Ehm, purtroppo non sono riuscita ad arrivare in fondo al capitolo. È troppo lungo! Lo leggerò a poco a poco, per sapere come continua la storia.
Alcune osservazioni sulla parte che ho letto. Aggiornerò la recensione quando l'avrò letto tutto con le osservazioni sul proseguo del capitolo.
Queste intanto sono le prime osservazioni che mi sentirei di muoverti:
Bellissima la descrizione del quadro La Vergine delle Rocce! :)
Se solo avessero sapessero quanto si sbagliavano. > avessero saputo
da esso / da essa / essa > ridondanti!
prese tutte le forze che aveva > raccolse le forze
in una determinazione frustrata e anticamente feroce > suona un po' forzata (puoi rigirare la frase in modo che risulti più naturale)
ricoperto e compenetrato > ridondante (basta "coperto di ruggine" o meglio "arrugginito"); inoltre non penso che la parola giusta qui sia "grimaldello" (intendevi lucchetto? rivetto? chiavistello?)
rompendo le assi di legno che si divisero in schegge che entrarono nella sua carne mentre cadeva sul pavimento di pietra con un forte tonfo che riecheggiò di scossoni nel suo torace > dopo aver concluso la prima frase (coordinata) con un punto fermo, questa potresti scriverla in questo modo: "la porta esplose in una deflagrazione di schegge, che le penetrarono nella carne, mentre rovinava sulla pietra, con un tonfo talmente forte da rimbombarle nel torace."
ma incredibilmente era libera > suggerimento «ma, incredibile! era libera (...).»
Non importa > Non importava
glie lo > glielo
Come vedi alcuni sono solo piccoli refusi. Altri invece sono suggerimenti per migliorare la sintassi, in alcuni punti poco fluida.
Ho letto un altro pezzo del capitolo. Qui ci sono alcuni punti che secondo me non funzionano tanto bene:
Pioggia fresca e scrosciante, un tintinnio di gocce d'acqua che cadevano ovunque attorno a lei e sul suo corpo bagnato, quasi una sorta di bagno purificatore con cui la sottile scia d'acqua che attraversava le sue membra sembrava voler mondare ogni paura, ogni rimpianto, ogni sbaglio. Acqua come vita, che fa crescere gli alberi e rinverdire i prati. Cosa era successo ora? Guardò attorno a se, era distesa all'interno di una pozzanghera formatasi in quello che sembrava l'avvallamento di un prato, i vestiti completamente zuppi appiccicati alla pelle e la pesante chioma di capelli umidi schiacciata sulla schiena. > questa immagine è bellissima, ma la sintassi va aggiustata perché, così com'è, il periodo risulta abbastanza disordinato e la bella descrizione del risveglio di Lutezia nella pioggia perde di vigore.
S'alzò dall'umido giaciglio con la sensazione di essere nata una seconda volta da quel fluido amniotico cristallino, osservando l'intorno che la circondava, una grande prateria ondulata e satura di laghetti e pozzanghere che si stendeva da lei all'orizzonte ove trovava inizio un cielo grigio, completamente cinto di nubi prodighe di pioggia, gocce fredde e pesanti che continuavano a cadere su di lei incanalandosi in piccoli rivoli sul suo viso, fra i seni, sulla schiena ricoperta dalla massa pesante di capelli umidi. Pose la mani sul viso cercando di asciugarsi mentre i ricordi iniziavano a condensarsi nella sua mente come gocce di rugiada dall'umidità notturna. Il Senato, Miroslav, la sua morte... Ma dove si trovava adesso? > anche questa frase va riordinata per rendere la lettura più fluida.
“Tuo padre... era una persona molto gelosa, aveva sempre paura che io potessi tradirlo. Quando sono rimasta in cinta speravo che questi suoi timori sarebbero passati, ma al contrario non fecero che peggiorare. Lui era convinto che non fossi veramente sua figlia, a nulla valsero gli esami del DNA, nulla poté convincerlo. Perché? La risposta esiste, chiara e comprensibile come un solido geometrico, ma credo che non sia ancora arrivato il momento di accettare tale verità. Penso invece che a questa domanda sia e me che a te non sia concesso dare risposta, non nel più immediato adesso almeno”. Cosa provava per lei? In quell'ambiente non riusciva a percepire emozioni chiare, a svelare al suo stesso animo ciò che realmente sentiva per quella madre che l'aveva abbandonata così presto, consumata dalla mancanza dell'uomo che amava. Non aveva avuto una vera e propria infanzia, ma quanto questa consapevolezza aveva contribuito a renderla ciò che era adesso? > questa frase è molto contorta come sintassi, si fa fatica a leggerla e anche a comprenderne il significato.
Questi sono i punti più caldi su cui intervenire. Ho trovato anche alcuni piccoli refusi:
assieme > insieme o con
bubbolio > brontolio
in cinta > va scritto tutto attaccato!
La strana ed eterea creatura parlò senza ancora voltarsi, la sua voce era suadente e leggera, come una melodia scritta dal vento. > ancora è ridondante / più che scritta o userei portata.
alleggerire la pillola > si dice "indorare la pillola"...ma è proprio questo il significato che vuoi trasmettere? (Recensione modificata il 04/06/2012 - 05:23 pm)
Okay, queste sono le ultime osservazioni, promesso!
I personaggi che hai creato sono davvero ricchi di sfaccettature. Soprattutto Miroslav.
A volte la tua scrittura è molto cruda, brutale, ma sei bravo ad evocare luoghi e situazioni.
Spero che i miei consigli per questi primi quattro capitoli ti siano d'aiuto per migliorare lo stile, sul quale credo ci sia margine per migliorare. (Recensione modificata il 07/06/2012 - 02:05 pm) |