Recensioni per
Doppelgaenger
di Dira_

Questa storia ha ottenuto 794 recensioni.
Positive : 793
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
24/08/23, ore 20:27
Cap. 49:

Ci sono parti della Dp Saga che penso non riuscirò mai a recensire completamente, scrivendo tutto quello che vorrei dire senza sembrare una pazza incoerente, perchè anche solo leggerle mi sfinisce emotivamente, in un modo buono e cattivo al tempo stesso (come solo le migliori storie sanno fare), anche dopo anni e infinite riletture.
Tre parti, a dire il vero (ed è assolutamente soggettivo il fatto che le più difficile per me da recensire siano queste qui, non è una classifica di tipo assoluto): il litigio Al-Lily su Soren (o meglio su ciò che Soren rappresenta per entrambi) a Dumstrang; la maggior parte delle scene in cui è presente Dudley, e in particolare la scena di confronto tra Dudley e Harry nel capitolo precedente, e il momento in cui Dudley parla del suo primogenito quando crede di averlo perso (e questa credo che sia la cosa più soggettiva di tutte, perchè credo che il mio rapporto con mio padre, che tra l'altro un ex-bulletto come Big D e che esattamente come Big D ha "messo la testa a posto" grazie alla sua futura moglie, e il modo in cui io e mio padre abbiamo passato tutta la mia adolescenza sospesi tra insofferenza, incomprensioni e difficoltà a comunicare pur volendoci bene, ognuno sicuro/a dell'affetto che provava per l'altra/o eppure incapaci di dimostrarcelo a vicenda, siano tutte cose che influiscano un sacco sul modo in cui, da lettrice, recepisco il rapporto tra Tom e suo padre Dudley. Come un pugno emotivo in piano petto che fa male e guarisce al tempo stesso, tipo).
E il terzo scoglio emotivo che mi causa un "blocco del recensore" (ahaha) sono proprio questi ultimi-ma-non-ultimissimi capitoli di Doppelgaenger, quelli tra il rapimento di Thomas e quello di Albus.
Ma mentre nei primi due casi si tratta di scene o argomenti su cui avrei troppo da dire e non credo di riuscire a farlo in modo coerente o anche solo sensato (il che si traduce anni e anni di appunti incoerenti e considerazioni a volte contrastanti sui personaggi accumulati nelle note del telefono, riflessioni iniziate e mai concluse nella cartella "recensioni efp da finire"- e questo è un merito tuo e delle tua storie, perchè se non fossero così ben scritte e ricche di sfumature non sarebbe possibile per esse generare così tanti spunti e sentimenti contrastanti), questi ultimi capitoli fatico a recensirli perchè mi sembra che sia già stato detto TUTTO nel testo stesso e che ogni aggiunta o tentativo di scavare ulteriormente porterebbe a... "sporcare" la brillantezza dolorosa con cui hai caratterizzato gli stati d'animo dei personaggi in questo periodo per loro così doloroso e particolare.
Il dolore dell'abbandono, la frustrazione dovuta all'incertezza, l'atmosfera sospesa e irreale che segue una perdita, sono descritti in modo così così vivo e potente, e al tempo stesso delicato e privo di morbosità, che mi sembra quasi di minimizzare la tua scrittura sviscerandola.
Un dettaglio che rende incredibile il modo in cui descrivi queste emozioni successive a una perdita, presunta o reale, provvisoria o definitiva che sia, è che non le nobiliti eccessivamente, o le esageri; ma le racconti per come sono davvero, con tutte le loro storture e i loro aspetti più quotidiani, meno piacevoli o pittoreschi.
A volte, o meglio quasi sempre, il lutto o il dolore non sono belli da vedere nemmeno dall'esterno, non sono poetici o eleganti in modo cupo e tenebroso, ma sono confusi, sporchi di stanchezza e di rabbia residua, amari e stridenti come gesso sulla lavagna.
Come le parole sarcastiche che raschiano la gola di Al e prudono per uscire di fronte alle continue, benintenzionate ma fastidiose preoccupazioni di Rose, e lui le trattiene perchè sa che ferire i familiari e gli amici che stanno cercando di assicurarsi che stia bene non è giusto e sarebbe anche controproducente. Però non può far a meno di provare la tentazione di lasciarle uscire fuori, quelle parole rabbiose, e di immaginarsi la soddisfazione che proverebbe nel dire quelle parole. Perchè il dolore non sempre ti rende puro e nobile. A volte ti rende irritabile, irritato, furioso col mondo e col destino e improvvisamente incapace di curarti delle emozioni altrui perché stai già avendo troppe difficoltà a gestire e contenere le tue, di emozioni. Poi certo, da adulti si impara a gestire le proprie emozioni senza ferire quelle altrui, o almeno si dovrebbe imparare a farlo, ma a sedici anni non è sempre così facile fare ciò in situazioni normali (parlo per esperienza personale, ripensando alla me di sei o sette anni fa, purtroppo), figuriamoci dopo una perdita così grave, improvvisa e inspiegabile. Al sta reagendo magnificamente per la situazione in cui è, almeno dall'esterno. Un altro sedicenne al suo posto sarebbe già scoppiato, come dice Scorpius nel capitolo precedente (?) a questo.
Ma Al non è sua sorella, non è nemmeno suo fratello o suo padre alla sua età, lui non attira l'attenzione su di se' quando sta male, non butta fuori il dolore attraverso la rabbia in modo spettacolare, o almeno cerca di non farlo.
Al cerca di tenere il dolore DENTRO, almeno davanti alle persone che (secondo lui) non sono coinvolte nel suo dolore o responsabili di esso. È forse parte del suo essere discreto e del suo essere segretamente sempre conscio del fatto di essere un figlio d'arte che, anche se solitamente protetto dai riflettori, è comunque consapevole della curiosità morbosa che i suoi drammi famigliari potrebbero attirare da parte di chi, come pensa Al all'inizio del suo paragrafo, "non sa, ma vorrebbe". (Vedi anche a proposito di questo:
<"Perché non hai detto a Smith che Tom era il tuo ragazzo?”
“Per rafforzargli la convinzione che siamo una sorta di setta incestuosa, dedita a coprirci l’un l’altro? No grazie.”>
Emerge la protezione quasi estrema che Al ha della propria vita privata, e su come Al teme che essa possa riflettersi su tutta la sua famiglia.
A questo punto della storia, Al non si nasconde tanto DALLA sua famiglia ma PER la sua famiglia. Tutti credono che sia il meno conscio del suo essere figlio di un eroe super famoso perchè non se ne vanta/lamenta tanto quanto fanno rispettivamente James e Lily, ma in realtà lo è e si vede proprio in questo suo essere cortese con tutti ma di facciata, ma riservato sul suo privato al limite della ritrosia, anche con persone che conosce e apprezza da anni, ma che non fanno parte del suo giro familiare.
E questa ritrosia di Albus si estende non solo alla vita privata ma anche al dolore.)
Una delle caratteristiche importanti e più complicate del carattere di Al che emerge nei periodi difficili è proprio che, nonostante le apparenze, non condivide il suo dolore o la sua rabbia con altri (tranne che forse con Tom).
Non è che si tenga tutto dentro come fa Tom, o come potrebbe fare Soren, ma in seguito a un forte dolore di tipo emotivo non elabora, si limita a cercare di chiudere il dolore in un cassetto dentro di se' e far finta (male) che non esista, o che sia tutto nel passato. Come ho scritto in un'altra recensione, è il re delle rimozioni mentali inconscie.
Cerca di reprimere le emozioni troppo dolorose anche a se stesso, provando a non pensarci, fino a che esse non lo divora dall'interno, spingendolo a star male fisicamente (vedi attacco di panico subito dopo il rapimento di Tom), a esplodere verbalmente o fisicamente (vedi: Dumstrang, l'incontro con Thomas dopo gli otto mesi di sparizione o la sua reazione alla rivelazione di cosa Tom ha nascosto per mesi in questa storia) o a trovare nuovi, malsani meccanismi di coping (inizio Ab Umbra Lumen e Opera Al Nero, in modo diverso).
Mi piace come nelle tue storie venga evidenziato spesso il fatto che il dolore non è una scusa accettabile per trattare male gli altri, soprattutto coloro che ci vogliono bene e cercano solo di starci vicini...ma a volte è un motivo per cui ciò accade, anche e soprattutto involontariamente.
Ad Al dispiace anche solo *pensare* di poter rispondere male alla cugina, perchè le vuole bene e sa che si sta solo preoccupando per lui.
Si sente in colpa all'idea di non star reagendo al dolore nel modo GIUSTO, di non riuscire ad essere "buono" mentre sta soffrendo, di non "avere una reazione Grifondoro di fronte al rapimento del ragazzo che ama". Oh, Al.
Al non vuole davvero alienare Rose, ma in questo momento non riesce neanche ad avere una conversazione con lei o a sopportare la sua compagnia.
Al che odia essere compatito (anche dalla famiglia, persino da Rose) è un altro dettaglio che rivela una sua caratteristica che diventa sempre più importante e prominente col tempo: tutti lo trattano come il ragazzino fragile e dolce e bisognoso di protezione, ma lui ODIA essere considerato così.
Col tempo, crescendo, imparerà sempre di più a usare questa percezione d'inoffensività innocente che gli altri hanno di lui a suo vantaggio, ma per il momento gli dà incredibilmente fastidio essere trattato come "una ragazzina piagnucolosa" (cit. sua, non mia), forse per via di tutte le prese in giro che si è dovuto subire dal fratello e dai cugini più grandi sul fatto di non essere abbastanza virile, sbruffone e "mascolino" per i loro standard.
Infatti quando Michel lo prende in giro bonariamente sul fatto che ha "un faccino così triste", Al subito ribatte dicendo che ha sedici anni ed è un ragazzo, non ha un *faccino*. Però sembra intuire che i lazzi e le prese in giro di Zabini sono benevole, e nascondono perfino un fondo (non tanto nascosto, in realtà) di lusinga piuttosto che di derisione, e infatti borbotta un po' ma poi li accetta senza arrabbiarsi.
Anche il fatto che Al, per non affogare nella sua stessa tristezza e paura, si appoggi Michel pur sapendo che Mike si stia probabilmente "approfittando della situazione", per dirla con le parole di Al, è un tratto del carattere di Albus che ritornerà importante in futuro, anche e soprattutto nel rapporto Al-Mike, sia all'inizio di Aul che nella prima parte di Oan.
Al sa che Mike pensa probabilmente il peggio di Thomas ma ciò non lo disturba eccessivamente fino a quando Michel non dice ciò che pensa ad alta voce, turbando l'illusione di distrazione, svago, tranquillità che è poi quello che Al cerca dalla compagnia di Michel, soprattutto in momenti come questo.
Però, aldilà di tutto, è realistico che Al preferisca stare con Michel perchè il ragazzo, a differenza di Rose, non sa nulla della vicenda di Tom, o se sa qualcosa non parla e non chiede conferme ad Al su quel che forse sa per sentito dire o per intuizione, non gli fa domande su cos'è successo e non lo costringe, a differenza di Rose, a interrogarsi su come stia emotivamente. Le uniche domande che gli fa sono di tipo pratico, tipo "come stanno andando le indagini", domande non rivolte al passato o all'interiorità, domande a cui Al può rispondere senza problemi e che anzi lo fanno sentire quasi in controllo della situazione. Insomma, Michel si comporta con Al come se nulla o quasi fosse successo. Perchè a volte è quello di cui si ha bisogno in questi casi, anche se non è forse la cosa GIUSTA da fare sul lungo periodo.
Rose invece, chiedendo continuamente ad Al come stia, sottointende senza nominarlo ad alta voce il rapimento di Thomas ogni volta che apre bocca, e questo per Al è troppo da sopportare.

La scena col Tiratore Scelto evidenzia sia il lato Serpeverde di Al (il modo in cui usa l'inganno e poi il sorriso gentile per fargli fare quello che vuole) sia quello Potter (quel brivido di adrenalina che prova nel disobbedire alle regole e non venir beccato o punito, quel breve e vertiginoso senso di spericolata onnipotenza che gli fa chiedere a sé stesso "è così che James si sente ogni volta che fa qualche cazzata potenzialmente letale per la sua carriera scolastica e il suo futuro?").
Indicativa l'insistenza con cui Al ripete che quelle sono LE COSE DI TOM, e QUINDI le deve tenere lui: è sottointeso Tom ODIA che si tocchino le sue cose (penso fosse quello che stava per dire Al prima che Michel lo interrompesse, e penso che Michel lo sapesse, e per questo lo interrompe, perché è la goccia che fa traboccare il vaso, visti i suoi trascorsi con la possessivita di un certo Dursley- e il ricordo di essi rompe il suo atteggiamento di amico supportivo e paziente) così come Al da per scontato di essere, ovviamente, l'eccezione che non rientra tra tutti coloro (leggasi: resto del mondo) che non possono toccare le cose di Tom.
Al conosce la possessività morbosa di Tom e la capisce e se ne fa persino portavoce perché, pur non essendo Albus possessivo quanto Tom di natura (nessuno lo è, credo) , lo diventa quando si tratta di Tom e di tutto ciò che riguarda Thomas Dursley- Al è possessivo nel suo autoproclamarai colui che ha il privilegio di toccare e l'onere di custodire "cose di Tom" quasi quanto Thomas stesso è geloso delle sue "cose" (tra cui include Al, e col tempo includerà oltre ad Al una svariata altra manciata di persone che teoricamente non sarebbero cose), in un modo ansioso, protettivo e al tempo stesso quasi orgoglioso.
Quello che dice Michel, o meglio che Michel sottointende parlando con Al, assume tutta un altro, più profondo e triste significato, alla luce di ciò che sappiamo su Michel e sul suo passato (e su suo padre) da Opera Al Nero.

"Sto solo dicendo che chi l’ha rapito… potrebbe essere stato incaricato dalla sua vera famiglia. Pensaci. Molte famiglie magiche non vanno troppo per il sottile quando si tratta di riavere indietro i propri figli. Tom è un mago molto dotato, forse proviene addirittura da una famiglia purosangue…”

Michel non sta solo dimostrando i suoi (probabilmente inconsci) pregiudizi contro i Babbani, implicando che dei genitori maghi per quanto sociopatici siano meglio di una normale famiglia Babbana, e la sua sfiducia verso Tom è altrettanto vago desiderio (anch'esso probabilmente inconscio) che non torni più per via della situazione con Al- a questo proposito, è interessante come Michel non si senta suo agio nemmeno con se stesso desiderando che Tom faccia una brutta fine (come Al dirà in seguito, Tom e Michel SONO STATI AMICI, comunque sia finita tra loro), quindi razionalizza il suo desiderio che Tom non torni mai più dicendo a se stesso e ad Al che FORSE chi l'ha rapito non aveva davvero cattive intenzioni, non nei confronti di Tom almeno, e che FORSE Dursley non vuole davvero tornare, non davvero, e non è in pericolo immediato come tutti credono che sia, quindi non c'è nulla di male a sperare un po' che non torni mai più tra loro.
Molto infantile come ragionamento, ma anche molto umano, paraculo, passami il termine, e Serpeverde.
Tuttavia la cosa più interessante di ciò che dice Michel è che quando giustifica i misteriosi genitori biologici di Tom, dicendo che in fondo è un loro diritto "riprendersi" il figlio non importa cosa lui voglia, sta anche (di nuovo, forse inconsapevolmente) difendendo il suo, di padre stronzo, che dopo essersi disinteressato di lui per anni in quanto figlio illegittimo avuto con una Babbana, e poi l'ha ripreso con se' quando ha scoperto fosse un mago.
Per Michel tutta la situazione con il padre biologico pazzo di Tom che vuole *riprenderselo* non è così assurda perché lui l'ha vissuta in prima persona, anche se in modo meno estremo, e con un padre che non era psicopatico, ma solo freddo come il ghiaccio e stronzo.
Non avevo mai pensato a questa coincidenza ma: Tom è il Purosangue creduto un Nato Babbano (e fiero di esserlo) e Michel è un Mezzosangue creduto il Piccolo e Perfetto Purosangue modello.
Le loro situazioni, sia pure diverse per modalità e gravità, sono esattamente speculari.
Al ovviamente non lo sa, e anche se non lo sapesse non gli importerebbe, non adesso. Non abbastanza per non rispondere male a Mike dopo che Michel ha insinuato che Tom è un "elemento estraneo" nella vita e nella famiglia di Albus. È esattamente quello che Mike NON doveva dire ed è ovviamente quello che fa traboccare il sarcasmo aggressivo che Al stava cercando di contenere dalla conversazione con Rose.

Bellissima la canzone e perfetta per Al e Tom. Bella anche la scena tra Al e la fenice, ovviamente.
Dettaglio importante per il futuro conflitto tra Al e Lily: Al non PIANIFICA di scappare per andare a salvare Thomas, lo fa perchè crede che se torna indietro ad avvertire qualcuno la Fenice volerà via e sarà di nuovi tutto perduto, e, cosa più importante, è dal rapimento di Tom che nessuno sta dando informazioni ad Al su come e SE stanno andando avanti le indagini.

Non so se si nota da questa e dalle ultime recensioni che ho lasciato qui e là sparse tra le storie della Dp Saga, ma sono attualmente in un mood da "psicoanalizziamo e svisceriamo in lungo e in largo l'Albus Severus di Dira". È un altro personaggio con cui negli anni ho avuto un rapporto strano, perché da un lato mi riesce facile entrare in empatia con lui, e pensarla come lui in molte cose dandogli ragioni nella maggior parte dei conflitti che ha con altri personaggi nel corso della storia, dall'altro lato non sono mai sicura di averlo capito completamente, come se ci fosse sempre uno strato di lui che mi sfugge o un suo meccanismo mentale che sto interpretando nel modo sbagliato. Perciò, queste recensioni mi stanno aiutando, credo, a far chiarezza su quel che ho capito e quel che invece non ho capito del tuo personaggio. Ho dunque provvisoriamente dato le dimissioni dal mio ruolo (autoproclamato, ma ormai quasi decennale) di strizzacervelli di Thomas e dal mio (più breve) impiego come consulente di coppia non richiesto per Lily e Soren. Lily probabilmente sarà contenta, Ren magari pure, Tom non lo so- si è liberato di me che lo tratto come il mio oggetto di studio da sviscerare su un tavolo da laboratorio ma mi sono fissata sul suo ragazzo, quindi non so se ci abbia perso o guadagnato.
Battute a parte, durante questa ultima rilettura mi sono accorta non solo di quanto Al cambi e cresca nel corso di tutte le storie (quello sì sapeva, è forse il personaggio che si evolve e matura di più nel corso della Saga) ma anche di quanto, nonostante i cambiamenti a cui il personaggio andrà incontro, molti lati della personalità di Albus adulto, sia negativi sia positivi, siano già presenti nella sua versione imberbe e adolescente, seppur in modo sottile e non subito evidente, così come molti tratti caratteriali del ragazzino insicuro e timido che Al è in Doppelgaenger non si limitano a scomparire da un giorno all'altro, ma vengono temprati e rafforzati gradualmente dalle difficoltà, in modo realistico, oppure rimangono sotto la superficie dell'Albus ventenne e apparente iper-sicuro di se' e delle sue capacità- tratti visibili solo a chi lo conosce bene da anni, sa la sua storia e quello che ha attraversato e sa guardare oltre le apparenze.
Quindi, chapeau a te per il modo in cui l'hai costruito e sviluppato: sei partita da quello che poteva essere un clichè da ficcina vera e proprio e hai creato un personaggio dalla psicologia complessa, sfaccettata, coerente con sé stesso e in continua evoluzione al tempo stesso. In una sola parola, reale. Umano. Vero.

E ora che abbiamo parlato di Potter figlio, e di come crescerà e cambierà rimanendo la stessa persona nel corso della Saga, parliamo di Potter padre e di come è allo stesso tempo lo stesso Harry della Rowling e un personaggio nuovo, adulto e (quasi) maturo, tuo.

Nel capitolo precedente, in una delle scene più commoventi di questa intera Saga (almeno per me) abbiamo visto Dudley e Harry parlare tra loro per cercare di capire cosa sia successo a Thomas, in un filo sottile tra il desiderio e la volontà di collaborare sul serio per il bene di Tom e il peso di anni di risentimento inespresso tra loro- risentimento nato negli anni d'infanzia in cui vivevano sotto lo stesso tetto ma Dudley cresceva viziato dai genitori ed Harry veniva chiuso nel sottoscala, e accumulatosi poi ancora da adulti negli anni in cui entrambi, separatamente e a turno ma sempre collaborando, si sono occupati di Thomas, e il bambino ha sempre preferito e idealizzato il padrino piuttosto che il padre, nonostante Dudley fosse l'uomo che l'aveva adottato, che gli aveva dato il suo cognome e che durante la sua infanzia stava con lui quando era malato o nella banalità del quotidiano, mentre Harry, agli occhi di Dudley, per Tom, era colui che arrivava e lo portava in vacanza qualche settimana l'anno o a fare un giro in moto. (Un giorno SCRIVERÒ una recensione al capitolo prima di questo è parlerò anche di questa dinamica, promesso).
E ora sono Zacharias ed Harry a collaborare nonostante non vogliano farlo, sempre per Thomas- non più come due diverse e opposte figure paterne, come nel dialogo tra Harry e Dudley, ma come due diversi e opposti (nel metodo di lavorare) agenti di polizia. Entrambi vogliono risolvere questo caso, per motivi diversi, ma entrambi si rendono conto che non possono farlo da soli.
Quel guardarsi per la prima volta negli occhi e capire entrambi "non si sopportavano, ma dovevano collaborare" dimostra che i personaggi dei libri di Harry Potter in fondo sono sempre gli stessi, e a volte sono imperfetti e immaturi com'è umano che siano, ma sono adulti e si comportano da tali- o almeno, sanno farlo in situazioni in cui è necessario farlo, laddove i loro se' adolescenti si sarebbero presi a pugni o a incantesimi senza pensarci due volte.
È questo sottile equilibrio tra IC e maturazione dei personaggi della vecchia guardia che rende i pezzi sulla tua versione adulta dei ragazzini della Rowling tanto belli e piacevoli da leggere, e parte integrale e integrante di questa Saga.
Dudley e Zacharias sono entrambi due personaggi "macchiette" e senza molto spessore nel mondo della Rowling, messi lì solo per dar fastidio ad Harry. Tu invece li hai usati e approfonditi in modo esemplare, mantenendo le loro caratteristiche principale che li rendono IC e dando loro allo stesso tempo nuove sfumature.
La conversazione tra Zacharias ed Harry è perfetta perchè Smith è in egual misura giustificato nel suo scetticismo e ottuso, razionale nella sua diffidenza verso le incongruenze della storia di Tom e insopportabile nel modo in cui esprime le sue perplessità e continua a far domande pur rifiutando di credere alle risposte che Harry gli dà. Esattamente com'era nei libri di Harry Potter al tempo del ritorno di Voldemort.
Non aveva tutti i torti, ad essere scettico sul ritorno di un Mago Oscuro che tutti credevano morto; e non ha tutti i torti ora, a pensare che c'è qualcosa di poco chiaro nelle vicende di Thomas, sia per quanto riguarda le sue azioni sia per quanto riguarda il modo in cui è implicato con i segreti e il passato di Harry Potter. Ma da lettori, è anche facile empatizzare con Harry, perchè con il suo attenersi a tutti i costi all'iter buricratico e allo scetticismo Smith STA facendo la cosa "giusta" da funzionario pubblico, ma sta anche perdendo tempo e, soprattutto, annaspando tra false piste.
Mi è piaciuto il dettaglio sul fatto che Smith è colui che nota che la Prynn non esista, e che questa sia la motivazione che lo spinga a chiedere l'aiuto e la collaborazione di Harry. Non sarebbe stato credibile se da un momento all'altro avesse deciso di fidarsi di Harry e del suo "complottismo" senza motivo. Inoltre, il fatto che Harry non abbia fatto gli adeguati controlli sulla Prynn durante le sue "indagini parallele" lo rende più se stesso, quell'Harry Potter intuitivo che tuttavia a volte prende cantonate pazzesche su cose ovvie, e meno "poliziotto perfetto". Smith ha perso tempo seguendo false piste, ma anche il grande e famoso (e paranoico) Harry ne ha tralasciata una dai risvolti piuttosto importanti. Punto a Smith, per la scoperta e l'umiltà di condividerla col collega-rivale.
C'è un passaggio però che mi ha innervosito, ed è quando Zacharias implica che Harry sta usando un doppio standard per giudicare le azioni del suo figlioccio da quello che ha usato a diciassette anni per giudicare se stesso e gli altri ragazzi coinvolti nella guerra.
Ora, a parte che giudicare, da adulti, gli adolescenti in brutte situazioni in modo meno severo e netto di quando si giudicavano gli altri adolescenti durante l'adolescenza è una cosa positiva che dovrebbe essere lodata come segno di maturazione...Harry ha testimoniato a favore di Draco che aveva fatto anche peggio di Thomas alla sua età, e che aveva tormentato specificamente Harry e bullizzato i suoi amici PER ANNI.
Se fossi stata Harry, probabilmente avrei risposto a Zacharias qualcosa come "tu sei libero e incensurato nonostante ti abbia visto calpestare primini per scappare dalla battaglia che io e i miei amici abbiamo vinto, quindi sì, direi che ventiquattro anni fa ho offerto a te e a diciassettenni idioti par tuo la stessa clemenza che sto offrendo ora al mio figlioccio."
Oh, sul serio, tra Zacharias e Draco, tutti quelli che sono vivi e liberi grazie al fatto che Harry è un eroe che PERDONA, lo trattano come se fosse il più inclemente e manicheo dei reduci di guerra, alla Malocchio "a morte ogni Mangiamorte anche i minorenni" Moody.
Detto ciò, bella anche la risposta di Harry sul fatto che ai loro tempi ci fossero degli schiarimenti chiari all'interno dei quali era necessario, anche se non giusto, che i ragazzi scegliessero. Non era giusto che degli adolescenti si schierassero in una guerra, ma semplicemente non c'erano alternative (a parte morire e venire catturati) e almeno ognuno dei ragazzi al momento di schierarsi a combattere per un lato SAPEVA per cosa stava andando a combattere, anche se magari non poteva capire tutte le conseguenze che ciò avrebbe comportato, vista la giovane età. (Vedi Draco Malfoy). Mentre i figli e figliocci e nipoti di Harry sono cresciuti in tempo di pace e se Tom è stato avvicinato e convinto a collaborare con un Mago Oscuro non ci sono prove sul fatto che il ragazzo sapesse davvero che John Doe fosse tale, e/o che avesse rivelato al ragazzo le sue vere intenzioni o motivazioni. (Cioè, noi lettori è lettrici sappiamo che Tom essendo intelligente aveva subito capito un po' troppo per essere definito innocente e inconsapevole del pasticcio in cui stava entrando, ma oggettivamente non ci sono prove che indicano che sapesse qualcosa- e in effetti sapeva solo il margine, ovvero il modo in John Doe incastrò Duil e che portò lui i Naga, e anche tutte queste cose le ha sempre sapute dopo avvenute, non prima. Quindi è stato complice per omissione, non per partecipazione, in un certo senso. *Hermione Granger mode off*.)

Bella anche la domanda "Chi sei davvero, Tom?" che torna a presentarsi nella mente di Harry come un dubbio da sempre avuto e a lungo rimosso, ma che ora non si può più ignorare.

C'è un'aria di attesa in questo capitolo, nonostante sia il terzultimo capitolo, o forse proprio PERCHÈ è il terzultimo capitolo- il capitolo precedente al primo, epico Gran Finale dei tre Gran Finali della Saga. Il dialogo di Harry con Smith, l'insofferenza di Al chiuso ad Hogwarts, la prima parte del dialogo tra Harry, Smith, Ethan Scott e la direttrice (geniale l'idea di lasciare la seconda parte del dialogo, quella con LA rivelazione- almeno per Harry, che noi sappiamo già- e le reazioni alle varie rivelazioni nel prossimo, più carico di eventi e di adrenalina: accentua l'atmosfera di attesa nervosa da "a un passo del disastro" di questo capitolo) e infine il passaggio su Tom che, tra le febbri del delirio, si rende conto del PERCHÈ è stato influenzato per così tanto tempo dal Medaglione (cioè dalla Pietra). Si rende conto che quelli sono i suoi attimi che passerà da innocente o da vivo, e prima piange, perchè dopotutto nonostante tutti i suoi difetti e i suoi sbagli è solo un ragazzino di sedici anni che non ha mai affrontato né voluto affrontare nulla di simile, e poi si asciuga le lacrime e guarda il suo carceriere negli occhi con sfida, perchè nonostante tutto è nato e morirà orgoglioso.
"La cosa davvero ironica è che non hanno capito che Harry è un eroe. Non esiterà con me, se può salvare tutti…"
 La cosa davvero ironica, e triste, è che Tom non ha capito, dopo tutti questi anni, che Harry è prima di tutto un padre- anche e forse soprattutto di figli non suoi; perchè in fondo dentro di se' è ancora quel ragazzino orfano che viene deluso, abbandonato o sacrificato da ogni figura paterna che incontra nel suo cammino.
Se Tom ha avuto un'infanzia e una prima adolescenza tutto sommato serene e normali, è proprio perchè Harry non ha mai voluto "sacrificarlo per salvare tutti" o allevarlo come carne da macello come Silente fece con lui.
Però non biasimo del tutto Tom per credere che, in determinate circostanze, se messo di fronte alla possibilità di salvare il mondo il padrino prenderebbe verso Thomas la stessa scelta che Silente prese per lui più di venticinque anni prima. Dopotutto, tutti noi riproponiamo i modelli con cui siamo cresciuti, e Harry è stato cresciuto con il modello di un uomo abituato a sacrificare e che l'ha a sua volta spinto a sacrificarsi, "per il Bene Superiore". E anche se noi sappiamo che Harry non vuole essere un secondo Silente per i suoi ragazzi, non ha neanche fatto nulla per mostrare loro che rigetta completamente il modello di Silente: ha messo il suo nome a uno dei suoi figli, tra l'altro quello coetaneo di Tom, ha consegnato Tom alla stessa famiglia a cui Silente aveva consegnato lui e l'ha ripreso con se' a undici anni svelandogli la storia del suo passato a spizzichi e bocconi come- di nuovo- Silente fece con lui. Insomma, Thomas ha tutti i motivi, razionalmente, per credere che il padrino *potrebbe* sacrificarlo, ma noi sappiamo che *Harry* non la pensa così. Forse.
L'insistenza sul tema "Harry è un eroe/gli eroi non perdonano" mette in luce un dettaglio interessante, ovvero che Tom pensa che gli eroi, per essere tali, devono essere spietati. Questo, olte ad essere un'ulteriore prova, nel caso ce ne fossero bisogno, che Tom è 100% serpeverde (un Grifondoro penserebbe che gli eroi sono prima di tutto "fighi" e poi, per definizione, buoni, non spietati e terribili proprio in quanto eroi), illustra anche un aspetto del rapporto di Tom con il suo padrino che secondo me può essere generalizzato e assimilato a una dinamica che spesso accade
Nella recensione su Rose e Ron di tre anni fa (oddio, è già passato così tanto tempo?) ho parlato del fatto che, quando un figlio o una figlia mettono un genitore su un piedistallo, prima o poi arriverà una caduta che porterà dolore e delusione.
Ma cosa succede quando questa figura invece non cade, o perchè non può cadere, o perchè non gliene lasciamo la possibilità, o semplicemente perchè l'errore del conflitto non è suo? Succede che l'adulto in questione acquista la statura di una divinità temibile e giudicante, che guarda l'adolescente incespicare negli inevitabili errori della sua età grondando delusione, sdegno o furia.
Harry non è stato per Tom un genitore ma è stato comunque una figura di riferimento:
è stato colui che l'ha salvato, prima dal fuoco e da un Mangiamorte e poi dall'essere messo in orfanotrofio, e ha scelto la famiglia a cui affidarlo, e poi siccome questa famiglia era Babbana di erano cugini di Harry è stato il primo mago adulto che Thomas abbia mai conosciuto, che gli abbia dato conferma che persone come lui esistevano e non erano innaturali- è colui che gli ha rivelato del suo passato ed è l'unica persona a parte se stesso che Tom conosca ad essersi ritrovato in una situazione mortale da neonato che gli ha lasciato uno strano segno particolare sul corpo, e vari poteri tra cui una forza magica più forte del normale, la capacità di parlare coi serpenti e il ricordarsi cose ed eventi accaduti a pochi anni o mesi dalla nascita.
Per tutti questi motivi, è stato L'adulto Sul Piedistallo dell'infanzia di Tom; lo conferma Dudley quando dice che a Tom, in quanto primogenito, spettava di diritto la sua vecchia camera, quella più grande, ma che lui a cinque anni ha chiesto di essere trasferito nella ex camera del padrino, che sarà anche stata più piccola ma era stata di Zio Harry; lo confermano i ricordi di Harry su Tom bambino, lo confermano gli accenni di Ginny e altri personaggi.
Durante il corso di Doppelgaenger il rapporto tra loro si è incrinato, ma si è incrinato per colpa di Thomas, non di Harry, o almeno è così che Thomas ha percepito ciò che è accaduto (nel dialogo tra Tom e Al che inizia le rivelazioni tra loro, Albus chiede a Tom cosa Harry abbia sbagliato e Thomas risponde che in realtà è stato lui a sbagliare, e ha sbagliato tutto).
Da qui, la paura, anzi no, la convinzione, di Thomas che lo stesso padrino che lo portava sulla moto quando era piccolo potrebbe assolutamente sacrificarlo per salvare tutti gli altri. Soprattutto alla luce delle recenti scoperte su Tom.
Perchè durante l'adolescenza, i sentimenti di idealizzazione e ammirazione che un bambino può provare verso le figure di riferimento possono diventare odio, rabbia, o disfiducia. Anche e SOPRATTUTTO se l'adulto non cade o non viene fatto cadere dal suo piedistallo- rimanendo così in una posizione di superiorità, magari anche non voluta, dalla quale l'adolescente si sente giudicato e considerato manchevole.
(Recensione modificata il 24/08/2023 - 08:34 pm)
(Recensione modificata il 27/08/2023 - 12:55 am)

Recensore Master
30/06/20, ore 23:00
Cap. 49:

Finalmente un po’ di spiegazioni!
Sono contenta di riuscire a mettere insieme tutti i pezzi che sono venuti fuori nei capitoli precedenti e dare un filo logico ai pensieri ed alle ipotesi che mi ero fatta. Come immaginavo sia la Prynn che Ziel eraNo sotto copertura (Anche se, per quanto gli americani possono dirne, più che proteggere Tomas mi sembra che anche loro cercassero di portarlo dalla loro parte… Ma vorrei sbagliarmi! Anche perché se avessero avuto realmente proteggerlo, avrebbero dovuto parlare con gli inglesi dal principio per far sapere quello che loro già conoscevano da tempo - Magari non da subito, dopo tutto non si sa quanto sappiano realmente della Thule, ma sicuramente erano anni che conoscevano la vera identità di Thomas e della sua nascita… Almeno dal suo arrivo a Hogwarts ma probabilmente anche prima. Quindi sicuramente volevano ricavarne qualcosa anche loro da questo ragazzo.).Mi domando perché tutti abbiamo aspettato così tanto per fare una mossa… Di sicuro ce ne sono state due occasioni anche prima… Certo è che adesso le cose, anche se si sanno, sicuramente andranno sempre peggio. Con Thomas che deve uccidere Harry sotto imperio e Albus che lo sta andando a cercavate seguendo Fanny... Quanto ci vorrà perché Harry vengo a sapere della scomparsa del figlio lo vado a cercare? Sembra tutto molto una gigantesca trappola che aiuterà Doe nei suoi loschi piani.
Perlomeno da tutto questo si evince che né Albus, né la sua famiglia od Harry, avevano mentito sulla seconda persona presente l’omicidio della Prynn. Magari Zacharias Smith tenderà a credere di più al salvatore del mondo dopo questi avvenimenti.

Ho adorato quando Albus ha detto: “ Andiamo. Sei un tassorosso. Fidati. Lasciami in pace. “
(Vedo che dai molto peso alle case… Ogni volta specificando le loro peculiarità e come le persone che ci sono dentro finiscano per rispecchiarne ampiamente i canoni!)

E anche le parole tra Thomas e Albus: “Perché cavolo ascolti sempre canzoni che parlano di roba deprimente, accidenti a te! Questa parla di due tizi che si piantano.”
Un sospiro. Un colpetto sulla testa. “Sei superficiale. Parla della difficoltà di essere amati e di amare, Albus. La difficoltà di riuscire a stare assieme nonostante tutto. E ascolto questa roba perché le cose tristi, solitamente, tendono anche ad essere profonde.”
(Effettivamente hai ragione dicendo che le cose tristi riescono essere più profonde perché sono più sentite nel nostra sfera sentimentale… La tristezza tira fuori davvero il peggio è il meglio di noi)

“Tom capì che quelli sarebbero stati i suoi ultimi attimi da innocente. “ (È triste la consapevolezza di essere obbligati a fare qualcosa che ti ucciderà dentro… Soprattutto sapendo che sarai pienamente consapevole del gesto nonostante non sarà fatto di tua volontà. Poi per una persona come Thomas che è sempre stato padrone forte e deciso delle sue scelte. Spero proprio che possa avere una scappatoia in qualche modo anche se non credo che Doe glielo permetterà. Ma sperare è gratis no? Dopotutto penso e spero che anche tu sia una fan degli HAPPY ENDING.)
(Recensione modificata il 30/06/2020 - 11:02 pm)

Recensore Master
07/09/19, ore 20:50
Cap. 49:

Ben!! Sono contenta che Zacharias mostra un po di umanità xd
e io son dovuta arrivare a 49 capitoli per capire che il professore Lumacorno della scuola, non era l'originale xd ah beh xd

Oh mio dio!! Anche l'uomo morto, Immanuel, era un agente sotto copertura O.O

“Perché non avete condiviso prima queste informazioni con noi?” Sbottò Smith. “Ho passato quattro giorni a brancolare nel buio con i miei uomini!”
ahhahh amo le sfuriate di Zacharias!

Beh, ammetto che avrei voluto che Harry scoprisse tutto da solo..e invece questa volta no xd ma devo rendermi conto che..non è più un adolescente xd
cooomunque, questo Doe è davvero uno stronzo! Ma faccio ancora fatica a inqudrarlo bene! Sembra uno stronzo ma non del tutto crudele, l'ha trattato abbastanza "bene" diciamo che temevo peggio, ma mi ha irritato molto nel finale.

E ora vediamo cosa succedrà, manca poco alla fine :)
Spero però che Harry torni a collaborare con Ron! Mi manca!!
(Recensione modificata il 07/09/2019 - 08:50 pm)

Recensore Junior
20/06/12, ore 18:52
Cap. 49:

Oddio, siamo quasi alla fine. Mi ero abituata al recensire questa storia, e mi mancherà farlo.. ma stai pur certa che continuerò a romperti recensendo le altre che fanno parte di questa saga, e anche qualcos'altro.. chissà.
Per quanto riguarda questo capitolo, posso solo ripetere che ti adoro!
Smith resta un tronfio idiota insopportabile, ma almeno sa quello che fa. Pur ammettendo che ha sbagliato, che l'indagine sta naufragando e pur accettando l'aiuto di Harry, resta comunque Zacharias Smith, il pallone gonfiato.
Non avrei potuto immaginare che uno Smith timoroso di entrare nell'ufficio del Direttore, cioè.. della Direttrice. XD
Finalmente, grazie anche Scott - l'agente americano -, tutti i nodi vengono al pettine. Purtroppo, in questo caso, le mie supposizioni erano esatte. E fortunatamente Harry ancora non sa qual'è, per così dire, la missione di Tom.
Continuando, Al in questo capitolo è a dir poco fenomenale.
Prima quasi perde le staffe con Rose, e fa intervenire Zabini in suo soccorso. Zabini, però, si rivela un osso duro. E' un amico, certo, e lo sostiene, ma è pur sempre attratto da lui e continua a volerlo convincere che Tom è la persona più indatta a lui. Mio caro Michel, quanto ti sbagli!
Poi quando Al ha confuso il povero Tiratore, beh, è stato fantastico. E' uscito il lato Potter, quello pronto a tutto per far andare le cose nel verso che si vuole.. solitamente quello giusto.
E poi, riecco Fanny! Naturalmente la fenice sa dov'è Tom, come sapeva dov'era Harry al secondo anno. E se Fanny si presenta al cospetto di Al è perchè lui è puro di cuore.
Tom mi fa pena, così mistrattato dal crudele Doe (un Metamorphomagus, eh?). Mi è piaciuto tantissimo il pezzo in cui riflette sul fatto che una volta indossata la Pietra della Resurrezione diventerà cattivo anche lui, non potrà più tornare indietro e perderà tutto ciò che di più caro ha al mondo. Al, e la famiglia.
Sembra che sia arrivato il momento per lui di uscire dalla grotta, sotto imperio, forse però Fanny ed Al riusciranno ad arrivare in tempo.
Forse non lo salveranno, ma riusciranno a prendere tempo mentre agli adulti viene un colpo di genio e correranno a salvarli tutti quanti. O, in fondo, Al è VERAMENTE il figlio di Harry Potter e la parte del salvatore toccherà a lui.
Non vedo l'ora di saperne di più!
Baci,
Jane.

Recensore Junior
17/03/12, ore 17:49
Cap. 49:

Smith... ascoltare prima quello che la gente ti dice e fare meno lo spaccone no? Idiota!
Oh Zab, mi caschi con così poco? Lo dovresti aver capito che Al non lascerebbe andare Tom per nessuna ragione al mondo. Eppure continui con questa storia del "lui è un estraneo e bla bla bla".
Povero Al, nessuno lo capisce! Tranne Fanny (perché è Fanny, vero?) che è un essere veramente intelligente u.u
Povero Tom, usato da tutti! Non credo che "essere la chiave" sia una cosa particolarmente bella... E poi ora è anche sotto imperio... diciamo che è fregato, ecco u.u

Recensore Veterano
07/01/12, ore 17:10
Cap. 49:

Eccomi qui per recensire il capitolo di oggi!
Caspita, quasi non ci credo che mi mancano solo quattro capitoli alla fine! O.O
Non saprei come fare senza i tuoi personaggi, se non fossi rassicurata dal fatto che c'è un grandioso seguito a questa storia!

Comunque, riguardo al capitolo di oggi, lasciami dire che ti adoro! Non so come fai, ma riesci a conquistarmi in modo grandioso! Era tanto che non leggevo più tutta di seguito una storia così coinvolgente!
La scorsa recensione ti ho detto che odiavo Smith e che amavo odiarlo... oggi ti dico che sei un genio a trattare i tuoi personaggi perché sono sempre imprevedibili proprio come l'essere umano! Già nel capitolo passato Smith comunque mi sembrava un tipo che sapeva fare il suo lavoro; mi ricordava tanto l'investigatori di polizia ottuso di Scotland Yard (non ricordo il nome!) che si contrappone al geniale Sherlock Holmes e che non capisce mai un tubo di come siano andate davvero le cose. In questo capitolo mi hai confermato che sei un genio perché Smith mostra un altro lato del suo carattere, senza perdere la connotazione originaria di "gran pezzo di stronzo" (scusa il termine, ma proprio ci sta!). Insomma, qui ho apprezzato la sua volontà collaborativa e la sua capacità di condividere le informazioni con Harry senza troppi problemi (riesce comunque ad ammettere di aver sbagliato, e in questo lo apprezzo, visto che è una cosa che io non so fare!), ma non smette di essere l'odioso Smith che ci hai presentato al capitolo precedente e che deriva direttamente dalal Rowling. Insomma, ancora una volta hai saputo creare la versione più matura dei tanti personaggi che ho amato (e anche odiato!) nella saga canon.
Non smetterò mai di dirtelo, sei grandiosa!

Diciamo subito (anche se non sto andando in ordine!) che il pezzo in cui arrivano i chiarimenti dal goveno americano è fantastico, sia perché l'agente Scott è americano-inside in modo davvero grandioso, sia perché mi è stato molto utile per rimettere tutti i tasselli della trama al loro posto. Cioè, ormai avevi spiegato quasi tutto, ma leggerlo così in ordine mi ha dato sicurezza.
E mi ha anche fatto capire che sei un vero genio per aver architettato una storia tanto complessa!
Inoltre mi piace un sacco l'idea che si esca un po' dai (soffocanti) confini inglesi, coinvolgendo non solo Germania a vecchio continente, ma addirittura i sevizi sereti americani! E, già che ci sono (anche se non c'entra un tubo!), voglio dirti che mi piace parecchio il modo in cui hai fornito il mondo magico di un'organizzazione capillare ed efficiente che ricorda molto quella babbana. Dipartimenti, sezioni, sottosezioni, ordini restrittivi e legge magica... era un aspetto che trovavo un po' carente nei racconti della Row e che apprezzo molto nella tua storia.

Passando ad altro, Al che condonfe il Tiratore Scelto è grandioso! Soprattutto quando dice di capire James che si esalta a compiere idiozie che potrebbero procurargli un'espulsione a vita! E niente male anche la presunzione (o sarebbe meglio dire la speranza) che sia un tassorosso fiducioso! XD
Miki farebbe meglio a stare zitto, a volte... non so se il suo era un commento mirato a staccare Al da Tom, ma è stato davvero poco felice. Non riesco mai a capire se la sua amicizia sia completamente disinteressata; certo è che Al avrebbe bisogno di veri amici che non lo compatiscono e che si fidino di lui quando lui si fida di Tom (che pensiero contorto!).
Fantastico l'intervento di Fanny! Mi stavo crogiolando nel dubbio riguardo a come avrebbero fatto a rtrovare Tom, ed ecco che tu te ne esci con questa idea geniale! Lasciami dire che è una trovata grandiosa... io non ci avrei mai pensato! Infiniti complimenti per la fantasia!

Oddio, povero Tom! Mi fa pena conciato in quel modo... vorrei tanto poterlo aiutare, vorrei che per lui le cose non si mettessero male! Perché ho come l'impressione che succederà qualcosa di catastrofico alla fine della storia?
Uff... certo che Doe (o il Camaleonte, come lo chiamano quegli psicopatici degli americani!) è proprio un gran ******** (parolacce censurate!). Però lo adoro! Hai creato un cattivo spaventoso ed è bello quando ne trovi un così in una storia... non quei cattivi mossi da smanie di conquista senza senso, ma uno di quei freddi calcolatori senza scrupoli e con la coscienza più nera di un pozzo senza fondo!
Spero solo che Tom non abbia ragione su di Harry... che non sia davvero un eroe, che non lo scarifichi per salvare tutti. Tom non se lo merita.
E nemmeno Al.

*sperando in un lieto fine*, vado a sbirciare anche il prossimo capitolo oggi! Sono troppo curiosa!
Se riesco ti lasci anche la recensione!
A presto,
Beatirx

Nuovo recensore
23/05/10, ore 20:55
Cap. 49:

Siamo quasi alla battaglia, che emozione! E finalmente ho capito l'intreccio della storia!
Spero proprio che anche Albus darà il suo contributo per salvare Tom, sarebbe bello se per una volta non fosse Harry a salvare tutti.

Recensore Veterano
23/05/10, ore 19:49
Cap. 49:

dimmi che non è vero. dimmi che fra due capitoli questa fic NON finisce. forse non ti sei resa conto dei livelli a cui sono arrivata:ogni giorno controllo per vedere se hai postato qualcosa di nuovo. e se anche non l'hai fatto rileggo mille volte i capitoli che mi sono piaciuti di più. e sento tutte le canzoni che sono legate a questa fic. hai una vaga idea,ora? ora...cosa farò quando tutto ciò finira? a parte questi dubbi amletici...il capitolo come al solito è bellissimo. prima cosa (te lo ripeterò ma è una delle cose che per me contano di più) è scirtta da dio...in secondo luogo riesci ad esprimere bene le emozioni di ogni personaggio. l'incontro tra harry e smith è forse la parte che mi è piaciuta di più...perchè fa vedere i lati negativi di essere un eroe. ho sempre pensato che harry non fosse simpatico a tutti ed è giusto che sia così...molte volte le persone possono essere fraitese. finalmente i nodi vengono al pettine (la prynn che era un agente americano,tom nato morto etc.) e per questo penso che harry bello che frastornato. se si conta poi che fa poco il suo caro nipote cercherà di ucciderlo è davvero un quadro idilliaco! anche se penso che tom non abbia messo in conto l'amore che harry ha nei suoi confronti. sono sicura al 100 per 100 che harry non alzerà mai la bacchetta contro tom. piuttosto si fa uccidere...lo vedo molto come silente u.u albus mi piace molto in questo capitolo...sopratutto quando è acido :D non so perchè ma mi piace molto quando risponde a tono...e quando non fa il bravo bambino e confonde l'auror-tassorosso. chissà adesso dove lo porterà la fenice e se farà in tempo a salvare tom. lo spero. a presto
trixina
ps: bellissime le fan-art...sopratutto quella di harry! xD fai i complimenti alle autrici :P

Recensore Junior
23/05/10, ore 19:06
Cap. 49:

Postilla: dimenticavo di dire che trovo sempre bellissimi i pensieri di Harry, così reali.
E la scelta di Fanny, davvero poetica, sembra quasi che lo spirito di Silente, tramite lei, non abbia abbandonato la scuola e ogni singolo alunno, presente passato e futuro.
I pensieri di Tom prima dell'imperio... fanno stringere il cuore, come sarà bello per lui "risveglarsi" e sapere che Harry l'eroe non potrà prendere il sopravvento su Harry il padrino?
Che l'amore di e per Al riesca a spezzare l'incantesimo?
Che uno scontro tra i due sia inevitabile? mi riallaccio ai sogni in cui Tom vedeva se stesso aggredire Al.
Il finale si prospetta elettrizzante!

Recensore Junior
23/05/10, ore 19:01
Cap. 49:

Eccoci a quanto pare nelle prossimità del finale, solo due capitoli ci separano dalla conclusione di questa bellissima storia.

Tanto per cominciare direi che una buona storia chiama buone recensioni, quindi siamo pari ;) e poi cosa intendi quando dici di approfondire Rose/Scorpius nella seconda parte? ti riferisci ad una prossima storia che fungerà da sequel a questa?
Just can't wait!

Tanto per non dire che ti faccio solo complimenti inizierò annotando due cose che non mi sono piaciute: la prima, un'inezia in effetti, è nel momento in cui, parlando di Tom e del tempo che trascorre in prigionia utilizzi tra parentesi l'espressione "mesi, anni?"
L'avevo trovata molto efficace nello scorso capitolo la prima volta, ma già lì h'hai ripetuto più volte, e poi ripetuto anche qui mi è sembrato decisamente sovrabbondante.
Seconda cosa, Al che prende la scatola dal Tiratore. Ammetto che era necessario da un punto di vista narrativo il momento in cui Al prende gli oggetti di Tom, il suo senso/bisogno di ribellione (già visto comunque nell'interrogatorio) che sottolineano il suo stato attuale. Solo che non riescoa trovare credibile, soprattutto in una storia sempre così attenta ai dettagli come la tua, che un Tiratore, comunque adulto, comunque addestrato etc possa farsi far fesso da uno studente.

Per il resto il capitolo si mantiene agli alti livelli cui ci hai abituati in questa progressione di storia.
Gli "spiegoni" sono sempre difficili da gestire perchè rischiano di sembrare troppo forzati, tu invece sei riuscita a gettare una certa luce di chiarezza nella storia, ricapitolando le questioni in vista del finale in maniera efficace tramite i dialoghi Harry/Zacharia (che si è conquistato il diritto di esistere, anche se odioso!) e quello con l'agenta americano.
Brava!

In trepidante attesa del finale :)

Recensore Master
23/05/10, ore 17:20
Cap. 49:

lo sapevo, lo sapevo che fanny non era tornata per niente!!!
questo capitolo è sensazionale...temo sia uno degli ultimi, vero?
perchè a questo punto credo siamo arrivati alla resa dei conti...
è incredibile tutto il racconto del ministero americano...davvero incredibile!!!
di sicuro, però, la parte che ho preferito di più è stata qella dedicata a tom, ai suoi ultimi momenti di lucidità.
hai reso ancora una volta in modo ineccepibile i suoi sentimenti facendomi quasi commuovere pensando a come si debba sentire all'idea di non vedere più al.
mi fa veramente troppa tenerezza pensarlo debilitato nel corpo e nella volontà, incapace di opporre la benchè minima resistenza all'imperio.
riguardo a questo inacntesimo mi sono sempre chiesta una cosa: può l'amore verso una persona che potrebbe esserne vittima riuscire a scioglierlo?
in fondo l'amore di lily ha salvato suo figlio harry dalla ben più potente maledizione "avadakedavra"...ho sempre pensato che se Voldemort l'avesse messa sotto imperio, non sarebbe comunque stata capace di uccidere il figlio.
comunque per vedere come va a finire devo aspettare il prossimo capitolo...
i complimenti, invece, arrivano subito...perchè ogni volta tieni col fiato sospeso, perchè rendi immortale l'amore di albus potter e tom, i migliori personaggi originali di cui abbia mai letto:)
altovoltaggio

Recensore Veterano
23/05/10, ore 16:32
Cap. 49:

ciao ancor più brava! che tristezza però, ma se siamo all'arrivo va bene! mi spiace per zabini, tutto sommato è bravo,e non credo che tom conosca veramente il suo padrino. strano vero che fanny è rientrata in campo? mi sono fatta alcune mezze idee, ma tanto so già che tu le stravolgerai. alla prossima pheeny

Recensore Junior
23/05/10, ore 15:35
Cap. 49:

grandissima, diciamo che se prima pensavo di aver capito qualcosa ora mi sono persa di nuovo...doh! hai alimentato ancora di più la curiosità verso la storia.

Tom secondo me si sbaglia su cosa sceglierà di comportasi Harry, però siccome sono stufa di sparare ipotesi che regolarmente non vengono confermate aspetto la fine per scoprire se ho ragione ;)

a settimana prossima
BRAVA