Sì, come hai detto tu ci sono delle mancanze ma come prima Drabble è davvero un ottimo lavoro, la mia prima non aveva un inizio, un senso e neanche una fine a dire il vero xD
Non ho molto altro da aggiungere, quel che avevo da dire lo sai già!

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Molto intensa, devo dire. Questo spogliarsi, ipotetico, per attirare l'attenzione lo trovo calzante.
Merope è una donna finita, alla deriva e con il cuore spezzato, trovo tu l'abbia descritta bene.
Brava!
Payton

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Bellissima, veramente molto intensa e ben costruita!!

Mi è piaciuta molto, il dolore e lo sconforto di Merope sono tangibili, concreti.

Davvero un'ottima storia!! =)

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Bella! Toccante e commovente.
La povera Merope, maltrattata fisicamente e psicologicamente per tutta la sua esistenza, rifiutata dalla sua famiglia e da quello che credeva l'amore della sua vita; Si percepisce tutta la sua fragilità, mentre vaga per la strada senza meta, sentendosi praticamente invisibile.
Davvero bella!
Sei brava a scrivere le drabble, soprattutto visto che sei all'inizio!


Un piccolo appunto: penso che in questa frase ci sia una discordanza temporale
"L’amavo e credevo che l’amore può tutto"
Un baciotto e complimenti di nuovo

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Bella drammatica come piacciono a me! Posso osare? Il tuo pezzo migliore? Forse perché io sono una destinata alle catastrofi e continuerò a preferire gli animi complessi e malvagi a quelli buoni e lineari? Oppure perché nella scarna semplicità hai dovuto concentrarti di più sul significato delle singole parole? Qui non si parla più di sentimenti in senso lato, ma di emozioni in modo particolare. Hai scelto un momento e ci hai descritto quei pensieri, amari, reali, duri 'come l'asfalto'. Si percepisce la solitudine, la rabbia, e anche quella follia nascosta e latente.
Viva le drabble a questo punto!

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Davvero bella questa storia, complimenti. Nonostante sia breve sei riuscita a dare una splendida e realistica immagine di Merope, di cui si sa ben poco. Hai reso bene l'idea della sua disperazione e sensazione di essere inadeguata in qualsiasi occasione e con chiunque, di essere praticamente invisibile... Mi è paicuto particolarmente il momento in cui pensa addirittura di andare in giro nuda per vedere se finalmente qualcuno la nota. Brava^^

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Vaga disperata, con suo figlio che aspetta di nascere. Suo figlio che è ancora troppo piccolo, che non è Lord Voldemort, ma è solo Tom. Eppure lei già sa che non potrà mai fare niente per lui, per rendere la sua vita migliore. Perché lei vive ai margini della società, cammina per strada, ma nessuno la vede davvero.
La storia è molto intensa, un genere ed una roxy diversi da quelli a cui siamo abituati.
Dovresti scrivere drabble più spesso, esercitandoti a stare dentro le 100 parole, perché secondo me ti riescono benissimo.
In poche parole hai descritto il suo stato d'animo perfettamente.
E la frase finale..."Non mi resta che continuare a camminare. "
Non è forse quello che facciamo tutti? Continuare a camminare, nonostante tutto...

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Finalmente qualcuno che viaggia sulla mia stessa lunghezza d'onda!
Merope Gaunt merita rilievo non soltanto in quanto madre biologica di Voldemort, ma secondo me anche come 'causa' del completo disinteresse del figlio per tutto quello che riguarda l'amore. Non mi scorderò mai il momento in cui, in un ricordo estratto dal Pensatoio di Silente, Tom dice che secondo lui sua madre non poteva essere stata una strega, altrimenti non sarebbe morta...
Non so perché, ma in quella frase mi sembra di vedere uno strano bisogno d'amore, forse nascosto, che poi scompare perché dentro di lui qualcosa si è spezzato. Insomma, penso che Merope Gaunt sia la chiave per scoprire che Lord Voldemort non era cattivo e basta - altrimenti non sarebbe neppure stato un personaggio di grande spessore - ma che dietro ogni comportamento si nasconde qualcosa di diverso.
Questa flash (perché non è una drabble, proprio no XD) mi è piaciuta davvero tanto: si respira quasi un'atmosfera di follia, sin dal momento in cui Merope sente il desiderio di spogliarsi, per poi cambiare idea, soltanto per attirare l'attenzione. Si percepisce tutto il bisogno di essere notata e di essere trattata da donna, da persona, almeno per una volta; magari godere della bellezza della vita per qualche secondo.
E poi la voglia di ridere come un'isterica...
Il rifiuto di suo figlio, che è insito dentro di lei sin dalla gravidanza, e che poi la porterà a rinunciare anche alla propria sopravvivenza, a disinteressarsi persino del suo amore materno...
Insomma, hai dipinto Merope in pochissime parole, qualcosa che nessuno aveva mai tentato - o forse sì, ma questa è la prima che leggo - e mi sembra che ti sia riuscito in modo esemplare.
Mi scuso davvero tanto: ti ho scritto un romanzo al posto di una recensione, ma personalmente a me i commenti lunghi piacciono. E' una cosa che gratifica gli scrittori, almeno secondo la mia modesta opinione.

Questa storia merita assolutamente di stare tra le mie preferite.

Un bacio!

Claire
(Recensione modificata il 27/01/2011 - 07:22 pm)

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