Recensioni per
Occhi di Dea
di lady hawke

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/10/12, ore 22:51
Cap. 1:

Avevo già puntato questa storia da un po', finalmente sono riuscita a leggerla!
Essere dittatori romani doveva essere fighissimo. Io vorrei essere il capo supremo delle forze armate, deve darti una sensazione di potere non indifferente u.u Anche se l'altra faccia della medaglia non è proprio lucente, e Camillo se n'è accorto. Tutti ti rompono le scatole perché devi sconfiggere questo o quello. Sono sicura che Camillo abbia più volte sentito l'impulso di mandare a quel paese tutti, di dire: "Se lo facciano loro, il loro esercito, anziché scocciare il mio". Poi qualcuno di assennato avrebbe potuto dirgli che non c'è un altro esercito, che lui è il capo supremo. E poi c'è la storia della testa in pegno al senato, certo. Insomma, una faccenda spinosa.
Solo che Camillo mi dà l'idea di essere la versione storica di Neville Paciock: sembra tranquillino e pacioccone, ma aspetta che sfoderi una spada e guarda che ti combina. Poche righe di storia, e sento già tutta la sua frustrazione. Valerio poi mi trova ancora più solidale con la sua condizione.
Altra cosa che mi piace di Camillo è questo suo "chi fa da sé, fa per tre". Niente sacerdoti cialtroni, ci pensa lui.
Wow, la comparsa di Giunone è inquietante.
"Avrebbe combattuto armato solo della sua parola e non del suo gladio per sé, il suo esercito e Roma" Tanta stima per Camillo!
Mi piace molto come hai caratterizzato Giunone. Ostile, imponente, vanitosa. Del resto, gli dei avevano vizi umani. Bello anche come sembri scocciata di venir tanto disturbata per inezie come guerre tra gli uomini.
Camillo si inerpica lungo una strada complicata, ma sembra sapere cosa fare - o meglio, cosa dire. Infatti Giunone inizia a cedere. Mi piace parecchio l'atteggiamento di Camillo, quasi di sfida: uomo o dea che sia, non gli importa; ciò che conta per lui è averla vinta e dimostrare qualcosa a se stesso o al suo nemico.
"Scomparsi gli Dei sarà una faccenda da mortali", il che non è poco, visto quanto si ingerivano nelle vicende degli uomini.
Il voltafaccia di Giunone nei confronti di Veio è emblematico di quanto volubili fossero le divinità. Ci leggo un messaggio, in questa storia. Le divinità tanto possono, è vero, ma alla fine è stato Camillo a indurre la regina degli dei ad abbandonare Veio. Potrei azzardare dicendo che una dea si è piegata al volere di un uomo, che è stato in grado di utilizzare le sue ben poco divine - in senso tradizionale - debolezze. Evviva Camillo e gli uomini che sembrano piccoli piccoli, e invece hanno il potere. Potere vero, che non risiede nelle forze armate, ma nella capacità di usare le parole per toccare i punti giusti. Olè.

Recensore Master
10/02/12, ore 21:33
Cap. 1:

Wow,è una bellissima storia.
Come può aver solo una recenzione?
E' ben strutturata,i personaggi hanno una loro personalità,e sopratutto sei stata capace di mescolare soprannaturale e storico insieme.
Quindi non posso non dirti complimenti,e spero che farai altre storie sul dittatore Camillo,che sembra simpatico.