Chapeau!
Non ho altre parole per te: chapeau! Non so come tu faccia, ma ogni pairing tu lo modelli con maestria, come se t'appartenesse e ti fosse sempre appartenuto e non è qualcosa di scontato, anzi. Trovo che le coppie -specie quelle canon come Bill e Fleur- siano difficili da poter maneggiare al meglio, perchè non sono coppie che la mente può delineare dal loro inizio fino allo svolgimento di eventi, non c'è la possibilità di lasciare la fantasia a briglia sciolta ma bisogna attenersi a un qualcosa di già esistente e trovare il modo di coniugare il proprio stile con quello dell'autore principale.
Penso che nei libri (e chi li nomina nemmeno più i film, lì sono stati proprio dissacrati questi due poveri personaggi) non sia stato approfondito nel migliore dei modi come effettivamente questa faccenda abbia toccato Fleur e Bill: lei l'abbiamo amata un po' tutti quando si ribella alle parole di Molly e dimostra di non tenere all'aspetto di Bill, ma anzi, di amare ancora di più suo marito per aver avuto coraggio nonostante l'avversario che aveva di fronte e di vedere in lui la bellezza attraverso e grazie anche alle cicatrici, ma lui? Lui come sta? Come si è raffrontato ad un simile avvenimento? Non lo spiegano mai, non c'è mai una scena in cui compaia lo struggimento per sentirsi un attimo perso, qualcosa in cui ogni persona con cicatrici potrebbe riconoscere e sentirsi rappresentato. Nessuno accetta facilmente uno sconvolgimento simile, nessuno ne ha scritto, nessuno pensa magari a quello che possa aver passato quello stesso ragazzo che da un libro all'altro ritroviamo passato da un letto in infermieria con le bende sul volto ad un giardino in pieno allestimento per il suo matrimonio, come se fosse un passaggio naturale. Penso che tu, nella tua bravura, sia riuscita a cogliere benissimo quest'aspetto di lui che si rende conto di quanto le cose siano cambiate, non per Fleur forse, ma per lui: capisco che magari in piena guerra contro Voldemort penso si ringraziasse il cielo per essere vivi, mutilati, sfregiati ma vivi per combattere e difendere gli ideali e i propri cari, ma quando ci si rinchiude nella propria bolla intima e familiare, quando resti solo con te e devi fare i conti con qualcosa che d'ora in poi ti accompagnerà in ogni istante della tua vita senza che tu la volessi realmente, cosa resta?? Un'immagine, uno sfregio che non si riconosce e allora come hai giustamente sottolineato non ci si guarda nemmeno negli occhi attraverso lo specchio per paura di non riconoscersi, la paura di non essere nulla: non è più il bel ragazzo di prima, non è un eroe alla Harry Potter -come hai scritto tu, è solo sopravvissuto-, non è un mostro che si abbandona alla cattiveria come risarcimento per ciò che ha perso -i suoi ideali non glielo fanno nemmeno considerare quest'aspetto-. Non è nulla, è solo uno dei tanti sopravvissuti che nessuno quasi ricorda, nonostante il suo essersi speso fino al sacrificio di ciò che pensa lo possa aiutare a riconoscersi.
Il personaggio di Fleur è bellissimo, lo hai descritto in modo fantastico: nessuna frase di troppo, nessun gesto estremamente eclatante, bella, meravigliosa nel suo essere moglie saggia e presente, innamorata e conscia di una realtà che suo marito non vede più. Semplicemente lei è lì per suo marito, non obbliga, lo ascolta, lo incita, spera in un miglioramento che se non potrà nascere dall'aiuto che lei può dare, potrà venire da qualcuno che ancora non è al mondo.
Un ultimo, immenso complimento te lo dono anche per le ultime tre righe: lui si scorge allo specchio specchiandosi non in un vetro, ma nel volto di sua figlia. La vede e si riconosce nei suoi occhi, ci vede lì la parte di sé che pensava persa insieme alla certezza che gli dava il suo aspetto. Hai descritto l'amore paterno, un sollievo insperato e la speranza di ricominciare in tre righe in un modo che a me lascia assolutamente senza fiato, sconvolta per quanto tu riesca a inserire in ogni parola: non posso far altro se non applaudirti a piene mani e mandarti tutti i miei più affettuosi complimenti
Un abbraccio pieno di ammirazione
Meriel |