Recensioni per
Il cielo cade
di Silent Night
Anche la storia dei Desaparecidos è molto toccante e fa riflettere... |
Wow. |
Oh, da ora, quando ci sarà vento... Mi ricorderò di questo bambino e di tutti gli altri bambini che erano nel vento. |
Bellissimo questo primo capitolo, bellissimo e commovente, davvero. |
Buon pomeriggio, cara. E' stata una sorpresa ieri rilegger questa raccolta e per caso trovar due nuovi capitoli, che dire, la mia espressione è cambiata di punto in bianco <3, ma torniamo al motivo che mi ha portata a scriverti questa recensione. |
Privjet! |
Premetto che, rispetto al solito, non mi è piaciuta più di tanto. Non per il contenuto, perchè quello invece mi è piaciuto parecchio, ma l'inizio l'ho trovato un po' pesante per il ripetersi frequente della parola "giù". Per il resto l'ho apprezzata! Alla prossima poesia <3 |
Spettacolo... poche righe ma sei riuscita a farmi venire i brividi.... aspetto il prossimo capitolo con ansia! |
Come sempre riesci a trattare temi profondi in una maniera a dir poco splendida. E' un peccato che questo capitolo non abbia alcuna recensione, perchè merita, lo dico sul serio. E non soltanto perchè sei te, ma perchè davvero, una cosa che contiene questa frase "Dalla lama di chi ha nelle vene lo stesso sangue." dimostra che tu hai capito tutto. Spesso l'ignoranza induce a non far vedere le cose più ovvie, ed è quello che è successo agli ebrei nei campi di sterminio. i Nazi non erano incentivati dall'odio, o meglio lo erano, ma l'odio era prodotto da una profonda ed incolmabile ignoranza. Hitler e nessuno per lui s'era accorto che il sangue di quella gente era uguale al loro, che stavano uccidendo innocenti che non avevano colpa se non quella d'essere stati messi al mondo. E con quella frase hai dato il meglio di te. Complimenti Vì <3 |
E continua a non aver limiti. |
Ed è probabilmente di questo che avevano paura quegli sciocchi che pur sapendo hanno perseguitato, paura di veder di fronte ai loro occhi qualcuno che andando incontro alla propria fine non aveva paura ma semplice disprezzo per coloro che continuavano ingiustamente a perseguitare i propri compagni. |
Privjet. Questo capitolo mette in luce molti problemi, come ad esempio il fatto che ancora oggi ci siano persone che sarebbero pronte a ripetere la storia da capo e che ancora inneggiano a certi dittatori. E ti viene da domandarti perché giunti al 2010 con tutti i passi avanti che si sono fatti, ancora su questo punto molte teste siano ferme sul concetto di razza inferiore e razza superiore. Del resto cosa si vuole pretendere, il 1945 è stato soltanto l’altro giorno (ovviamente sono sarcastica). Siamo andati sulla luna, comunichiamo da qualunque angolo del pianeta eppure su cose di importanza vitale come la tolleranza siamo fermi all’epoca dell’inquisizione. Purtroppo la grande dignità con cui gli ebrei (in questo, ma si potrebbero nominare gli armeni, gli indiani americani…) hanno non solo opposto resistenza ma anche sopportato certe vessazioni (termine riduttivo, meglio dire barbarie forse) annega ancora nel negazionismo e nell’ onnipresente ignoranza. Comunque spero che tanta gente si accora del tuo lavoro perché merita. Un saluto! |
Privjet. Questo brano mi ha lasciato le lacrime sulle ciglia, certo a me basta poco per commuovermi ma questo non sminuisce il tuo lavoro. Hai dato una voce ai pensieri che un bambino ha in testa ma ancora non può esprimere e non avrà la possibilità di farlo in futuro. Mi sembra sciocco dirti “brava”, quando si parla di questi temi, perché è chiaro che non stai scrivendo per esibizionismo, comunque sia sai usare bene le parole, e le usi per dipingerci. Un saluto! |
Privjet (ciao). Già dall’introduzione dimostri una sensibilità avvolgente, inviti con le tue parole morbide ma molto ferme il lettore a seguire la storia in uno stato d’animo inevitabilmente empatico. Quello che hai scritto è molto tenero, molto fiabesco e dolce, poi viene troncato con poche frasi di una realtà disarmante che ti lasciano basito sul momento, per poi infonderti quel malessere di stomaco quando cominci a metabolizzarle. Non è una critica, anzi! Forse anche il fatto di aver spiegato all’inizio la nascita di questa tua idea dimostra che ciò che scrivi lo scrivi con una grande coscienza ed è quindi impossibile per chi legge approcciarsi al testo con leggerezza, il che è chiaramente un bene. Ora basta dilungarmi. Un saluto! |
avevo sentito parlare dei desaparecidos, ma non sapevo bene la loro storia...adesso ne so qualcosa di più. e ti ringrazio, perché come è importante ricordare i momenti belli di una storia, quelli brutti chiariscono l'importanza ma soprattutto sono un monito per il futuro che non va mai dimenticato. |