Recensioni per
Ulysses
di Beatrix Bonnie

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/01/12, ore 18:00
Cap. 11:

Ecco qui come promesso la valutazione del contest^^ ancora complimenti per il primo posto a parimerito^^

Originalità 9,5

La storia è tutta ambientata durante la seconda guerra mondiale e parla di un uomo come tanti durante quel periodo così doloroso, però pur essendo un argomento trattato molto spesso il racconto è decisamente coinvolgente, ricco, pieno di spunti interessanti e di descrizioni splendide. Purtroppo però se alcune situazioni sono decisamente originali ( come l’idea del passato gay del vecchio) alcune situazioni sono proprio degli espedienti classici ( parlo dei soldati che si accampano in casa e del conseguente tentativo di violenza)
Caratterizzazione personaggi 10
Ogni singolo personaggio, anche il più secondario è trattato con dovizia di particolari, con attenzione ad ogni dettaglio. Queste cose, unite al fatto che all’interno del racconto si muovono sia personaggi inventati che personaggi storici rende il tutto molto ben strutturato e realistico.
Consequenzialità causa effetto 10
Io non sono una grande appassionata di storia perciò per dare questa valutazione con criterio ho dovuto aprire wikipedia, giusto per avere la certezza che i fatti storici inseriti fossero coerenti con la realtà. Per quel che ho potuto capire sei stata molto attenta a che tutto tornasse, all’interno del racconto.
Anche la narrazione di per sé, al di là dell’attendibilità storica, è sempre scorrevole e completa. Non c’è stata neppure una singola volta nella quale io sia stata costretta a rileggere un passaggio o in cui non abbia capito qualche cosa. Perciò anche per questo parametro punteggio pieno.

Gradimento Personale 10
Questa storia mi è piaciuta tutta, dall’inizio fino alla fine. L’ho letta tutta d’un fiato senza mai prendermi una pausa. Io non amo troppo il genere storico, molto spesso lo trovo “pesante”, per via dei troppi riferimenti a fatti realmente accaduti. In questa storia invece, tu hai saputo miscelare molto bene la realtà con la finzione e questo mi ha coinvolta totalmente nella lettura.

Recensore Master
30/09/11, ore 00:18
Cap. 11:

Sono d’accordo con te, il finale è stato una particolare miscela di eventi lieti e tristi, a cominciare dal protagonista, che deve da una parte sentirsi finalmente felice oltre ogni umana parola per essere potuto tornare in patria vivo pur mutilato nel corpo e con la mente di ricordi decisamente spiacevoli, quando non raccapriccianti, ma anche con il tormento interiore, simile a un senso di colpa, nel pensare a quelli che non sono tornati, soprattutto verso chi gli aveva fatto da mentore fin dall’inizio nella sua vita militare e che gli era stato vicino nelle varie traversie che i due avevano affrontato (non ho problemi a pensare che i due sarebbero rimasti amici anche da civili, si dice che chi trovi un amico trovi un tesoro, credo che difficilmente possa essere più vero questo proverbio che non in casi drammatici come può esserlo una guerra), immagino che il protagonista si sentisse non solo il dovere di sostituirsi alla fredda burocrazia che, militare o civile che essa sia, tende a considerare pressoché solo come numeri le persone, nel caso di specie qui si tratterebbe di una macabra ragioneria, ma allo stesso tempo il ricordo di chi non c’è più non deve eclissare la volontà di vivere, di tornare (sia pure con oggettivi cambiamenti) alla vita di un tempo, di poter rivedere le persone che per più di un lustro sono state lontane da lui, che hanno vissuto una vita che, sia pure al riparo da bombe e proiettili, non ha loro risparmiato alcuna traversia, si potrebbe dire che entrambi non siano più quelli dell’inizio del conflitto, la guerra ha inciso profondamente su di loro, ma quel che più conta non ha intaccato la loro dedizione l’uno per l’altro, che li ha portati seppur distanti alla medesima tenace determinazione, l’uno nel resistere alle potenze dell’Asse sia per terra che in mare, l’altra alla presenza molesta di individui turpi e alla discesa sociale e, quel che più conta, entrambi sono risultati vincitori, lodevole anche il comportamento dei loro figli, soprattutto il secondogenito che del padre non aveva saputo niente se non da quello che gli diceva la madre, ma che in tutta la vicenda hanno sperato caparbiamente di poterlo rivedere.
Quanto al disegno, a mio avviso è molto bello, trovo particolarmente riuscito sia il momento scelto che la visuale offerta all’osservatore, mi pare esprima bene il senso di apprensione della protagonista (ed a comprendere meglio questa difficilissima fase di triste connubio tra angoscia e speranza aiuta non poco la didascalia apposta nella pagina di DA).
In sede di commento finale, ti faccio con piacere i più sinceri complimenti, il tema della guerra mi ha sempre affascinato moltissimo (forse perché, tra tutte le attività umane, è qualcosa verso la quale si ha un atteggiamento estremamente ambiguo, viene esecrata, ma è stata praticata fin dalla notte dei tempi, è presente anche oggi e probabilmente lo sarà anche nel futuro), come anche il ritorno alla vita civile, che non sempre è sereno, in questo caso sembra esserci stata un’eccezione..
In sintesi, una storia che non m’è dispiaciuto affatto leggere, sia per la scelta del tema che per la narrazione in sé, e che dimostra una volta di più (se ancora ce ne fosse bisogno) come non sia affatto cosa vana trascorrere del tempo in compagnia dei frutti del tuo ingegno.
A presto
Gianfranco

Recensore Master
29/09/11, ore 08:56
Cap. 11:

Mi sono commossa, dico sul serio!
Quando Rebecca riabbraccia Gerald, e anche quando William lo ritrova mi sono emozionata, ma nel momento in cui Gerald ha conosciuto per la prima volta suo figlio Connor mi sono commessa seriamente. Ma anche quando Gerald fa una deviazione per andare a trovare i genitori di Josh... poveretti, mi hanno fatto una pena immensa perché, anche se possono essere fieri di loro figlio, una medaglia al valore non potrà mai sostituirlo. E' terribile che per loro sia finita così...
Però almeno per Gerald, Rebecca e i loro figli c'è stato un lieto fine, anche se nella scena a Edimburgo ho temuto che qualcosa sarebbe andato storto davvero.
Ma per fortuna la guerra è finita e ora tutti e quattro potranno ricominciare a vivere la loro vita. Se lo meritano!
Bravissima Marta, hai scritto veramente una storia bella, emozionante e realistica!
Giulia

Recensore Veterano
29/09/11, ore 02:30
Cap. 11:

Privjet!
Hai proprio ragione. Hai superato te stessa, pensavo non sarei riuscita a commuovermi di nuovo ed invece due volte in una sera! Devo dire che da quando Rebecca ha cominciato a preparare tutto con cura così minuziosa e così tanta aspettativa non ci credevo più nel ritorno del soldato. Ti giuro, mi sono salite le lacrime agli occhi per autentica pena (non in senso dispregiativo). Sapevo che avresti ripagato Rebecca eppure mentre lei era lì alla ricerca disperata del marito, non vedendolo arrivare, con i figli appresso, mi ero convinta che sarebbe finita in un modo straziante.
Purtroppo neanche se avessero saputo che Josh è l’artefice indiretto della meravigliosa scena finale ( senza di lui la scena della ricerca di Rebecca sarebbe stata come temevo)i suoi genitori avrebbero trovato un po’ di consolazione. E’ un merito grande, eppure credo che chiunque con quel sano egoismo che nasce dall’amore, in fondo in fondo,  preferirebbe vedere tornare a casa colui che ama piuttosto che sapere della sua nobiltà d’animo.
Bè, la scena finale è trionfale, una perla. Non posso dire nulla, non devo dire nulla, è perfetta così ( e te lo dice una che è per i finali della serie “niente da fare”). Complimenti ancora, ancora ed ancora. Mi spiace terribilmente che questa storia si terminata, spero di seguirti in qualche altra tua strabiliante opera.
 Auf Wiedersehen!