Recensioni per
Ciclo Toscano
di _Lethe

Questa storia ha ottenuto 34 recensioni.
Positive : 34
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/04/12, ore 21:08
Cap. 6:

Eccomi finalmente! xD
E ancora una volta si dimostrerà la mia incapacità di fare recensioni belle come le tue, sigh sigh... Dai, però ci provo lo stesso! :D

Questa ragazza in piena attività, lacrime su un seno martoriato, sì, ma di baci... Questa idea della violenza dei baci, della violenza dell'amore! Wow.

La terza strofa è bellissima, in effetti! E' molto suggestiva, può sottointendere varie cose... E vorrei sapere quale sia il significato di abbracciare il satiro!

Un bacio <3

Recensore Junior
10/04/12, ore 00:24
Cap. 6:

Dopo la recensione che ti ho lasciato, ho trovato scritti che non mi convincevano del tutto, con qualcosa che stonava sempre con il resto. Fino ad ora. Fino a questa terza strofa di cui è estremamente facile innamorarsi.
Questo componimento è pregno di una vivacità che conduce in un turbinio di emozioni dal quale è difficile allontanarsi. L'amore travagliato potrebbe sembrare fuori luogo all'interno di un contesto ameno come quello del Ciclo, ma conquista un senso nuovo e calzante nella figura del satiro, che abbraccia natura e passione. Devo ancora cogliere il significato più profondo dei tuoi riferimenti alle calzature, agli arti inferiori e ai camminamenti: devono avere un forte impatto sulla tua emotività, ma mi è tuttora oscuro.
Di interessante gusto è "e perdo le scarpe / e trovo te”. Brava.

Recensore Veterano
01/04/12, ore 18:44

Ieri sera alla fine sono uscita e non sono passata, ma oggi appena ho un secondo libero dai miei studi su Kafka (che secondo me aveva solo bisogno di farsi curare) corro da te, madmoiselle! <3
Che dire a parte che sono sempre contenta che aggiorni, che non posso essere che felice che il Ciclo continuerà e che anche io adoro il sabato principalmente per influenza leopardiana? xDDD
Che tu, donna, mi dai una tale mescolanza di colori, suoni e odori che adoro <3 e personalmente trovo la chiusa, "ma l'alba avanza", un tocco di classe, perfetto.. <3 a che si riferiscono le dodici lingue? :D

T'adoro, sempre. =))

Recensore Veterano
31/03/12, ore 14:11

Che bella che bella che bella *O*
A parte che già il fatto che tu aggiorni di sabato è fantastico perché sì, è il mio giorno preferito e mi piace leggere belle cose... che dire, c'è sempre questo sapore agrodolce di campagna e di scoperta un po' aspra e sensuale, soprattutto nella prima strofa, e la seconda sembra così carica di significati nascosti *w* il fatto che tu senta questa legata a "Con la notte alle spalle" me gusta davvero! In effetti hai ragione, sono come due poesie sorelle, e poi qui c'è questa fine aperta *____* <-- *incapace di finire qualsivoglia frase
E così, personalmente, sarò sempre più che felice di leggerne altre ancora!
Baci :3

Nuovo recensore
30/03/12, ore 15:26
Cap. 4:

Mi piace molto come poesia questa. E' forte, e la luna è un elemento che personalmente mi affascina molto e qui mi piace come la coinvolgi nella struttura della poesia! Ahahah lo so che è scontato da dire ma questa poesia come la prima di questo ciclo ha qualcosa di molto toscano! :) Cioè, me la ricorda come l'ho vista io quando ci sono andata in vacanza, mi piace!

Nuovo recensore
25/03/12, ore 22:24
Cap. 4:

Bentornata^^ Direi un ritorno molto piacevole, la poesia è gradevole come le altre ma ha quel tocco in più di realismo che segna comunque un evoluzione positiva nel Ciclo di poesie. Il Rosso colora o forse meglio "macchia" ogni verso se non direttamente lo fa indirettamente, come per esempio la gola infiammata suggerisce un rosso intenso che porta dolore come è dolore e paura ciò che la protagonista vede riflesso nella Luna. Quello che le ricorda la fa tremare e la fa correre ancora nella speranza di dimenticare o forse vuole solo fuggire dai sensi di colpa, dalla paura di aver fatto qualcosa di proibito ma che ha tanto desiderato. Complimentiii!! Proprio ieri rileggevo tutte le poesie di questo ciclo, davvero sono speciali, sei bravissima ;)

P.S.
Com'è andata in Grecia?^^

Recensore Veterano
25/03/12, ore 20:40
Cap. 4:

Oh, eccola, è TORNATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA *.* Darling, I missed you! =(((

Però ora sei qui :D spero sia andato tutto bene in Grecia e che tu ti sia divertita =))

Passando alla poesia è veramente bella, davvero sembra più "matura" rispetto alle altre, e molto bello anche l'uso del rosso <3 niente, stai diventando troppo brava con queste immagini sensuali =))

Aspetto con ansia la prossima :D

Recensore Veterano
25/03/12, ore 14:30
Cap. 4:

Shi, ieri aspettavo l'aggiornamento, ma adesso si spiega tutto! Spero sia andato tutto bene in Grecia *w*
E beh, questa quarta poesia è semplicemente fantastica, devo dirtelo! Si contende il posto con la precedente, sarà l'elemento notturno, o che sembra più matura, la purezza e il rosso sporco della luna insieme... muahahaha, me gusta parecchio! Bellissimo è anche il paragone tra il mosto e il sangue, e la presenza fissa della luna (effettivamente sembra sempre che ti segua, con quel suo - un po' inquietante - silenzio bianco... ugh OuO'), come anche l'ambientazione sempre perfetta e i versi finali *_____* è proprio come una poesia secondo me dovrebbe essere, intendo, piena di colori e immagini e allusiva (non so se esista proprio come termine, ma ecco, così)!
Ancora i miei complimenti :D

Recensore Veterano
18/03/12, ore 20:47

Che bellaaaaaa *___________*

E poi donna ti stupisci che riesci a scrivere roba così sensuale? Quanto sei brava <3 <3

Che poesia dolce e malinconica al tempo stesso *sniff sniff*

Mi mancherai tanto e stai attenta quando vai in Grecia :***

Nuovo recensore
18/03/12, ore 15:19

"Con la Notte alle Spalle", già con il titolo mi hai conquistato, dopo aver letto la poesia lo trovo veramente perfetto perchè nella poesia questo verso segna una "svolta" temporale. Dall'osservare dinnanzi la scena e quasi palparla nella loro realtà si passa o meglio ci si allontana da questa realtà che sembrava maggiormente tangibile e si raggiunge una sorta di dimensione onirica, una situazione quasi surreale, che ci fa subito eliminare dalla mente le ipotesi fatte fino a quel punto. Ed è la parola sangue che ci fa tentennare, è tanto reale quanto mortale, quindi ci sposta in una dimensione di non vita, di morte spirituale o fisica, ma spetta al lettore dare l'interpretazione che gli è più congeniale.^^ M vi è un ulteriore sconvolgimento delle nostre certezze di lettori quando arriviamo al verso "I fiori moriranno"", c'è ancora vita ma forse per poco. ;)

Adoro letteralmente le tue poesie.
Complimenti e aspetto con ansia l'appuntamento di Sabato^^
(Recensione modificata il 18/03/2012 - 03:55 pm)

Recensore Veterano
17/03/12, ore 16:26

Eccomi, ce l'ho fatta :D è che già sono lenta di mio a scrivere le recensioni, talmente lenta che mi è scaduta la pagina D: ma questi tuoi versi liberi mi sono piaciuti tanto che ecco, te lo devo dire!
Le immagini che evochi, che crei, ancora una volta... vorrei trovare parole più adatte e magari essere più precisa, ma questa è fantastica! Con la strofa centrale e quel "I fiori moriranno", così semplice e incisivo come piace a me, poi *-* sembra che la fine dell'amore e quella dell'estate debbano coincidere - ed è tutto così dolce e amaro allo stesso tempo, è onirico e sognante e...
"tra i capelli sento il tuo sorriso"
Ahhh! No, sul serio, anche se non mi soffermo quasi mai a pensare a possibili interpretazioni (limite mio, le sento e basta xD) è bellissima, credimi, per ora decisamente la mia preferita *_____*

Recensore Junior
13/03/12, ore 02:02
Cap. 2:

Sembra quasi che le vigne si sentano d'un tratto in colpa per aver fatto produrre del vino scadente con la loro uva e come delle vecchie bisbetiche inizino ad incolparsi l'un l'altra, fomentando un brusio invadente che coinvolge anche chi non ha nulla da spartire con loro.
E poi c'è questa ragazza che vuole evadere da una realtà troppo amara e si colora d'azzurro per sognare tra le nuvole. Ma il rame e del resto anche la sabbia sono sì passatempi invitanti, ma col tempo rischiano di appesantire il gioco e trasformarlo in noia e in fastidio.
È una poesia molto interessante che mi ha colpito subito, ma che mi ha preso un po' di tempo per trovare un'interpretazione personale su di essa. In ogni caso mi sa di buono, anche se il vino potrebbe essere andato a male :D

Recensore Junior
12/03/12, ore 20:34
Cap. 2:

Il retrogusto di Chianti lo si vede proprio!
Ho letto anche la prima, a breve recensirò anche quella. Ho notato in entrambe le poesie un'estrema piattezza - in questo senso: i versi, addirittura le parole, sono quasi tutte piane, chiare e ordinate, ma calde e colorate. In questo traspare pienamente l'idea di quella calura dal basso della Toscana; ottimo il rimando all'azzurro, che rimanda ad una situazione sospesa tra cielo e terra come quella delle prime ore pomeridiane - rilevanti i sandali, in questo senso, che sottolineano ancora di più questa dimensione. Tutto sa un po' di rustico, ma quel che mi piace di più della poesia è che ci ho ritrovato un'immagine su cui torno spesso senza mai svilupparla, probabilmente dovuta a "Il profumo del mosto selvatico": traendo dalla tradizione classica, il vino e la vigna sono il simbolo della vita, dell'ebbrezza di vivere, cose che stridono superbamente col soggetto velato (del rifiuto?).
Quel che non mi piace però è appunto la staticità del verso, l'assoluta (e probabilmente anche voluta) mancanza di ritmo. Nella poesia precedente condividevo la scelta, mentre per le immagini di imbarazzo e corsa io (io eh, i miei gusti sono decisamente criticabili) avrei optato per più ritmo, e magari per versi un po' più sporchi, rustici non solo nel lessico ma anche nel suono, tanto che ho detto che il chianti (xD) lo si vede, non lo si sente. La vista prepondera sugli altri sensi, lasciando le percezioni suggerite un po' a metà.
Comunque bel soggetto e ottima idea :)

Nuovo recensore
12/03/12, ore 15:34
Cap. 2:

Ho subito pensato a lei e alla sua esperienza forte che le porta nuove consapevolezze, ma sopratutto la catapulta nel mondo degli adulti, dei segreti, delle verità tenute nascoste. L'azzurro del cielo della toscana d'estate che accompagna ciascuno di noi, che ci ritroviamo (come la protagonista del film di Bernardo Bertolucci) sovrastati dalla sua immensità, in ogni azione, in ogni stato d'animo.
Graffi che diventano delle cicatrici, solchi indimenticabili nel tempo. Come quella vigna che non dimenticherà.
Bellissima l'immagine dei "sandali di sabbia", nell'intento di comunicare un sentimento contrastante, la sabbia che è al tempo stesso meravigliosa al tatto e fastidiosa tra le dita.
Deliziosa questa poesia come le altre dopo tutto, poche parole ricche di immagini lucide, quasi tangibili, questo è il tuo dono suggerire colori, far sentire sapori e odori, tristezza, felicità, rabbia e malinconia.
Complimenti e alla prossima poesia^^

Recensore Veterano
11/03/12, ore 18:34
Cap. 2:

Shi, pubblicale pubblicale! Già le prime due sono davvero bellissime, non vedo l'ora di leggere le altre *-*
Insomma, anche in 'Sandali' - che dal titolo già mi piace troppo, sappilo - evochi delle immagini stupende, assolate, un po' agrodolci, e questo azzurro... aaaah, bello bello bello, anche nell'apparente irregolarità dei versi! Non mi resta che farti ancora i miei complimenti, sono veramente ammirata!