Ciao!
Mi piacciono tantissimo Clint e Nat insieme, sia come coppia romantica (la moglie di lui non esiste, così come non esistono i suoi figli, u.u) che come coppia di amici e colleghi. E' stato bello ritrovare qui l'origine del loro rapporto, così carica di significato e di scelte importanti.
Ho apprezzato molto l'idea che la prima volta in cui Clint disobbedisce agli ordini coincida con il desiderio di risparmiare Nat. L'ho visto come un momento di rinascita e di forte crescita per il personaggio, che smette di essere un soldato ligio al dovere e alla gerarchia e diventa una persona con una coscienza propria, capace di seguire il proprio istinto e i propri stati d'animo fino a disubbidire agli ordini dei superiori. Lo vedo come un momento di gloria perché, dato anche l'esito a cui dato vita questa scelta diversa, e cioè l'entrata di Natasha nello SHIELD prima e negli Avengers poi, Barton ha dimostrato di avere davvero fiuto per certe questioni, cosa che probabilmente gli ha risparmiato l'allontanamento forzato dall'organizzazione nonostante l'evidente caso di insubordinazione.
Ho apprezzato la ripresa della citazione della serie: è breve, ma molto densa. Rappresenta pienamente lo stato d'animo di Clint, l'orgoglio per aver fatto la scelta giusta a Budapest e il rimpianto per non essere riuscito a fare di più per lei al momento della fine. Il sacrificio di Natasha rimarrà una ferita sempre sanguinante nel suo cuore e credo che la frase malinconica con cui hai chiuso questa analisi introspettiva condensi bene il concetto.
Concludo facendoti i complimenti per come hai scavato nella pische di uno dei personaggi ingiustamente meno in vista dell'MCU, ma in grado di dare infiniti spunti di riflessione. Hai fatto un ottimo lavoro!
Un abbraccio,
Menade Danzante |