Dopo giorni di lettura intensiva ritengo sia giunto il momento di lasciare una recensione, te lo meriti pienamente.
Innanzitutto vorrei metterti al corrente del fatto che mi piace molto il tuo stile: preciso ma non noioso, sai essere concisa ma senza risultare sminuente; molto brava.
A tal proposito, non posso non renderti partecipe del mio estremo coinvolgimento in questa introspettiva ed affascinante fan fiction.
Un ribelle e viziato diciannovenne che, dopo una delle tante bravate, viene finalmente punito.
È notevole come progressivamente (e coerentemente, oserei aggiungere), un ragazzo così chiuso e scorbutico riesca ad aprirsi a nuove prospettive e stili di vita, chiudendo con il sesso occasionale -che, a detta dei ragazzi, è veramente qualcosa di sublime- e ad aprirsi all'amore -che, come tutti sappiamo, comprende tante complicazioni e afflizioni-.
Ho apprezzato quasi tutti i personaggi a partire dall'allegria coinvolgente di Nicco che sogna tutto ciò che Tom già ha (o ha avuto?) ma che ha quasi sempre ignorato, apprezzandolo solo superficialmente, finendo con la malinconica storia di John che, nonostante tutto, sorride nascondendo i suoi fantasmi interiori.
Il ragazzo brasiliano, devo ammettere, è stato il mio personaggio preferito in assoluto, forse perché un po' mi assomiglia. Certo, non dico «amico» ogni due parole, ma devo darmi atto di essere una persona molto solare e che si impegna a risolvere i problemi cercando di semplificarli e rendere il tutto sempre più positivo, ma se dovesse succedere qualcosa di negativamente irreversibile -per loro la gravidanza di Kay- crollerei proprio come il nostro "amico" ricciolino.
Personaggio -purtroppo- secondario ma comunque che ho apprezzato è appunto la cugina di Tom, un personaggio solare ma al contempo maturo. È un peccato che non si sia potuto leggere un po' di più su di lei ma, del resto, il protagonista doveva essere il Kaulitz.
A proposito di personaggi primari, Norah è una ragazza che, nella sua semplicità, ho apprezzato molto.
Non avrei mai immaginato che dietro a una persona così "ordinaria" si sarebbe potuto nascondere un trascorso così agghiacciante. Del resto, non me lo sarei aspettata da nessuno dei personaggi della storia, tanto meno da quel babbione di David, nonché unico personaggio verso il quale non ho provato enorme simpatia. Effettivamente, in ogni storia che si rispetti c'è l'antagonista e, se nelle favole vi troviamo l'orco, qui abbiamo un soggetto che vi si avvicina molto.
Il fatto che ognuno nella storia stia attraversando una difficile fase interiore (vedi: omosessualità nascosta, la perdita di qualcuno di importante, il sacrificio, la morte imminente, piuttosto che una precoce gravidanza), fa emergere l'enorme forza che, come sta succedendo per loro, può crescere in ognuno di noi, imparando a vivere giorno per giorno, riuscendo ad apprezzare ciò che si ha prima di perderlo, aprendosi al mondo, provando emozioni- o, sintetizzando tutto in una parola: vivendo.
E, all'opposto di tutto ciò, c'è appunto la morte: argomento che hai saputo trattare divinamente.
Il personaggio di Joerg, nonostante sia deceduto da una decina di anni, riesce a rimanere un punto fermo per Tom, anche all'inizio della storia, nella sua fase "non do retta a nessuno all'infuori di me, nemmeno sotto tortura".
Anche la scomparsa della sorella di Nicco -a mia detta- ha costituito un elemento fondamentale per la crescita del personaggio, facendo maturare questo carattere così solare in lui. Se passi qualcosa di forte, come la perdita di una persona amata, riesci ad etichettare gli altri problemi come "inferiori" e quindi ad attraversarli più facilmente.
Anche il decesso della stessa Norah, nonostante fosse stato solo momentaneo, ha costituito la scossa che ha fatto cambiare tutto, soprattutto Tom.
A tal proposito, devo ammettere che il finale mi ha lasciata letteralmente a bocca aperta, innanzitutto per la morte dell'amata del Kaulitz, terminando con il suo ritorno.
La fase di intermezzo è stata veramente molto importante, o almeno secondo l'occhio di una che ha perso una persona che le stava veramente a cuore.
Lo snodo del mistero dell'anziano signore o il rincontro col padre sono stati eventi molto toccanti. Nonostante quest'ultimo sia venuto a mancare da tantissimo tempo, riesce ancora a suscitare in Tom un forte sentimento di nostalgia. D'altro canto, passata la fase iniziale del lutto, nonostante ci si possa dimenticare della voce di quella persona, della sua risata o se addirittura la visione del suo volto possa sfumare nei nostri ricordi, la cicatrice della sua assenza rimarrà perennemente nel nostro cuore.
Mi stava salendo il 'magone' in gola quando il padre ha tirato fuori il discorso della casetta di Lego: avere un "conto in sospeso" con una persona che non c'è più costituisce un enorme rimpianto, forse proprio per la consapevolezza di non riuscire mai a metterlo in pari. Eppure la tua storia ha ammirato i confini della realtà e li ha superati facendo sembrare il tutto così coerente, quasi vero.
Devo ammettere di non essere una persona che si impressiona facilmente, eppure leggo molto anche al di fuori di efp, ma questa storia ha avuto il potere di risvegliare in me dei sentimenti che da tanto non provavo. Benché si tratti di uno stato d'animo luttuoso ti faccio i miei più sinceri complimenti, perché li hai fatti comunque emergere.. e non è cosa facile.
Nonostante questa fan fiction sia dalla natura introspettiva e dal retrogusto amaro, il nostro Georg è riuscito ad alleviare tutto con le sue battute da [i]amorevole testa di cazzo[/i]. <3 Non puoi capire quanto ho riso mentre Norah raccontava a Tom della loro prima conversazione telefonica!
Detto ciò, penso di averti detto tutto sulla tua meravigliosa storia (o quasi, dato che le cose da scrivere erano tante), quindi non mi resta che salutarti.
Un abbraccio,
Daphne09 |