Recensioni per
Breathless
di Tiky
Liam ti odio. |
T________T |
e lo sapevoooooooooooooooooooooooooo |
ODIO IL ROSSO. |
Sono di nuovo qui ** |
ed eccomi di nuovo T_T |
Ciao *----------* |
Ma ciao :) Allora la tua storia mi è stata consigliata appassionatamente e siccome mi sono appena registrata.. Come potevo non leggerla? |
Ciao, Tiky, eccomi di nuovo qui (mi odierai quando arriverò in fondo XD). Sophie si presentò in perfetto orario e il biondo non poté rimanere meravigliato, di fronte a tanta bellezza. Comincio a temere che tu le doppie negazioni non le conosca. Avevi fatto lo stesso identico errore nello scorso capitolo, devi capire che se metti un “non” solo stravolgi completamente il senso della frase. Sembra che Erik non potesse meravigliarsi, in realtà è l’esatto contrario. La ragazza portava un tubicino nero che gli arrivava fino alle cosce e dei tacchi vertiginosi che gli risaltavano le lunghe gambe candide. Ehm, forse intendevi “tubino”? No, perché se leggo tubicino penso a quello di una penna o qualcosa di simile, decisamente scomodo come abito XD Arrivò preso ad una tavola calda e si sentì meglio appena vi entrò, fuori l’aria era gelida e lui era uscito con solo un misero giubbotto di pelle e appena entrò gli vennero dei piccoli brividi di piacere. Qui non ho capito se al posto di quel “preso” doveva esserci “presto” o “presso”. Poi, altra cosa, hai provato a rileggere questa frase quando eri lucida? Capisco che tu abbia avuto la febbre mentre scrivevi il capitolo, ma io gli avrei dato una riletta qualche giorno dopo. È un tantinello confusa, dovevi dividerla in più parti. Imprecò cercando un posto, poi si illuminò c’era una sedia libera nella seconda fila, poi il suo entusiasmo svanì. Troppi “poi” e una punteggiatura mancante dopo “illuminò”. Non so, una virgola o un due punti vanno bene. Un uomo stava guardando il display del suo I-phone e il suo menù ancora non l’aveva toccato.. Per puntualizzare, “I-phone” si scrive iPhone. « Beh, mio fratello è morto da poco. Ho una madre assente e io e mio migliore amico abbiamo chiuso del tutto i contanti. » disse schietto addentano una patatina fritta. Questa frase è disastrosa XD Hai perso un “il” prima di “mio migliore amico”, mentre alla fine è “contatti” e non “contanti”. Brian prese una coperta e gli l’ha posò addosso. Aiuto. Hai messo “gli l’ha”, che non è italiano nemmeno a pagarlo, invece di “gliela”. Non si leggono nemmeno nello stesso modo O.o Liam era di fronte a lui, pronto a riempirlo di calci se non si alzava, Sm lo guardava schifato. Hai scritto “Sm” invece di “Sam” XD Ecco, credo di aver finito. Alla prossima. Baci. SNeppy. |
Ciao, Tiky. « Che scena commovente, dovrei mettermi a piangere? » esclamò Liam proprio difronte a loro, con dietro altri cinque ragazzi. “Di fronte” va scritto staccato, penso che questo sia solo un errore di distrazione ^^ Se l’avrebbe toccato, per lui era fine. Non è “avrebbe”, ma “avesse”. « Si. E non masturbarti mentre mi pensi eh. » concluse il moretto facendo segno al biondo di tornare in classe. Forse te l’avevo già corretto, ma “sì” come affermazione richiede l’accento. Il cuore del biondo iniziò improvvisamente ad accelerare e non poté diventare paonazzo in viso. Qui hai sbagliato, la frase ha il significato opposto di quello che intendevi. Tu volevi mettere “non poté non diventare paonazzo in viso”, con una doppia negazione che riporta all’affermazione (è arrossito, no?). come l’hai scritta tu, invece, sembra che qualcosa gli abbia impedito di arrossire XD Il biondo era giù visibilmente eccitato e la sua erezione stava spingendo violentemente sulla coscia di Sam. Qui un errore di battitura, hai scritto “giù” invece di “già”. Erik aveva lanciato un gemito fortissimo, se qualcuno li avrebbe sentiti avrebbero pensato che Sam stesse uccidendo qualcuno. Anche qui hai messo il condizionale al posto del congiuntivo, è “avesse” e non “avrebbe”. Non voleva vedere con nessuno. Neanche con Zack. Qui hai mischiato due forme verbali. Il verbo “voleva” se non è riflessiva, accetta il complemento oggetto, quindi non ci va il “con” (in entrambe le frasi). Se invece mettevi “si voleva” riflessivo, allora mettevi il con, ma in questo caso è giusta la forma non riflessiva, quindi i due “con” vanno rimossi. Il moro lo stesse ad ascoltare per tutta la serata facendosi raccontare quello che era successo. Qui c’è di nuovo nu verbo sbagliato, non è “stesse”, ma “stette”, passato remoto del verbo stare. Alla prossima. Baci. SNeppy. |
Ciao ^^ Alla fine aveva accettato la proposta di aiutarlo, infondo non c’era niente di male. Questo è un errore che ho visto così di frequente che ormai credo che anche l’accademia della crusca stia pensando di farlo diventare giusto -.-“ La parola “infondo” è la prima persona singolare indicativa presente del verbo infondere. Tutt’altro significato hanno le parole “in fondo”, che sono quelle che avresti dovuto usare tu. Word non dà l’errore perché “infondo” esiste, ma non significa che sia giusta in questo caso. È sbagliata, ci va lo spazio, sempre. Solo quando usi il verbo infondere non ci va lo spazio, in tutti gli altri casi sì. Aveva i capelli nero corvino e due occhi verdi smeraldo, era alto abbastanza da poter giocare entrare nella nazionale di basket e parlava 5 lingue: francese, spagnolo, inglese, italiano e addirittura il cinese. Hai messo due verbi vicini, sembra che ti piaccia XD “giocare entrare”, mettine solo uno dei due XD « Io direi da i preliminari…» continuò prendendo il libro gettandolo dall’altra parte del letto. Questa è giusto una svista, hai scritto “da i” invece di “dai”. Il moro sotto di lui non riusciva a capire, era venuto per dargli una mano a studiare, che centrava tutto questo? Altro errore molto comune per tutti, ma credo meno grave perché effettivamente bisogna pensarci molto bene. La forma corretta, in questo caso, è “c’entrava” e non “centrava”. Cambia in sostanza il verbo, è corretto dire “ci entrava” e non “centrava” come hai scritto tu. È una cosa che sbagliavo anche io, quindi tranquilla :) « SENTI, SONO QUI PER STUDIARE. NON PER FAMI SCOPARE. » disse incazzato, cercando di non urlare troppo. Il castano abbassò la testa sorridendo, leccandosi nuovamente le labbra. Questo è solo un consiglio. Quando vuoi far urlare la gente, limitati a dirlo nella parte indiretta e ad aggiungere dei punti esclamativi in fondo. Non siamo in una chat, né tantomeno in un forum, quindi il maiuscolo non ci va. « Ehi ehi, tranquillo. Tu te lo fai mettere al culo solo da Erik? Non è vero? » sputò velenoso. Al di là delle parole usate, che sono molto alla Liam a quanto vedo, direi che ci va “mettere nel culo” e non “mettere al culo” XD Improvvisamente la lingua di Liam gli iniziò a piacere e ripose al bacio, chiudendo gli occhi. Errorino: “rispose” e non “ripose”. Le guance gli scottavano come non mai e il cuore gli batteva come se fosse per esplodere. Si usa “stesse” e non “fosse” in questo caso. Anche quella sera la passava da solo, magari poteva rimanere da Liam e dormire li … Altro errorino: devi mettere “lì” con l’accento, non “li”. Sono due parole diverse. Ci vediamo al prossimo capitolo. Baci. SNeppy. |
Ciao :) Fortunatamente non c’era nessuno, si chinò e accese il rubinetto per bere quando venne fermato da due mani che gli bloccarono i fianchi. Questa non so se è dialettale, ma io lo apro il rubinetto, non lo accendo. Erik lo stava fissando da tutta l’inizio della lezione e non voleva lasciarlo stare. Da tutta la lezione o dall’inizio della lezione? Questo errore con una rilettura sarebbe andato a posto, mi raccomando, ricordati di rileggere sempre quello che scrivi. Erik arrivò in cucina e si sciacquò il viso con il lavello. Uhm, si è tirato il lavello in faccia? Perché scritta così sembra proprio che abbia usato il lavello al posto dell’acqua XD Ma lui gli aveva detto di prendersi una pausa, perché voleva aiutare un amico ma forse visto le conseguenze, era meglio tornare dietro alle ragazze. Occhio che Katrin è una ragazza, quindi devi mettere “le aveva detto” e non gli. Ok, per questa volta credo di aver finito. Alla prossima. Baci. SNeppy. |
Ammetto di essere già arrivata in fondo alla storia, evitando di recensire momentaneamente capitolo per capitolo. L’ho fatto perché avevo bisogno di capire se la storia rimaneva su questo livello fino alla fine, perché, personalmente, questa storia la trovo un po’ buttata lì, un insieme di fatti che si succedono, a volte assurdi e altre volte incoerenti. Diventò improvvisamente rosso solo al pensiero. Si stava affezionando al biondo, non gli era mai capitato in realtà, aveva sempre considerato tutti i suoi ‘amici’ dei semplici compagni di classe o dei stronzi. Noto che hai molti problemi ad associare il corretto articolo al nome. Tutte le parole che iniziano per “st” supportano l’articolo lo/gli, quindi non sarà “dei stronzi”, ma “degli stronzi” (degli è di + gli, una preposizione articolata). Ce ne sono parecchi di casi in cui c’è questo errore, anche con parole inizianti per altre lettere che hanno questa regola, errori che una beta potrebbe correggere facilmente. Lo fecero salire sulle loro macchine e abbassò la testa ancora frastornato. Una giovane donna era seduta accanto a lui e gli tirò su il mento, sorridendogli. Ma quante macchine avevano? O.o Penso una, no? « Ci sono i tuoi genitori in casa? » Il moro annuì, c’era sua madre, chissà in quale condizione stava adesso pensò, se la polizia l’avrebbe trovata così, l’avrebbero scambiata per un’alcolizzata. Hai usato il condizionale, ma ci vuole il congiuntivo. Non è “avrebbe”, ma “avesse”. Appena i poliziotti furono andati via e la voltante fu scomparsa dal vialetto della loro casa, Margaret prese il viso del figlio e se lo portò al petto. Penso intendessi “volante”, non “voltante”. Ok, per questo capitolo basta. Spero che tu legga con piacere le mie recensioni, che risponda anche, perché vorrei sapere se vengono lette, almeno. Non sono solita a chiedere la risposta obbligatoria, ma credo che me lo devi, perché, credimi, per scrivere una recensione simile ci perdo del tempo. Ci vediamo nel prossimo capitolo. Baci. SNeppy. |
Eccomi qui a recensire anche il secondo capitolo. Preferiva non informarlo sulle condizioni di Thomas, anche se in certo senso se le immaginava e di certo non erano ottime. Margaret lo andava ogni volta che poteva, lavorava tutto il giorno e non aveva tempo neanche per andare in bagno, anche se trenta minuti per il suo bambino li riusciva sempre a trovare, anche se non riusciva a vedere suo figlio così, il suo ex marito se ne era fregato altamente delle condizioni del figlio. Ecco quello che ti dicevo. Salti le parole e non te ne accorgi nemmeno. Nella prima frase dovevi mettere “in un certo senso” e hai saltato “un”, mentre nella seconda hai saltato un “a trovare” dopo “Margaret andava”. Inoltre la seconda frase andava divisa. Hai messo insieme il fatto che Margaret va sempre a trovare il figlio con la sua situazione familiare relativa al marito. Qui era uno dei punti che dovevi approfondire di più, secondo me, perché buttata lì come cosa rovina la drammaticità del fatto. Pensaci. Le giornate erano fredde e fuori si respirava un aria ghiacciata. Aria è femminile, quindi ci va l’apostrofo. Proprio in quel istante la campanella suonò e il ragazzo si dileguò di fronte allo sguardo confuso di Erik. “quell’istante”, non “quel istante”. Abbassò piano la manovella, per poi insinuare solo la testa per trovarsi una sagoma in un letto troppo grande per lui. Forse volevi dire maniglia? O.o Infondo, sembrava che l’assenza di Thomas in quella casa, qualche modo si stesse colmando e avesse preso posto nei loro ricordi più belli. “in fondo” si scrive staccato, altrimenti è voce del verbo infondere. « Hai da fare pomeriggio? » chiese Erik tornando alla sua ciambella. Anche qui manca una parola, “nel pomeriggio”. Non ho segnalato tutto, solo alcuni errori che mi è parso giusto dirti. Al prossimo capitolo. Baci. SNeppy. |
Ciao, Tiky. « Sam, tuo fratello…ha il cancro.» Partiamo proprio dalla prima frase, con una sottigliezza. Dopo i tre puntini di sospensione, ci va uno spazio. Questo non è un errore vero e proprio, ma per scrupolo te l’ho segnalato. Corretta, invece, la lettera minuscola subito dopo, in quanto la frase è la stessa, solo interrotta da una pausa. Altra cosa, che poi si ripete in tutta la storia, è lo spazio dopo le virgolette aperte. Non ci va, perché, altrimenti, capita che la virgoletta rimanga su una riga e la parola che segue su un’altra. Hai usato le virgolette corrette, l’html le riconosce e non cancella il testo, quindi non vedo perché spaziarle. Le virgolette hanno le stesse regole delle parentesi, quindi vanno attaccate alle parole che racchiudono. Se le ricordava perfettamente quelle parole, quelle sillabe che sua madre, tra un singhiozzo e l’altro era riuscita a far uscire dalla sue labbra sottili. Qui manca una virgola, dopo “tra un singhiozzo e l’altro”. Hai inserito correttamente quella prima, rendendoti conto che quella parte di frase andava separata dal resto, ma poi devi metterne una anche dopo, perché riprendi con la frase principale. Era come se gli avessero sferrato uno schiaffo in piena faccia e ancora si potevano notare i lividi. Qui direi che ci va “ancora si potessero”, in quanto è una frase ipotetica, quindi mantiene lo stesso congiuntivo come la reggente “se gli avessero sferrato”. Il postino passava ogni mattina per le lettere e le stagioni variavano ogni ventuno. Ammetto che il problema di questa frase è che non l’ho capita, almeno nell’ultima parte. Che significa che le stagioni variano ogni ventuno? Ventuno cosa? Mattine? Non sono un po’ troppo veloci? O magari è un modo di dire usato dalle tue parti, che non conosco. Questo non lo vedo come errore, ma non l’ho capita XD Quello che però non riusciva ad andare avanti era la sua vita. Quella di Sam, appena diciottenne che non riusciva a convivere sapendo che tra un momento e l’altro suo fratello poteva morire sotto i suoi occhi. Qui giusto un paio di parole scoordinate tra loro. Nella prima frase, il “Quello” va sostituito da “Quella”, in quanto si riferisce a vita, che è femminile. Nella seconda frase, invece, manca una virgola dopo “diciottenne”, che separa (come prima) quella parte dalla principale, in maniera corretta. Inoltre, mi suona strano usare “tra un momento e l’altro”. Io avrei messo “da un momento all’altro”, ma penso che dipenda molto anche da dove uno vive, quindi non penso sia un errore. Di carnagione chiara ma non troppa, anche se era originario di Londra. Qui due appunti: innanzitutto, prima del “ma” ci va sempre la virgola. Questa è una regola della grammatica italiana, quindi vorrei appuntartela perché tu te ne ricorda in futuro. Altra cosa, non è troppa, ma troppo, perché anche se chiara è femminile, per come intendi tu la frase, troppo va al maschile. Il moro la guardò congelandola, afferrando semplicemente il succo e posarlo sul comodino della sua camera. Questo è un errore di distrazione, non ci va “posarlo”, ma “posandolo”. « Ehi. » sibilò – quasi con un sussurro, il minore sorridendo. Hai messo il trattino medio spaziato per aprire un inciso e l’hai chiuso con una virgola. Deciditi, quale dei due vuoi usare? Sono giusti entrambi, ma devono essere usati correttamente, non una volta uno e una volta l’altro. Sam però al cuor suo sapeva che Thomas stava mentendo, gli si poteva leggere in faccia. Questa espressione non l’ho mai sentita. “Al cuor suo” credo sia sbagliata, quella corretta è “in cuor suo”. « Sam. » parlò il maggiore facendosi serio in viso, afferrandogli una mano, stringendola alla sua. Altra regola di grammatica italiana, che io ho imparato grazie ad una recensione e spero di insegnare anche a te :) Se continui la frase dopo le virgolette, allora non devi mettere il punto fermo. Contrariamente al caso delle frasi interrogative, che richiedono il punto interrogativo obbligatoriamente, oppure alle esclamative, con il punto esclamativo, quando metti il punto fermo si suppone che la frase sia finita, quindi quando esci dalle virgolette devi iniziarne una nuova, con la lettera maiuscola. In questo caso, invece, ci va una virgola, in quanto “Sam” è il nome della persona a cui si rivolge, quindi è un complemento di vocazione, e richiede di essere separato da virgole. Questo dovrai farlo sempre, quando il nome detto è quello della persona a cui si sta parlando, e non il soggetto della frase. Il complemento di vocazione richiede virgole prima e dopo (se in mezzo ad una frase), quindi ricordatelo ^^ Si Sam, morirò. Due errori nella stessa frase XD Il primo è il complemento di vocazione, che ti ho spiegato sopra. Te lo puntualizzo solo perché c’era un altro errore, ma non te li segnalerò tutti. Prima di Sam ci va la virgola, in quanto va separato dal resto della frase. Altro errore, a mio parere più grave, è la mancanza dell’accento sul “Sì”. In questa frase tu stai mettendo “sì” come affermazione (accentato quindi), da non confonde con il pronome riflessivo “si”. Attenta, perché ho notato altri casi simili, che ti elencherò man mano che ci arrivo. La temperatura fuori non era delle migliori, essendo a Ottobre a Berlino erano iniziate le precipitazioni e la nebbia persistente. Piccolezza che mi pare giusto segnalare. Ammetto che non so se la tua versione è sbagliata, ma davanti ad “Ottobre” io eviterei la preposizione, lasciando “essendo Ottobre, a Berlino” (ed aggiungendo anche la virgola). Era una normale struttura scolastica, forse un po’ diversa da quella dove andava a Londra, ma non decisamente diversa. Hai detto due volte “diversa”, contraddicendoti. Questa frase è da sistemare, direi. Sbuffò e si accese una sigaretta, per ammazzare la noia, non era un gran fumatore, ma quando era nervoso era capace di fumarsi un intero pacchetto da dieci. Perché dopo “noia” non hai messo i due punti invece della virgola? Quello che segue è un approfondimento di quello che hai detto prima, quindi o metti un punto fermo o i due punti, dimenticati dalla maggior parte degli italiani. Il suono della campanella, lo fece rinvenire dai propri pensieri, gettò la cicca per terra e la calpestò con il piede sinistro, per poi entrare nella sua nuova scuola. Ora ti ripeto una frase che di solito usa una ragazza di mia conoscenza: mai dividere il soggetto dal suo predicato con una virgola. “Il suono della campanella” è il soggetto di “fece rinvenire”, quindi perché separarli? Alla fine delle lezione Sam, si appoggiò al muretto della scuola e prese a leggere. Adorava leggere, si perdeva nei libri, se fosse per lui vivrebbe solo di quelli. Primo errore: “lezione” va al plurale (oppure “delle” al singolare). Poi, dopo “lezioni” ci va una virgola, o meglio va spostata quella dopo “Sam” a prima di “Sam”, dato che, di nuovo, hai separato il soggetto dal predicato. Per quanto riguarda la seconda frase, dato che stai parlando con il passato remoto, l’ipotetica finale va messa al trapassato: “se fosse stato per lui, avrebbe vissuto solo di quelli”. Quel tipo glie l’aveva fatti girare in un modo allucinante. Dunque, non correggo “glie li” perché separato, da quanto ho capito è una forma poco usata ma corretta. Piuttosto correggo l’apostrofo, di solito usato esclusivamente nelle forme singolari delle parole, non con i plurali. È meglio lasciare “glieli” (o glie li) senza apostrofo, in modo da far capire che parli al plurale. Per esser stato il suo primo giorno di scuola era andato alla grande no? Altra regola. Le frasi che finiscono con una domanda come “no?”, “sì?”, “eh?”, “vero?” richiedono una virgola che separi questa parte di frase dal resto. Quindi, prima di “no?” ci va la virgola. Sam non lo era andato ad accompagnare, non ci riusciva a vederlo disteso su quel letto, con un a flebo al braccio. Qui errorino piccolo piccolo, semplicemente hai scritto “un a” invece di “una”. « Ti prego mamma, di a Sam, che gli voglio bene. » La parola “di”, voce del verbo dire, non si scrive così. Siccome è un troncamento, deve essere apostrofato (la parola completa sarebbe “dici”, ma all’imperativo diventa “di’”). “di” senza accento né apostrofo è la preposizione semplice. il diciottenne abbandonò la testa contro una corteccia di un cipresso e socchiuse gli occhi cercando di non pensare a nessuno. Qui manca la maiuscola ad inizio frase. Ho notato che hai messo due spazi prima, quindi Word non te l’ha corretta ed è rimasta minuscola. Nulla di che. Improvvisamente piccole lacrime iniziarono a bagnarli le guance e si sentì quasi rinato. Qui spero solo sia una distrazione, non è “bagnarli”, ma “bagnargli”, in quanto si riferisce a sé stesso. Doveva piangere, sfogarsi, ma tutto quello che gli era uscito, state solo due piccole lacrimucce che a malapena gli avevano inumidito gli occhi. Qui a mio parere manca una parola, un “erano” prima di “state”. « Oi, ti senti bene? » sentì poi, accanto a lui. Non è “Oi”, ma “Ohi”, per essere corretti. « E’ il mio terzo giorno, cosa ti aspettavi che fossi circondato d’amici in cinque secondi? E poi non vedo perché dovrei parlarne con te dei miei stati emotivi. » Piccolo appunto. Dato che usi Word (credo), non dovresti avere problemi a far apparire la E maiuscola accentata, in quanto te la inserisce in automatico quando necessario. Se non appare, basta digitare ALT+0200 (da tastierino numerico) ed eccotela come per magia. Sicuramente è più corretta della E apostrofata. Non ho segnato tutti gli errori, ho evitato di correggerti più volte lo stesso problema, con l’interesse unico di insegnarti la regola, più che puntualizzare su ogni singola virgola mancante o di troppo. Nei prossimi capitoli, a meno che tu non lo desideri, mi limiterò a fare una recensione normale, al massimo segnalando qualche errore di battitura. Di certo non mi metterò di nuovo a dirti gli errori fatti qua, perché, avendo già pubblicato da tempo, è facile che ci siano, dato che solo ora te li ho corretti. Spero che apprezzerai la mia recensione, anche se forse un po’ critica e rompiballe. Lascio ovviamente la bandierina verde, perché primo non sono una che fa tutto giusto e subito, molti degli errori che ti ho segnalato li trovi anche nelle mie storie, e poi perché la storia promette bene e questo è solo il primo capitolo di dieci. Sul giudizio della storia sarò più precisa nei prossimi capitoli, ti saprò dire meglio quando avrò una visione d’insieme di tutto. Alla prossima. Baci. SNeppy. (Recensione modificata il 22/06/2012 - 01:52 pm) |