Ciao!
Eccomi qui per "L'ABC delle Recensioni" del Giardino.
Ho scelto di recensire questa One-Shot per diversi motivi.
Il primo fra tutti è che, tra i fandom nei quali hai scritto, Harry Potter è quello che conosco meglio e quindi posso lasciarti una recensione - si spera - come si deve.
Poi ancora perché, giuro, non ho mai letto una fanfiction dedicata a Percy Weasley.
Non perché non apprezzi il personaggio, anzi... solo che le mie due OTP su Harry Potter mi distraggono parecchio e non ho mai pensato di provare a leggere qualcosa incentrato su altri personaggi.
Quindi ho deciso, grazie alla tua fanfiction, di cominciare a guardarmi un po' intorno e ho notato che di cose belle ne ho perse parecchie.
La tua OS ne è il perfetto esempio: dire che l'ho amata è estremamente riduttivo e credo che questa sia stata una tra le letture più piacevoli che abbia mai avuto da quando sono iscritta su EFP e no, non sto affatto esagerando.
Il tuo stile mi è piaciuto tantissimo: lineare, scorrevole e grammaticalmente corretto. Avrò notato sì e no una piccola svista ma ciò non ha minimamente influito sul mio giudizio.
Sono rimasta incollata allo schermo dalla prima all'ultima parola e, a fine lettura, ancora non credevo che fosse finita.
Ti giuro, avrei continuato a leggere ancora, ancora e ancora.
Mi sono sentita legata emotivamente a Percy durante tutto il racconto: ero con lui nelle sue convinzioni che poco per volta sono crollate, nelle sue titubanze, nei suoi momenti di stizza e nel suo dolore.
Era un po' come se osservassi il mondo attraverso i suoi occhi e provassi emozioni attraverso il suo cuore.
I personaggi, poi, li ho trovati perfettamente IC, complimenti!
Dopo aver parlato dello stile, passiamo alla storia vera e propria.
Mi è piaciuto molto il modo in cui è cominciata: con qualcosa che si sarebbe scoperto del tutto solo ad un certo punto del testo.
L'ho trovata un'idea azzeccata e interessante: ciò ha anche alimentato la mia curiosità.
Percy è un ragazzo sempre ligio al dovere il quale, se potesse, abolirebbe con un colpo di bacchetta le parole: "follia", "trasgressione", "spericolatezza".
É talmente preso - per non dire ossessionato - dal rispetto delle regole che addirittura reputa i suoi due fratelli, Fred e George, un disonore non solo per la scuola, ma anche - e soprattutto - per la famiglia, visto il modo in cui si comportano.
Un'altra cosa che ho apprezzato è stata il significato che hai dato alla piccola spilla e al bagno dei Prefetti una volta che Percy è diventato uno di loro: sono elementi, cose inanimate che però conferiscono un'aura potente a chi ne può usufruire.
Perché si può entrare nel bagno dei Prefetti e indossare quella spilla solo se si è un Prefetto e, di conseguenza, essere un gradino più in alto rispetto agli altri.
Poi ancora, ho amato il modo in cui hai delineato il rapporto che si crea tra Percy e lo Specchio Difettoso: il ragazzo è sicuro di non avere difetti ma, allo stesso tempo, è nervoso di mettersi davanti allo specchio e di scoprire la verità.
Ed è proprio qui che Percy vede - ma non vede - per la prima volta come stanno le cose: lo Specchio Difettoso fa la sua sentenza ma il giovane la "accoglie" con distacco, arrivando a pensare che l'unica cosa veramente difettosa sia lo specchio stesso.
La descrizione del luogo e dello specchio soprattutto è stata bellissima e ho adorato questa frase: "Sembrava voler ricordare a tutti che la perfezione non esiste, che niente e nessuno in questo mondo è perfetto".
Il bagno dei Prefetti viene descritto come una sorta di Paradiso all'interno di Hogwarts, un Paradiso al quale possono accedere solo pochi eletti.
Eppure, in mezzo a tutta quella bellezza, vi è qualcosa che stona, qualcosa che non si avvicina minimamente alla magnificenza del luogo che lo ospita ed è, appunto, lo Specchio Difettoso, il quale cattura l'attenzione proprio per la sua "inadeguatezza" rispetto a tutto il resto.
In una sola frase hai espresso un concetto talmente bello e ampio che sono rimasta a bocca aperta e, ancora una volta, hai delineato molto bene quello che è il pensiero di Percy, ovvero che la saggezza è un sinonimo di fiducia.
Come hai scritto tu, sicuramente Percy non è il massimo sotto molti aspetti ma, a differenza di altri, vanta la saggezza dalla sua parte e il fatto che tutti si fidano di lui.
Ciò è una cosa importantissima, perché ottenere la fiducia degli altri è una grandissima conquista.
Così, proprio come hai scritto tu: "Erano i Maghi più saggi a finire sui libri di storia, mentre i Maghi folli venivano ricordati soltanto per la sconsideratezza e la pazzia delle loro gesta". ---> qui si ha anche un rimando al "disonore dei Weasley" (Fred e George - correggimi se sbaglio).
Arriviamo alla seconda parte della OS, dove sono presenti lo scontro coi Mangiamorte, un flashback e un ritorno al presente.
Questa seconda parte è stata sicuramente quella con più phatos e tante lacrime da versare... un turbinio emotivo dal quale ho fatto fatica a distaccarmi.
Lo scontro coi Mangiamorte, come si svolge, come agisce Percy e i suoi pensieri li ho trovati descritti molto bene e, ancora una volta, mi sembrava di essere lì con lui, a combattere contro il Male.
Ed è proprio qui che Percy capisce di aver sbagliato, di aver voltato le spalle alla propria famiglia per rincorrere un sogno che alla fine gli si è ritorto contro.
Ha abbandonato la sua famiglia, quelle stesse persone che, nonostante tutto, lo hanno riaccolto senza esitazione.
E mentre la guerra continua, Percy, per la prima volta, sperimenta un po' di follia, facendo battute in mezzo a quel mare di paura e terrore.
Ed è proprio Fred ad accorgersi di questo, è proprio lui che, rimembrando il discorso che avevano fatto tempo addietro, capisce che il fratello maggiore è cambiato.
Ed è proprio a lui che dedica le sue ultime parole - a metà - prima di andarsene.
Il flashback mi è piaciuto tantissimo: non solo hai "coperto" una sorta di "buco", ma hai anche offerto a noi lettori un'altra occasione di rivedere Percy prima del cambiamento e delle nuove consapevolezze (grazie a Fred).
"«Guarda papà, Billy o Charlie… diresti mai che sono pazzi? Eppure le loro scelte in campo lavorativo sono tutt’altro che sagge. La loro “follia” li ha resi felici»" ---> Fred ha detto non solo delle cose giuste e vere, ma ha anche espresso, in un breve discorso, ciò che Percy non è mai riuscito a comprendere in tutta la vita.
I membri della famiglia Weasley sono normali nella loro follia perché, come ha detto Fred, è una follia buona che rende felici e liberi.
Hanno fatto di questa follia la loro quotidianità e la loro ragione di esistenza, una parte di loro che li rende ciò che sono.
La vera consapevolezza della follia arriva solo dopo la morte di Fred: Percy, durante la guerra, si è comportato come solo un folle avrebbe potuto fare e non se ne pente, anzi.
Sa che, essendosi comportato "da folle", è riuscito a fare del bene per gli altri e anche per se stesso, perché per la prima volta aveva agito con la spericolatezza del cuore e non con la razionalità del cervello.
"Forse perché la “follia” di cui parlavano lo Specchio e Fred non aveva nulla a che fare con la pazzia malata cui aveva sempre pensato Percy. Si trattava di una follia buona, che fa bene, che nasce dal cuore e che, pur contravvenendo a regole e stereotipi prestabiliti, ci rende felici e soddisfatti". ---> Altro pezzo che ho amato tantissimo e che descrive appieno tutto ciò che ho scritto sopra.
La parte finale, ovvero il dialogo tra George e Percy, chiude il cerchio che era cominciato con uno Specchio Difettoso che riprende il Prefetto sui suoi difetti e le sue mancanze.
Difetti e mancanze che, fino a quel momento, Percy non era mai riuscito a vedere.
Anche il dialogo che ha avuto con George l'ho trovato ben strutturato: il gemello rimasto gli dice che andrà a compiere azioni illecite in memoria di Fred (e quale modo migliore per commemorarlo?) ed è Percy stesso che gli chiede di andare con lui.
Ho trovato il dialogo bellissimo perché George non si sarebbe mai aspettato una richiesta del genere da parte del fratello maggiore e continua a marcare sul fatto che è "pura follia", che è "estremamente illecito", che "trasgrediranno un sacco di regole" ma a Percy non importa, perché finalmente ha capito che la follia può essere bellissima, se è ciò che ti fa stare bene.
E quale follia può essere più bella se non quella espressa per ricordare il fratello che non c'è più?
Davvero... MERAVIGLIOSO.
Bene, con questo ora taccio e mi dileguo, penso di averti tediata abbastanza... credevo che con una recensione media ce l'avrei fatta, ma questa OS mi ha preso talmente tanto che alla fine ho pensato che non sarebbe bastata per esprimere tutto ciò che ho provato durante la lettura.
Motivo per il quale è saltata fuori una recensione più lunga della Muraglia Cinese... una follia... ma mi ha reso felice!
Ancora tantissimi complimenti per questo capolavoro, è stato un immenso piacere leggerti!
Jill ~ |