Ma ciao!
Sono molto contenta che alla fine tu abbia deciso di pubblicare su di loro.
Apprezzo sempre tanto le iniziative di questo gruppo e mi fa piacere che stiano diventando davvero un grande incentivo a scrivere riguardo Sei di Corvi!
Beh, che dire? Mi sono sembrati decisamente Kaz ed Inej. Amo i profondi contrasti di Kaz; il fatto che pensi alla felicità di Inej lontana da uno come lui ma, allo stesso tempo, che non rinunci mai veramente a lei e, soprattutto, alla volontà di provare a superare i suoi traumi. Inej e il sentimento che prova per lei lo spingono a lottare contro sé stesso, a volersi riaggiustare, in un certo senso. Ma entrambi hanno bisogno di tempo e mi è piaciuta la delicatezza con cui li hai avvicinati l’uno all’altra, sempre molto rispettosi e soprattutto consapevoli. Anche io ho quest’idea di loro e di un qualcosa che si sviluppa passo dopo passo, guadagnando ogni giorno un qualcosa in più, un rapporto che si basa soprattutto sulla fiducia che nutrono nei confronti dell’altra persona.
Conosco la canzone, è splendida, ma ho colto l’occasione per andarla ad ascoltare di nuovo. Ho ritrovato gli “stormy seas” della citazione nella tempesta che imperversa fuori e che crea un guizzo di preoccupazione in Kaz, così come nel leggero accenno di ansia che lo afflige al contatto con Inej, ma ho adorato il modo in cui hai chiuso la one shot, alludendo al fatto che è proprio lei a donare pace al suo animo. “’L' acqua in quel momento cadeva solo fuori dalla finestra”, per citarti.
La mia parte preferita, personalmente, è stata quella relativa al calore emanato da Inej. Una riflessione molto dolce eppure molto da Kaz. Ho sempre pensato che fosse un poeta mancato.
E dopo questa, evaporo! Spero di ritrovarti presto.
Un abbraccio,
Vavi |