Ebbene. Ci ritroviamo dopo un pò di tempo e questa è la tua prima storia che leggo.
Allora,premetto che Gaara è uno dei personaggi che preferisco,anche perché la sua condizione di jinchuuriki era ancora più miserabile di quella di Naruto.
Veniamo alla storia.
l'IC. Gaara è plausibilissimo nella sua condizione di folle,per tanti motivi.
Il pensiero che il kazekage giustifichi i suoi omicidi con l'amore senza scampo che prova per Matsuri,una condizione che lo incatena e allo stesso tempo lo fa smaniare,lo fortifica. Gaara prova amore,quell'amore va di pari passo con un incubo al quale non può sottrarsi,la paura agghiacciante e costante di perdere quello che ha. Matsuri è resa come colei che lo fa rinascere ogni volta e allo stesso tempo,lo fa morire ogni volta. In lei vede una sorta di redenzione,la sola che lo ha accettato nel vero senso della parola e ha il potere di annichilirlo. Ma allo stesso modo,di fronte alla ragazza che ama,non può fare a meno di vedere quanto in realtà ci sia di marcio in lui,quanto sia meschino,quanto l'amore del quale non può fare a meno divenga una giustificazione per la sua follia.
In un certo senso è Matsuri stessa che lo porta alla follia. L'idea che ha di lei,la sua sincera dedizione,la sincerità col quale non gli nega nulla,non nasconde niente e col quale lo difende.
La cosa che più ho apprezzato tra le tante,è il ripetersi quasi 'ossessivo' della parola amore. Quanto quel bisogno sia l'unico punto debole di Gaara.
Lui uccide per amore. Lui ha combattuto per ottenere quel sentimento. Per amore è stato ferito. Ha sempre rimpianto l'amore della sua stessa madre,ha cercato di curare la sua anima sempre assetata con l'amore per Matsuri. Ha cercato di annullare se stesso nel nome dell'amore. E per amore è impazzito.
Alla fine l'ossessione per Matsuri lo ha portato a commettere quello che ha cercato disperatamente di rifuggire.
La donna che ha follemente amato lo ha portato ad annientare ogni cosa che riconducesse in qualche modo alla sua compagna.
Mi è piaciuto il senso di piacere e allo stesso modo di orrore che hai descritto nel momento in cui Gaara miete le sue vittime. Come ci sia un crescendo continuo di esaltazione e allo stesso tempo di aberrazione. Ammettere che uccidere gli piace. Negare l'evidenza e cercare disperatamente un capro espiatorio da incolpare.
Per Suna è il Kazekage. Per Gaara è lo Shukaku che non è affatto sparito.
Per Kankuro e Temari è il loro sconosciuto fratello.
Il tuo Gaara è plausibile nella sua follia. Plausibile nella sua paura del buio. Il fatto che la notte sia una sconosciuta intrusa nell'esistenza di questo ragazzo che per anni,non ha mai potuto permettersi una cosa tanto semplice come dormire.
Gaara può essere paragonato alla candela del quale non sa fare a meno per superare la notte.
Divampa al massimo proprio un attimo prima che lo stoppino si consumi del tutto.
Gaara ha divampato al massimo della sua cieca follia come la fiamma quasi esaurita di una candela. E un attimo prima di spegnersi ha deciso che tutto il villaggio deve sparire ingoiato da sabbia sudicia e meschina. Perché l'impressione che ho avuto,e che penso abbia attraversato la mente di un rassegnato Kankuro,è che in tutto lo sfacelo di un villaggio morto per mano di colui che aveva giurato di morire per proteggerlo,il solo che sarebbe sopravvissuto sarebbe stato proprio Gaara.
E non avrebbe avuto nessun appiglio per cercare di frenare la sua follia.
Un'altra cosa che ho apprezzato è stato il rapporto consumato con Matsuri. Come la realtà si sovrapponga perfettamente alle proiezioni che la memoria offriva a Gaara. Come ogni volta che compiva un omicidio,egli pensasse alla sua compagna. Come quando egli si trovi intimamente unito a lei,non riesca a vedere la sua donna ma solo i riflessi incisi a fuoco nella sua mente delle donne che ha ucciso.
La insegue continuamente Gaara,non la raggiunge. Non le è mai abbastanza vicino,nemmeno attraverso il sesso,non riesce ad affrancarsi da lei neanche quando il piacere lo sommerge e urla invece di paura.
E vedere come Matsuri non abbia fatto altro che essere sempre più vicina al suo compagno,fingendo che l'evidenza dei fatti sia solo il frutto di una calunnia.
Questa storia è stata davvero interessante,una discesa all'inferno se vogliamo.
Gaara afflitto e corroso dal piacere che gli da uccidere e il senso di colpa che prova non per il suo villaggio,neanche per i suoi fratelli. Ma si sente in colpa solo per la sua compagna.
Gaara debole di fronte alle sue paure e allo stesso tempo,talmente forte da essere inscalfibile per chiunque volesse eliminarlo.
Gaara che è condannato a vivere a scapito di chi ha svisceratamente amato,di ogni altro essere umano. La condanna che gli ha inflitto la persona che avrebbe dovuto amarlo più di ogni altra e che invece lo ha maledetto per ogni giorno della sua esistenza. Sua madre.
L'impossibilità per Gaara di essere una persona in grado di poter vivere senza che il senso della sua esistenza fosse uccidere le persone e farlo con senso di inebriante e malato piacere.
Davvero una bella storia. Originale perché di un Gaara folle non si legge mai.
Originale e plausibile perché ha senso che gli eventi che hanno segnato il kazekage,possano averlo condotto alla follia.
Intensa perché Gaara non riesce a raggiungere quello che cerca disperatamente,neanche quando lo ha tra le mani.
Un amore che ha fatto vibrare il cuore della sua preziosa Matsuri.
Come vedi,non sei la sola che lascia recensioni lunghe. ^.^
Ci rivediamo prossimamente su questi lidi.
E davvero complimenti per questa storia che ha vinto meritatamente tutti i contest.
Hakaesaru.
p.s.: ho recensito senza influenzare dalla recensione alla fine della storia. L'ho proprio saltato per essere certa di non fare una recensione senza interferenze di sorta.
Alla prossima. (Recensione modificata il 11/02/2012 - 07:03 pm) (Recensione modificata il 11/02/2012 - 07:11 pm) |