Ciao, cara!
Passo a lasciarti i commenti per la prima fase di Riflessioni sulla scrittura.
La prima cosa che mi ha colpito di questo testo è che ti piace proprio utilizzare le onomatopee (“scricchiolare”, “picchiettare”). L’effetto che producono è molto di mio gradimento, perché non solo richiamano alla mente l’azione precisa che stai descrivendo, ma hanno anche il pregio di alludere allo stato d’animo della protagonista, che è così nervosa da diventare iper sensibile persino al più piccolo stimolo.
Inoltre, ho trovato particolarmente d’effetto anche alcune delle immagini che hai utilizzato. Te ne cito qualcuna per farti capire meglio: “i vuoti, in quella casa, avevano contorni ben definiti”, “di tutti i futuri possibili ne sarebbe rimasto uno solo”, “la grafia disordinata di Ron aveva il sapore di casa”. Sono immagini molto belle che descrivono bene il rapporto che intercorre tra i due innamorati, richiamando alla mente del lettore situazioni ed emozioni extra-testuali.
Un’altra cosa che ho apprezzato molto è la scelta lessicale, soprattutto quella inerente alla descrizione dello stato d’animo di Hermione. Lei “sussulta”, “sobbalza”, “trema” e “soffia” sul biglietto, se lo “rigira” tra le mani mentre si morde il labbro, e “geme” di sconforto quando si rende conto che è arrivato il momento di aprirlo. Hai fatto tutta una serie di scelte di terminologia che “parlano” al posto della protagonista, riuscendo a rendere come si sente senza dirlo esplicitamente – che, personalmente, è qualcosa che apprezzo sempre molto in un testo.
In ultimo, mi è sembrata azzeccata anche la scelta di mettere la conclusione sulla destra, separata dal resto della storia a livello stilistico quanto tematico: infatti, pur tirando le fila di tutta la trama, il punto di vista cambia e la narrazione si fa meno emotiva in accordo con esso.
A presto!
Un bacio,
Mary
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