E qui c'è il tonfo finale (non inteso come errore, ma proprio come caduta sulla massa di granelli sottostanti).
Che dire...meglio non dire nulla, della morte, ma tutto sulla tua bella poesia che è immortale (forse ti sembrerò esagerato, ma ciò che si scrive resta per sempre, una volta inciso su pietra, oggi in un codice binario!!!).
Sei riuscita a rendere il dramma del tempo che passa e della morte che accoglie chi passa (!?) a miglior vita, in un modo che mi lascia tranquillo come inevitabile conseguenza del vivere.
San Francesco la chiamava "Sorella Morte"...perché no?

A fatica cerco di evitare commenti sul tempo che passa, per concentrarmi di più sulla tua poesia, su quello che esprimi scrivendo.
Facendo questo non posso che ammirare la tua capacità di esprimere tante cose con poche parole, di farmi viaggiare in un mondo che non è il mio mondo, in un terreno sconosciuto che è il frutto della tua fanrasia, che è il TUO mondo interiore.
Mi fai scivolare lungo una china fatta di granelli di sabbia fino a passare dall'altra parte e precipitare nella seconda poesia che conclude il tema della clessidra...

Che belle le tue poesie! Tic tac!
E' vero...Anche secondo me le clessidre sono molto inquietanti. COntano i secondi che ti rimangono i qualche modo! Cmq bellissima! Sei favolosa, continua così!!
Baci
Erica_8

Sono entrambe incredibilmente... ... Non so come dire, un inquietante che ci sta benissimo, potrebbe quasi sembrare una danza macabra cantata forse con un tono squillante, in ogni modo sono entrambe stupende!!! Anche a me è piaciuta di più la seconda, notare che anche la prima non scherza! ^^

Adoro leggere le tue poesie, hanno una musicalità particolare! Continua così u.u Taw