Recensioni per
Solo io posso vivere per sempre
di Malvagiuo
Questo forse è il capitolo che più mi ha infastidito della storia: è sempre interessante vedere un autore cimentarsi con argomenti così insoliti e particolari, ma non mi è proprio piaciuto. Non si avverte affatto l'orrore di un simile incantesimo, secondo me. Non so se ti sei mai imbattuto nella Trilogia dei Lungavista di Robin Hobb, ma a un certo punto c'è un personaggio che deve creare un drago da una roccia magica che scolpisce lui stesso. Per dargli la vita, però deve sacrificare la sua anima un poco alla volta per dargli emozioni, ricordi... Il suo stesso essere. Ed è descritto come se l'autrice lo avesse provato, è così tangibile la pena di questo personaggio che poco a poco non riconosce più sua moglie e i suoi amici... È straziante. |
Ho notato diverse imperfezioni in questo capitolo: sia a livello di canon che di grammatica. Il più grave in assoluto è forse il fatto che Tom sia intoccabile dal potere del Basilisco: è falso, il Basilisco ha potere su tutti (il fascino di averne uno al proprio servizio anche per Serpeverde immagino fosse proprio la consapevolezza di essere anche lui sempre in pericolo mortale e di dover controllarlo sempre per rimanere vivo... I cattivi quando sono contorti fanno cose assurde, ebbene sì), il fatto che Tom parli Serpentese non significa che sia immune ai poteri dei rettili. È probabile che il ragazzo mandasse avanti il serpente per non morire, tanto che Mirtilla muore per errore, probabilmente perché esce prima il Basilisco e poi lui dal tunnel, a cose già fatte. Quando ricompare nel secondo libro, invece, Tom è un ricordo, un Horcrux, un qualcosa che non può morire se non in un numero limitato di modi e solo distruggendo l'oggetto che lo contiene (ma se il Basilisco avesse guardato il diario, non l'avrebbe ucciso perché non funziona sugli oggetti). |