Recensioni per
Sogni da perseguire
di inzaghina

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
20/07/23, ore 22:07

Francy del mio cuoricino rattrappito ♥

in ritardo per il nostro scambio, ma finalmente ci sono **! E' stata la coppia, tanto inusuale ad attirarmi qui. Ammetto di preferire Charlie con Dora, per colpa di Sil e Maq, ahahah, e non sono mai riuscita a immaginarmi Oliver insieme a qualcuno (a parte me stessa, coff coff) perché lo vedevo troppo ossessionato dal Quidditch. Però, però: se vogliamo essere sinceri, Charlie è in effetti l'unica persona nei libri che il nostro caro portiere abbia nominato con tanta foga, ahahah. E penso che tu abbia descritto il loro rapporto in maniera assolutamente deliziosa, sai? 
Ma andiamo con ordine. C'è stato un mondo prima del golden trio, a Hogwarts, che non è quello dei malandrini, ma dei fratelli maggiori: un mondo che trovo affascinantissimo e del quale leggo sempre stra volentieri perché zeppo di headcanon. Quindi è bellissimo immaginare l'arrivo di Ol a scuola, vederlo fare amicizia con Percy, tanto diverso da lui, entrare nella squadra di Quidditch dove troverà la sua vocazione e la sua anima gemella. Ho provato un grandissimo sentimento di tenerezza perché, diamine se lo capisco, separarci da chi amiamo è difficile, vuoi che sia un amico o un'anima gemella. Quando alla fine del liceo ci si ritrovava a scegliere facoltà diverse subentrava un po' la nostalgia, sebbene si fosse comunque consapevoli che gli altri stessero inseguendo i loro sogni e fosse giusto così. Mi è capitato lo stesso adesso con il trasferimento: mi mancano tante persone, ma il mio futuro per adesso è qui. Perciò capisco perfettamente Oliver e sono fiera di lui per la maturità con cui ha affrontato la cosa, sostenendo il sogno di Charlie. E lui che amore è stato nel volerlo portare a vedere gli unicorni cuccioli?? Mi sciolgo tantissimo!
Poi ho trovato super struggente farli reincontrare e riunire proprio alla vigilia del funerale di Fred. Insomma, il mondo nel quale si erano separati non è più lo stesso: la guerra li ha fatti crescere e li ha cambiati irreversibilmente, ma forse anche per questo, ora, sono finalmente pronti a stare insieme. Dire addio è sempre è un pochino meno doloroso, sapendo quale futuro li attende insieme (ps: non mi ero mai immaginata Oliver al suo funerale, ma in effetti è super plausibile, dato che lo conosceva benissimo çç)
Ti faccio tantissimi complimenti e ti mando un super abbraccio ♥

Spero di poter tornare presto da te!

Bennina tua

 

Recensore Master
03/07/23, ore 07:52

Ciao Francy,
Sembra di tornare a ottobre, mentre mi approfitto del treno per venirti a fare compagnia – tu la fai a me, per la verità. Niente writober, però, semplicemente Charlie e Oliver che si vogliono bene.
Come sai, loro due bimbi sono quelli che mi piacciono di più – scusami Percy, sei carino anche tu ma il mio cuore va per il primo amore e Charlie è il mio cuoricione. Quindi non ho potuto fare altro che mettermi qui a leggere [e amare] questa storia: è bellissima.
Bella non solo perché ci parla del loro amore, ma proprio perché lo segue dai primi passi. Prima Oliver che arriva a scuola, che segue un ragazzino dai capelli riccioluti (Percy che fin da subito gli è vicino e gli è amico) e Oliver che vede tre fratelli e subito si accorge delle loro diversità. C'è Bill che è più alto e magro, che è un Prefetto, Charlie che è spesso e vivace – quante cose trova in quegli occhi già la prima volta che lo vede – e poi Percy, che è più pacato.

Mi è piaciuto anche questa amicizia che esplode subito. Percy che lo aiuta a prendere appunti, che gli tiene posto a lezione. Percy che tiene sempre da conto l'esistenza dell'altro: è una cosa dolcissima. Come trovo dolce Oliver che sale su una scopa e se lo sente nel sangue – ha trovato casa sua – e poi aiuta Percy, che è tanto bravo in teoria ma perde nella pratica.
Deve essere il volo il motivo per cui Oliver si è innamorato di Charlie: vederlo sfrecciare lo ha stregato ed è stato immediatamente amore. Anima gemella, dirai poi.

Passa un anno, Oliver entra a far parte della squadra: è piccolo, ma non meno bravo. Troppo piccolo per essere un portiere, no? Invece Charlie ci vede lungo, ci vede bene e non può non sceglierlo: chissà che ci ha visto lui negli occhi di Oliver, mentre deviava quella Pluffa. Chissà quanti allenamenti hanno vissuto insieme poi, quante volte sono rimasti negli spogliatoi fino a tardi per poter parlare? Per potersi dire qualche parola in più. È negli attimi come quello che scoppia tutto.
E poi un altro anno, l'ultimo per Charlie. Charlie che ha un sogno – e non ha le fattezze del Quidditch o di Oliver. Ha le fattezze di graffi e cicatrici, di creature, di draghi che svolazzano nel cielo. Ed è grazie a loro se lui è mai salito su una scopa, per imparare qualcosa e capirli meglio. Il Quidditch è venuto dopo, Oliver è venuto dopo.

Mi piace anche l'ultimo momento nella Foresta Proibita, dove due anime che si amano si mettono da parte perché hanno sogni che non sono uguali e non potranno mai esserlo. Mi piace perché è reale e fa male e quei due baci rubati sarebbero potuti essere l'unica cosa che avrebbero mai avuto.
Invece no: deve essere difficile accettare il modo in cui la vira cambia e ci sorprende, difficile pensare che una guerra sconvolga innumerevoli vite, metta in pausa sogni.
Oliver non può pensare di salire su una scopa: come si fa? Ha bisogno di tempo e, parlando di tempo, non crede di averne sprecato un po' troppo lontano da Charlie? Ho amato amato.
Amato che aspettassero, che abbiano aspettato il momento giusto per esserci l'uno per l'altro.
Bellissima Francy, grazie per averla scritta e per avermi fatto compagnia!

Sia ❤️

Recensore Master
13/01/23, ore 12:41

Ciao, Francy! ❤
Mancavo veramente da tantissimo dal tuo profilo e sono stata felicissima che il dado mi abbia portata qui, anche perché come sai mi avevi incuriosita tanto con questa storia – non vedevo l'ora di leggerla e scoprire i tuoi Oliver e Charlie!
Voglio iniziare con una lode al titolo perché, arrivata a fine lettura, ho pensato che quel Sogni da perseguire fosse assolutamente perfetto per la trama da te ideata e per la dinamica del rapporto che intercorre tra i tuoi protagonisti; Oliver e Charlie parlano di sogni da perseguire dal primo istante in cui si incontrano, sono due ragazzi estremamente volitivi, sicuri di ciò che desiderano per il loro futuro – solo che, come capiamo assieme a loro a fine racconto, non erano mai riusciti a focalizzare i desideri più intimi, certi com'erano che l'avvenire professionale non potesse che essere la priorità, il solo che se realizzato avrebbe potuto renderli davvero felici.
Ho amato come tutto si capovolga in conclusione e come sia stata necessaria una guerra (e delle morti ingiuste) per indurli a rivalutare il loro modo di ragionare e di scegliere – l'ho trovato estremamente verosimile e caratterizzante, perché dà la misura di quanto siano forti le personalità di entrambi e il loro modo di intendere la vita. Il mettere tutto in discussione, soprattutto il proprio modo di ragionare (credo non ci sia nulla di più complicato), non può che essere una conseguenza di vissuti impattanti, che inducono a guardare ogni cosa da una nuova prospettiva. Quindi, ecco, trovo tu sia stata davvero bravissima nel contestualizzare l'evoluzione del loro rapporto e soprattutto la messa in discussione della loro visione della vita: su sprono di Oliver, che racimola il coraggio di presentarsi dall'altro il giorno del funerale di Fred, Charlie ammette per entrambi «“Che per tutti questi anni ho perseguito uno dei miei sogni, ma non il più grande, perché quello sei tu e il futuro che spero di condividere con te.”» solo dopo l'esperienza più traumatica vissuta; perché sono sopravvissuti e adesso, con priorità diverse, desiderano solo viversi.
Come avrai già intuito dalle parole scritte sino ad ora, ho apprezzato molto le caratterizzazioni di entrambi i personaggi e ho amato vederne l'evoluzione negli anni raccontati. Bellissimo come Charlie sia inizialmente uno dei fratelli di Percy per Oliver, tuttavia avvertiamo subito assieme a lui che Charlie ha qualcosa di diverso, qualcosa che riesce a calamitare l'attenzione di Oliver e a indurlo a cercare di conoscerlo.
Il terreno comune agli albori della loro conoscenza è naturalmente il Quidditch e credo di aver sentito in maniera nitida il cuore di Oliver spezzarsi quando Charlie gli confessa che nel suo futuro non vede il Quidditch, ma altro. Altro che, Oliver lo intuisce subito, lo avrebbe portato lontano e li avrebbe messi su strade diverse: nessuno spogliatoio da condividere, partita da commentare, schema da memorizzare. Ci sarebbero potute essere lettere inviate, forse, e incontri sporadici quando gli impegni di entrambi lo avrebbero permesso, ma niente di più. Sei stata molto brava nel far percepire questa mancanza futura che già sporca le emozioni di Oliver e Charlie – come se il loro legame avesse ormai una scadenza, perché i sogni da perseguire sono diversi e li avrebbero tenuti distanti.
Ho trovato tenerissimo il modo in cui narri il loro innamoramento e il crescere di questo sentimento che entrambi cercano di capire e tenere a bada. Li vediamo sempre più vicini, piccolo passo dopo piccolo passo, capaci di comprendersi con un solo sguardo e di essere felicità l'uno per l'altro. Poi però vediamo anche un bacio che sa di addio, e io ho sperato assieme a loro che quei sogni un giorno avrebbero smesso di dividerli.
Dal punto di vista stilistico, ho apprezzato come il punto di vista di Oliver, su cui si fonda la narrazione, non penalizzi in alcun modo la caratterizzazione di Charlie. Benché siamo accanto a Oliver durante la lettura, Charlie ha forza di protagonista al suo pari e le sue emozioni non ci sono affatto precluse – il che ha fatto sì che mi sentissi vicina a entrambi!
Trovo sia stata brava anche nella gestione dei tempi di narrazione, perché in relativamente poche pagine sviluppi un arco temporale molto ampio e dai modo di seguire l'intera crescita dei protagonisti senza tralasciare nulla di essenziale alla dinamica di questo racconto.
Ti segnalo qualche piccolo refuso che ho trovato (incredibile come sfuggano sempre anche dopo mille riletture!): «e la notte –almeno in apparenza» (lo spazio mancante); «C’era un giocatore spiccava su tutti» (credo manchi un che), «Il giorno sognato da Charlie non tardò molto ad avvenire» (credo sia Oliver e non Charlie).
Insomma, come ti ho già detto, sono stata proprio felice di tornare tra le tue pagine e, rispondendo alle tue note, posso dire con certezza che, , mi è piaciuto tanto questo tuo esperimento, hai fatto benissimo a dare una possibilità a Oliver e Charlie; hai scritto un racconto che se da un lato esprime dolcezza, dall'altro tratta in maniera molto verosimile un percorso di crescita emotiva che conduce alla messa in discussione delle proprie priorità.
Complimenti, è sempre bello leggerti!
Un grande abbraccio!

Recensore Veterano
07/01/23, ore 09:37

Ciao Franci!
Arrivo qua per il mio primo tiro di dado ma questa storia era già sotto i miei riflettori da un po’ (maledetto il poco tempo!). Non so se sai che la Oliver/Marcus è una delle mie OTP quindi, con qualche guizzo masochistico, adoro vedere con chi e soprattutto come gli altri declinino l’interesse di Oliver verso altre persone. L’unica cosa secondo me che unisce tutte come un filo invisibile – non potrebbe essere altrimenti! – è che centri, irrimediabilmente, il Quidditch. Altrimenti, se non fosse nell’equazione, qualsiasi altra persona sarebbe gelosa dello smodato amore di Oliver per questo (tanto da sottrarre tempo anche al vero fidanzato/fidanzata).
Scusa questa piccola premessa, arrivo alla storia: come anticipato, secondo me la coppia Charlie/Oliver può benissimo funzionare e, infatti, nella tua storia funziona. Quando ho immaginato di loro, anche solo dallo specchietto introduttivo, ho pensato proprio a questo: Oliver ammira Charlie. Traspare dai libri quanto fosse attaccato e “innamorato” del modo di giocare del suo vecchio Capitano, come ricordasse i tempi con lui come gli ultimi “bei tempi” della squadra (e se uno guarda in fondo, magari anche suoi).
Un particolare che ho amato molto, oltre l’amicizia Percy/Oliver che funziona nonostante possano sembrare entrambi così diversi (la puntualità come elemento comune è fantastica!), è quando Percy invita ad Oliver ad allenarsi con il fratello e lui capisce al volo che sia Charlie. “Istinto!” e una connessione che già dopo pochissimi giorni li aveva fatti comprendere. È poetico come lui, prima di tutto, si innamori di lui come giocatore, del modo in cui si muove sulla scopa e di come questa risponda ai suoi comandi e ai suoi tocchi (è quasi “erotico”, in un modo strano e particolare). Nella bravura e nella bellezza (in senso più ampio di quella solo fisica) ci sono le chiavi per aprire ogni interesse: Oliver in lui scorge entrambe e, irrimediabilmente, finisce per prendere Charlie come esempio, e poi come amico, e poi come compagno di notti insonni a parlare di sogni e futuro. Solo uno gli fa pizzicare lo stomaco, però: quello che può portarlo più lontano da lui. Oliver sembra egoista qua, ma chi non lo sarebbe? È capitato a chiunque che, nonostante l’amore, l’affetto e la voglia del meglio per l’altra persona, vederla allontanarsi per il suo bene (che siano i sogni, il lavoro, ecc) faccia irrimediabilmente male a noi. E per questo, anche solo inconsciamente, tentiamo di ostacolare questa decisione, per non doverci privare di quello che amiamo e che è nostro. E per questo lo vogliamo vicino.
Invece, ho amato Charlie, così fedele a sé stesso da rinunciare anche a due squadre, felice come poche volte solo di fronte a tre cuccioli, luminosi, di unicorno. Così tanto, che decide di portare Oliver lì: anche se per lui non è bello altrettanto, per Charlie è fargli un regalo immenso. Regalargli un momento di bellezza sconfinata ma non solo; un momento di sé, della passione che è solo sua per le creature magiche ma che vuole condividere con lui, vuole renderlo partecipe di questo pezzo di sé. Ed è di fronte a quella bellezza così naturale è sconfinata che loro non possono fare altro che confessarsi quello che avrebbero dovuto dirsi molto prima: voglio te, voglio stare con te (e quello che non riescono a dirsi: non mi lasciare, resta qua).
Ma quando i sogni sono troppo grandi occupano tutto lo spazio e loro sono troppo giovani, presi, per poter rinunciare e fare un passo indietro. Fanno bene, dopotutto. Il tuo sogno e il tuo lavoro restano tuoi anche quando le relazioni finiscono e crollano, sono cose solo tue che nessuno può sottrarti ed è giusto tenersi stretti. Però poi arriva la guerra che sposta ogni equilibrio, ridimensiona le priorità, fa sentire soli, con tutto il peso della perdita addosso. Fred non c’è più, nonostante Charlie abbia corso con Lumacorno verso il castello e lì abbia combattuto, per la sua famiglia e per Oliver. Colin non c’è più: Oliver lo ha portato in braccio e sdraiato in una Sala Grande piena di dolore e, in qualche modo, di sollievo per i sopravvissuti. Li immagino essersi incontrati, in mezzo alla Hogwarts distrutta, abbracciati nella cenere e nella polvere, con tanti lutti da consolarsi. Fred era un fratello e un amico: Fred non c’è più e la vita è troppo labile per stare lontano dalle persone che si amano. Il pensiero che Charlie abbia stretto la mano di Oliver mentre diceva l’addio davvero più doloroso della sua vita, un po’ mi consola.
E niente, questa recensione è una recensione o è soltanto uno sproloquio? Ai posteri l’ardua sentenza! A te bravissima e, visto che hai detto che era un esperimento, ti invito a provare a scrivere di loro anche in altri contesti. Mi piacerebbe immaginarli mentre si “innamorano”, pian piano; oppure dopo la guerra, quando il loro rapporto va rispolverato e riscoperto.
Un abbraccio grande, a presto!

Recensore Master
05/01/23, ore 10:30

Ciao Francy,
era da tanto tempo che mi proponevo di passare dal tuo profilo. In realtà voglio riprendere la lettura della tua long, ma ho visto questo regalo per Greta e mi sono incuriosita. Charlie e Oliver sono una ship sempre molto intrigante, per quanto io mi sia lasciata convertire alla Oliver/Marcus Flint ahahaha
L'atmosfera è molto malinconica e dolce, per questo amore che sboccia lentamente e che viene messo da parte per perseguire i propri sogni e realizzare le ambizioni. Poi la guerra riporta tutti con i piedi per terra, ristabilisce le priorità e fa capire ai nostri protagonisti che la vita è più bella se si è in due. Sembra quasi il miracolo di Fred che fa comparire l'amico sulla soglia di casa affinché il fratello non debba affrontare tutto questo da solo. ç__ç
Sono sicura che Greta l'avrà amata perché è una storia dolcissima!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
02/01/23, ore 00:06

Ciao, Francy!
Alla fine non ho resistito, e anche se forse ora farei meglio ad andade a dormire e tornare qui domani con calma per lasciarti un commento sensato, volo subito qui.
E ti ringrazio, di nuovo: è stato un regalo del tutto inaspettato ma graditissimo, soprattutto perché hai scelto di scrivere di una coppia per te nuova, ma che io trovo interessantissima e che ho sempre desiderato approfondire, senza avere però mai l'occasione di scriverne (e ancor meno di leggerne, quindi grazie ancora davvero per avermi dato la possibilità di farlo!).
Ho amato moltissimo questa storia, a partire da un mini-Oliver che da subito è travolto da quel meraviglioso occhiolino di Charlie (che quanto è tenero a preoccuparsi di far sentire a suo agio non solo il suo fratellino, ma anche quell'altro ragazzino appena arrivato a Hogwarts).
Ho adorato anche il fatto che, pur essendo questa una Charlie/Oliver, Percy trovi comunque il suo spazio: a modo loro, lui e Oliver hanno lo stesso atteggiamento ossessivo e super appassionato, quindi credo potrebbero capirsi molto bene, e ho adorato che il primo avvicinamento tra Oliver e il Charlie giocatore di Quidditch sia avvenuto proprio grazie a Percy.
La descrizione del modo in cui Charlie si distingue in mezzo agli altri giocatori di Quidditch è secondo me davvero molto bella, si vede proprio tutta l'ammirazione di Oliver (che del resto qui è solo un ragazzino che guarda un grande giocatore).
Il modo in cui si avvicinano, come il loro rapporto cambia e diventa qualcosa di più senza che loro abbiano alcun bisogno di dirselo è tenerissimo, ed è esattamente quello che mi aspetterei da due come loro.
Tra l'altro, è anche interessante il modo in cui approfondisci la decisione di Charlie di non proseguire con il Quidditch: credo ci voglia davvero tanto coraggio a "voltare le spalle" a un talento del genere, quando ti viene offerta un'opportunità che sai che per molti resterà sempre solo un sogno. Così come non è facile "deludere " chi ripone in te delle aspettative e delle speranze: insomma, avere un grande talento e scegliere una strada diversa non credo sia affatto facile, quindi ho apprezzato che parte di questa difficoltà qui emerga tanto bene.
Ed è bellissimo il modo in cui entrambi si capiscono e accettano che ognuno segua il proprio sogno: perché in fondo amare è proprio questo, è non tarpare le ali all'altra persona.
Ed è anche saper trovare un equilibrio e un compromesso, ritrovandosi dopo anni e rendersi conto che nulla è cambiato e che un futuro insieme è ancora possibile, perché la vita è troppo fragile per stare lontani dalle persone che amiamo.
Insomma, questa storia è davvero bellissima, e davvero sono stata felicissima di poterla leggere.
Grazie davvero di cuore!

Recensore Veterano
31/12/22, ore 17:05

Ciao! Come al solito mi sono commossa ma trovo che davvero tu sia riuscita a regalarci una storia allo stesso tempo dolcissima e piena di dolore per la morte di Fred. Eppure la chiusura con Oliver e Charlie che finalmente trovano il coraggio di concedersi di amarsi mi ha scaldato il cuore. Grazie!
Alla prossima
Flo