Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Leireel    01/05/2011    6 recensioni
Frammenti di un rapporto sempre pronto a spezzarsi, in bilico, teso e sfuggente; frammenti di un affetto fraterno spesso nascosto e dimenticato. Quattro frammenti di vita di Albus e Aberforth Silente.
“C’era da chiedersi anche come avessero fatto a sopravvivere a quei rancori e rimorsi che sembravano sempre aspettarli al varco, pronti a divorarli a un loro passo falso.”
Storia partecipante al contest La Coppa delle Case indetto da Only_ nel forum di Efp.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Documento senza titolo

Ed ecco l'epilogo. Ringrazio tutti i lettori silenziosi che mi hanno accompagnato lungo questa storia, e Bellis, che ha commentato con parole così gentili lo scorso capitolo. Spero sia una degna conclusione. Note finali: la foto dell’epilogo non è una mia invenzione: ho ripreso la descrizione della foto contenuta nel libro di Rita Skeeter, Vita e Menzogne di Albus Silente. Ho immaginato che fosse proprio dalla tomba di Silente che Rita la rubasse per poterla inserire nel suo nuovo reportage.

Epilogo

Rive del lago di Hogwarts, 24 giugno 1997

Con ogni probabilità la si poteva definire una mattinata piacevole. Il sole, ancora basso, sembrava essersi impigliato tra i rami della foresta proibita; i suoi raggi obliqui colpivano solo a tratti il lago, così da farlo sembrare uno strano mosaico di oro e blu. La tomba bianca splendeva, maestosa.

Aberforth si avvicinò lentamente. Stringeva tra le mani quello che sembrava un vecchio foglio spiegazzato, e aveva tutta l’aria di non voler essere lì. Alle sette del mattino, i suoi erano gli unici passi che si udivano sul selciato impolverato; priva del chiacchiericcio di studenti e insegnanti, Hogwarts pareva addormentata – o morta, forse.

«Scommetto che quel tuo amico Doge direbbe che Hogwarts se n’è andata con te,» sbuffò Aberforth appena giunto davanti alla tomba. «Quante sciocchezze. A settembre tornerà tutto come prima e non se ne ricorderà più nessuno, vedrai».

Rimase in silenzio per qualche istante, fermo ad ascoltare il fruscio dei rami in lontananza. Sembrava cercare le parole più adatte da rivolgergli – o forse, semplicemente, cercava di adattarsi al silenzio.

C’erano dei fiori, posati sul marmo; gigli e orchidee che oscillavano, come in bilico. Si confondevano quasi col bianco della tomba, tanto che solo gli steli risaltavano vividi. Aberforth si chiese chi avesse mai pensato che quei fiori smorti potessero essere adatti a suo fratello. Era più tipo da tulipani multicolore o da chelidonie, lui. O di qualsiasi altro fiore appariscente, insomma.

«Non sono neanche riuscito a salutarti,» mormorò, lo sguardo basso. «Mi ci gioco la locanda che già lo sapevi, quel giorno, quando ti sei presentato all’improvviso. Hai avuto la tua bella uscita di scena, eh? Una morte banale non si addice di certo al grande Albus Silente».

Si fermò di nuovo, quasi rimpiangendo il tono duro delle ultime parole. Era sempre stato così, tra di loro: mai un confronto civile in cui non finissero per scagliare addosso all’altro tutti i rancori passati – mai una chiacchierata che non nascondesse rimorsi. Anche adesso che Albus non c’era più continuavano a seguire i vecchi schemi.

«Ricordi quello che hai detto l’ultima volta, a proposito dei rimpianti e dell’essere vecchi?» fece una pausa, continuando a fissare quel mazzo di fiori scolorito. «Erano davvero delle baggianate. Altro che non sapere il proprio nome; uno è vecchio quando non c’è più nessuno che si ricorda come si chiami, o di che colore avesse i capelli da ragazzo».

Si rigirò tra le mani il pezzo di carta che prima aveva stretto con tanta forza: era una fotografia sbiadita, dai toni seppiati, coi bordi consunti e anneriti. Ritraeva la famiglia Silente pochi mesi dopo la nascita di Ariana: dietro l’atteggiamento austero che sfoggiavano, si riusciva a scorgere la felicità di una famiglia non ancora spezzata e distrutta dagli eventi. Aberforth si soffermò per qualche momento sul volto di Ariana, stretta tra le braccia di Albus.

«Mi avete abbandonato tutti, alla fine. Non è rimasto più nessuno che si ricordi di me,» mormorò rivolto alla tomba.

Posò con lentezza la foto sotto il mazzo di fiori, riservandogli un’ultima occhiata prima di ridiscendere il pendio. Dal ritratto, l’immagine scolorita di Albus Silente lo guardò allontanarsi con un sorriso triste sul volto.

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Leireel