Alloooora.
Una compagna di sventure dantesche! Che giuoia! (Oppure mi sbaglio? Nah, per scrivere un verbo in greco per forza devi andare al classico!)
Ad ogni modo. Mi ritrovo qui per una citazione di codesta fanfiction trovata sulla bacheca di un'amica, la curiosità che mi assale, chiedo e stra-chiedo, mi viene concesso il link ed ecco che scattano le risate con il titolo, e al pensiero di Dino in un liceo classico sono rotolata. Anche se non mi piace il genere, sono più per l'introspettivo, malinconico e tristezza e roba varia, la curiosità ha vinto ed eccomi qua.
Sono riuscita solo a leggere i primi due capitoli (e non credo che riuscirò a leggere oltre, per oggi), e forse il mio giudizio può essere affrettato, ma l'ho trovata a tratti geniale e confusionaria, a tratti profonda e interessante. Confesso di adorare i dibattiti del genere "Cos'è la paura, l'amore..." e cavolate del genere, ma trovo che la tua opinione sia interessate.
Con ordine, la trovo geniale perché portare i personaggi di un manga come Reborn che vivono in un mondo a parte, e rapportarli alla realtà "reale" è una cosa che nessuno (fino ad ora, dove sono arrivata con le mie letture) ha mai fatto. Geniale anche per le varie citazioni, che ho colto delle volte a fatica. Ma proprio le citazioni mi spingono a dire che è confusionaria. Più delle volte mi sono ritrovata a rileggere perché non ne afferravo il senso. Ma ho notato che è un fenomeno circoscritto al primo capitolo, quindi non credo debba darci peso.
Interessante e profonda perché (oltre al dibattito), mi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi. Kyo-chan è mooolto IC, quanto lo è! E su questo non ci piove.D'altro canto Dino mi ha suscitato più interesse (mi ripeto...) per il modo in cui nonostante abbia la sensazione che sia così OOC, alla fine è completamente IC (Io odio queste sigle...) Anche la riflessione su Tsuna, sul "sacrosanto potere della super amicizia" mi ha fatto sciogliere.
Non mi è piaciuta quest'ibridazione tra italiano e inglese, ma credo che sia un tuo "trademark", concedimi il termine, e quindi anche su questo non ti ci soffermare più del dovuto.
Scrivo sempre "un pochettino" troppo e per questo un profondo inchino stile giapponese. Spero di riuscire a recuperare del tempo per leggere il resto.
Ganbatte!
(L'ho presa troppo sul serio?) |