Recensioni per
Per Dio, per sé e per i posteri
di aelfgifu
Ben ritrovata. Capitolo splendido che mi ha commossa molto. Raccontare storie ai bambini è uno dei più grandi doni che gli si possa fare. Concordo sui motivi per cui si scrive, e personalmente aggiungo quello per cui secondo me si legge, ovvero per non morire. Se gli scrittori scrivono per Dio per sé e per i posteri, come dici tu, allora i lettori leggono perché continuino ad esistere Dio, se stessi e i posteri. Ho sempre pensato che gli scrittori fossero le levatrici dell'anima degli esseri umani, in senso socratico, e chissà se Julia sarebbe d'accordo con me. Bella anche la chiusa del Keiser. Non si vince mai abbastanza, ma la cosa bella della letteratura è che si vince quando nessuno perde. Non credo ci si possa davvero "vendicare" della vita come dice Julia. La penso più come Aarto Paasilinna, che in "piccoli suicidi fra amici" passa il messaggio che con la morte si può scherzare, ma con la vita no. Nella mia esperienza la vita non si fa prendere in giro e non si fa sfidare. È un dono, puoi solo scegliere cosa farne. E se il destino ti prende a calci nel sedere non puoi impedirlo, solo cercare di proteggere il tuo sedere, o cercare un dottore che lo guarisca. E fra un calcio e l'altro puoi provare ad essere felice. Una vecchia canzone recita "Se la tua vita è un triste tango... tu cambia ritmo e metti il cha cha cha!" Vero, ma non facile da fare e gli scrittori sono quelli che mettono sempre nuovi dischi nella grande playlist del mondo. Se non ci fossero loro, non sapremmo che esistono altre melodie oltre al tango triste. Grazie Aelfgifu per questa bella riflessione sulla letteratura. |
Ciao aelfgifu, che gioiellino questa breve storia! |
È bellissimo questo quadretto familiare che ci dipingi con una Julia ispirata che inventa e racconta storie della buonanotte ai figli, e KHS è semplicemente (e naturalmente) adorabile in veste di papà di Vicki e anche di Robby. |