Tornò verso il lettino e pigiò con forza il petto del robot. Esso si aprì come una specie di vortice, rivelando un grosso agglomerato di cavi e fili raggruppati fino a formare un cuore luminoso, di un blu abbacinante. Il dottor Mcgrant inserì la memoria nell'apposito spazio e richiuse tutto.
Iron aveva un cuore, si. Glielo aveva creato così per dargli la possibilità di assomigliare ancora di più ad un uomo.
Rimase immobile per alcuni secondi, ascoltando i battiti del suo, più vecchio, più stanco, ma incredibilmente eccitato in quel momento.
Si schiarì la voce, febbricitante: "Svegliati Iron" disse con tono fermo.