Ciao Fred, bentrovata.
Stavolta mi hai proprio fregato: hai pubblicato con un giorno di anticipo, ed io, mai come questa volta, sono un po' in ritardo.
Ma non potevo esimermi dal lasciarti un commento, non dopo un capitolo così.
Piccola nota a proposito delle recensioni: io anche non recensivo mai in passato. Oggi, invece, ogni volta che trovo una storia che mi appassiona o, più in generale, se leggo un racconto, lascio sempre un feedback. Credo sia carino per l'autore che ci mette tanto impegno, e ha a cura il parere dei suoi lettori. Però, molte persone sono timide e non lo fanno, si nascondono un po'. Allora lancio un appello: lasciatevi andare, commentare queste storie è bello, fa sognare e si ha uno scambio con altre persone, con cui si possono condividere pensieri e punti di vista.
Epf è una sorta di grande caffè letterario e le recensioni permettono di parlare un po'.
Venendo al capitolo nello specifico, mi ha colpito molto la frase finale: la favola è finita, e si ritorna alla realtà.
Io credo che, tutto ciò, non sarà proprio possibile, perché questa realtà è stata stravolta da un nuovo equilibrio che si sta via via creando tra Alex e Maya. Loro due, forse, ancora non se ne rendono conto, ma si stanno avvicinando con gradualità, e quando si supera uno step, difficilmente si può tornare indietro.
Io te lo dissi già una volta mi sembra. Ciò che mi piace di questo racconto è l'autenticità della storia e dei personaggi.
Il loro non è stato un colpo di filmine - che anche nella vita può esistere ed è bellissimo - ma si conoscevano già, è un rapporto, come tanti, che è evoluto giorno dopo giorno. E loro, progressivamente, stanno abbattendo tanti muri che si sono costruiti, prima quello mentale, poi quello fisico.
Sono irrimediabilmente attratti l'uno dall'altra, e questa è una cosa che non puoi evitare semplicemente imponendola. Sono delle emozioni che vanno oltre la ragione e che non puoi sopprimere, anche se loro due sono ancora chiusi inevitabilmente in questo schema mentale per cui ci vorrà un po' di tempo prima che si convincano di non poter più tornare indietro.
Durante questa serata di gala, c'è stato tanto. Hanno inziato a sfiorarsi, inavvertitamente: una sorta di bisogno fisico di avere un contatto fisico con quella persona (lei gli ha messo la mano sulla spalla, lui dietro la schiena per parlarle sottovoce). E il profumo di una e il respiro fresco dell'altro sono stati la minaccia che ne ha accesso i pensieri e i sentimenti.
Durante la serata c'è stata tra di loro molta complicità. Alex non ha trattato Maya come una dama di compagnia ma ha cercato di insegnarle il mondo del giornalismo da dentro; lei ha recepito e consigliato. Ecco Alex è un uomo fatto e finito, maniacale con il lavoro, ma sicuro di sé, non gli servono i consigli di nessuno; eppure il punto di vista di Maya lo ha richiesto, così come un consiglio da parte di lei.
E la ragazza è stata pronta a rispondere nel modo più giusto possibile, esattamente come lui si aspettava, esattamente come avrebbe risposto lui. Non è un caso, secondo me, che le abbia chiesto di ballare dopo quel momento: è come se da quell'istante in poi, avesse inziato a vedere altro ancora in Maya, qualcosa in più di prima che non aveva visto, una sorta di ammirazione anche professionale.
Ed un po', è ciò che lei desidera. L'evoluzione di Maya sta avvenendo, piano piano, e la vicinanza di Alex sembra addirittura migliorarla: all'inizio del racconto viene presentata come una sorta di bambola che lavora per necessità, ed ora, invece, lei non vuole più essere messa su un mobile o relegata in un angolo, un bel faccino che sorride, ma vuole dimostrare a tutti (se stessa in primis) che è arrivata dove è arrivata perché ne ha le capacità. È stata anche molto carina nei confronti di Marzia, la stilista dell'abito: in passato se ne sarebbe fregata altamente, adesso invece ha voluto non solo che venisse detto un po' a voce alta il nome della stilista sul red carpet, ma ha anche chiesto ad Alex se è possibile farle avere uno spazio sul giornale. E lui, che avrebbe rimesso a posto qualsiasi collaboratore gli avesse fatto una raccomandazione, glielo ha concesso, riservandosi quanto meno di guardare i disegni di questa giovane stilista.
E a proposito di questo, Alex concede a Maya tante libertà che ad altri non farebbe. In primo luogo, quello di farsi dire - ad una serata fatta apposta per recuperare investitori - di rilassarsi 5 minuti (lei lo fa ridere di cuore, non come spesso è costretto a fare), e soprattutto le ha concesso un commento non carino su un suo amico di infanzia. Alex vuole bene all'avvocato Francesco, e nello scorso capitolo sembrava anche più affabile con lui: stavolta, gli ha dato fastidio il comportamento del suo amico che ci provava con Maya, come se stesse toccando qualcosa di suo.
E questa stessa stizza l'ha avuta anche Maya: quando quella Eleanor lo ha toccato sulla spalla, come a voler dire io posso tutto, Maya si è sentita davvero infastidita, quella donna ha cercato di sminuirla, e Maya non vuole sentirsi meno di nessuno; inoltre, mi ha molto colpito che fuori in terrazzo ha pensato al fatto che "Alex le avesse promesso di vedere la vista insieme", con un pizzico di delusione e nervosismo, salvo poi correggersi mentalmente per quel pensiero troppi ardito.
In questa serata, inoltre, i due hanno imparato anche aspetti nnuovi dell'altro che prima non conoscevano. Come la passione di Maya per l'arte, e il fatto che anche Alex ne capisse un po' e fosse interessato ad investimenti in quel settore.
Interessante come a lui sia praticamente scappato fuori dalla bocca, senza nemmeno pensarci, di chiederle se quell'amico appassionato di arte fosse solo un amico o qualcosa in più. Una libertà che si è preso, e che, stranamente, Maya gli ha concesso, rispondendo anche molto esaustivamente e sinceramente circa la sua condizione sentimentale. Sicuramente una cosa inusuale per un capo, a cui non dovrebbe interessare affatto la vita privata dei suoi collaboratori.
Io ho avuto questa sensazione alla fine del capitolo: Alex mi smenrava come se non volesse farla finire più quella serata, da qui il fatto che le abbia di nuovo chiesto della casa e abbia iniziato a parlare dei quadri; e lei, mi sembrava un tantino fredda nel saluto, un po' come se volesse mettere le mani avanti, chiudere quella serata e recuperare ognuno i propri ruoli, come se già si fosse lasciata andare troppo e non le sembrasse più il caso di entrare ancora più in intimità. Magari mi sbaglio, correggimi se la mia sensazione è sbagliata.
Detto questo, io sono tristissima che dovrò attendere l'8 ottobre per leggere il day after. Ti fai perdonare solo perché assicuri che la scrittura prosegue e che ci sarà un bel po' da divertirsi ed emozionarsi; ed anche perché, mi auguro, che questa pausa forzata sia per andare a fare qualcosa di bello.
In ogni caso, al tuo ritorno alle pubblicazioni mi troverai qui sempre pronta a leggere e commentare, per cui buon tutto e ci sentiamo presto. |