Ciao!
Parto subito con i complimenti. Mi piacciono le storie-raccolta e il tema di questa mi ha particolarmente attirata. L'idea di affrontare il personaggio di Ed attraverso gli uomini della sua vita, più sua madre, mi ha colpita per l'originalità e anche per il risultato che ne è uscito.
Andiamo con ordine. Il padre di Ed è una figura di sicuro impattante nella costruzione di questo personaggio e credo che tu in poche righe abbia delineato molti aspetti di questa relazione complicata e abusiva, tutti importanti per mostrare quello che poi Ed diventa nel corso della sua vita. Il contrasto tra rumore e silenzio mi è caro in generale e ritrovarlo qui associato al padre e alla madre di Ed mi è piaciuto, l'ho trovato calzante e appropriato. Il padre di Ed è chiassoso, è ubriaco, è violento, rompe le stoviglie, lo picchia e picchia sua madre. Lei, invece, è calma di rassegnazione e sofferenza (per sé stessa a cui non può concedere un marito e una posizione sociale migliore e per Ed a cui non può garantire serenità). "Gli mostra un brandello di seta rossa che già sta sbiadendo, per insegnargli a non volere": una frase potente, che mi ha dato i brividi per quanto esprima perfettamente la situazione che vive Ed da bambino. Sua madre gli insegna a non volere, a non desiderare nient'altro rispetto a quello che ha e ad accontentarsi perché non c'è via d'uscita, perché è Dio che decide tutto per tutti. Ma molto d'impatto sono anche le ultime frasi di questo primo momento della storia: Ed piange e pensa di aver amato suo padre, come probabilmente l'ha fatto, nonostante tutto, perché era suo padre, perché ha subìto l'imposizione sociale per cui ai genitori si deve voler bene a prescindere, ma forse anche perché ha amato l'idea del padre più che il padre in sé: gli sarebbe piaciuto amare davvero un padre buono, piuttosto che ritrovarsi a decidere di uccidere il proprio per salvare sua madre e sé stesso.
Bellissima la parte dedicata a Jack. Mi è capitato di vedere molto odio nei confronti di Calico Jack, ma io l'ho apprezzato tantissimo, nonostante tutto, e in questa tua narrazione non ho visto accanimento, ma solo una rappresentazione centrata e sempre filtrata da Ed che mi è parsa calzante con quanto visto nella serie. Anche qui torna il contrasto rumore-silenzio, ma Jack è rumoroso in modo diverso da come lo era suo padre. Jack è chiassoso, fa il gradassone e agisce nell'ottica del fottersi a vicenda tra pirati che ha professato nella 1x08. Per Ed è importante: è un rumore che lui vuole imitare, a cui vuole assimilarsi perché ha bisogno di un modello da cui prendere spunto per non farsi mettere i piedi in testa in mare, in questo mondo nuovo che non gli appartiene ancora e che ha accolto solo perché ha ucciso suo padre e ha associato a questo l'idea di male assoluto. Mi piace come tu abbia rappresentato questo Ed che consapevolmente decide di costruirsi addosso un personaggio, quel Barbanera che diventerà leggenda e che qui ancora non è nato. A questo personaggio finisce per associare anche questa nota passionale che però mantiene, come il resto della vita che al momento lo contorna, i tratti della tossicità. C'è silenzio, però, e in questo probabilmente torna quasi un'aura materna di cui lui ha bisogno, anche se non sa ancora come gestirla e come inserirla veramente nella propria esistenza.
Anche Izzy gode del mio favore, quindi grazie per averne scritto. Anche lui è importante per Ed e lo è perché a questo punto della sua evoluzione sta calibrando il proprio carattere in base al personaggio che si è costruito. Izzy gli dà la misura di quanto possa spingersi oltre prima di essere troppo. Con lui ha campo abbastanza libero, quasi infinito: come hai ben notato tu, Izzy lo adora come solo i cani sanno adorare i propri padroni e accetterebbe qualsiasi cosa se provenisse dal suo Ed. Probabilmente solo di fronte a un eccesso davvero - perdona la ripetizione - eccessivo tornerebbe sui propri passi cercando di consigliare qualcosa di meno forte, ma al momento e soprattutto nel momento della tua storia per Izzy è possibile tutto, anche farsi infliggere dolore fisico - e abbiamo visto nella serie fin dove può spingersi Ed con il dolore e le punizioni. Mi è piaciuto come a lui tu abbia attribuito lo sguardo acuto di chi si rende conto di alcuni aspetti reconditi della personalità di Ed, di cui lui normalmente non parla: non uccide molto di persona e questo è un fatto da notare, ma non abbastanza da destare sospetti. Izzy sa penetrare alcuni lati della personalità di Barbanera, ma non tutti: non si rende conto di chi sia sotto la maschera.
Veniamo a Stede, l'ultimo uomo fondamentale di Ed. Lui è l'uomo che lo stupisce più di tutti perché, in effetti, Stede è una continua sorpresa. Sembra - è - un incapace, ma fa cose folli, come portare sulla nave un'intera biblioteca, o avere lampadari e un caminetto in una stanza piena di legno e carta, o incendiare una nave perché qualcuno ha insultato il suo ragazzo. Un completo squilibrato, hai detto bene. Se per Ed è, all'inizio, una novità, qualcosa che spezzi la monotonia che è diventata la sua vita piratesca, col tempo Stede comincia a diventare una persona cara, qualcuno con cui vivere dei momenti che superano la dicotomia rumore-silenzio e che diventano semplicemente importanti nella loro semplicità. "Convince Stede a trafiggerlo perché è quanta più intimità sa di poter ricevere, ma quando Stede tira la lama fuori dal suo stomaco guida Ed nella sua stanza, pulisce il taglio con acqua e bende candide, mani attente, sussurri, tu, folle": mi ha commossa questa frase. Hai fatto bene a recuperare il momento del "Vesti bene le cose raffinate", perché a mio parere è proprio l'attimo in cui Ed realizza di provare qualcosa di forte e di diverso da qualsiasi cosa abbia mai provato in precedenza. Probabilmente non sa ancora dare un nome a questo sentimento, che tu hai connotato con i caratteri della fame, di un desiderio fisico e mentale non più precisato di così, ma è una svolta importante che in qualche modo vorrà provare a colmare. Mi è piaciuta veramente tanto.
Voglio terminare con due parole sullo stile. L'ho trovato calibrato e veramente esatto. Crudo dove doveva esserlo e più ermetico o addirittura poetico a tratti, quando hai potuto permetterlo seguendo il flusso della storia.
Che altro dire? Ti ringrazio per aver scritto questa storia e per averla condivisa con noi. Rinnovo i miei più sinceri complimenti! Davvero ottimo lavoro!
Un abbraccio,
Menade Danzante |