Recensioni per
Perduti – nella pietra e negli anni
di Legar

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/04/22, ore 12:00

Valutazione per il contest "Platonic relationship contest" indetto sul forum "Writing Games – Ferisce più la penna"
Premio speciale Miglior complicazione

Grammatica e stile: 4/5 + 3.5/5

e conservava per quando sarebbero stati concessi, gli altri tocchi -> gli altri tocchi è il complemento oggetto di “conservava”, non può dunque essere separato con una virgola. -0.5
Simularla, fu la sua più brillante prova d’inventiva. -> soggetto diviso dal verbo -0.5
Il tuo stile è uno stile che definirei pieno e alto, un taglio che non amo particolarmente a livello soggettivo, preferendo una prosa più asciutta, netta e semplice. Ad ogni modo, è uno stile perfetto per i personaggi scelti e l’epoca di riferimento (I Fondatori) e tu ti dimostri certamente all’altezza della complessità dello stile: le parole sono ben scelte, e le frasi (nonostante le inversioni e l’articolazione non sempre lineare) sono riempite di senso.
Ti segnalo però una frase che non mi ha convinta:
Da quel momento si impegnarono a mascherarsi per le compagnie ignare e smascherarsi l’uno dinanzi all’altra. -> Qui usi un gioco di parole tra mascherarsi e smascherarsi interessante, tuttavia per il modo in cui lo scrivi (senza nessun espediente per risaltare il senso, come anche un semplice segno di punteggiatura) sulle prime appare come una ripetizione che perde il suo effetto voluto.
Al di là di questa piccola frase, ciò che non mi ha convinta è in generale la struttura della storia. Leggendola con un solo allineamento, come testo, lo stile è interessante e funziona. Nel momento in cui, però, tenti un approccio anche visivo, una strutturazione del testo complessa (cosa non di secondo piano in una flash), purtroppo l’effetto ai miei occhi non è stato molto organico. Ho notato, in generale, una discrepanza tra le parti:
- La parte narrativa e quella dialogica è sproporzionata come dimensioni in tutto il testo; ad esempio il secondo dialogo è molto più lungo rispetto agli altri, così come la terza parte narrativa rispetto alle altre.
- I trattini indipendenti, i due punti e i punti e virgola non sono utilizzati per creare parallelismi, se non all’inizio con le due frasi che iniziano con “Lui…”/”Lei…”. In particolare, i trattini indipendenti sono spesso utilizzati, più che per isolare e dare risalto ad alcune parole, per spezzare dei periodi in due, scelta che non mi ha molto convinta.
- Altra discrepanza nelle due parti centralmente allineate come “cornice”. La prima è una singola frase, l’ultima è invece strutturata in quattro frasi, di cui una è una battuta dialogica. Anche qui una differenza troppo netta, anche se ho apprezzato il richiamo diretto tra inizio e fine quando menzioni di nuovo la pietra antica e gli anni nuovi.

IC: 10/10
Appena ho letto la tua storia, sono rimasta molto sorpresa. Del Barone e di Helena sappiamo poco in fondo, quindi avevi sicuramente un margine di manovra, anche se in genere li si vede sempre in modi differenti da quello da te descritto. Il Barone è presentato come un innamorato illuso e abbandonato, Helena come una donna estremamente ambiziosa, calcolatrice, anche al punto di non curarsi di chi ferisce. Tutto questo si discosta da ciò che sappiamo dal canon? Direi proprio di no. Sei stata capace di caratterizzare in un modo personale, preciso e originale due personaggi secondari senza tradire il canon. Bravissima!

Trama: 10/10
Altro punto di forza della storia è la trama, dove hai riscritto la storia del Barone e di Helena mostrando una parentesi in cui erano davvero vicini, in cui si percepivano come “promessi”, in attesa di far evolvere in futuro la loro relazione. Dallo Smistamento fino alla conclusione tragica presenti il loro vissuto per momenti, con guizzi di originalità ma riattaccandoti al canon nei punti noti. Il modo in cui hai immaginato le origini del Barone e come le hai usate per la storia è non solo originale, ma anche plausibile, oltre che ben giostrato sia a livello Babbano (il titolo di cortesia), sia magico (il Voto Infrangibile). Non manca proprio nulla in questo “retelling” del canon.

Titolo: 2/2
Il titolo è un pochino troppo lungo, ma questa lunghezza è pienamente giustificata: isolando perduti, aggiungi una specificazione centrale per la storia, sia per centrare il periodo e rendere conto della distanza temporale, sia perché è un’espressione che compare a inizio e conclusione della storia. Il gioco poi tra gli aggettivi opposti “nuovi” e “antichi” crea un effetto interessante.

Gestione del rapporto amoroso: 9.5/10
Hai messo in scena una relazione platonica effettiva, quella tra i due protagonisti negli anni di Hogwarts. Si guardano, si attraggono, si sfiorano ed è palese che entrambi sanno di avere un rapporto speciale destinato a diventare qualcosa di più. Ho apprezzato molto l’idea di attesa che hai saputo generare, di attrazione anche fisica che però deve aspettare, come quando sottolinei la reazione di Helena ai tocchi fugaci del Barone. Tuttavia, la relazione non sfocia mai in nulla di passionale: benissimo. L’ostacolo al far diventare la relazione platonica qualcosa di più coincide in prima battuta proprio in questa attesa, coerentemente con il periodo storico e il rango di entrambi il matrimonio coincide con l’inizio di una relazione di natura sessuale. È dunque la mancanza di matrimonio a generare la mancanza di un passaggio ulteriore, ma qui in seconda battuta fornisci una spiegazione di rottura assolutamente originale, perché interna e non esterna: l’ambizione di Helena. Il Barone non è davvero un Barone, non ha sangue nobile nelle vene e sposare lui significherebbe per Helena vanificare quella sfida implicita tra lei e sua madre. Ho talmente apprezzato l’originalità, la resa, la doppia valenza (sia nell’attesa sia nel rifiuto successivo) dell’ostacolo, che non ho potuto far altro che premiarti con il premio.
Il mezzo punto che vedi di detrazione riguarda un aspetto che ho percepito tuttavia come pecca: Helena è presa dal Barone, lo vediamo nei suoi pensieri, nelle sue reazioni, eppure a un certo punto c’è uno stacco netto. L’ambizione prevale completamente su qualsiasi sentimento lei abbia mai provato per lui, e allora questo “coinvolgimento” che avvertiamo viene meno, al punto che il rapporto per Helena sembra ridursi unicamente a un gioco di ambizione, come se quello che abbiamo visto prima fosse soltanto una finzione. È uno scarto che ho voluto segnalare, anche se con poco.

Totale: 39/42

Recensore Master
27/01/22, ore 16:07

Buondì, cara **! Ho visto che partecipiamo allo stesso contest e quindi sono passata a leggere la tua storia **. Non impazzisco per la generazione nuova o per i fondatori, ma leggere invece della figlia di Corinna e del Barone è stato interessantissimo. Adoro quando un'autrice decide di sviluppare un missing moment appena accennato nell'opera principale, e il racconto che hai fatto del perché la storia d'amore fra il Barone e Helena sia completamente naufragata l'ho trovato interessantissimo ^^.

Si potrebbe dire che entrambi i personaggi portino sulle spalle l'enorme peso del loro cognome e della loro famiglia di appartenenza: nessuno li considera per i loro nomi, per la loro unica identità, ma per quella dei genitori o per il titolo del quale possono, pur non volendo, fregiarsi. Entrambi vorrebbero brillare di luce propria fino ad arrivare a oscurare i genitori ed è questo che li porta a unirsi, oltre all'imparare a conoscere l'altro per quello che è ♥

Ma le apparenze ingannano e spesso dietro di esse si nascondono storie insospettabili e spaventose, perciò Helena si vede costretta a rifiutare la corte dell'unico uomo che l'abbia mai amata per quello che è a causa di un segreto inconfessabile çç
Mi è dispiaciuto tantissimo per entrambi, specialmente considerando poi come è andata a finire çç

Credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro nel rispetto delle tematiche del contest ^^, ti faccio comunque un grande in bocca al lupo!

Benni

Recensore Master
27/01/22, ore 09:26

Ciao!
Io come sempre ormai passo troppo tardi e troppo di corsa, ma ci tenevo a lasciarti giusto un commento rapido a una storia che mi ha colpita davvero moltissimo.
I personaggi di cui parli sono secondo me estremamente interessanti: non è mai facile scrivere di loro, perché ovviamente l'epilogo della loro storia dà delle direttive estremamente precise e rende difficile provare a parlare di loro in una chiave che si discosti anche solo in parte da quella della tragedia. Ho trovato invece interessantissimo come hai costruito tutto: hai davvero fatto tuoi questi personaggi e le loro vicende, andando a raccontare una storia nella storia estremamente plausibile e comprensibile, che comunque risulta perfettamente compatibile con gli elementi canonici che conosciamo. Insomma, non ho mai letto moltissimo su di loro, ma questa è una delle prospettive più interessanti che mi sia mai capitato di trovare, e ti faccio davvero i miei complimenti!
Ho poi apprezzato davvero moltissimo come hai messo in scena tutto: lo stile è ricercato, lapidario, pregno di espressioni che ricalcano perfettamente gli stilemi dell'epoca, ponendo subito tra il lettore e i personaggi tutto il tempo trascorso dalle vicende a ora.
Insomma, è davvero una storia che ho apprezzato moltissimo, e che sicuramente avrebbe meritato un commento più approfondito e strutturato di questo, ma ahimé, questo è il massimo che riesco a fare, in questo periodo.
A presto!

Recensore Master
23/01/22, ore 18:46

Alla fine questo amore si è consumato nel sangue.
L'ossessione amorosa è una delle più terribili derive dell'animo umano: bramare l'altro al punto di distruggerlo. Snaturando la sua natura di essere umano e trasformandolo in un oggetto. I più grandi detective di carta sanno benissimo che alla fine i moventi per un omicidio si riducono a due: passione malsana e potere. Tutto può essere ricompreso in queste macrocategorie. Gli esseri umani alla fine sono semplici come amebe e feroci come fiere allenate a bramare il sangue non per saziarsi, ma per divertimento.
E nel rincorrersi di queste due anime frustrate e insoddisfatte io ci ho visto questo: passione e potere e la loro mancanza che diviene ossessione e compiacimento. 
Non riesco ad empatizzare con loro, ma comprendo le dinamiche sottese alle loro vite, capisco il modo in cui hai voluto caratterizzarli. 
Non credo avrebbero potuto amarsi davvero e la loro fine era l'unica possibile.
Come sempre mi hai portat* dentro il nucleo caldo e bollente dei tuoi protagonisti.
Grazie.
GiunglaNord


 

Recensore Veterano
22/01/22, ore 20:41

Ciao cara, come promesso, eccomi a recensire il tuo ultimo gioiello. Mi ha sorpreso molto leggere che, questa volta, i protagonisti vengono lontano nel tempo, all'epoca dei Fondatori addirittura. Al solito, quando inizio a leggere qualcosa di tuo lo faccio con la consapevolezza di non restare delusa. E così è stato. Hai descritto in maniera eccellente la storia di Helena e del Barone, incastrando quello che sappiamo dal canon (la tragica fine di entrambi) con una vicenda che potrebbe essere molto plausibile. Andando avanti con la lettura mi chiedevo quale potesse essere il motivo per cui i due, pur amandosi, non potessero realizzare il loro amore. Quando l'ho capito ne sono rimasta folgorata. Sei stata veramente brava. Ti faccio i miei complimenti, e un grande in bocca al lupo per il contest. Alla prossima.

Recensore Master
22/01/22, ore 19:19

Ciao!

Approdo per la prima volta sul tuo profilo, quindi prediligendo coppie più canon in questo fandom, ho preferito leggere questa One-shot che mi aveva attratto anche dall'introduzione. 
Trovo che tu abbia descritto una storia molto realistica e anche interessante per ciò che nei libri non ci viene detto su questi due personaggi. Inoltre, sei riuscita a dipingere la storia di un amore un po' impossibile dove prima c'era solo un sentimento non corrisposto e un omicidio dato dall'ira che ne nacque. Infatti, all'inizio, mentre leggevo, mi chiedevo come avresti coinciliato poi la storia nota con questa loro relazione e devo dire che la tua idea mi ha stupito non poco. Tuttavia, come già ti ho detto, è realistica e si sposa bene con tutto il resto del testo. 
I toni sono molto malinconici e drammatici, tanto che se anche non avessi saputo come tutto sarebbe andato a finire, avrei già predotto la mancanza del lieto fine. Mi è piaciuto tanto lo stile e il lessico talvolta più ricercato che hai utilizzato perché rende benissimo con due personaggi appartenenti alla generazione dei fondatori. Si vede che ci hai messo impegno per incastrare bene tutti i dettagli e questa è una cosa che apprezzo molto.
In generale è stata una lettura molto piacevole e mi ha dato la possibilità di guardare con occhi diversi sia il Barone che Helena. 

Alla prossima e buona scrittura! ❤

Recensore Veterano
21/01/22, ore 19:10

Ciao TU!
Arrivo un po' in punta di piedi dalla tua Helena e dal tuo Barone, nonostante abbia una lista affollata di tue storie tra quelle da recensire. Non so esattamente cosa mi aspettassi ma i tuoi headcanon su questa coppia e sul Barone in particolare mi hanno colpita tantissimo.
La generazione dei Fondatori è una di quelle che solo di recente sto più scoprendo e sulla quale confesso di non avere headcanon o idee specifiche. I tuoi mi hanno fatta impazzire: sei partita dal Canon che vede in Helena quel sentirsi eterna seconda e nel Barone una personalità particolarmente irascibile e ne hai fatto molto di più.
Di solito è una coppia in cui Helena è descritta come colei che subisce a oltranza un sentimento ossessivo, oggetto di attenzioni indesiderate ai limiti della violenza. Invece, qui la prospettiva è del tutto l'opposta. Helena e il Barone semplicemente si trovano nel sentirsi un gradino più in basso, l'una rispetto alla madre, lui rispetto al padre (da appassionata della nobiltà inglese ho adorato il tocco sull'Onorevole).
Sono una comprensione e un sentimento che sorgono proprio in questa difficoltà, nel momento in cui tutti guardano Corinna ma solo il Barone guarda Helena, destinata a scontrarsi con quel Voto Infrangibile.
Ecco, in quel momento, mi è letteralmente caduta la mascella perché l'ho trovata una spiegazione geniale anche per quelle che saranno le vicende future. Il rifiuto ad oltranza di Helena, l'impossibilità di spiegare quella verità inconfessabile e al contempo l'impossibilità per il Barone di rinunziare, di non ottenere la risposta a quella domanda che era stata la stessa Helena a sollecitare. 
Mi è piaciuto tanto anche che almeno per un po' ciò che non erano mai stati resti sopito, salvo poi riscoppiare quando Helena scappa con il diadema e Corinna manda il Barone a ritrovarla.
Come sempre la tua scrittura mi piace tantissimo; penso che potresti scrivere di qualsiasi personaggio e mi piacerebbe comunque, perché hai questa precisione così chirurgica nelle descrizioni che mi affascina infinitamente e fa sì che più volte torni indietro a rileggere una frase per quanto mi è piaciuta.
Davvero brava, brava, brava, brava!
Un abbraccio
Fede (o Stellina!)