Recensioni per
Bree: Remembering lightning
di voiceOFsoul

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
22/07/14, ore 17:40
Cap. 70:

La storia è stupenda😆ho pianto quando ho letto di Daniel, giuro sono rimasta malissimo😟😓😭non volevo morisse Daniel, e poi rimasta male anche x Evan 😢😢😢il resto perfetto😆

Recensore Veterano
04/11/12, ore 17:24
Cap. 70:

Ciao =)

Sono riuscita finalmente a finire di leggerla. 70 capitoli non sono uno scherzo e talvolta ci vuole un po' di tempo per assimilarli e leggerli
in modo appropriato senza velocizzare troppo e senza tralasciare dettagli.

Parto subito col dirti che ho messo la bandierina come critica solo per un unico problema: la grammatica. Nel corso di tutta la storia, ci
sono stati parecchi errori, come con i verbi di transizione. Entrare, uscire. Hanno disturbato un po' la lettura, almeno per me. Hanno tolto
quella magia che coronava la tua storia. Non starò a dirti tutti gli errori che hai fatto, perché è possibile che molti siano solo dovuti alla
fretta nello scrivere e pubblicare. Il mio consiglio principale sarebbe quello di contattare una beta, revisionare la storia e magari mettere
anche qualche commento all'inizio o alla fine di ogni capitolo.
Quando leggo, mi piace anche sapere che ne pensa l'autrice o l'autore di ciò che fa. E questi commenti aiutano ad interagire con i lettori.
Anche un semplice grazie a chi legge, leggerà o esprimerà un suo pensiero. Insomma qualsiasi cosa, giusto per farsi conoscere quel
tanto che basta per capire da dove viene la storia. =)
Spero tu non prenda questa parte del commento come una critica per invidia o distruttiva, perché se fosse stata una storia che non aveva
speranze..te lo dico francamente, non avrei neanche commentato e avrei cambiato storia dopo pochi capitoli dall'inizio. =)

Ok, detto questo passo alla trama.
La trovo molto originale, piena di momenti seri, drammatici ed anche comici. Come dimenticare la scena in cui Bree va dal neurochirurgo
e quello gli chiede come si fa un intervento secondo lei, andando poi a cercare su Wikipedia le spiegazioni dell'intervento che occorre?
Sono stata per qualche minuto a ridere. Uno scherzo che è riuscito sia all'interno della storia, che fuori.
Molto ben costruiti i personaggi.
Una cosa che mi è piaciuta particolarmente è la ricostruzione della sua vita durante quei tre mesi in cui la madre non era con lei.
I flashback, la scoperta sempre più veloce dei nuovi personaggi, che lei conosceva già, ma aveva dimenticato in seguito al suo fatidico
incidente. Ogni tassello prendeva forma un attimo dopo, quando questi ricordi o "cassetti" si aprivano e mostravano il passato.
Tutto quello che è successo, chi aveva conosciuto e come mai non ricordava niente, a pezzi ritornava. Come quando si fa un puzzle mai
fatto prima, ci sono quei momenti in cui, seppure inconsciamente, sai che i pezzi vanno in un determinato modo.
Così è successo alla protagonista, ha ricordato prima i momenti felici, poi quelli drammatici e infine quelli terribili, quelli che l'hanno portata
ad andare su quella macchina e rischiare la sua vita.
Hai descritto in maniera fantastica Evan, hai spiegato il suo comportamento e la sua malattia. Non mi sarei mai immaginata una cosa
del genere, mi ha stupita. Ancora di più vedere come cambiava spesso senza quasi che se ne rendesse conto. Il senso di colpa e la sua
persona alla fine hanno fatto il resto. Triste il fatto che non si potranno più vedere e non potranno più essere amici. Una delle cose che
mi è dispiaciuta di più, in tutta la storia.
In compenso, hai inserito Semir, Steve, Daniel, insomma una bella comitiva di bei ragazzi. Tutti diversi e speciali a modo loro. Tutti
hanno dato qualcosa a Bree, tutti si sono presi qualcosa. Chi più, chi meno!
Semir, si è preso la parte più fragile, Daniel la parte più sbarazzina. Steve forse è l'unico che si è preso molto di più. Il cuore, ma anche
l'anima.
Allo stesso modo ha delle amiche fantastiche, Gigì la ragazza che ama divertirsi e uscire sempre, Cristina quella un pochino più
responsabile, Debby che c'è e non c'è fa la comparsa tra le altre due. Diciamo che Cristina e Gigì sono quelle a cui si sente più vicina.
Il rapporto coi genitori è stato molto complicato. Per quanto tenga alla madre e voglia aiutarla a non lasciarsi andare, lei soffre tantissimo
la "perdita" del padre. Si può ben capire, anche se fa finta di niente e cerca di non darlo a vedere.
E arriviamo al punto in cui si scopre che lei è incinta, di Evan! All'inizio ho pensato sul serio che sarebbero potuti essere una bella coppia,
prima di scoprire come era fatto Evan! =(
Bruttissimo scoprire che poi alla fine ha perso il bambino! Un trauma decisamente poco vivibile a ventidue anni! Ma penso che lo sia
a qualsiasi età.

Tutta la storia ruota intorno alla voglia di aprire i cassetti della memoria. Una bella pensata!

Ci sono tantissime cose che vorrei scrivere, come quando lei si ricorda di Steve e riesce a capire chi è lui, la madre, il padre, ma soprattutto
il cugino. Mi era sembrato strano che Alex si facesse chiamare da lei "Alex", un medico per quanto giovane non ha questo tipo di confidenza.
E alla fine si riesce a capire questa confidenza da cosa proviene.
Si capisce anche come fa a conoscere l'infermiera.
Insomma come ho già detto tutti i tasselli si ricompongono a mano a mano che la storia va avanti. Per ogni volta che lei torna nel presente, si
scatena un nuovo ricordo con cose, apparentemente, senza senso. Ma poi tutto è più chiaro.

Come, ad esempio, risulta più chiaro chi era Daniel. Era il fratellastro, un ragazzo che aveva una vita davanti e che invece non ha avuto molta
fortuna. E lei, inconsciamente, lo ha incontrato..ci ha parlato. Lo ha conosciuto anche se per una giornata soltanto.

I momenti, le scene, buona parte della storia andrebbe analizzata per poter condividere un pensiero su tutto quello che ho letto, però
risparmio...anche perché 70 capitoli in una sola recensione sono molti e spero solo di essere riuscita a rendere l'idea con questa unica recensione
che sto facendo!

Mi spiace, ci siano poche recensioni. Su tutti questi capitoli, dovrebbero essere minimo il doppio. Ma come accade spesso le cose che davvero
valgono, non sono ben comprese dalla maggior parte delle persone. Aggiungerei, purtroppo!

Non mi resta da dire altro che, seppur molto lunga, mi ha accompagnata in due serate senza farmi allontanare neanche un secondo.
Quasi una droga.

Ciao, Jewel. ^___^

Recensore Veterano
28/08/12, ore 23:52
Cap. 70:

E' quasi mezzanotte, ed io, tranne il breve intervallo della cena di cui già dovresti sapere, sto leggendo dalle sette di stasera. Scrivo queste due righe non per recensire la tua storia - le modificherò al più resto in tal senso - ma solo perché sento il bisogno di dirti subito che l'ho trovata davvero tanto tanto tanto bella e di farti i miei complimenti.


Dunque, eccomi qui a dirti finalmente ciò che penso. Ieri sera ero troppo stanca e poi le storie che ti coinvolgono tanto hanno bisogno di un certo tempo per essere assimilate ed elaborate.
A ripensarci il primo aggettivo che mi viene in mente per definirla è “accattivante”. A parte i primi due capitoli, l’ho letta in due sere proprio perché non riuscivo a staccarmene. Il merito va tutto alla tua bravura nell’aver intessuto una vicenda mai banale o scontata in cui la protagonista che, reduce dall’incidente ha perso la memoria a breve, ricorda e ricostruisce la sua vita pezzo per pezzo come se fosse un puzzle, suscitando la curiosità di chi legge che è impaziente di sapere cosa le è successo .
Mi piace molto anche il tuo stile. Asciutto, veloce nella punteggiatura, molto molto personale. C’è una certa abbondanza di parolacce e il linguaggio è molto colloquiale, ma è proprio per questo che riesce ad essere vivo al punto che a volte sembra di essere lì, tra quei ragazzi. Una scelta vincente è stata pure quella di far raccontare la storia a Bree in prima persona. In questo modo ci si immedesima molto in questa giovane donna, nella sua confusione che non è soltanto frutto dell’incidente subito, ma proprio della sua fragilità e del suo estremo bisogno d’amore. Le situazioni che affronta e a cui non sa dare una vera spiegazione, finiscono per disorientarla ancora di più e non le consentono di stabilire cosa vuole effettivamente. C’è stato un punto in cui ho pensato che forse tutto ciò che le è accaduto è stato un bene. Ha dovuto rivivere a poco a poco tutta la sua esperienza passata vissuta di impulso. Anche se ne ha sofferto profondamente, forse ha avuto una seconda possibilità dalla vita per soffermarsi a riflettere su quanto le è accaduto e capire ciò che conta davvero per lei. Ha compiuto quindi un bel percorso interiore, magistralmente reso dalla sua autrice.
Ma non è stato soltanto il personaggio di Bree a piacermi, mi sono piaciuti anche tutti gli altri: Gigì con la sua allegria un po’ sconsiderata e il suo stupore davanti ai misteri dell’innamoramento , la mamma così dolorante e dolce, il padre con i suoi sensi di colpa, Steve, duro e tenero allo stesso tempo, Ivan, forse il più tragico. Non voglio elencarli tutti quanti, ma sappi che li ho trovati ben tratteggiati, compreso il gatto Black (e la mia passione per i gatti trova sfogo ogni volta che ne trovo uno in una storia) forse con l’unica eccezione del papà di Steve che era un po’ troppo forzato nel linguaggio forbito, almeno la prima volta che incontra Bree.
L’atmosfera che hai saputo creare, di amore, di amicizia, di vita quotidiana, è uno spaccato molto efficace di esperienze giovanili in cui mi sono tuffata con diversi stati d’animo. L’ho trovato molto coinvolgente quando narravi, sempre con mano leggera e con molta eleganza, delle esperienze sessuali dei giovani protagonisti, così spavaldi eppure così indifesi davanti al grande mistero dell’amore fisico. Mi sono addirittura emozionata quando hai descritto il coinvolgimento e la passione che può dare la danza tanto da arrivare a pensare che ci possa essere una nota autobiografica data la precisione con cui hai saputo rendere l’eccitazione del ballo e la soddisfazione che ne deriva. In verità mi sono sentita pure sconcertata a leggere di squallidi avvenimenti in discoteca, di ubriacature al punto tale da perdere la coscienza di sé, di vomitate continue e risvegli post sbornia in letti sconosciuti. Queste cose qui, e mamma Kellina lo spera proprio, è meglio che siano solo frutto di fantasia e per nulla autobiografiche!
Comunque “Bree- Remembering lightning” è davvero buona e meriterebbe molta più attenzione di quella che probabilmente ha ricevuto e sta ricevendo, ma che ci vuoi fare, il destino delle storie concluse purtroppo è questo: chissà perché una volta finite attirano pochi lettori e ancor meno commenti. Non sanno cosa si perdono. Con questo non voglio dire che è perfetta, per carità. Ci sono delle piccole cose che potrebbero essere migliorate, ma io non le menziono nemmeno perché non mi metto a fare il beta reader né – Dio me ne guardi – il critico letterario. D’altronde, qui su EPf non ci sono persone che possano ergersi a critici così come, e lo dici anche tu nella bella presentazione della tua pagina personale, non ci sono scrittori. Autori e lettori devono soprattutto cercare di trascorrere in semplicità dei momenti piacevoli di scrittura e di lettura. E a volte la magia avviene: attraverso le parole, le anime s’incontrano e si lasciano trasportare in un mondo immaginario dove ci si può esprimere, condividere le fantasie, trasmettersi emozioni . E ti assicuro che con Bree sei riuscita a realizzarla alla grande.
(Recensione modificata il 29/08/2012 - 10:20 pm)

Nuovo recensore
15/03/12, ore 21:34
Cap. 70:

Ho scritto la recensione del primo capitol0 dopo averne letti circa 30 e pensando ormai di aver capito, non potevo sbagliarmi di più. dopo il secondo pomeriggio di avida lettura ho finito il romanzo. Ho attraversato talmente tanti stati d'animo che sono un po' stordita. Sono stata completamente catapultata nella testa e nel cuore di Bree, grazie ad una scrittura più che piacevole e ad una storia avvincente e mai scontata che mi ha davvero toccata. Adoro i libri quando senti di far parte di loro. Grazie per le emozioni! (unico piccolissimo neo sempre l'utilizzo transitivo dei verbi entrare e uscire, mi riportavano alla realtà)

Nuovo recensore
10/01/12, ore 22:17
Cap. 70:

Veramente non ho parole per descrivere quanto sia bella questa storia!!complimenti davvero!!!

Recensore Veterano
24/12/11, ore 12:56
Cap. 70:

E così... è finita! 
Ti faccio i miei più sinceri complimenti per lo stile, mi sei piaciuta veramente tanto :)
Spero scriverai ancora!
Un bacio e tanti auguri di un Santo Natale :)