Recensioni per
Alter ego
di Aaeru

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/12/23, ore 11:47
Cap. 4:

Bella questa storia e molto ben scritta. L'ho appena scoperta. Peccato sia ferma a questo capitolo. Spero tanto che la concluderai

Recensore Master
04/05/23, ore 00:14
Cap. 4:

Un cambio di scenario interessante: André e il generale a confronto e non se le mandano a dire.
Molto originale, ma solo alla fine si capisce che la tua storia devierà da quella che conosciamo e ci saranno tante sorprese interessanti.
Sono decisamente incuriosita!
Brava e a presto.
(Recensione modificata il 04/05/2023 - 12:16 am)

Recensore Veterano
03/05/23, ore 21:16
Cap. 4:

Una sterzata abbastanza decisa rispetto alla vicenda originale, nella quale, comunque, a partire da un certo momento in poi, il Generale Jarjayes e André si guardano sempre con molta, molta circospezione, perfettamente consapevoli di quanto, tra loro, dovesse necessariamente rimanere "non detto". Sono assolutamente d'accordo con chi ritiene che nell'episodio 30 è esattamente ad André che il Generale pensa quando Oscar gli confessa di essersi comunque innamorata di un uomo, nonostante l'educazione ricevuta. Da lì il - vano- tentativo del Generale di riportare le cose ad una normalità che che non era probabilmente mai esistita, ma che da quel momento in poi non avrebbe potuto più neppure essere simulata.
Un capitolo di transizione in cui si soffre parecchio, ma foriero, spero, di interessanti sviluppi.
La caratterizzazione dei personaggi è sempre molto accurata.
A presto.
Octave

Recensore Master
02/05/23, ore 22:38
Cap. 4:

Cara Aaeru,
il Generale, qui, nonostante, e forse proprio in forza delle parole durissime e sconvolgenti pronunciate all'indirizzo di André ("tuttavia, non posso ignorare che mia figlia, ferita e stordita dal laudano, abbia passato la notte a invocare il tuo nome con lo struggimento di un’amante. Non te la posso lasciare, André, non posso lasciartela. Sarebbe PERDUTA per sempre!”, chiosa paonazzo, l’ultimo grido si strozza in gola"), non posso negarlo, suscita ormai in me più tenerezza e malinconia che non sdegno: in fondo, egli è un padre che crede di aver colto nelle parole della figlia l'ammissione di un amore infelice per André; un padre messo in allarme da un sentimento che va a violare tutte le convenzioni sociali del tempo: è per me, infatti, impossibile dimenticare l'occhio spalancato del padre di Oscar nell'episodio 30, quando ella gli confessa di essersi, a dispetto dell'educazione maschile impartitele e del ruolo rivestito nelle forze armate, innamorata di un uomo. E dalla reazione del Generale è evidente che abbia inteso anche lì che si tratti proprio di André: giusto per ribadire che, quale che sia il livello di intimità e confidenza raggiunto con sua figlia, adesso "se la deve mettere via", per dirla con Ligabue, gli ordina infatti di accompagnarla al ballo organizzato da Bouillé, e finalizzato proprio allo scopo di trovare a Oscar un marito di rango consono. Ecco, ora, che ho varcata l'età sinodale, capisco meglio e apprezzo tutte le sfumature del personaggio del Generale: non semplicemente un despota animato da una cupa gelosia di comando su tutto quello - cose e persone - che sta sotto il suo tetto, ma un uomo che vive dentro le regole del suo tempo, anche se non è per questo detto che quelle regole, da lui servite con l'atteggiamento ligio del militare, gli piacciano. Non capiremmo, del resto, il senso del saluto ad André nell'ep. 37, e di quella "quasi benedizione", se così non fosse.
Adesso, però, tu sparigli davvero le carte, facendo allontanare André dal Palazzo, e dalla Caserma dei Soldati della Guardia: direi che l'addio alla nonna mi ha sufficientemente immalinconito, per cui, ti prego, ora PRETENDO almeno un capitolo lieto (e, ça va sans dire, pretendo il lieto fine: che si sappia!)
Un saluto caro e a presto,
d

Recensore Veterano
02/05/23, ore 14:57
Cap. 4:

Bel confronto ! Credo che questo André cambierà molto le cose , e lei capirà e alla fine capirà anche il generale . Alla prossima

Nuovo recensore
02/05/23, ore 12:12
Cap. 4:

Ciao Aaeru! Torno fra le tue pagine, trovando finalmente un po' di tempo per recensire questa meravigliosa storia come merita. E' una degna continuazione della one-shot che aveva dato avvio a tutto e bene ha fatto chi ti ha consigliato di esplorare questa direzione più a fondo. Trovo Oscar e André meravigliosamente rappresentati, con parole sì delicate ma anche terribilmente efficaci. A partire dal fantastico duello del secondo capitolo, schermaglia insieme fisica e mentale un po' come sempre sono stati tutti gli scontri fra questi due. Hai messo in bocca ad André una crudele verità, una condizione sociale limitante che tuttavia non riesce in nessun modo ad intaccare il sentimento e la dignità di un uomo che ha la forza di rimanere saldo in se stesso e nel suo proposito di amare anche a costo di ingoiare dolore, ma che mai tradirebbe il proposito che ha maturato e coltivato nei confronti di se stesso: proteggere la donna che ama a presciendere da tutto, dal fatto che lei ricambi anche, dalla società, dal generale (ma ci arrivierò a questo). Ho amato che l'evoluzione del loro rapporto sia stata affidata ad Alain, al suo sguardo si da reggimoccolo (che ridere xD) ma proprio per questo oggettivo, estreneo al tumulto dei sentimenti in gioco abbastanza da rendersi conto che qualcosa è cambiato ben prima dei nostri due amati, ma anche coinvolto a sufficienza da gioirne e preoccuparsi. Ho amato infine come affronti il durante e il dopo Saint-Antoine. La presa di coscienza di Oscar, il suo finalmente sentire di appartenere all'uomo della sua vita infrangendo al contempo anche l'illusione rappresentata da Fersen, hai usato giusto due, tre frasi per esprimere questo concetto ma perfettamente condensate. E che dire del dialogo fra André e il generale? Sono come giustamente sottolinei non solo due persone ma due mondi diversi a confrontarsi, un uomo che sì ha amato come un figlio un altro ma che non riesce ad uscire dal proprio ruolo sociale e che, anzi lo rivendica, in modo quasi ostinato a prescindere dalla figlia, dalla sua volontà, dal sentimento. Dolorosamente comprensibile, però grazie a questo espediente si capisce sia l'unicità di Oscar, che invece diversamente dall'uomo che l'ha cresciuta riuscirà ad infrangere le barriere sociali per abbracciare l'amore, che di André: mantiene una nobiltà, un contegno, un calmo rivendicare non solo il proprio sentimento, ma anche qualcosa che il generale non riconosce ad Oscar, la sua volontà. Credo sia questo a rendere speciale André, aver sempre voluto libera Oscar ad ogni costo. Bellissima questa storia e complimenti
(Recensione modificata il 02/05/2023 - 12:13 pm)

Recensore Master
02/05/23, ore 12:04
Cap. 4:

Cara Aaeru, quanto è intenso anche questo capitolo, soprattutto dopo quanto avvenuto nel precedente con i fatti di Saint Antoine. Ho percepito l’inquietudine di Nonna Marie che, nella serata, attendeva il rientro dei suoi bambini, che tali per lei rimarranno per sempre, e solo quando ha avvertito la carrozza varcare i cancelli di palazzo, il suo cuore è tornato a battere per poi riprendere una corsa furiosa alla vista di quanto si è presentato ai suoi occhi, con quei corpi tanto cari ridotti a mal partito. Non ha lasciato tempo al tempo e ha ripreso contezza di se stessa disponendo che entrambi potessero ricevere le cure necessarie. André è rimasto quasi in apnea, sapendo del pericolo corso da Oscar con quella brutta botta in testa, che ha percepito quando la stringeva a sé durante il tragitto dal luogo degli eventi a casa. Sono momenti concitati dove padrona assoluta è l’attesa di un responso che si auspica positivo. Lassonne ha curato Oscar e ora si trova di fronte ad André, dopo che anche a lui sono state prestate le necessarie attenzioni per la sua salute, al fine di relazionarlo, sapendo quanto sia importante per quel giovane il benessere di Oscar. Occorre attendere per quanto riguarda il colpo alla testa, mentre le ferite visibili sono state curate. Ma Lassonne ha da sempre interesse per André e il suo occhio che sta perdendo la luce e, a tal proposito, torna sul discorso circa un luminare suo amico che visiterà André quando passerà da Parigi. Il medico della famiglia Jarjayes ha osservato i due giovani ben oltre quello che semplicemente si vede.
Ma quello che è il punto clou di questo passaggio è la visita del Generale in camera di André. Quest’ultimo se la aspettava, ma quello che io non mi aspettavo è la reazione immediata del padre di Oscar agli eventi drammatici accaduti imponendo ad André di lasciare palazzo Jarjayes, soprattutto dopo che anche lui ha rischiato la vita per salvare quella della figlia, sentendosi oltretutto in difetto per non averle evitato comunque le ferite sofferte. Lui percepisce benissimo quali siano i retro pensieri del Generale, con la sua paura di portare disonore al casato e che sua figlia operi una scelta del tutto insensata corrispondendo all’amore di qualcuno che non è un suo pari. Il Generale ha tratto le sue conclusioni anche per via delle risposte lapidarie di sua figlia, credendo così che la questione fosse definitivamente chiusa. Molta forza di carattere quella dimostrata, in questo frangente, da André con il discorso sul fatto che il padre avrebbe voluto dare in sposa Oscar ad un nobile, dato che la situazione in Francia stava velocemente cambiando, valutando, in questo modo, di poterla mettere al sicuro, ma giustamente André obietta che con le nuvole cupe che si stanno addensando sul paese, la soluzione prospettata non sarebbe stata garanzia di tranquillità. Il Generale è dispiaciuto di dover essere così intransigente con André, anche perchè è un uomo che ha stimato sempre per l’abnegazione dimostrata durante il suo servizio presso la famiglia, ma la sua mentalità e i tempi in cui vive, non gli permettono di prendere e accettare una decisione diversa da ciò che è il suo pensiero. Così André tornerà presso la caserma, perché il suo dovere non si elide comunque e, pertanto, continuerà ad essere l’ombra protettiva di Oscar, come ha sempre fatto e come sente di voler continuare a fare, soprattutto ora che i tempi si stanno facendo sempre più imprevedibili con le conseguenze che loro due hanno potuto sperimentare sulla propria pelle.
Prima di andarsene André rende partecipe la nonna di quanto discusso con il Generale e anche lei comprende non possa esserci altra soluzione: ha trascorso la notte insieme ad Oscar e l’ha ascoltata mentre invocava il nome del nipote. André ha preparato una lettera da consegnare ad Oscar, solo quando sarà tornata lucida e in forze, con la quale cercherà di tranquillizzarla e rassicurarla che lui attenderà in caserma il suo rientro, pregandola di non preoccuparsi per lui.
E’ un passaggio intenso e doloroso dove sono stati messi a confronto due uomini, con due sentimenti profondi rivolti alla medesima persona, ma con due mentalità diametralmente opposte, una delle quali non disponibile ad ammorbidire le sue idee. Questo ultimo dialogo ha proprio il sapore di una rottura, forse insanabile, tra due persone che preferiscono allontanarsi l’una dall’altra per non perdere il rispetto reciproco che ha alimentato il loro rapporto nel lungo tempo trascorso.
Complimenti ancora una volta per saperci regalare una visione diversa della storia, approfondendo e variando opportunamente certi aspetti.
Un caro saluto.

Recensore Master
02/05/23, ore 11:56
Cap. 4:

Il generale ha frainteso, ma non del tutto. In ogni caso, è stato sufficiente perché André gli urlasse in faccia la verità: ottimo!

Recensore Veterano
16/04/23, ore 11:51
Cap. 3:

Sì, direi proprio che siamo entrati nel "territorio impervio" del what if! Uno tra quelli - tra l'altro - più suggestivamente ispirati dalla storia originale che è sempre, comunque, generosa di "indicazioni" di questo tipo.
Con poche, precise, pennellate, capaci di delineare il carattere e lo spirito dei personaggi, questo what if ci propone alcune variazioni non irrilevanti, ma soprattutto, un abbraccio ed un annullamento delle distanze che promette sviluppi certamente differenti rispetto alla storia originale.
Una menzione speciale a Fersen che, comunque, ad onor del vero, è assolutamente sul pezzo, caso raro, anche nella versione originale.
Siamo molto curiosi.
A presto.
Octave

Recensore Veterano
16/04/23, ore 09:26
Cap. 3:

Cara Aaeru,
ben prima dell'incidente di Saint Antoine, credo che chiunque, tranne "loro" due, avesse ben chiaro ciò che entrambi cercavano di sfuggire, di ricacciare in fondo, ovunque sia il fondo, per poter vivere insieme nell'unico modo consentito. Infatti Alain nota la "la docilità fidente" con cui lei si abbandona alle braccia di lui; Fersen non è poi così stupito da quell'aggettivo possessivo e nemmeno André. Lui, meno vincolato da certi gioghi, accetta molto prima di lei la verità sottesa al loro rapporto, il sentimento e l'attrazione che li lega (secondo me già evidente nel primo episodio) ma rispetta pazientemente tempi e ruoli fino a quel "l'ho saputo da sempre" della notte delle lucciole quando non c'è più niente da nascondere perché il mondo che imponeva certe maschere sta crollando.
Lei, come sappiamo, ci mette più tempo; l'accettazione è lenta...tu l'hai un po' accelerata ;)
Magari fosse andata davvero così!
Un caro saluto
A presto

Recensore Master
15/04/23, ore 23:40
Cap. 3:

Belliissime le immagini che ci rimandi dal punto di vista di Alain. Lui che fin dall'inizio "intuisce" che c'è qualcosa di speciale tra il suo commilitone e il suo anomalo comandante. Molto significativa la descrizione dell'aggressione di Saint Antoine e del dopo, dove approfondisci l'intervento di Fersen. Complimenti e a presto.

Recensore Veterano
15/04/23, ore 20:50
Cap. 3:

Cara Aaeru,
A me Alain piace parecchio, perciò apprezzo quando viene maneggiato con cura: hai reso alla perfezione, e con un registro concreto e senza fronzoli - da uomo del popolo, insomma - che gli calza a pennello come la sua sciarpa rossa, attraverso il suo cuore 'burbero' ma grande come Versailles, la sua personale scoperta dell'amore tra il suo comandante e il suo compagno d'armi. Un'enigma che è riuscito a risolvere abbastanza in fretta: e come poteva essere diversamente al manifestarsi della "fisiologica consuetudine" dei loro corpi?! Il linguaggio del corpo non mente mai! Il ruolo del reggimocciolo, del resto, consente una visione privilegiata.
Molto particolare la tua versione alternativa dell'aggressione di Saint Antoine. E capisco anche Andre', che trova davvero impossibile odiare un Uomo come Fersen, nonostante tutto. 
Complimenti, come sempre, e alla prossima!
G.
(Recensione modificata il 15/04/2023 - 08:55 pm)

Recensore Master
14/04/23, ore 14:38
Cap. 3:

Carissima Aeru,
è tanto bello il "dopo aggressione" in Faubourg Saint-Antoine, con questo Fersen non soltanto così nobile, ma anche così cavalleresco, con questo elogio di André; e questo ancora ci, ti serve per rimarcare la nobiltà d'animo di André, che mai ha saputo o potuto odiare l'uomo che, sia pure involontariamente, aveva tenuto in scacco tanto a lungo il cuore della sua Oscar. E poi, lasciamelo dire, con che grazia riesci a ripercorrere, a volo d'uccello, attraverso lo sguardo sornione e amicale di Alain, il rinsaldarsi del rapporto di Oscar e André dopo il ballo: una velocitas che non è priva di eleganza, anzi! E le due cose raramente vanno d'accordo.
Un saluto caro, e a presto,
d

Recensore Master
14/04/23, ore 11:43
Cap. 3:

Mia cara Aaeru, ero convinta che, con il capitolo precedente, tu avessi chiuso questo frammento di storia; sono invece lieta tu l’abbia ripresa in mano per continuare a immaginare di completare i tanti vuoti narrativi e, perché no, dare una prosecuzione differente a ciò che conosciamo, fantasticando su un possibile futuro per i Nostri.
In questo nuovo passaggio mi è parso veramente di poter assistere alle scene di un film, poiché le tue parole, così precise, ma calibrate al punto da rendere al lettore il polso di quanto stava avvenendo, hanno ricamato un seguito a quella serata del ballo, alla quale si è presentata in solitaria, proprio perché dentro se stessa, Oscar, aveva preso delle decisioni che attenevano al suo futuro, senza più voler subire ingerenze altrui, dopo il confronto, quanto mai chiarificatore, avuto con André.
Da qui in avanti le vicende hanno proseguito la loro corsa, mantenendo però inalterati i caratteri dei personaggi che hai fatto intervenire: Girodelle è rimasto con il suo due di picche e ha dovuto accettare che mai sarebbe riuscito ad ottenere ciò cui tanto ambiva; Alain ha compreso che tra i due giovani qualcosa dovesse aver cambiato le carte in tavola, e gli sono bastati gli sguardi che si sono scambiati, pur mantenendo il contegno di sempre, ma avendo visto una luce nuova, che sapeva di felicità, quella silenziosa che riempie il cuore ma che va tenuta gelosamente custodita. Quello che lo convince completamente è una missione a cui partecipano e che gli rimanda la sensazione plastica del legame pressoché unico e indissolubile che lega André alla sua Oscar: la mano che stringe quella del comandante dopo l’esplosione che li ha scaraventati sulle rive del fiume vale più di molte parole. Poi le vicende si susseguono e si complicano con quell’accusa ad uno dei commilitoni per aver venduto il proprio fucile, la tensione verso quel comandante nobile rischia di annullare tutti i pensieri positivi su di lei, fino a quando non emerge la grinta e l’abnegazione con le quali si è battuta con i vertici dell’esercito affinché il soldato Lasalle fosse graziato. Intanto l’odio popolare sta montando in fretta: le condizioni di vita sono sempre meno favorevoli alla popolazione e la rabbia è quanto mai palpabile. Siamo ormai agli eventi di Saint Antoine e, in quel tumulto che rischia di porre fine alla vita di entrambi, ecco che, fra la folla inferocita, si erge una donna minuta, la madre di Lassalle, che fa sentire la sua voce condannando a priori le azioni inique che si stanno mettendo in campo per cercare di risvegliare dal loro torpore i governanti, reali responsabili della situazione in cui versa la popolazione tutta. In questo frangente, nuovamente, si è vissuta tutta la tensione di quei drammatici momenti con André diviso da Oscar, ognuno caduto nelle mani di una parte di folla che vuole giustizia a prescindere da chi abbia per le mani. Tutti e due sono alla ricerca dell’altro, poiché più della loro vita è importante la salvezza dell’altro. E mentre André riesce a sfuggire, avendo compreso cosa potrebbe toccare ad Oscar, ecco che vediamo Fersen, con un drappello dei suoi Dragoni, tentare di diradare la folla. L’unico obiettivo è salvare Oscar da morte certa e André la sente invocare il suo nome, il suo grido, giunge alle sue orecchie come una melodia a lungo attesa, nonostante tutto quel frastuono e la paura incombente. Il loro ritrovarsi, e il conseguente abbandonarsi l’uno fra le braccia dell’altra, fa comprendere quanto l’uno appartenga all’altra e viceversa. Fersen, che è stato testimone silenzioso di quella presa di coscienza, non può che asserire che l’unica persona in grado di prendersi veramente cura di quella donna eccezionale sia solo André, come d’altronde ha sempre fatto per tutta la sua vita. Molto bello che tra questi due uomini vi sia stima reciproca e, soprattutto nei confronti del conte, non rammarico da parte di André, per aver tenuto il cuore di Oscar ostaggio di un sentimento per tanto tempo e conseguentemente lontano da lui. Ma ora deve al suo intervento la loro vita, ed essendo due uomini intelligenti, di fronte ad un dato di fatto, non si può che prenderne atto senza coltivare inutili e sterili pensieri.
Bellissima la tua narrazione così coinvolgente corroborata da una profonda introspezione di ogni singolo personaggio capace di far arrivare al cuore intatte tutte le emozioni narrate.
Complimenti vivissimi e un caro saluto.

Recensore Junior
14/04/23, ore 02:59
Cap. 3:

Quanto sono felice che questa storia abbia un seguito? Tantissimo.
Anche in questa occasione hai dimostrato di saper disegnare minuziosamente l’indole di ogni personaggio trattato senza mai sfociare nell’ooc, proprio mai, aggiungendo anche una introspezione decisa che non perde mai di eleganza. Il tuo stile è inconfondibile, dettagliato, diretto e morbido.
Ma possiamo alla storia: ho un debole per i punti di vista di terzi sul rapporto di Oscar e André, motivo per cui ho gradito le considerazioni di Victor e poi di Alain sul loro rapporto. I missing moment aggiunti, nella prima parte, vanno ad amplificare una storia che già con il capitolo guida “la sola cosa da fare” prometteva di renderci partecipi del non detto, di quei piccoli dettagli che talvolta stanno nel silenzio o magari solo in semplici annotazioni, semplici quanto potenti.
La diversificazione che hai usato a mio avviso è astuta, su tutti i fronti: la madre di Lassalle, Oscar quasi impiccata, “il mio André”… sentito proprio da André! Chissà se ciò porterà ad altri what if futuri, percorsi alternativi o paralleli alla notte delle lucciole stessa…
Per concludere, ecco il gran finale con il conte di Fersen. Ho riletto più volte questo scambio di parole, e tutte le volte ho sentito la voce dei doppiatori originali. Magistrale. Credo che un po’ lo avremmo voluto tutti nell’originale, in fin dei conti il conte ha dimostrato amicizia sincera anche nei confronti di André; ora più che mai in nome della amicizia che lo lega ad Oscar.
Complimenti ancora una volta!! A presto, cara Aaeru.
Lucrezia

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