Recensioni per
Promesse
di Melitot Proud Eye

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/08/11, ore 13:54
Cap. 1:

E' molto bella, mi è piaciuta tantissimo e spero di leggere altre tue storie.

Recensore Master
27/03/11, ore 17:24
Cap. 1:

D'accordo, sarà pressapoco la quinta volta che inizio a scrivere una recensione per questa storia. Mi dispiace per il ritardo, ma non riuscivo mai a fare un commento che mi soddisfacesse, che rendesse in pieno - o almeno in buona parte - quel che volevo dire.
Dunque. La questione del "Non dirlo a Harry" dà abbastanza da pensare. Se tutti avessero detto tutto a Harry, probabilmente i tre film sarebbero stati molto diversi da come li conosciamo (e per quanto riguarda il terzo, penso sarebbe stata una cosa anche positiva). Insomma, una parte di me trova quasi toccante il fatto che Peter abbia cercato di mantenere la promessa fatta al padre del suo migliore amico, ma questa sua decisione, alla fine, ha peggiorato le cose.
Okay, qui chiudo questa parte perché altrimenti non so cos'altro potrei aggiungere. Quindi, passando a questa One-Shot... Io l'ho trovata molto bella. Di una bellezza straziante e ben espressa, circa a metà della lettura già sentivo l'angoscia chiudermi lo stomaco. Hai messo davvero a nudo la persona di Peter, e il suo senso di colpa risulta davvero reale e tangibile, mescolandosi con il suo dolore. In particolare, mi è piaciuto da morire il passaggio: Non vede più niente, può solo sentire, e il mondo si riduce a tre cose: il pianto di Mary Jane, l'alba sulla fronte come un senso di colpa, la debolezza della mano che tiene. E devi scusarmi se evito di commentarlo, ma penso che mi ridurrei a insensati giri di parole e ad inutili spiegazioni sul suo significato e su quello che mi è parso esprimere. L'ho adorato (come si può adorare qualcosa di angosciante e così drammatico), mi limito a dire questo.
Comunque, immagino potrei snocciolare moltissime altre frasi, per il semplice fatto che trovo che questa One-Shot sia scritta in maniera fantastica. Non so come descriverlo... Forse perché fa nascere delle sensazioni immediate, profonde, perché non perde la sua fluidità e non ci sono punti in cui incagliarsi durante la lettura? L'unica frase che mi ha fermato un momentino è stata: Non ha protetto Harry, non ha protetto lui.. Voglio dire: è chiaro che quel "lui" è riferito a Peter, ma dà quasi l'impressione che ci sia un terzo personaggio. Per farla breve, magari avrei trovato più adatto un "se stesso", però probabilmente sono io che mi faccio problemi inutili... Comunque approfitto di questa puntualizzazione (chiamiamola così) per dire che mi è piaciuto molto il ritmo disperato della prima parte in cui è appunto compresa la frase appena citata. Sembra incalzare la lettura, spingere a testa bassa dentro i rimpianti di Peter.
Ah, già! Mi piace il modo in cui non accenni mai direttamente al sangue che Harry sta perdendo, rendendolo però presente attraverso, per dire, il pavimento che si colora di vita e l'aggettivo bagnato riferito all'uniforme del ragazzo. Ed è interessante il fatto che l'unica volta in cui il sangue è invece chiamato in causa con il suo nome, il protagonista è Peter, e non Harry.
Complimenti!
(Spero che questa recensione non risulti troppo confusa e sconclusionata.)