Ciao carissima, bentrovata. Perdonami se non riesco ad essere puntualissima, ma è un periodo super pieno. Però, pian piano ce la farò a recuperare tutti i capitoli, che non sono molti ma assai intensi.
Per descrivere questo capitolo basta dire questo: sei un'autrice meravigliosa. Hai un mondo dentro e riesci ad affrontare diversi stili, dal drammatico al sentimenti passando per il thriller e con punte di comicità, riuscendo a risultare credibile e estremamente brava in ogni cosa. Hai veramente un grande talento e spero di poter leggere ancora tante tue storie.
Questo capitolo, il primo vero capitolk di questa breve storia è stato veramente interessante.
Sei riuscita a creare una sapiente sinergia ed alternanza tra presente e passato, permettendomi di scoprire anche degli importanti retroscena anche su Selina e Marcus, con dei rimandi anche piuttosto significativi agli eventi essenziali di Dark Circus (storia che, non mi stancherò mai di dire, dovrebbero leggere tutti quanti perché ti scava proprio dentro).
Selina e Marcus, lo devo confessare, mi hanno affascinato dal primo momento. In loro vedevo tutto quello che, in quel preciso momento in cui si svolgeva Dark Circus, non erano nessuno degli altri protagonisti. In loro c'era e continua ad esserci anche ora la massima espressione della solidità, di una coppia stabile, che riesce a tenere in piedi vite che, chi per un motivo, chi per un altro stanno cadendo a pezzi. Hanno costituito un po' per tutti quell'elemento di equilibrio, le persone su cui poter contare. All'apparenza così forti, però, anche Marcus e Selina celano una infanzia costellata da sofferenze: Marcus per la prematura perdita del papà e per la conseguente depressione della madre, a causa della quale si è dovuto sobbarcare la conduzione di una vita famiglia e la gestione dei suoi fratelli minori, in un età in cui lui stesso aveva ancora bisogno di essere padre; e Selina, invece, è sempre stata divisa tra l'odio per il papà troppo assento ed, al contempo, quel disperato bisogno d'amore da parte del suo genitore. Perché le figlie femmine sono sempre innamorare dei propri padri e, anche quando il rapporto non riesce a raggiungere livelli di complicità equiparabili a quello con la mamma, la figura paterna è sempre quella verso cui le figlie sono dirette, nella ricerca costante di quell'amore sublime che solo un papà ti sa dare.
Il dark Circus ha rappresentato, sia per Marcus che per Selina, ciascuno a modo proprio, una sorta di ribellione. Lui da una vita troppo pesante, da responsabilità troppo opprimenti; lei per la sua volontà di allontanarsi dalla figura paterna, che ha condizionato le scelte della sua intera vita. Quando il Dark Circus ha smesso di esistere, Selina, nei suoi ricordi, è stata quella che maggiormente ne ha sofferto, perché inqnuel momento è stato come se avesse perso tutto: con suo papà che lasciava Boston per andare in Francia dalla sua amante, ed i suoi amici che entravano in polizia e si costruivano una famiglia, tenendola all'oscuro, Selina si è sentita, come mai prima di allora, sola con sé stessa ed è crollata di fronte alle sue fragilità. A sorreggerla c'era Marcus, che l'ha messa davanti al dato di fatto che lasciarsi guidare dal proprio cuore non è sbagliato, che le debolezze sono sinonimo di umanità, e che i pesi si possono anche sopportare in due; e li, tra le braccia di Marcus, Selina ha avuto la consapevolezza che non sarebbe mai stata sola: perso il Dark Circus, Selina ha trovato una famiglia.
Si, perché Marcus e Selina sono stati una famiglia, prima ancora di sposarsi e avere Nicholas. La storia di questo bambino, che ricordo così spaventato e sconvolto al punto da non proferire parola con nessuno, è stata una delle vicende che maggiormente mi hanno fatto tenerezza nel tuo precedente racconto. E ti ringrazio per il modo in cui stai affrontando un tema così delicato, ma al tempo stesso non considerato con l'importanza e l'attenzione che si dovrebbe: ovvero, la maternità.
Selina è una donna che, biologicamente, non può avere figli. Io sono una persona profondamente convinta che l'impossibilità (o il non desiderio) di avere figli non renda una donna meno donna. Selina, però, nel suo cuore avrebbe sempre desiderato avere un figlio, qualcuno che la chiamasse mamma. La scoperta della sua impossibilità di concepire un figlio è stata per lei fonte di grande dolore e, al tempo stesso, l'aveva spinta a respingere il suo compagno, per non privare anche lui di quella possibilità. La scelta di adottare un figlio ha costituito la più grande prova d'amore per i due ed è, ancora una volta, emblematico di cosa significhi essere una famiglia: rispettarsi nelle imperfezioni, aiutarsi a sopportare i dolori ed amare, oltre ogni limite. Essere genitori non è solo o tanto mettere al mondo un figlio, ma è crescerlo, insegnargli valori e disvalori, indirizzarlo verso un futuro e, prima di ogni cosa, amarlo; e poco importa il legame di sangue, perché ciò che conta è il legame di cuore. Nicholas è per Selina e Marcus un figlio a tutti gli effetti, una gioia per gli occhi e un balsamo per lo spirito. Però, qualcosa per ora manca.
Se il bambino non ha problemi a chiamare Marcus "papà", ancora non riesce a rivolgere la parola "mamma" verso Selina. E penso che a questi nulla rilevi il rapporto, intenso, che Nicholas ha avuto con Kate, a cui sarà sempre legato, per forza di cose. La ragione è da ricercarsi nel passato tragico di Nicholas, che è un po' comune a tutti i bambini "senza genitore". La mamma è chi ti mette al mondo, ti allatta al seno, ti capisce al primo sguardo; e quando non la trovi più la tua mamma, beh vivi il distacco come una ferita che non si può rimarginare. Ci vuole del tempo prima di affidarsi ad un'altra donna, forse per paura che anch'ella sparisca o perché, a prescindere da tutto, sostuire la propria mamma con un'altra persona non è facile. Deve avere pazienza Selina, ed è bello che lei, pur soffrendo di questo, affronti il tutto con la massima dolcezza, dia a Nicholas la possibilità di legarsi a lei quotidianamente, con i suoi tempi e al suo modo, e sono certa che lui, pian piano, si sta abituando a vaderla come la sua mamma. Lo si capisce dalla tenerezza con cui si addormenta tra le sua braccia, adagiato al suo petto, e dalla timidezza e tenerezza con cui osserva la bellezza dei suoi occhi, così simili a quel gioiello.
Hai costruito un piccolo gioiellino devo dire. E mi piace anche il clima di serenità che si respira, il fatto che riflessioni intime così delicate vengano intervallate anche da momenti più divertenti, come il tuffo in piscina forzata da parte di Kate ai danni di Alexander, nonché la partita a beach volley, persa miseramente da Lex e Marcus. E ti faccio anche i miei complimenti per i richiami che fai anche a dei pezzi di letteratura molto colti, come il riferimento ad Ulisse e il richiamo alla possi di Verlaine, buttando qua e là un po' di francese che io tanto amo.
Alla prossima recensione e ti abbraccio |