sei davvero geniale. |
Adelaide è stato uno di quei personaggi per il quale sono rimasta sinceramente male quando è morto. |
American Horror Story mi è piaciuto al di là di ogni mia aspettativa. Ma non così tanto da aver avuto voglia di leggere delle fanfiction... almeno, fino ad oggi è stato così. |
I diari dei tuoi protagonisti sono davvero autentici pezzi di poesia. A leggerli ti sembra davvero di entrare nella testa e nella camera di un adolescente. Sono tutti così realistici che ti senti proprio addosso l'orrore di quello che sta per succedere. Sto empatizzando molto con Violet. L'avevo amata nella serie, ma credo che il tuo ritratto la valorizzi ancora di più. |
Tate è davvero meraviglioso: matto da legare, eppure impossibile da ignorare. E' davvero identico alla serie originale e ti assicuro che fatico un sacco, ormai, a distinguere la trama del telefilm dalla tua. A volte mi chiedo: 'ma questo c'era o se l'è inventato?' |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
A me questa storia sta facendo male. Si legge troppo bene, perché cresce benissimo, ma ti lascia dentro una sensazione di malessere profondo, come se ti avvelenasse. Credo che il mio lato adulto emerga pagina dopo pagina e dall'empatia volgo alla nausea: Tate mi nausea. E' dolce, ma è belladonna. Non c'è niente di giusto in lui e Violet mi fa pensare a un soffice passerotto tra le fauci di un gatto. Affamato. So che lui la ama e che non le farebbe del male, ma non vedo salvezza in quello che mi sembra, invece, un enorme buco nero. E' difficile empatizzare con questi adolescenti a quasi vent'anni dai giorni in cui avevo quegli anni: così matti e così disperati e così infelici, che vorresti, insieme, abbracciarli e ucciderli. |
Sta per arrivare il botto e già lo sento: è come il crepitare dell'elettricità statica prima che cada un fulmine e, letteralmente, incendi tutto. Loro sono scintille. Anzi: LUI. IC! (impiccati, coglione) |
Le tue rivisitazioni sono guizzi di genialità evidente. E non per dire. Posso anche essere stata una spettatrice poco attenta alle sfumature, potrei anche seguire centordici serie alla volta (il che produce incredibili minestroni nella mia testa), ma quello che predomina in questa storia è l'armonia e la perfetta consequenzialità degli eventi che puntano alla catastrofe. Ho trovato questo capitolo molto 'Tate'-centrico, nel senso che le altre vicende completano e scolpiscono dall'esterno il personaggio. Persino Ady, in qualche modo, predica la vita del fratello e il suo modo d'essere (colpevole-desiderante) agli occhi della madre. |
Io sono sconvolta per l'enormitudine di questi capitoli: enormi come mole ed enormi in termini di contenuto. Non è facile - non lo è PER NIENTE - articolare in una narrazione di un simile respiro una storia che parla, se mi passi il termine, di 'disarticolazione progressiva'. Cadono a pezzi, i personaggi, si smantellano passo dopo passo. Crolla persino Leah, stretta alle sue sicurezze come una reginetta di troppo e di niente, ma vulnerabile davanti alla prima manifestazione di autonomia. Crolla Constance (e su di lei tornerò più volte, perché mai ritratto fu più verosimile e accurato). Crolla la patina di facile luminosità con cui si dipinge l'adolescenza, prima di porne in luce le ombre, che, come mosche carnarie, le si aggirano intorno. |
Ti avevo promesso che avrei fatto sul serio e sono determinata a farlo, tanto che oggi ho deciso di inaugurare la giornata proprio con tale proposito. Questa storia, non ne faccio mistero, per me vale un romanzo, perché il lavoro sulla lingua, il taglio delle immagini e, soprattutto, gli scambi dialogici, registrano un rapporto di documentazione e con le fonti che non si improvvisa, né, soprattutto, è poi tanto comune se parliamo di fanfiction. La ricostruzione del mondo spietato, brillante e vorace dell'High americana è perfetto: non solo dà densità al malessere di Violet, ma amplia la dimensione emotiva e spaziale dei comprimari che, nella serie originale, sono semplici ombre. In particolar modo 'esce' così la figura di Tate e prende corpo la dimensione complessiva del suo malessere e chi legge non può che spiarne il fragoroso crescendo. |
Io ti ho trovata per caso, gironzolando sul sito in attesa. |
Adesso smetto, lo giuro (dovrei fare un miliardo di cose, ma la tua storia mi ha presa in ostaggio!). |
Sempre più senza parole: paragrafo dopo paragrafo, è sempre più forte l'impressione di sfogliare davvero un romanzo (e di quelli scritti bene). La vita scolastica americana, i ritratti dei personaggi sono incredibilmente realistici. E' un sollievo, per altro, notare che non ci sono tutti quegli errori grossolani sulle scuole americane che trovi praticamente ovunque. Bravissima (ancora!) |
Ma come ho fatto a non vedere prima questa meraviglia? Scrivi in modo SUBLIME e la trama mi ha presa da subito. Tate è così LUI che ne sento già la nostalgia (questa seconda stagione, in realtà, è stata un po' meno colpo di fulmine rispetto alla prima). Perfetta anche l'introduzione del personaggio di Violet: quel figlia disgraziata mi ha strappato un sorriso involontario. Volo al prossimo capitolo! |