Recensioni per
Frammenti
di Leireel

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
30/08/11, ore 22:25
Cap. 4:

Sono una ritardataria cronica, decisamente, ma sono qui a dirti che realmente hai scritto una chicca.
Realistica, IC ( e avendo scritto su Aberforth so che è un'impresa titanica) e appropriata. 
Appropriata perché i personaggi sono loro stessi e sembrano vivere e lo fanno attraverso piccoli particolari (sai usarli davvero bene), che fanno quadro e non stonano mai.

Brava.
Lys

Nuovo recensore
19/08/11, ore 03:48
Cap. 4:

E' commovente, questa ultima parte.
Si sente arrivare nei capitoli precendenti, eppure per questo non è meno bella, o meno significativa e toccante.
Ho adorato che Aberforth riproponga nel suo monologo gli schemi dei dialoghi con Albus. Tante volte è più facile che una riconciliazione postuma snaturi la realtà di un rapporto; capita anche nella vita reale, perché la morte ci porta a dimenticare rancori, e rabbia e questioni sospese, e ad immaginare solo il meglio di chi viene a mancare. Eppure questo procedimento non si adattava ad Aberforth, non con Albus. E' bello che gli schemi si ripetano, ed è un tocco di stile. In questa storia colpisce ed incanta come siano sempre i personaggi a dettare il ritmo delle proprie azioni, e mai la storia. Non cerchi mai l'uscita facile, il patetico; davvero pochi si muovono in questo modo. E proprio per questo commuove e tocca, e proprio per questo i personaggi sono così vividi e le loro voci così reali.
La solitudine di Aberforth mi ha toccato moltissimo, mi ha coinvolta e avvicinata a lui in una maniera bellissima. Esce dallo schermo. E rimane perfettamente in linea, per altro, con l'Aberforth che l'anno successivo parlerà con Harry di suo fratello, senza aver risolto le cose con lui, ancora in conflitto, ma dopotutto capace di tornare sui propri passi al punto che poi lo troveremo ad Hogwarts, a combattere la guerra di Albus.

E' una storia bellissima. Sono davvero contenta che tu me l'abbia segnalata, perché mi ha emozionato profondamente, e mi ha conquistata.
Va a finire immediatamente tra i miei preferiti.

Nuovo recensore
19/08/11, ore 03:34
Cap. 3:

Ecco il cambiamento.
Naturalmente, la data ci permette di sapere cose che Aberforth non conosce, ma mi ha commosso la sua goffaggine nel tentativo di riavvicinarsi ad Albus, di ricucire il loro rapporto. Hai dipinto Aberforh come l'ho sempre visto anch'io, come un uomo burbero, ma fondamentalmente buono e leale. C'è tanto che non si sono detti, però sei riuscita a lasciarmi l'impressione che, dopo tutto, vada bene così. Nonostante sia l'addio tra di loro, questo capitolo ha un'atmosfera serena, complice probabilmente l'eterna leggerezza di Albus.
E' un aspetto che rendi benissimo.
Così come mi ha colpito la cura che hai messo fin qui nelle descrizioni degli ambienti, per secondarie che siano, e nei piccoli dettagli dell'ambientazione in senso più lato. Le stagioni che passano, con il loro significato simbolico, e la cui descrizione apre ogni capitolo sono simboliche e significative, come lo è Dung che passa davanti ad Albus (deliziosamente serafico davanti al furto), la cui presenza sembra voler rimarcare la maturazione di Aberforth, il fatto che abbia ragionato sull'ultima conversazione con Albus, almeno quanto basta per tollerare di nuovo la sua presenza nel pub.
Penso di immaginare cosa accadrà nell'epilogo, e non vedo l'ora di leggerlo.

Nuovo recensore
19/08/11, ore 03:22
Cap. 2:

Mi piace come hai sottolineato tanti parallelismi, tra questo capitolo e quello precedente. Sono piccoli dettagli (l'attenzione agli abiti di Albus, il permesso di entrare concesso di malavoglia, le buone intenzioni con cui Albus avvicina Aberforth che sfociano in un litigio), significativi perché danno l'impressione di un rapporto che non si evolve, che si ripete sempre uguale, quasi senza speranza.
Di nuovo ritrovo Albus nella voce che gli hai dato, splendido nell'ironia (anche dei suoi pensieri; ho riso sulle scarpe che sembrano stranamente più sporche dopo averle strofinate sullo zerbino), e nella saggezza quando ricorda ad Abe che il medaglione è solo un medaglione. E' bello il contrasto tra i due fratelli, anche, nel modo in cui diventa quasi un dualismo: la logica è tutta dalla parte di Albus, ma umanamente ci si trova a simpatizzare con Aberforth, i cui pensieri e sentimenti sono più condivisibili, più immediati.
E quel "Mi dispiace" in ritardo, e comunque borbottato, calza a pennello su Abe, davvero. E' così da lui!
Mi lancio sulla terza parte.

Nuovo recensore
19/08/11, ore 03:08
Cap. 1:

Io adoro Albus ed Aberforth. Sono tra i miei personaggi preferiti, e sinceramente, mi capita davvero di rado di leggre qualcosa su di loro che davvero rispecchi le loro voci. Ancor di più, soprattutto per Albus, anch'io raramente la trovo, e di conseguenza mi colpisce particolarmente il modo in cui l'hai fatto parlare e muoversi, in questo confronto con suo fratello.
«E sono sicuro che i ragazzi già sappiano che sono molto più adatto come modello da non seguire,» continuò ridacchiando.
Questa frase in particolare è Albus in maniera impressionante. Mi ha colpito moltissimo, perché una cosa che molti non sfruttano, di questo personaggio, è l'autoironia, la leggerezza della maggior parte delle cose che dice, che invece è quella che le rende significative. Tu sei riuscita a fare un lavoro meraviglioso, in primis con questo modo di parlare di Albus, e poi, sicuramente, anche con le dinamiche tra i due fratelli, incredibilmente ben descritte. E lo stile, come al solito, è la ciliegina sulla torta. ^___^
Procedo con il secondo capitolo.

Recensore Master
11/07/11, ore 12:40
Cap. 4:

Eccomi qui, in ritardo imperdonabile, a recensire l'ultimo capitolo di una raccolta che mi ha fatta riflettere e commuovere al tempo stesso.
Penso che se la Rowling in persona avesse provato a descrivere la storia del rapporto tra Albus e Aberforth, non avrebbe potuto farlo meglio di così. Ti ho già scritto sicuramente quanto i tuoi personaggi siano IC - e tenere IC Albus, almeno per me, è un'impresa vera e propria XD -, ma tu ci hai messo qualcosa che va oltre la semplice caratterizzazione canon. Sei riuscita a rendere tuoi i personaggi, a dar loro un'impronta personale senza uscire dal tracciato della Rowling.
Proverò a spiegarmi meglio: se a me fosse venuta in mente la scena di Aberforth sulla tomba, l'avrei resa stucchevole, sentimentale e OOC; avrei snaturato il rapporto tra i fratelli e avrei scritto com'era andata secondo me, non secondo il canon, pur giustificandomi dicendo che nessuno di noi sa cosa sarebbe potuto passare per la testa di Aberforth guardando la tomba bianca. Tu, invece, hai rispettato il canon - "Hai avuto la tua bella uscita di scena, eh? Una morte banale non si addice di certo al grande Albus Silente" - e hai aggiunto quel tanto che bastava a rendere la one-shot personale. Hai inserito la foto, nulla di più, eppure è bastato.
Non si è capito quello che volevo dire, e va beh. Mi esprimo molto meglio con le faccine, ma limitarmi a farne una come recensione a questa storia sarebbe stata una vergogna .-.
Complimenti di nuovo *___*

Recensore Master
28/05/11, ore 15:02
Cap. 4:

Cavoli! ç_ç
Ho sempre pensato che il rapporto Albus-Aberforth fosse stato qualcosa di indicibilmente pesante. Pesante nel senso che il passato ha gravato troppo su quei due ragazzi cresciuti, poi, con un dolore immenso nel cuore che li ha portati ad allontanarsi piuttosto che ad avvicinarsi.
Tu sei riuscita a descrivere perfettamente ciò che intendo in questi piccoli 'frammenti' di vita: le liti, i rimorsi, le discussioni. Persino l'ultima parte, quella più 'dolce' dal punto di vista del comportamento di Aberforth, ha mostrato quel rapporto complesso di cui la Rowling ci ha dato troppe poche informazioni!
I personaggi sono stati descritti alla perfezione: le battute di Albus mostrano l'uomo che abbiamo sempre conosciuto e imparato ad amare. Quelle di Aberforth, invece, mostrano la durezza e il dolore che ci sono stati presentati nell'ultimo libro della saga.
Hai fatto veramente un ottimo lavoro :) complimenti :)

Recensore Master
12/05/11, ore 15:27
Cap. 4:

Abe... ç_ç
Sì, credo si sentisse proprio così dopo la morte di Albus. Ho scritto una cosa simile nella drabble che ho scritto su Abe. Era meno triste, ma comunque il senso di solitudine, l'essere l'ultimo Silente, era presente.
Trovo che l'IC sia ottimo, e che i sentimenti espressi siano davvero perfetti.
Complimenti, compagna di Casa, un'ottima storia. Ottima davvero.

Recensore Master
12/05/11, ore 15:20
Cap. 3:

"L’ultima volta che ho dato un’occhiata alle figurine delle Cioccorane, dimostravo almeno due anni in meno"
"e sebbene trovi discretamente piacevole l’espressione seccata che sfoggia quando sono in ritardo".
Queste due frasi te le ha suggerite la Row, vero? Perché sono troppo da Albus.
Questo è indubbiamente il mio capitolo preferito, fino ad ora.
Descrivi perfettamente il bizzarro rapporto che c'è tra i Silente, caratterizzandoli ad opera d'arte e ricreando momenti che potrebbero essere accaduti senza ombra di dubbio.
Brava compagna di Casa. :)

Recensore Master
12/05/11, ore 15:13
Cap. 2:

Molto, molto realistico ancora una volta. Questi sono proprio loro, così come il immagino. Forse Albus troppo 'allegro', ma in linea di massima i loro litigi postumi io li ho immaginati così.
Mundungus... Concordo: dovrebbe marcire ad Azkaban. Per questo e per aver fatto morire Moody.
Volo al prossimo cap!^^

Recensore Master
04/05/11, ore 20:30
Cap. 4:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Quattro capitoli brevi, ma assolutamente intensi. Quattro momenti di Aberforth e Albus Silente descritti alla perfezione.
Il carattere dei personaggi è mantenuto in maniera impeccabile. Albus, in particolare, è reso come non ho mai visto fare in una fanfiction. Si affrontano i problemi fra i due fratelli in maniera delicata, richiamando ciò che già si sa dal libro, senza appesantire il tutto con spiegazioni rinnovate. Inoltre è approfondito il rapporto controverso fra questi due fratelli così diversi, dando modo di capire di più delle loro personalità: per Aberforth è un'introspezione quasi creata dal nulla, per Albus è, invece, la visione di un personaggio conosciuto da un'ottica differente rispetto ai libri.
In quattro capitoli lo stile rimane sempre molto alto, non c'è un solo momento in cui tentenni o ci sia qualche nota stonata. I momenti si succedono fluidi e senza stoppature, con richiami fra un capitolo e l'altro che aiutano la narrazione.
A mio parere è assolutamente perfetta e assolutamente da leggere, una piccola perla.

Recensore Master
04/05/11, ore 20:12
Cap. 3:

Sto cercando di far concordare il fatto che non si sono visti per vent'anni con la vocina che nella mia testa mi dice che questo sarà il loro ultimo incontro. Non è giusto. Non è dannatamente giusto u.u
Come al solito Albus è incredibile IC, sul serio, mi dovrai spiegare come fai a descriverlo così bene. E' assolutamente Albus in ogni singolo istante. Lo so che sono barbosa e che continuo a ripetere, ma giuro che ne sono davvero affascinata. E' il miglior Albus che abbia mai trovato (scrivere Albus mi fa pensare ad Al, ma di Silente qui ce ne sono due O.O). Anche il fatto della storia interessante per la mano, che riprende un po' quello che aveva detto ad Harry, mi ricorda moltissimo l'Albus 'rowlinghiano' - sembra una razza di cane O.O Fa sorridere il modo in cui ricorda i bei tempi, quei giorni sereni in cui magari loro andavano d'accordo, Ariana e Kendra erano ancora vive e nessuno si aspettava quello che sarebbe successo.
Aberforth qui è adorabile. Lo sguardo di sollievo mascherato da fastidio è estremamente tenero, perché anche noi fratelli minori ci preoccupiamo, non è prerogativa dei maggiori! u.u Inoltre fa vedere quanto tenga al fratello nonostante i problemi e gli anni di silenzio. Si nota ancora dopo, quando vede la mano annerita e chiede spiegazioni, o ancora quando gli chiede, anche se indirettamente, di rimanere. Tante piccole cose che dimostrano un affetto, decisamente Albus non può non essersene accorto. Che tenerezza che mi fanno, ma ancora una volta si fa sentire un po' la malinconia da "ultimo incontro".
Il nome Belarda è magnifico XD Che poi, per quanto sia triste, io ho un parente che da tipo vent'anni chiama tutti i cani con lo stesso nome. Così non si confonde, dice.

Recensore Master
04/05/11, ore 17:45
Cap. 2:

Non capisco perché questa storia abbia così poche recensioni, voglio sperare che siano tutti ritardatari come me. Sono solo al secondo capitolo ma posso già dire che è davvero bella, soprattutto descrivi alla perfezione i due fratelli. Albus è difficile da tenere IC, è un personaggio difficile, e tu lo rendi meravigliosamente. Allo stesso modo Aberforth, così diverso da Albus, e il loro rapporto difficile e sempre sulla corda.
Come nello scorso capitolo si sente la tensione fra i due sin dall'inizio, con quella battuta infelice di Aberforth e Albus, che in fondo vuole stare con il fratello, che la ignora.
Posso dire di concordare con Aberforth per quanto riguarda Mundungus. Ariana era ciò che di più caro aveva al mondo, ha un senso logico che se la prenda per qualsiasi cosa insulti anche lontanamente la sua memoria. Il medaglione, poi, era quasi un simbolo. Non esiste che qualcuno lo porti in giro come se nulla fosse, no, e ha fatto solo bene a bandirlo dal suo locale. Albus non capisce fino in fondo, non aveva lo stesso legame con Ariana, per quanto le volesse bene.
Quello che dice ad Aberforth, che voleva loro bene, è vero, ci credo, ma è innegabile che non si sia dedicato ad Ariana come invece ha fatto Aberforth. Prima la scuola, il suo essere geniale, e poi Gellert, la loro storia e i loro piani da Mignolo col prof - non chiedermi come mi sia venuta questa perché non lo so, la attribuisco al mal di testa. Gli voleva bene, certo, ma capisco che Aberforth non lo abbia percepito come avrebbe voluto. Per un fratello minore è importante sentire l'appoggio del maggiore, specialmente in una situazione come quella.
Il finale lascia un po' di amaro in bocca, con Albus che torna a sentirsi in colpa e Aberforth che si pente un po' troppo tardi delle sue parole. Chissà se, alla fine, Albus sapeva che anche Aberforth gli voleva bene.

Recensore Master
04/05/11, ore 17:30
Cap. 1:

Sono in ritardissimo, ma alla fine sono arrivata ^^
All'inizio mi è quasi sembrato che ci fosse una continuità fra la storia di Pay e la tua, mi è sul serio sembrato di uscire dalla sua per entrare nella tua. Lì Albus andava da Aberforth nel suo primo giorno di insegnante, qui nel primo da Preside, o comunque all'inizio della carriera. C'è comunque una continuità che mi ha fatto pensare a quanto noi Grifondoro - un po' costrette XD - crediamo un sacco nei fratelli.
Nella prima parte si coglie molto la tensione fra i due, specialmente da parte di Aberforth, segno di una rabbia nei confronti di Albus mai del tutto passata. E' combattuto fra il non volerlo lì per Ariana e il volerlo, perché in fondo è suo fratello e in qualche modo contorto gli vuole ancora bene. Albus è semplicemente Albus, estremamente IC: fra le Api Frizzole e in generale in modo in cui si comporta non c'è dubbio sul fatto che meriti il pieno nella caratterizzazione. Forse si discosta un attimo nel momento in cui si incavola, ma alla fine Aberforth è suo fratello e con lui può lasciarsi andare alle reazioni più naturali. Se non lo si fa con i fratelli con chi si può? Anche il fatto che abbia 'usato' l'apertura della Testa di Porco per tirare Aberforth nella lotta contro Voldemort è mooolto da Silente, non me ne sono meravigliata per nulla.
Il rimando a Ghiozza fa tanta tenerezza *-*

Recensore Master
03/05/11, ore 11:46
Cap. 1:

Come è già interessante questa storia, Leireel. Forse perché amo i Silente, forse perché amo come scrivi tu, non lo so, ma già mi piace.
Non avevo mai pensato al concreto e iniziale coinvolgimento di Abe nella guerra contro Voldie, a dire il vero.
Un inizio ottimo, direi. Non vedo l'ora d'avere il tempo per leggere i prossimi capitoli!^^

[Precedente] 1 2 [Prossimo]