Recensioni per
The pursuit of Love
di RanmaFanwriters

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
25/06/23, ore 13:17
Cap. 2:

Bellissimo! La lettura è scorrevole e immersiva, i sentimenti e le sensazioni di Akane diventano proprie del lettore e si empatizza subito comprendendo la trasformazione da bambina ad adolescente. E con i palpiti, ecco le prime delusioni e il dolore sordo che rimbomba nel cuoricino di una ragazza che ha lottato tutta la vita per sentirsi degna di un amore impossibile. E ora un altro amore impossibile, una rivale che non oserebbe mai combattere, un fuoco che per prima sa che dovrà essere estinto.
È scritto davvero bene, non leggi di Akane, ti*senti* Akane. Brave/bravi, i miei più sinceri complimenti!

Recensore Veterano
17/10/22, ore 20:22
Cap. 2:

Proseguo nel commentare questo interessantissimo trittico di one-shot e trovo molto indovinato il fatto che tu, Moira, abbia scritto la fanfiction “di mezzo”. Sai che sono molto poco obiettivo nei tuoi riguardi perché adoro dagli inizi qualunque cosa tu scriva e come lo scrivi, il tuo stile e la tua sensibilità così affine a quella della Takahashi, che ti permette di entrare alle perfezione nelle teste dei personaggi.
Questa storia non fa eccezione, offrendoci una disamina verosimile della situazione Akane-Tofu antecedente all’arrivo di Ranma a casa Tendo. In tutto questo riesci anche a piazzare qua e là qualche tocco di continuità e di raccordo rispetto alla prima shot (sia nei temi che nella scrittura), così da legare ancora meglio delle storie che, come dicevo già nel primo commento, sono sì autoconclusive ma offrono qualcosa di più nel leggerle insieme.
La tua forza risiede da sempre nelle introspezioni, ma anche nel saper tratteggiare delle immagini semplici ma nitide, ed in questo caso parlo del modo in cui Akane si spazzola i capelli con frustrazione, ripetendo il gesto allo sfinimento come se potesse allungarli… ed avvicinarsi all’ideale-Kasumi che la ragazza intende raggiungere perché il buon dottore veda lei allo stesso modo in cui (stra)vede (per) la sorella maggiore.
Mi è piaciuto come tu abbia riallacciato il discorso sull’amore per il papà con questa sovrapposizione con il dottor Tofu. E l’innocenza della piccola Akane che voleva sposare Soun viene sostituita da sentimenti molto meno innocenti nei confronti del dottore… i primi veri e propri turbamenti dell’adolescenza. I brividi, le parole che muoiono in gola, i lapsus, i pianti incontrollati. La forza di questo capitolo sta tutta nella sua spontaneità e verosimiglianza.
Ed è, forse, proprio perché Akane sta vivendo queste reazioni su di sé in prima persona, che è finalmente in grado di riconoscerle sul dottore ogni volta che davanti a lui si presenta Kasumi. Tofu che, quasi è la prima volta che lo trovo scritto, si comporta lui da adolescente, perdendo una decina d’anni rispetto alla sua età anagrafica e completandosi in questo strano modo ad una Kasumi da sempre più matura rispetto alla sua vera età. Mi è piaciuta molto la tua riflessione a questo proposito.
E sono contento che tu abbia recuperato anche l’elemento del vuoto che Akane percepisce nell’assenza di una madre con cui potersi confidare. Mi fa piacere perché copre quel punto non trattato nel capitolo precedente, per quanto più in generale vorrei approfittarne per lodare tutte voi che avete cercato di armonizzare i vostri scritti con quelli delle altre, nonostante i diversi stili di scrittura.
La sequenza in cui Tofu fascia la caviglia di Akane è forse un po’ troppo derivativa di quella famosa del manga (subito dopo il taglio di capelli) e avrei, lo confesso, voluto vederti alle prese con una scena più di tuo pugno. Ma lo dico solo perché so che tu ideeresti sequenze memorabili a prescindere. E comunque questo capitolo mi è molto piaciuto.
Sei una certezza, come sempre :)

Recensore Junior
16/10/22, ore 22:14
Cap. 2:

E niente, cosa vuoi che ti dica…
Potrei scrivere paginate intere di complimenti e non sarebbe mai abbastanza.

Eccomi qua, finalmente riesco a recensire anche io questa raccolta di OS divisa in tre parti. Anzi, mi scuso prima di tutto per il ritardo, ma ultimamente non riesco mai a trovare il tempo per dedicarmi a queste cose purtroppo.
Ma bando alle ciance! Come ho già scritto a Giorgia trovo l’argomento da voi affrontato molto originale e interessante, sarà forse perché da un po’ di tempo il fandom si sta concentrando quasi esclusivamente su “Ranma e Akane” (da bollino rosso possibilmente XD). Quindi vedere scrittrici del vostro calibro che si dedicano ad argomenti diversi da questo ampiamente trattato e che si buttano su tematiche fin troppo sottovalutate, fa sempre un gran piacere. Almeno a me, che mi ritengo una fan di Ranma a 360 gradi, che apprezza tantissimo anche gli argomenti che per la maggior parte dei lettori sono meno interessanti.

L’idea quindi che avete avuto e il tema che avete cercato di sviluppare, a mio avviso, invece è molto affascinante se si vuole approfondire ancora di più un personaggio. In questo caso Akane, vista in tre momenti diversi della sua vita. Indubbiamente quello da te affrontato è tra i più importanti dove andare a ricercare quei tratti caratteristici che fanno del personaggio quello che noi conosciamo. Un momento chiave che segna in modo incisivo la sua identità e la cui comprensione è necessaria per la buona riuscita della sua completa caratterizzazione: l’esperienza del primo innamoramento di una ragazza che però afferma in modo deciso e risoluto di “odiare” tutti gli uomini. Provare sentimenti profondi verso quel giovane uomo, medico fisiatra e verso cui evidentemente si riconoscono tratti comuni a quelli del genitore, tema comune e che doveva far da legante a tutte e tre le parti della storia.

Esaminando il tuo caso, sei stata bravissima a mio avviso a rievocare a modo tuo quanto alla fine già sapevamo. Ricordiamolo che, anche se per pochi capitoli, l’amore non corrisposto di Akane verso Tofu è sufficientemente sviluppato, anche grazie alla presenza del “nuovo arrivato” Ranma che non perde certo occasione per prenderla in giro e, perché no, quasi incoraggiarla a farsi avanti. Insomma, tutto questo per dire che uno dei rischi più immediati secondo me era proprio quello di cadere nel banale e scrivere niente di più di quello che potevamo già percepire leggendo il manga. Un fanwriter inesperto probabilmente ci sarebbe cascato alla grande, ma non è decisamente il tuo caso.

Il pericolo più grande che si poteva incontrare scrivendo questa parte secondo il mio punto di vista personale però non era tanto dover inventare qualcosa in più che fosse credibile sia con l’idea prefissata sia con gli eventi del manga, come ho detto sei stata egregia in questo, bensì quello di mantenere il personaggio proprio in character.
Per me ci sei riuscita! E (passami il termine) con poco, nel senso che hai raccontato e mostrato la tua visione della situazione senza strafare, mi hai intrigato senza ricorrere all’utilizzo di descrizioni infinite e articolate mantenendo quel tuo stile gradevole, che si esprime attraverso la fusione tra semplicità e raffinatezza. Una scrittura pulita e immediata. Tutte caratteristiche che ho sempre apprezzato nelle tue storie, questa compresa.
Se non si fosse capito, adoro leggerti Moira e mi sento di dire che con te questo “esperimento” è riuscito!

Ho solo un appunto da farti però, consiglio che già ho dato a Giorgia nella parte a lei riservata. Mi riferisco all’uso della terminologia in lingua giapponese. Come dico sempre in questi casi, l’uso di parole giapponesi che sono ben traducibili in italiano e che non hanno un significato più ampio in originale è del tutto inutile. Riempire i capitoli di termini in “lingua” non dà un valore aggiunto alla storia, non la rende migliore, magari l’arricchiscono là dove questi non abbiano corrispettivo in italiano o il suo significato va oltre quello traducibile (anche se molti termini ormai sono comprensibili a chi bazzica frequentemente anime e manga). Detto questo, tu sei stata abbastanza discreta in questo e, anzi, li hai utilizzati con coscienza proprio come ho spiegato. Come dicevo infatti in alcuni casi il loro impiego si rende necessario quando non si hanno corrispettivi adeguati o si tratta di nomi particolari di “cose” tipicamente giapponesi. Non è però il caso di “Otōsan” che ripetendo quanto detto a Giorgia ne è stato fatto un uso indiscriminato, tanto da risultare ripetitivo. Meglio alternare “padre” (termine che più si avvicina a quello onorifico giapponese) e “papà”. Quello che voglio dire è che evitare di ripetere spesso una di queste due o entrambe le parole per poi rischiare di farlo con la parola giapponese per me ha poco senso.

Mi avvio alla conclusione, facendoti ancora i miei più sinceri complimenti. Hai fatto davvero un ottimo lavoro!
Spero che il ritorno a questo fandom non sia stata solo una breve parentesi e che tornerai presto a scrivere di Ranma.
(Salvo imprevisti) Sarò la prima a leggerti!

Un abbraccio
Neechin

Recensore Junior
04/10/22, ore 09:46
Cap. 2:

STUPENDO!!! L'introspezione di un Akane che passa dall'essere bambina, all' adolescenza, con tutte le rogne, e le mille domande e sensazioni che ciò comporta, è veramente FAVOLOSO...anche perché trasmettere tutte le varie paturnie adolescenziali già non è assolutamente facile di per sé, servirebbe un manuale di istruzioni...e per di più le hai calzate a pennello sul suo personaggio!!! Ho adorato ogni sensazione che ha vissuto, ogni singolo pensiero è ragionamento!!! Complimenti lavoro straordinario!!!

Recensore Veterano
29/09/22, ore 17:27
Cap. 2:

E finalmente mi trovo due minuti di pace per recensire questa magnifica storia!

Come il precedente, infatti, anche questo secondo capitolo è davvero molto bello.

Troviamo un’Akane più cresciuta, che s’imbatte nei primi problemi adolescenziali, tra i quali, ovviamente, rientra il primo amore…

E per la “non più tanto piccola” Tendo questo sentimento non può che riguardare il dottor Tofu.

In effetti, questo giovane medico, con le sue dolci attenzioni, dona ad Akane parecchie emozioni, tanto intense quanto confuse: la ragazzina lo ammira molto perché lo trova bello e paziente con lei, proprio come… suo padre!

Ed è così che Akane sovrappone le figure dei due uomini, cercando in quello più giovane, le caratteristiche di quello più maturo…

E ciò è inevitabile: se lei quando era ancora molto piccola era “innamorata” del suo papà, da ragazza ha trovato un soggetto maschile che somiglia parecchio al genitore e dal quale vorrebbe essere considerata l’”unica”.

Tuttavia, anche questa volta, Akane rimane profondamente delusa.

E sì perché, se doveva contendersi l’amore del suo papà con la sua bellissima mamma, ora, per avere l’amore del dottor Tofu, deve competere con l’altrettanto bellissima sorella Kasumi.

Ed anche qui, purtroppo, la battaglia è persa.

Non occorre molto ad Akane per capire che le stramberie del medico si palesano ogniqualvolta questi si trova davanti la primogenita dei Tendo: è vedendo lei che il cervello di lui va in totale blackout, facendogli fare le cose più assurde ed improponibili…

E capire questo fa male, molto male…

Akane è confusa: vuole essere ancora importante per suo padre, ma, allo stesso tempo, vuole anche trovare una nuovo amore, esigenza questa m che la fa soffrire ancora di più proprio perché lei odia gli uomini (e con i quali, da anni, si sente sempre in competizione)…

Cosa deve fare?
Non può neppure confessare questi dubbi alla mamma dato che non ce l’ha più…

Alla fine, comunque, la giovane Tendo fa un po’ di chiarezza dentro di sé, arrivando a capire che lei non deve essere il clone di nessuno, ma essere semplicemente sé stessa e chissà che magari un giorno riuscirà a conquistare il bel dottore.

Anche se noi sappiamo che questo processo di maturazione, appena iniziato, presto le farà comprendere che quel sentimento per Tofu altro non era che una semplice infatuazione e che un giorno troverà un amore “vero” che, soprattutto, sarà tutto suo!

Ma questo lo leggeremo nella terza parte, giusto? 😉


Intanto Moira ti rinnovo i miei complimenti: sei stata bravissima!


A presto

Lucia

Recensore Junior
26/09/22, ore 10:37
Cap. 2:

Come già detto nella precedente recensione, avete avuto un'idea a tre davvero fantastica!
La tua caratterizzazione di Ono Tofu è stata a mio avviso perfetta e finalmente si è andati a fondo con i sentimenti di Akane nei suoi confronti; la sua infatuazione è sempre apparsa marginale come argomento.
Immaginarla lì davanti allo specchio tentando di spiegarsi sentimenti mai provati...bè, una situazione provata un po' da tutti e che ci fa fare un tuffo nel passato.
Sei stata davvero magistrale in questo secondo atto (come sempre del resto), ora attendiamo trepidanti il terzo e ultimo atto di Tiger!
Grazie!!!