finale nel quale anche il famoso cantante vede Oscar e André uniti, anche se uno ad un passo dall’altra, la quale però si sincera di avere sempre accanto a sé quella che sembra essere la sua ombra naturale o forse, ancora meglio, l’estensione di se stessa.
Grazie per questa immersione in questo mondo magico che solo la Musica sa ricreare.
Un affettuoso saluto e al prossimo aggiornamento che sto già pregustando.