Ed eccomi di nuovo qui :)
Allora, bellissimo anche questo capitolo: mi rendo sempre più conto che hai un vero talento nel riuscire ad evocare immagini tramite il linguaggio e lo stile. Per quanto crudeli siano, hai reso molto bene le immagini del massacro che i robot hanno compiuto sulla specie umana, e bellissimo è anche il sogno di Iron.
Inoltre mi è anche piaciuta la trasformazione da macchina a "semi-uomo" di Iron: è abbastanza macabro pensare che la pelle che indossa sia umana, ma è comunque scritta molto bene. in effetti leggendo mi sono resa conto che spesso, noi esseri umani in carne e ossa, non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo di avere il tatto, il gusto, l'olfatto eccetera, ma la tua descrizione rende molto bene l'idea di queste sensazioni a cui noi ormai non facciamo più molto caso.
Ho solo due appunti da farti:
Il primo è che ho notato alcuni errori che ti elenco qui sotto (non sono nemmeno tantissimi, e se devo essere sincera si capisce benissimo che sono semplici errori di battitura :))
- alla riga 3 dici: "spesso strano di neve" > "spesso strato di neve"
- "incuriosivano da quelle immagini", penso che la forma più corretta sia "incuriosivano grazie a quelle immagini"
- "cercavano in ogni modo di scappare e trovare rifugio in ogni modo (...) Ci cercavano ovunque" > "Cercarono in ogni modo di scappare e trovare rifugio (...) Ci cercarono ovunque"
- "il colosso che mi stava vendendo addosso" > "il colosso che mi stava venendo addosso"
Alcuni come detto non sono che errori di battitura. Invece altri sono dovuti poiché hai fatto un po' di confusione tra imperfetto e passato remoto, ma come detto non è niente di grave.
Il secondo appunto che volevo farti riguarda la mail di risposta all'ultima recensione che ti ho scritto. Mi hai detto che "passare sopra le regole è una cosa da non fare". Permettimi di dissentire: so bene anch'io che lo scorso capitolo sono venuta a dirti io stessa che, secondo la grammatica odierna, i paragrafi dovrebbero essere raggruppati per argomento etc,etc.
Ma vedi, senza uomini come Petrarca, Dante e tanti altri che sono venuti prima di noi, le regole odierne non esisterebbero: la grammatica è nata grazie a uomini che, tutto di un tratto hanno deciso di "rompere" gli schemi che erano stati loro dati in precedenza.
Quindi vedi, inizialmente tutti noi siamo costretti ad imparare l'arte della scrittura seguendo queste regole, ma prima o poi, se avremo il coraggio di "romperle" e seguire l'esempio dei nostri predecessori, rischieremo di trovare un'arte a noi molto più confacente di quanto non sia quella odierna.
In poche parole: va benissimo se ogni tanto usciamo dagli schemi :)
In ogni caso complimenti ancora! La storia mi colpisce sempre di più e non vedo l'ora di leggere il seguito: non farti stressare dalla scuola e dagli impegni, ma prenditi il tempo di scrivere in maniera da far uscire il meglio di te :)
Bacio
Miya
(Recensione modificata il 10/04/2011 - 04:51 pm) |