Recensioni per
Ignorance. There's something we don't know.
di CieloSenzaLuna
Credo che la protagonista avesse decisamente bisogno di ragguagli sugli eventi avvenuti nel mondo durante la fase in cui è vissuta al riparo dal mondo (e dalle sue brutture, certo non che la vita la villaggio fosse rose e fiori, ma almeno c'era solo l'asstio degli abitanti e non la possibilità di finire nel mirino di un gruppo che ha come ragione di esistere lo sterminio suo e delle sue consimili), si può dire però che il mentore non sembra particolarmente comprensivo nei suoi confronti, irride la sua forzata ignoranza e crede di avere più fascino mostrando trucchi che se fossero notati da occhi indiscreti potrebbero causare seri problemi al duo (forse lo fa per fare colpo sulla conoscente, ma il rischio è comunque troppo alto), comunque è servito alla ragaza per aprire una finestra su una realtà quanto meno inquietante, da una vita ai margini si vede profilare la possibilità di entrare in una sorta di grande gioco fatto da attori molto importanti (e sapere che anche il governo ne è parte attiva non deve essere stato piacevole), interessante la parte sulle streghe indaco, una specie dal comportamento molto opportunista, e perdipiù pronta a liberarsi dei consimili della protagonista (tanto loro non credono di correre pericoli, data la loro abilità mimetica). |
Eccoci qua, con immenso ritardo e mi scuso. |
Ciao! Allura, ho letto due capitoli in una volta, nonostante il caldo - Chère, ringraziami. Sul serio. |
Mi pare che questo capitolo sia come diviso in due parti, in cui la protagonista si trova scissa come sulla dogli adi un confine al contempo timorosa e desiderosa di varcare, o meglio, nei capitoli precendeti aveva fatto vcari passi di un cammino che l'aveva resa partecipe di una sua particolare qualità che poteva renderla padrona di qualità particolari ma alc ontempo passibile di esposizione a rischi, ma si rimaneva nei campi della teoria, e la protagonista non sempre era pronta a seguire gli insegnamenti di quella particolare maestra, ora invece sembra proprio che gli eventi stiano precipitandoe ed occorra passare all'azione o comunque sincerarsi di cosa voglia dire davvero la sua condizione, ho trovato ben scritta la scena del saluto alla madre, posto tra l'indecisione se debba essere un arrivederci o un addio, e che vede nel dialogo un chiarimento dei rapporti nonm sempre idilliaci tra le due, sia per ragioni oggettive che soggettive, ma ora che si avvicina la prova queste cose devono essere messe in secondo piano, la protagonista credo abbia bisogno di chiudere il rapporto con il passato per poter gestire il presente e affrontare il futuro. |
In primis ben tornata. |
Ciao Chère! Che bello! Non ci potevo credere quando ho visto che hai aggiornato :D Mi sono precipitata a leggerti. |
Stavo cercando belle storie soprannaturali e vedo per prima Ignorance, pensavo di avere allucinanzioni, ma è tutto vero! Sei tornata! |
E' quasi passato un anno. Io aspetto e non mi muovo da qui finché non posti, dolcezza. |
Ho letto anche questa, alla fine. Be', che dire? Non vedo l'ora che continui. Mi piace da morire e spero che torni ad aggiornare presto. Come che sia, ti aspetterò. |
Tanti auguri di ogni bene sia dal punto di visto scolastico che sportivo, con la speranza che nel frattempo tu possa attendere al resto dei capitolo che riguardano la storia di Kima e della sua (ri)scoperta della propria natura. Credo che la tua decisione sia molto saggia, non si possono fare molte cose e farle bene, non fosse altro che per lo stress e l’ansia in cui si rischierebbe di incappare, una volta con la mente più libera da impegni “pratici” anche la Musa se ne avvantaggerebbe (e le idee di cui parli avrebbero tempo per maturare ed essere applicate). |
Eccomi! Certe volte la vita sa sorprenderti. Con quelle sue infinite peculiarità, ammassi di galassie stellari, tra i suoi pensieri, le sue sensazioni, i sentimenti che la animano, il fruscio delle foglie al pari con il battito di un cuore innamorato. Che ci vuoi fare?E' la vita. E' fatta di parole, di musica, di gote rosse. Molti sanno apprezzare le guance rosse, di meno la musica o le parole. Le parole. Ci circondano. A me fissano dal dorso della mano, su cui ho scarabocchiato a penna meravigliosi suoni greci. A un altro possono fissare da un muro coperto di graffiti, o da uno schermo di un computer. Fatto sta, che noi facciamo parte di parole. Magiche. Indissolubili. In questo momento, le TUE parole mi stanno riempiendo il cuore. Rileggo di Kima, dell'essere diversa, dell'amare il calore di un fuoco, e di un cuore. E sorrido. Vedi? Le parole fanno piangere. Le tue parole fanno piangere. Non sono molto competente in questo campo, ma, almeno a livello sensitivo, di passione, credo che questo capitolo sia uno dei più belli della storia. Speriamo in un bis! ;) Besos, Chiara <3 |
Nel quadro della struttura narrativa presente nel capitolo in questione uno dei momenti peculiare mi pare che sia stato quello del risveglio della madre della protagonista, alla quale la voce- mentore ricorda che non deve sapere nulla di quello che sta avvenendo (segnano un’altra importante cesura tra quello che la ragazza è attualmente e quel che deve diventare, se era relativamente facile tenere il segreto con quelli del villaggio, credo che sia alquanto diverso avere un atteggiamento simile con la madre), ho trovato molto interessante la parte che spiega come mai una strega, pur vivendo di solito quanto un essere umano, può riuscire ad acquisire come un surplus di esistenza, sia pure sotto forma di esistenza umbratile (o, per usare un termine tipico del lessico occultistico, “eterico”) come anche quella in cui si parla di un Consiglio formato dalle streghe più potenti come organo decisionale e di coordinamento di questa particolare comunità. Anche la parte successiva, dedicata alle fitte che deve soffrite la protagonista e la sua guida, visto come avvicinarsi di un’altra strega, m’è parsa scorrevole e bene impostata, soprattutto per come viene trattato il tema del dolore, ovvero come fase di passaggio per l’arrivo di qualcuno che potrà avere un ruolo importante in seguito. |
Sono curiosa di conoscere l'alleata :D |
*E arriva con i Nickelback in testa, grazie alla coccola* |
A mio modesto avviso trattasi di capitolo in cui mi sembrano fusi abbastanza bene vari elementi, come il particolare domestico-intimistico della protagonista che rovista in casa trovando ricordi familiari lontano nel tempo e nello spazio, nel quale i componenti della famiglia di Kima vivevano in un altro ambiente, che dalla descrizione sembrerebbe molto più accogliente dell’attuale (o meglio, viene percepito come tale dalla protagonista, che deve vedersela in un contesto sociale che da quel che ho capito sembrerebbe quello di una piccola comunità rurale chiusa, poco aperta verso l’esterno o comunque estremamente refrattaria verso quello che può essere definito insolito, anche storicamente la caccia alle streghe colpiva solitamente persone considerate ai margini, che erano meno difendibili e per le quali nessuno avrebbe mosso un dito). |