Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 1539 recensioni.
Positive : 1537
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Junior
05/01/22, ore 21:42
Cap. 74:

Povere anime perse e prematuramente sepolte in manicomio, prima di esserlo davvero sotto due metri di terra! Povere donne rifiutate da una società alla quale non sono riuscite ad allinearsi e che per loro è una matrigna senza cuore!
Desolante è il quadro che si presenta davanti agli occhi di Oscar e di André e di fronte a tutti noi lettori perché alla fine siamo tutti un po’ mattacchioni ed a volte percepiamo che il punto di rottura è molto più vicino di quanto a prima vista si pensi!
Le pazze sono perse nei loro vaneggiamenti, inchiodate in rituali ossessivi, eternamente cristallizzate nelle loro manie, in aberranti fobie o nel momento più brutto della loro vita. Intorno a loro, c’è un’umanità indurita che ha fatto il callo alla bruttura e che risponde con cinismo, insofferenza, depravazione, indifferenza, malagrazia o addirittura con utilitarismo: se una delle pazienti è stata famosa in un altro contesto storico, perché non esibirla come fenomeno da baraccone?
In questo humus di abbandono e di degrado, vive quella che ormai è soltanto l’ombra dell’antica nemica di Oscar, ridotta ad un ammasso di stracci incatenato ad un muro. Théroigne de Méricourt sragiona e ferisce, non può o non vuole aiutare Oscar che tuttavia non se la sente di lasciarla là tra topi ed angherie. Alla fine, se lei ed André si sono potuti sposare è stato paradossalmente grazie alla folle rivoluzionaria che attentò alla vita della regina, spianando la strada all’atto di eroismo di André ed alla sua nobilitazione. Oscar parla della situazione a Maria Antonietta ed un nuovo direttore è lì, pronto a condurre la Salpêtrière verso un’era di maggiore professionalità e modernità.
Il matrimonio di sir Arthur Wellesley e della non più bella Kitty è invece un naufragio annunciato. Un bébé è in arrivo, ma dubito fortemente che ciò riuscirà a raddrizzare una situazione che più storta di così non si può. Lei è decisamente assillante mentre lui è insofferente e già pianifica il suo futuro di generale vittorioso e di feroce oppositore di Napoleone.
Napoleone mostra molta meschinità perché pur avendo trionfato su tutti i fronti non riesce a digerire il maggior successo di uno dei suoi marescialli e sta per farne fucilare un altro più per la propria nevrastenia e frustrazione che per l’indubbia incompetenza dell’altro.
Il re dei meschini è però, senza tema di smentita, il tenente de Ligne alla cui bellezza fisica non corrisponde un’altrettanta attrattività morale. Il giovane in questione è un grande egoista che con la grazia di un elefante ferisce Bernadette, proponendole di diventare la sua amante, dato che come moglie non ha i requisiti mentre come oggetto di sollazzo va più che bene. Entrambi sono poveri e lei è pure inadeguata, perché figlia di una governante e di un rivoluzionario. Occorre quindi una moglie ricca che mantenga tutti, amante compresa. Bernadette non crede alle sue orecchie e fugge via indignata ed addoloratissima, ma anche piena di una grande dignità che invece fa totalmente difetto al bello, ma vacuo, tenente dei dragoni.
Davvero sempre più entusiasmante, sono curiosa di leggere il prosieguo!
This chapter is wonder!
D.P.

Recensore Junior
19/12/21, ore 00:24
Cap. 74:

Buonasera _Agrifoglio_,
eccomi finalmente in paro!
La scena di quest’ultimo capitolo si apre nel manicomio della Salpêtrière, dove l’inferno ha preso forma ed imperversa. Le condizioni delle alienate sono deplorevoli mentre l’indifferenza del direttore e la crudeltà degli inservienti sono agghiaccianti.
In questo girone infernale, è rinchiusa Théroigne de Méricourt che Oscar vuole interrogare sul tesoro dei giacobini. La donna, però, è ormai un relitto umano, la ragione sembra averla totalmente abbandonata e dopo delle fasi di inerzia ed altre di violenza, prorompe in un fiume in piena di parole senza senso e di furenti invettive: distesa di ossa, mare di morti, monarchici, comitato di salute pubblica e chi più ne ha più ne metta.
Malgrado tutto, questa povera derelitta fa pena perché vive in condizioni disumane, incatenata ed esibita a pagamento come una fiera allo zoo da un direttore senza umanità e senza coscienza. Neppure un’assassina come lei meritava una fine così spietata. La ghigliottina, al confronto, sarebbe stata un’opera di bene!
Oscar non può accettare supinamente questo stato di cose e con l’ausilio dell’attività documentativa di André propone ed ottiene dalla regina la sostituzione del direttore con una figura più idonea ed all’avanguardia: il dottor Philippe Pinel, precursore della moderna psichiatria.
Ci spostiamo a Londra e ritroviamo i coniugi Wellesley, freschi sposi, ma ormai già ampiamente disamorati. Lui è donnaiolo, ambizioso, in una fase di crescita costante mentre lei è puritana, provinciale, in un climax irrimediabilmente discendente. Lui si sente gabbato dalla sorte mentre lei si vede rifiutata. Basterà la nascita di un bambino a mettere le cose a posto? Sir Arthur Wellesley intanto è già tutto proteso verso la gloria militare e pensa a come dare del filo da torcere all’esercito napoleonico nella penisola iberica.
A Jena, invece, Napoleone si trova nella paradossale situazione di chi ha stravinto, ma è scontento. La ragione di tanta stizza è la vittoria del maresciallo Davout che ha eclissato quella di Napoleone. In questo stato d’animo irritato, l’imperatore, che non sopporta gli incompetenti così come quelli eccessivamente competenti al punto di superarlo, sta quasi per far fucilare il maresciallo Bernadotte che si salva per il rotto della cuffia.
A palazzo Jarjayes, il tenente de Ligne getta finalmente la maschera e mostra a Bernadette la sua vera natura. La ragazza è totalmente incantata da quel bel giovanotto e quasi lo venera, leggendo le sue poesie e conservando i suoi doni. Poesie scelte ad arte perché parlano di innamorati divisi da un amore contrastato e non in linea con le regole della società. Meglio felici o meglio allineati? Se lo sarà chiesto tante volte anche Bernadette.
Ma il giovanotto in questione, che si presenta pure tardi agli appuntamenti come una primadonna d’avanspettacolo, non vuole una moglie, ma un’amante che soddisfi le sue esigenze mentre è in cerca di una moglie ricca con la quale mantenere sé stesso e la sua amante. Bernadette è figlia di una governante borghese e di un giornalista giacobino e quindi non va bene come moglie, ma come amante sì.
La ragazza è basita da tanta meschinità ed amoralità e risponde per le rime al bellimbusto, piantandolo in asso e fuggendo via disperata, in preda a dolore e delusione.
Che, dire, attendo l’aggiornamento.
Alla prossima!
Match Point

Recensore Junior
17/12/21, ore 18:13
Cap. 74:

Un altro splendido capitolo, carissima Agrifoglio sebbene molto triste e cupo
Tutto si apre con Oscar Andrè ,il loro figlio Honorè ed altre guardie reali che si recano in un edificio . L’edificio è grigio e si fonde alla perfezione col cielo carico di nubi piene di pioggia e dentro è ancora peggio :corridoi disadorni ed anonimi, luoghi che comunicano un senso di gelo e di estraniazione finchè Oscar non scorge delle persone oltre una vetrata ed anziché accomodarsi nella saletta come le era stato chiesto, va a verificare. Scopriamo quindi che le guardie reali si trovano nella Salpêtrière un manicomio dove in assenza di cure adeguate , gli alienati mentali erano parcheggiati in condizioni di estremo degrado finchè non giungeva la morte a liberarli .Ciò che Oscar vede in quel cortile è avvilente:malate incatenate ed altre che girano intorno al cortile ripetendo sempre gli stessi rituali, donne che defecano davanti a tutti ,una vecchia che si alza la gonna e mostra ciò che non dovrebbe mostrare ed anche una giovane mamma che ha strangolato la sua bambina che piangeva ed ora si accosta al seno una bambola. Alcune malate si accapigliano, altre infastidiscono le guardie ed altre ancora sono semplicemente assenti , ebeti o perennemente terrorizzate Da questo terrore e dalle pose lascive di alcune malate oltre che dagli atteggiamenti sgarbati e spiccioli di alcuni inservienti Oscar deduce che le alienate subiscono percosse e molto probabilmente anche abusi sessuali
Arriva il direttore che conduce le guardie reali al cospetto della malheureuse che a loro interessa La discesa nelle celle interrate è un viaggio negli abissi attraverso molteplici giro ni infernali . Urla, lamenti puzze varie finchè non si giunge nella cella che interessa gli illustri ospiti Scopriamo quindi che l’internata in questione è Théroigne de Méricourt ( ricoverata dopo che il cavallo di Andrè l’aveva scalciata e sbattuta con la testa al muro a seguito del tentato rapimento dei figli di Oscar e di Andrè) e che il motivo della visita è interrogarla circa il famigerato tesoro dei giacobini .Théroigne de Méricourt è ormai l’ombra di se stessa è invecchiata ,imbruttita e con il cranio semi rasato Nonostante tutti i loro trascorsi burrascosi Oscar avverte all’inizio un moto di pietà per la poveretta che è prima assente, poi parla pochissimo ed alla fine aggredisce una guardia reale che aveva avuto l’avventatezza di accostarsi troppo a lei e gli morde a sangue un orecchio. Oscar perde la pazienza e da calma che era diventa nervosa ed imperiosa ,strattona la donna e ripete la domanda con maggiore rabbia e concitazione. Théroigne de Méricourt però sembra essere di nessun aiuto, è completamente fuori di sé e ripete ossessivamente frasi apparentemente senza senso come “distesa di ossa” “mare di morti”, “comitato di salute pubblica” , rivoluzione” ,”monarchici”
Ad Oscar ed agli altri non rimane che prendere atto della sconfitta ma Oscar non può permettere il perpetrarsi di alcuna ingiustizia. La condizione delle malate è troppo degradata ed il direttore sembra mancare di umanità e di competenza e lo si vede da come tratta i suoi sottoposti e dalla falsa benevolenza con cui si rivolge alle malate passando in un battito di ciglia da malheureuse a prostituta mentecatta. André inoltre viene a sapere che il direttore di domenica esibisce Théroigne de Méricourt ai visitatori paganti come fenomeno da baraccone. Oscar perciò chiede a Maria Antonietta di sostituire il direttore con un medico molto all’avanguardia .Andrè infatti ha fatto delle ricerche ed ha scoperto che un certo dottor Philippe Pinel usa terapie innovative fondate non sul contenimento e sull’isolamento ma sul dialogo, sul rapporto umano e sul lavoro. La regina accetta e la Salpêtrière passa sotto una nuova e più moderna direzione
La scena si sposta a Londra dove continuano le pene amorose di sir Arthur Wellesley e della moglie Kitty Malgrado i due si stiano abituando gradatamente l’uno all’altra e l’aspetto della donna stia rifiorendo lui non è contento della scelta, considera lei inibita gelosa e possessiva, si sente prigioniero di un matrimonio a lui imposto dal senso dell’onore ed è piuttosto insofferente . Capisce che se fosse stato libero di scegliere non avrebbe sposato quella che per lui era diventata a tutti gli effetti un’estranea deperita anzitempo e rimpiange amaramente di non essersi potuto sposare da giovane quando la fiamma della passione ardeva ancora. Kitty invece malgrado gli sforzi compiuti per renderlo felice si sente rifiutata . Entrambi i coniugi comunque seppure per motivi diversi, sono intenzionati a far funzionare il matrimonio . Sir Arthur Wellesley inoltre vuole dimenticare l’insoddisfazione coniugale con la carriera militare Si rende conto che Napoleone è troppo potente via terra e che le battaglie navali non sono sufficienti a piegarlo ma pensa che un piccolo esercito bene addestrato potrebbe fiaccare Bonaparte partendo dalla periferia dell’impero Desidererebbe quindi comandare un contingente militare nella penisola iberica combattendo contro Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone
Napoleone invece è paradossalmente scontento perché nonostante una splendida vittoria a Jena, si è visto sovrastare dal maresciallo Davout che ha riportato una vittoria ancora più schiacciante ad Auerstädt. Una volta tanto non è lui il mattatore ma è costretto a fare buon viso a cattivo gioco ed a tributare i dovuti onori al maresciallo Davout Di tutta questa frustrazione sta per fare le spese un altro maresciallo, Bernadotte che ha avuto un comportamento bellico biasimevole Napoleone vorrebbe deferirlo alla corte marziale e fucilarlo ma Bernadotte si salva perché ha sposato la cognata di Giuseppe Bonaparte e perché infierire contro di lui ,per Napoleone, vorrebbe dire rendere palese la rabbia per il miglior successo di Davout.
A palazzo Jarjayes ,Bernadette è sempre più presa dalla sua passione divampante per il bel tenente dei dragoni Robert Gabriel de Ligne. Pensa sempre a lui e legge ripetutamente una poesia che lui le leggeva ,in un libro che lui le ha donato e che ormai si apre da solo alla pagina desiderata, una poesia che sembra adattarsi perfettamente alla loro situazione. Conserva come una reliquia, usandola come segnalibro ,una rosa ormai essiccata che lui le aveva offerto. Purtroppo però, nel corso di un appuntamento vicino alla serra, lui le chiede di diventare la sua amante, perché fra di loro c’è troppa differenza sociale ed inoltre lui non è il primogenito, non erediterà il titolo ed il feudo e gli serve una moglie ricca con il cui denaro fare carriera e mantenere anche Bernadette. La ragazza è incredula e sdegnata, rispedisce la proposta incedente al mittente e tronca ogni rapporto con de Ligne ,ma dentro di sé è devastata, straziata umiliata e quando è fuori dalla portata dello sguardo di lui scoppia in un pianto dirotto.
Ti rinnovo i miei complimenti cara Agrifoglio un capitolo davvero superbo e commovente, aggiorna presto!!

Recensore Master
12/12/21, ore 21:57
Cap. 74:

Inquietante la descrizione delle prigioniere della Salpetriere, soprattutto della povera Theroigne.
Bernadette viene malamente respinta dall'uomo che ama, il quale la vorrebbe solo come amante. Non c'è insulto peggiore per una donna.

Recensore Veterano
12/12/21, ore 20:34
Cap. 74:

Buonasera Agriifoglio,
la tua descrizione delle internate  nell’ospedale della Salpêtrière è molto cruda e realistica. Le immagini che hai tradotto in parole sono molto vivide, e non era affatto facile.
Triste pensare che fino all'abolizione dei manicomi sancita della legge Basaglia ancora nella civilissima Italia degli anni '70 esistessero strutture in cui i malati erano trattati come se non fossero esseri umani.
La tua storia è una continua scoperta! Aggiorna presto!

 

Recensore Master
11/12/21, ore 15:48
Cap. 74:

E come al solito, cara Agrifoglio, un altro capitolo che tiene il lettore completamente avvinto alle parole che ci regalano delle visioni di “anime perse” molto ampia ed interessante.
Come non rimanere sconcertati dal quadro di disperazione che hai dipinto in quella visita fatta fa Oscar, André e gli altri, fra cui il loro figlio Honorè, che si erano accodati in quella missione, che aveva come unico scopo quello di cercare di carpire informazioni a Theroigne de Mericourt circa il famigerato tesoro dei giacobini, ma la donna è in uno stato di prostrazione tale che non può essere di aiuto in quella ricerca che si sta dimostrando vana e complicata. La descrizione di queste enormi costruzioni, nelle quali venivano condannate a stare persone delle più diverse condizioni, e senza avere la mimina possibilità di essere curate veramente in questi tipi di strutture, è a dir poco sconvolgente. Man mano che leggevo mi sembrava di poter essere insieme a quel gruppo improvvisato di visitatori, i quali non sapevano neanche che parole usare per dimostrare il loro sconcerto. Le descrizioni delle condizioni in cui versavano quelle persone sono state rese molto vivide e quanto mai reali. Persino chi avrebbe dovuto preoccuparsi di loro, in quanto gli erano state affidate, non le prendeva nella giusta considerazione e quindi ecco che ce le mostri incatenate ai muri, o fare movimenti e comportamenti inconsulti nella competa indiffirenza di coloro che avrebbero dovuto badare a loro. Oscar e compagni sono oltremodo sconvolti da quello che hanno visto nei pochi momenti in cui si sono intrattenuti nella struttura, pensando che l’inferno avesse preso stabile dimora proprio in quel pozzo di disperazione, dove le persone entravano e ne uscivano sicuramente solo da morte. Sei stata in grado di rimandare al lettore tutto l’intimo tormento provato e di essere impotenti di fronte a quella malattia che, non sapendo come curarla, attendevano che portasse alla tomba i malcapitati che ne venivano colpiti, anziché pensare che il disagio psichico potesse essere curato con metodologie più pietose e soprattutto più congrue. Oscar infatti, in un successivo colloquio con la regina, la quale aveva chiesto di interrogare Theroigne circa il tesoro dei giacobini, si fa paladina del fatto che occorreva trattare diversamente quelle povere anime, dando e dimostrando loro umanità, che invece l’attuale direttore non prendeva in considerazione, mentre vi era un nuovo medico, un certo Dottor Pinel, che con il suo lavoro e un diverso tipo di approccio aveva portato dei risultati trattando quelle persone come pazienti e non come mentecatti. La regina accoglie la richiesta di Oscar di sostituire con il nuovo e avvenieristico, considerato il tempo, medico, la conduzione della Salpetriere.
Ma di anime perse in questo capitolo ce ne sono altre, anche se non rasentano lo stato di quelle di cui ci hai appena mostrato le vite.
Troviamo Sir Arthur tristemente coniugato a Kitty, che man mano che passa il tempo, si sta accorgendo dell’errore fatto sposando una donna con la quale più niente aveva in comune. Lui era un uomo arrivato, era all’apice del suo successo, era nella sua fase ascendente, mentre la moglie era irrimediabilmente in fase costantemente discendente, poiché non riusciva, pur con tutta la sua volontà, ad essere una buona e premurosa moglie, ed essere così all’altezza di suo marito. Forse la nascita del figlio che aspettano potrà cercare di riavvicinare questi coniugi, che si sono condannati da soli ad una vita infelice, per la volontà di mantenere fede ad una promessa di troppo tempo prima non avendo voluto considerare che il tempo trascorso aveva inciso sui caratteri di tutti e due.
In fase di frustrazione troviamo anche Napoleone, il quale deve confrontarsi con la vittoria di un suo sottoposto e che rischia di metterlo in una luce non più brillante come il sole e a cui si sta abituando. Qualcosa si sta incrinando ma non può darlo a vedere e così ostenta una sicurezza che non ha fregiandosi del fatto di essere l’imperatore.
E poi veniamo alle note dolenti circa il rapporto fra Bernadette e il tenente De Ligne, il quale fa una proposta “indecente” alla donna di cui ci dice innamorato, e alla quale ha regalato poesie, nelle quali lei si è cullata convinta dell’amore di quel bel giovane che le aveva rapito il cuore. Il tenente le chiede di diventare la sua amante mentre lui cerca di sposare una donna ricca. Lui d’altronde non è un primogenito e Bernadette è solo la figlia di una governante e mai avrebbe contemplato un eventuale matrimonio fra loro. Una situazione che indigna in primis la diretta interessata, che lascia il tenente alla sua ricerca della moglie ricca, mentre scappa via con il cuore spezzato per un sogno che, cullato nel cuore e nella mente, si è infranto ancor prima di cominciare.
Sempre apprezzabile l’estrema cura per i dettagli con cui corredi la tua storia, con note e immagini che rendono più complete le tue parole. Un caro saluto e a risentirci presto!

Recensore Master
11/12/21, ore 15:48
Cap. 74:

Ciao Agrifoglio. Nel leggere il titolo ho pensato chi fossero queste anime perse. Terribile quanto letto nella parte iniziale del capitolo che hai ben descritto. Poi troviamo Théroigne de Méricourt. Oscar mostra la sua sensibilità nel parlare con la Regina riguardo quel posto e sono lieta che quest'ultima abbia deciso di aiutarla. Mi fa piacere che Kitty, nonostante questo matrimonio, aspetti un bambino. C'è anche Napoleone e mi è piaciuta Bernadette nel suo comportamento. Belle e pertinenti le immagini scelte, che fanno immergere ancora di più nell'atmosfera. Apprezzo come sempre le note, mostrando ancora di più il tuo impegno. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 11/12/2021 - 03:49 pm)

Recensore Master
11/12/21, ore 08:36
Cap. 74:

Anime Perse, recita il titolo di quest' ultimo capitolo, un titolo quanto mai azzeccato perché ci introduce laddove si dice: "Lasciate ogni speranza voi che entrate": il manicomio.
Oscar ancora una volta da' prova di grande coraggio e decisione nell" affrontare Theroigne che sembra diventata l'ombra di se stessa. Rinchiusa in mezzo ai " pazzi" anzi, in questo caso le pazze, donne scomode incomprese bistrattate. I cosiddetti mentecatti ,molti uomini ,ma, come dicevo prima, soprattutto donne la cui alienazione è soltanto una via di fuga da una società soffocante che opprime, rigetta e non riconosce diritti ed uguaglianza.
Oscar con la sua consueta sensibilità e intelligenza, non può permettere che esseri umani vengano trattati in maniera così crudele e,pur non riuscendo a ricavare nulla dall' incontro con la sua vecchia antagonista, chiede ed ottiene da Maria Antonietta, anche lei da sempre molto generosa e attenta , un cambio di direzione della struttura. Viene confermato Pinel, pioniere della moderna psichiatria, precursore del nostro Basaglia. Sebbene le cure , i rimedi per contenere il disagio mentale fossero ancora molto rudimentali, certamente un approccio più umano poteva essere già di grande giovamento e sollievo per quelle povere anime.
Si potrebbe aggiungere (andando un pochino fuori tema ma non troppo)confrontando il presente col passato che nell' Ottocento la malattia, il disagio psichico veniva criminalizzato , anche se i malati non avevano commesso delitti venivano rinchiusi e incatenati, oggi si tende a " medicalizzare" la persona anche sana di mente e trattarla da alienata, e rinchiuderla certamente con mezzi più sofisticati e moderni, fuori dalla società perché continua scomodamente ad affermare verità inaccettabili .

Tornando al tuo capitolo, ancora una volta mi trovo molto rammaricata, dispiaciuta per la povera Kitty. Forse ai tempi era tutto diverso, ma questo matrimonio " obbligato " per me è stata una grande ingiustizia. Arthur Wellesley continua a comportarsi con grande superficialità e immaturità; come se l' aspetto fisico fosse la cosa più importante in una donna ,come se la giovinezza durasse per sempre! Chi sfiorisce prima ,chi poi, accadrà anche a lui!

Passando all' altro personaggio femminile del capitolo, sono contenta, molto contenta che Bernadette, forte , dignitosa e fiera come la madre, abbia respinto con fermezza la disgustosa proposta del tenente di Ligne che le chiede di diventare la sua amante in sede ufficiosa. È disperata, afflitta, giustamente delusa ma prima o poi le passerà. È un amore sbagliato, per il suo bene deve voltare pagina !
Un breve accenno in questo capitolo anche a Napoleone il cui vanto, la cui gloria inizia a manifestare qualche segno di cedimento . Lui si sente frustrato e certamente inizierà a commettere qualche passo falso.....
Che dire cara Agrifoglio? Un capitolo come al solito straordinario, impreziosito da immagini e riferimenti storici degni di nota e visivamente di grande impatto. Complimenti
(Recensione modificata il 11/12/2021 - 08:47 am)

Recensore Master
10/12/21, ore 23:09
Cap. 74:

A modo loro tutte anime perse in questo capitolo. Nella prima parte ci sono le reali anime perse: le internate in manicomio. Quanta disumanità si perpetua contro queste persone che a volte venivano rinchiuse solo perché "scomode" e non perché realmente pazze, a farle impazzire ci avrebbe pensato quell'ambiente malsano. Persino un personaggio come Theorigne non merita un simile trattamento e Oscar, magnanima come sempre chiede alla Regina un cambio di direttore. Poi c'è Sir Arthur, ancora in crisi per il matrimonio che ha contratto qualche mese prima. Lui e Kitty non sono minimamente compatibili e lui si adatta per via della promessa fatta undici anni prima, c'è una bella notizia però, l'arrivo di un bambino. Anche Napoleone è un pò perso, o meglio, è confuso, poiché non ha portato a termine la battaglia migliore, e questo lo fa infuriare. Infine la giovane Bernadette si scontra con la dura realtà: quello che per lei era un grande amore era solo la ricerca di un'amante piacente per il conte di Ligne. Lei ha molto coraggio a rifiutare ma il suo cuore è spezzato. Complimenti per questo capitolo, non deludi mai A presto.

Recensore Veterano
10/12/21, ore 22:16
Cap. 74:

La prima cosa che salta all'occhio sono ovviamente le immagini, molto belle e significative, soprattutto quella che ritrae la liberazione dei malati di mente da parte di Pinel, precursore della psichiatria attuale. Quello che descrivi è molto realistico e dipinge bene la situazione degli "ospizi" in cui le persone purtroppo erano considerate in tanti modi ma non "malati" da curare.
Poi vediamo Bernadotte che inizia a manifestare comportamenti antinapoleonici che, una volta sul trono di Svezia, sfoceranno nell'opposizione netta all'imperatore. Sai che ho letto di recente che fu proprio il nome di suo figlio Oscar I ad ispirare la Ikeda per il nome della bionda leonessa?
E poi c'è Bernadette che, da degna figlia di Rosalie e cresciuta con esempi di una certa caratura morale, mai si ridurrebbe al ruolo di amante, addirittura mantenuta dalla moglie di De Ligne!

Recensore Master
10/12/21, ore 14:33
Cap. 74:

Cara Agrifoglio,
terribile lo scorcio con cui illustri il trattamento delle alienate - così le si chiamava - a inizio Ottocento. Del resto, se ricordi "Changeling", con Angelina Jolie, ancora negli anni Trenta (e sino agli anni '70, Alda Merini lo testimoniava), non era molto diverso il trattamento delle donne affette da malattia mentale.
Mi piace molto la pietas che la regina dimostra, anche se Théroigne aveva attentato alla sua vita: credo che anche la Maria Antonietta storica avrebbe agito così.
Quanto al dottor Pinel, penso che la figura del buon abate Coulmier, interpretato da J. Phoenix in "Quills" (film un po' urlato, che parla di follia, ma anche di tante altre cose, come del buongusto, discutendo che cosa sia e se si possa imporre, e della separazione necessaria fra arte e vita reale) si ispiri anche a lui.
Complimenti per questo capitolo e ....no, decisamente, hai ragione, la lirica che viene citata non è assolutamente né di Properzio né di altro autore latino.
Però in italiano suona bene.
A presto!
D.
(Recensione modificata il 10/12/2021 - 02:35 pm)

Recensore Master
10/12/21, ore 10:14
Cap. 74:

Le condizioni di vita alla Salpetriere erano davvero aberranti! E se si pensa che molte delle rinchiuse erano solo persone "scomode".. menomale che Oscar non manca mai di umanità, anche se per il suo problema si è rivolta alla persona sbagliata. A Napoleone ben gli sta! È troppo tronfio. Povera Bernadette, quel.. meritava un gran ceffone!